Cittaverde presenta un esposto alla Procura per l’inquinamento delle falde del basso bacino del Chienti. Amedeo Regini ha depositato stamattina dai Carabinieri a suo nome in veste di coordinatore di Cittaverde una denuncia. Il ventennale inquinamento del territorio che comprende Civitanova, Montecosaro, Morrovalle, Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a mare è materia ormai nota che inizia nel 1992 quando Civitanova si sveglia senza acqua potabile poiché dai controlli effettuali nell’acquedotto sono presenti sostanze inquinanti superiori alla norma.
Nella denuncia Cittaverde ricorda il lungo iter di questi venti anni, dai primi provvedimenti come autobotti e depuratore fino al collegamento con il consorzio del Tennacola. Le successive indagini portarono alla scoperta del tricloretano e gli accertamenti tecnici verificarono che ci fu una seconda fase di inquinamento con percloroetilene. Per questo l’area rientrò nel Sin (sito di interesse nazionale). Solo nel 2005 parte la conferenza dei servizi che interessa oltre 210 soggetti: questo percorso ha costretto i soggetti privati e i siti produttivi a mettere in sicurezza le aree di pertinenza. Tuttavia ancora persistono 23 sorgenti attive di inquinamento. Un dato Arpam che dimostra che nell’area sono ancora praticati interventi illegali di smaltimento nell’ambiente di rifiuti tossici e pericolosi. A partire dal 2007 Ministero e Provincia di Macerata iniziano un tavolo di concertazione con gli enti interessati e con i privari per la bonifica della falsa. L’accordo di programma è stato sottoscritto nel 2009 e prevede interventi relativi alla progettazione, alla realizzazione ed al primo anno e mezzo di gestione del sistema di messa in sicurezza e bonifica per 3milioni e 610mila euro. Nel 2010 l’amministrazione provinciale di Macerata capofila degli enti sottoscrittori dell’Accordo di Programma ha avviato le procedute amministrative per individuare il soggetto per l’esecuzione del progetto definitivo per la Bonifica del Sito di interesse nazionale del basso bacino del fiume Chienti. Nel 2010 L’incarico della progettazione fu affidato dopo la rinuncia del vincitore dell’appalto al secondo soggetto della graduatoria. Il progetto esecutivo fu consegnato alla Provincia di Macerata dopo 20 giorni dall’affidamento dell’incarico. Nella sostanza il Progetto Definitivo risultò profondamente diverso dal progetto preliminare redatto da Arpam. Infatti le differenze tecnici si rilevarono profonde come profondamente diverso era l’importo delle opere da eseguire. Si passava da circa 3,5 milioni di euro a 10 milioni. La conseguenza fu che la Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente bocciò sostanzialmente il Progetto Esecutivo con l’indicazione alla Provincia di Macerata di consegnare il progetto con le modifiche suggerite entro il 31 dicembre del 2011.La Provincia di Macerata non consegnò entro quella data il nuovo progetto. Oggi la situazione legislativa è cambiata perchè la competenza del bacino del Chienti non è più ministeriale (Sin) ma è diventato di interesse regionale. Sulla base di questo storico Regini denuncia i ritardi accumulatisi nell’annosa vicenda: “Un atteggiamento – si legge nell’esposto – grave da parte delle istituzioni perché l’inquinamento dell’area ha caratteristiche di estrema pericolosità per la salute dei cittadini e di quanti più direttamente come i lavoratori erano e sono stati esposti a contatto con inquinanti pericolosi, alcuni classificati come cancerogeni e mutageni. In tanti si chiedono perché in Provincia di Macerata si arrivò a determinare un Progetto Definitivo sostanzialmente diverso sul piano tecnico e finanziario tanto da essere sostanzialmente bocciato dal Ministero dell’Ambiente e perchè l’amministrazione provinciale invece di chiedere chiarimenti, non ha revocato subito l’incarico al gruppo di professionisti che ha elaborato quel progetto? La situazione è che dopo venti anni la Bonifica del bacino del fiume Chienti non è stata mai avviata e persistono le fonti attive di inquinamento che avvelenano le Falde Acquifere. Oggi si riparte da zero e la Bonifica si allontana in un orizzonte temporale indefinito obbligando i cittadini a convivere con un pericoloso inquinamento”.
(l. b.)
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Caro Compagno AMEDEO REGINI, la via della denuncia è l’unica che oggi deve prendere il posto della dialettica politica, inesistente. Speriamo che ci si fermi a ciò.
Ormai, tutta la dirigenza del PD – da Roma, ad Ancona, a Macerata a Civitanova Marche, eccetera – è formata da “inciucianti” e “clienti” e solo la distruzione del Partito è l’unica via praticabile per mandare a casa questi “traditori” del glorioso PCI.
A meno che non prenda tutto in mano il Compagno FABRIZIO BARCA, figlio del caro Compagno LUCIANO BARCA, che tu ricorderai come quell’economista che ci faceva capire di economia sulle pagine de “L’UNITA'”. Solo lui – lo spero – potrà rimettere insieme i cocci creati dalle contrapposizioni tra “bersaniani” e “renziani”, con 20 anni di inciucismo col PdL, e riportare le decisioni politiche per la linea del Partito tra i militanti della base e nelle sezioni, punto focale della vita del Partito.
Auguri! Ma nessuno risponderà. Se cerchi la chiarezza negli “iter” ti perdi nella burocrazia che è la linfa vitale dei sistemi potenti.
Ho appreso sul facebook di cittaverde( dove c’è tutto l’esposto interessante per chi vuol conoscere tutta la storia di questa vicenda dell’inquinamento) che Il giudice del Tribunale di Macerata Meletti che ha condannato a seguito dell’inquinamento della falda alcuni imprenditori per il danno morale aveva scritto che togliere l’acqua o avvelenarla è un crimine contro l’umanità.Chi in 20 anni non è riuscito da Roama ad Ancona passando per macerata fino a Civitanova e parlo dei politici a far si che si bonificazze sono di fatto dei complici degli inquinatori.Sarebbe interessante conoscere se qualcuno dei 15 inquinatori abbiano o meno finanziato qualche esponente politico o qualche partito. Io una pena accessoria se ci fosse una condanna definitiva la applicherei,far bere a quyesti signori l’acqua della falda idrica del Chienti. Come se niente fosse proprio una decina di giorni fa il Sindaco di Civitanova Dott.Claudio Corvatta ha deliberato una transazione finanziaria con uno di questi signori.Vergogna.
Bravo Amedeo, condivido in pieno l’iniziativa di Città Verde.
@ O. Alessandri
“Sarebbe interessante conoscere se qualcuno dei 15 inquinatori abbiano o meno finanziato qualche esponente politico o qualche partito”
C’era al tempo di Giulio Cesare un barbaro che viveva tra il Reno e l’Elba, figlio di Giove e di Alcmena; quando incontrò alcuni animaletti venuti dal mare, regalò loro tante monete d’oro e d’argento…
@Lattanzi il centrodestra di civitanova nella fase MARINELLI 1MARINELLI2 ha ricevuto l’appoggio politco e morale e altro di uno dei 15 se vuoi sapee quali indovina!
@ gian berdini
Non devo indovinare ciò che conosco benissimo; è lei che non capisce le favolette: se le faccia spiegare da qualcuno un po’ più sveglio di lei.