I carabinieri di Pesaro e Chieti hanno arrestato a San Salvo Marina Rubin Talaban, l’albanese 31enne ricercato per il ferimento con l’acido dell’avvocatessa di Urbino Lucia Annibali. L’uomo era nascosto in un’abitazione con due connazionali, arrestati per favoreggiamento, e si preparava a partire per l’Albania. Per l’accusa sarebbe l’esecutore materiale dell’aggressione, compiuta insieme a un secondo albanese, e preordinata dall’ex compagno della donna, l’avvocato Luca Varani, già arrestati.
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Il femminile di ‘avvocato’ è ‘avvocata’! infatti non si dice “avvocatessa nostra rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi…”, ma appunto “avvocata nostra…” anche perché l’avvocatessa in italiano vuol dire la popolana che parla parla e sentenzia per tutti.
Secondo la “Crusca” il femminile lo fa l’abitudine del parlato, ma questo vale sopratutto per quelle professioni che un tempo erano in genere maschili e sono difficili da rendere al femminile (in genere quelle che finiscono con e) comunque per le professioni che finiscono in O la regola è facilissima, va sempre in A.
L’Anonimo estensore del commento che trovo in calce alla notizia si preoccupa delle belle lettere o del saper distinguere, linguisticamente parlando, tra avvocato e avvocata; viceversa, a me viene spontaneo dare un pubblico sostegno ad una persona (che non conosco, così come ne ignoro la storia) ma che credo meriti quel minimo di solidarietà che un atto criminale (a quel che sembra, vergogna su vergogna, ordinato da un suo e mio collega) ha sfigurato, spero non per sempre.
Un atto indegno, che nella violenza del gesto (premeditato!) rivela il segno del guappismo o del lenocinio, essendo quella la matrice – in genere – di questo tipo di “punizioni” comandate in danno delle vittime classificate come “ribelli”.
Con l’aggravante della viltà del “mandato alla commissione del crimine” a terzi e – guarda un po’ – stì terzi son stranieri, così il menù del peggio del peggio è servito: auspico allora il massimo della pena a tutti, albanesi ed italiani insieme, tutti uguali davanti alla legge.
E che Dio ci salvi dagli Accademici !
Gratias … tibi, optimo Interfc, lepido cruscanti! Memini: “Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte ….”. At, vero, converte, quaeso, oculos tuos misericordes ad factum de quo hic agitur.
Domine, remitte mihi, ne quid loquor: per evitare il ripetersi dei crimini tremendi a cui ci hanno, abituato proporrei di reintroidurre il sano “occhio per occhio”. Quindi, nessuna galera per il commitente e gli esecutori, ma acido in faccia e quindi ai grandi ustionati.
Per i politici e gli amministratori ladri, oltre a recuperare il maltolto, metterli ai lavori forzati in campi di concentramento con filo spinato o nei gulag di stampo sovietico. Forse, si costringerebbero ad essere onesti…
Il termine avvocato deriva dal diritto roimano e significa “ad vocatus”, cioè chi sta vicino a colui che è stato “vocato” o chiamato in giudzio. Quindi non dovrebbe esistere il femminile, perché il termine “vocatus” non fa riferimento al genere sessuale, ma indica una parte del processo, sia essa uomo o donna o trans.
Così, almeno, nella mia ignoranza ho letto sui libri, ma forse non erano libri molto colti.
Signor Benedetti,
il malessere, la rabbia che mi provoca questa vicenda e la solidarietà che provo per la vittima non penso abbiano bisogno di commenti perché non avrebbero niente di più d’aggiungere a quello che ogni persona normale sente. Ma visto che siamo in un mondo di ipocriti, e purtroppo l’Italia ne è piena oltremodo, scriverò una lunga filippica sotto un articolo di cronaca (col titolo sbagliato) così aiuterò la vittima? o perché così farò in modo che il colpevole sia condannato per bene? o servirà a capire in chi legge che sentimenti bisogna provare di fronte a questi fatti? Veramente crediamo che la rete serva solo a questo? Anche alla TV tutti a guardare queste trasmissioni di cronache nere e atti turpi per il gusto di contorcersi le budella e dire “poverina!” “sono solidale” e pensare che possano aiutare a catturare il colpevole. Tutti col piacere del macabro! Tutti a liberare quella nostra atavica voglia di lapidare per processi popolari!
