Un buon giornale che si rispetti coccola sempre i suoi lettori, soprattutto in prossimità delle festività. Ci sono molti modi di onorare il proprio pubblico: si va dalla cena (o dalla più economica pizzata, tanto l’importante è stare insieme) all’evento organizzato in città, alla strenna. Una strenna può essere quella offerta a Natale dal libro di foto della neve, oppure un florilegio dei migliori articoli dell’anno (o del semestre). Cronache Maceratesi non si è fatta fregare manco sotto questo punto di vista e puntualmente ha offerto, ai propri lettori e commentatori, occasioni extra-giornale di condivisione.
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Anche io, incredibilmente, in occasione delle feste mi sento più buono. Non tantissimo, per carità… ma un pochino sì. Sicché mi è punta vaghezza di cimentarmi in una strenna possibile per l’amato pubblico ciemmino.
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Tra tante simpatiche notizie – e anche, purtroppo, qualche dura tragedia – al centro della nostra attività di editorialisti, corsivisti, lettori e commentatori rimane sempre, invariabilmente, l’attività del Comune. Non è un chiodo fisso: semplicemente, lo diventa in considerazione del fatto che nulla cambia nella nostra povera Macerata, destinata ad affogare nonostante l’assenza delle piscine.
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Già che ci sono – e prima di “strennarvi” come mi sono riproposto… – leggevo su un quotidiano emiliano dell’iniziativa plurilodata di un sindaco di centrosinistra di quella regione che, al fine di rivitalizzare il proprio centro storico in panne, ha proposto e fatto approvare con entusiasmo dal proprio consiglio comunale l’abolizione dell’IMU per chi decide di investire in attività commerciali nel centro, o comunque di stabilire in esso la propria abitazione. Qui basterebbe anche una riduzione (in realtà altro che abolizione dell’IMU servirebbe!…); potrebbe essere un utile esempio, dal momento che anche quella è una giunta di centrosinistra e dunque – per statuto – attenta alle necessità della propria popolazione, specialmente più debole (anziani, disabili, etc.) e/o in difficoltà (giovani, commercianti e residenti del centro, etc.).
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Nel frattempo che io sogno e noi sogniamo, leggo che in municipio si scannano come sempre. Pare “Beautiful”: passano mesi senza che lo guardi, e quando ricominci scopri che sono ancora lì dove li avevi lasciati.
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Un’altra boutade mi sale spontanea: alle prossime amministrative il centrosinistra potrebbe presentarsi sotto la sigla CSU (Centro Sinistra Unito)! Con guizzo letterario, il signor Sindaco stavolta ha usato un termine bellissimo per sottolineare la crisi coi propri consiglieri di maggioranza: l’imboscata. Già, perché l’imboscata non viene dall’opposizione: lì c’è da aspettarsela, semmai. Ma è da copione, sarebbe grave il contrario. Anzi, tra un’interrogazione e l’altra sui temi più impensabili (dalle piscine – e qui ci siamo, si comprendono, anche se non se ne può proprio più…) al verde incolto delle aiuole (che può dispiacerci, ma visto che non c’è lavoro per i giovani, non c’è industria, il servizio pubblico è in bolletta, banche e uffici si trasferiscono, negozi chiudono, bretelle si costruiranno forse ma non è detto, centri commerciali sovrabbondano… chi se ne frega delle aiuole delle rotonde?), il consigliere Guzzini pare più preso dai propri servizi fotografici coi mammut nazionali della propria parte politica, insieme ai quali sfoderano sorrisi a tutto tondo mentre l’Italia va in malora. Provo a mettermi nei suoi panni… e capirei se avesse beccato Mina o Papa Francesco per la strada; ma la Carfagna, Formigoni e Gasparri… evidentemente abbiamo gusti differenti. Per quel che mi riguarda, meglio così.
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No: il signor Sindaco, la sua giunta e tutta la nuova storia (di cui attenderemmo l’inizio, una buona volta…) sono allo stretto con la propria parte politica, ma siamo estremamente fiduciosi sul buon esito finale della diatriba: nel perdurare dell’immobilità civica, nulla succederà, nulla si deteriorerà al punto del non ritorno. Galleggeremo (anche senza piscine). E chi vivrà vedrà.
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Dicevo dunque della mia personalissima strenna, dedicata a quel bel termine: “imboscata”.
La letteratura, come il fumetto, come la musica, come il cinema, forniscono un ampio carnet di imboscate. Ho provato, come sempre, ad adattarle tutte alla nostra città. Con umorismo, mai con acredine. Non sarebbe una strenna pasquale. Ma soprattutto non corrisponderebbe alla mia intenzione: che è quella, sempre, di sdrammatizzare – per quanto possibile – e di rilassarsi un attimo. Buone feste!
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CARANCINI: “MI HANNO FATTO UN’IMBOSCATA (LEGGI L’ARTICOLO).