Per carità signor Benedetti, parlavo di un male generale che non la voleva toccare personalmente e nelle sue abitudini, anche perché non la conosco. Che le posso dire? c’era bisogno di leggerlo nei commenti che la gente è disgustata da questa brutta storia? In una rete utilizzata in Italia sopratutto per criticare e aizzare contro tutti pensavo di scrivere un commento che desse qualcosa in più in chi legge. A questo che è diventato il Paese delle sensazioni di rabbia e di malessere che devono liberarsi ogni istante speravo di dare qualcosa di diverso. Mi piace pensare che attraverso la cultura e la bellezza anche quella dell’usare la bella lingua che abbiamo secondo le sue regole si possa ritornare a un paese di italiani miti, che ragionano e si amano. Ma anche in questo abbiamo sempre voglia di criticare e giudicare.
Dio salvi l’Italia dagli italiani!
filosofo non avevo letto stamane il suo commento, mi scusi se non le ho quindi risposto subito, ma a quanto pare anche lei ha il vezzo di non leggere i commenti precedenti perché così avrebbe visto che il signor alfredo maulo riportava l’orazione in lingua originale cioè in latino (la stessa lingua che lei cita col termine ad vocatus che poi, ricordi di liceo, dovrebbe allora essere ad vocatum cioè in accusativo) e potrà vedere come, essendo scritta da un Paese che ancora oggi usa il latino come lingua ufficiale, abbia il soggetto in ‘advocata’ cioè al femminile.
@ Interfc: non mi permetto di diquisire con Lei di latino, io non conosco questa lingua. Ho riportato solo quello che avevo letto. Il fatto che la Chiesa usi il termine “avvocata” non significa che sia corretto. Lo vede il papa chiamare “al maschile” la MADONNA? E’ chiaro che abbiano dovuto usare il termine al femminile. Non so cosa sia l’accusativo, ma per parità di genere dovrebbe essere advocatam, e comunque, nella preghiera dovrebbe essere un “vocativo”, così mi dicono i miei figli che hanno studiato il latino allo scientifico.
A questo punto chiederei lumi a qualche AVVOCATO o AVVOCATA che sia in rete, magari lo stesso Bommarito. Ad vocatum, che ne pensa?
Credo che, comunque, sia da aborrire il termine avvocatESSA
Un mio amico avvocato, uomo, mi ha appena chiamato (lui mi conosce anche con lo pseudonimo) e mi ha suggerito di leggere l’articolo 7 della legge forense ecco cosa dice: ” L’uso del titolo di avvocato spetta esclusivamente a coloro che siano o siano stati iscritti ad un albo”
La legge non parla di avvocata. Di fronte ad un “medico” nessuno ha mai pensato di chiamarla “medica” nel caso sia una donna, o “medichessa”. Un medico è declinato al maschile, anche se è una donna.
Ma che ne so? Io me la cavo meglio con l’inglese, essendo nato in Arizona. Ma, poi, che importanza ha? Un avvocato/a basta che sia bravo, così come un medico/a.
Ma… un prete non potrà mai essere “preta” per la Chiesa Cattolica, la stessa che declina al femminile il termine avvocato, ma lo fa solo per la Madonna, la Madre di Cristo. Penso si possa fare un’eccezione, no?
Filosofo ha perfettamente ragione sopratutto nell’ultimo post! Ma la cosa più importante non riguarda la correttezza del termine, è il fatto AD ESSERE GRAVISSIMO!