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Bellissimo pezzo, con folgorante e icastica iconografia. Più passa il tempo e più mi convinco che la Satira e l’Umorismo diventano oggi fondamentali, ovviamente usate come sta facendo Filippo, con sobrietà e intelligenza “dimostrativa” Infatti questi due elementi svolgono una funzione “critica” importante, dicono e rivelano ciò che altri non dicono, per timore, conservazione, pavidità, utilità. Alla satira si contrappone ( purtroppo) l’elemento “liturgico” e “rituale” del teatro istituzionale, laddove la “parola” non è mai un “no” o un “si”, ma quasi sempre un “ni”, ovvero performances attoriali e ambiguità, equivalenze etc. Alla “forza” della satira si oppone, purtroppo, la “metodica” ( rituale) delle inaudite terminologie politiche, degne della più alta e deprecabile linguistica: convergenze parallele, geometria variabile, governo balneare, e via sbadigliando. Una delle “accortezze” per far passare una linea, una delibera, una Legge, è la seguente: “amplificare” e “suggestionare” ciò che sembra evidente, tipo: ” siamo alla frutta, il popolo non arriva alla fine del mese, l’edilizia sta crollando, dunque è necessario ancora costruire, altrimenti il lavoro finisce, cosa faranno gli operai? E’ una delle tante tecniche. Una seconda è universale, astrattissima come suggerisce Aristotele. Si parte da una osservazione apparentemente “logica” che corrisponde a questa frase: ” la città non capirebbe”. In questo modo chi vuole fare passare una delibera o una legge pensa di aver ( solo lui) compreso la Città, di cui si fa portavoce con questa banale proposizione ( ” la città non capirebbe”). Ci sono saggi e monografie in tale direzione ( quella della tecnica del convincimento “dei più”). Temi cari anche a Leopardi ( non quello che si studia a scuola), ma quello temerario e irrisorio e critico dello Zibaldone e dei Pensieri, quello che parla della “credenza popolare”, anticipando gli studiosi della psicologia di massa. Un solo consiglio, per concludere, all’amico Davoli. Imboscata è giustamente letta nel suo pezzo nel registro “classico”. Bisognerebbe, anche, utilizzare la sua seconda connotazione: imboscata, deriva da “imboscare”, che può significare “imboscare” lettere e documenti.
Vero, Guido: c’è anche la seconda accezione. Ma per quella è più facile se qualche rivelazione di fatima ce la porgete voi che siete direttamente nell’agone. E poi, vorrei dire…, ci sono pure gli imboscati: anche quelli non scherzano…
Ottimo, come sempre, il servizio di Filippo sulla “imboscata”. Secondo me, però, questo termine è stato usato in maniera impropria dal Sindaco nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale.
Se infatti per imboscata si attende un attacco improvviso ed imprevisto, mi chiedo come potesse Carancini escludere l’eventualità di un braccio di ferro sul piano casa con alcuni componenti della Commissione presieduta da Carelli: è’ da settimane che su tuti i giornali, su questo aspetto, va avanti il balletto di un fortissimo conflitto tra Giunta e Commissione, tra diverse proposte di modifica, emendamenti contrapposti, interrogazioni, ecc..
Insomma, c’erano tutte le avvisaglie perchè il Sindaco potesse comprendere che i suoi emendamenti sarebbero stati attaccati e fatti a pezzi, sicchè quanto avvenuto poi in Consiglio ha tutte le caratteristiche di un’imboscata così preannunziata e prevedibile che non può in alcun modo definirsi tale.
Nella nostra città non cambia mai nulla è la verità la bugia e che se non affoghiamo nelle nuove piscine si affoga nella galleria nuova che hanno fatto, dopo della politica non ci capisco nulla solo” Imboscate tradimenti dimissioni ecc ma le cose non cambiano mai ” Io vedo quando esco che c’è delusione multe e pochi servizi a parte lo sporco in città e la molta delinquenza, e di nuovo non c’è mai nulla, programmi vecchi e sempre i soliti a fare le cose, stranamente. Ti dicono sempre che non ci sono i soldi o gli spazzi poi ti accorgi che si trovano casualmente dei soldi per fare tutto , male e di cattivo gusto e gli spazzi, questo non mi sta bene. So anche le risposte se non ti sta bene vattene al tuo paese, risposte da intelligenti e deficienti messi insieme, sai questo è il vero motivo questo popolo e succube della stupidità e dell’ignoranza e andrà alla deriva come l’Italia. Colpa di chi ha guidato il tutto consapevolmente, le nostre sono solo parole poi il potere o hanno loro e dobbiamo tacere, ma non verbalmente, poi credo che le imboscate le fanno a noi con le multe le tasse e servizi. Comunque grazie al tuo articolo e a cronache che permette di scrivere fuori dalle righe. ( a forza di scrive e leggere imparerò questo benedetto italiano con gli accenti e tutte le doppie )
Buona pasqua A Te Filippo, anche se non mi sento tanto buono ma incazzato a tutti anche a chi clikka su non mi piace