di Matteo Zallocco
Per studiare il fenomeno a Cinque Stelle è interessante guardare i flussi di voto, capire da dove arrivano anche quelle 58 mila preferenze in provincia di Macerata. I dati emersi dall’analisi realizzata dall’Istituto Cattaneo sulla composizione dell’elettorato del Movimento Cinque Stelle in base ai partiti votati alle politiche del 2008, parlano di un 47% di voti arrivati dal Pd nelle Marche; molti anche gli ex astenuti riportati alle urne (13%), mentre per quanto riguarda i partiti l’analisi dei flussi evidenzia anche un 11% dei voti proveniente dall’Udc e un 9% dall’Idv.
Coincidenze ancora più recenti sono quelle che abbiamo riportato l’altro giorno dimostrando che in provincia di Macerata il 5 Stelle ha raggiunto i risultati più alti nei Comuni che alle primarie del Pd avevano registrato maggiori consensi per Matteo Renzi (leggi l’articolo). Insomma, voti per il cambiamento. Come quelli registrati a Recanati che uno dei maggiori quotidiani nazionali, La Stampa, annovera tra una delle nuove roccaforti dei grillini insieme a Imperia, Orbetello, Loreto, Corleone e altri, sottolineando che in passato la città di Leopardi era invece una delle roccaforti della Dc.
Intanto oggi Matteo Renzi rompe il silenzio con un messaggio sui social network: “Ho evitato di fare dichiarazioni dopo il voto perchè non volevo finire nel festival di chi la spara più grossa e nei pastoni degli addetti ai lavori. Adesso leggo incredibili interpretazioni, ricostruzioni, commenti. Mettiamola così, allora: quello che volevamo per l’Italia lo abbiamo proposto alle primarie. Dagli Stati Uniti d’Europa fino all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, noi ci abbiamo messo la faccia, presentando un progetto serio. Ho perso le primarie. Adesso faccio il Sindaco perchè la serietà non è un optional. Capisco i rimpianti, ma preferisco vivere di progetti”. E ancora: “Beppe Grillo? Va sfidato non va rincorso. Abolire il finanziamento pubblico ai partiti, togliere la Rai dalle mani dei partiti, eliminare i vitalizi ai politici sono proposte che abbiamo lanciato dal nostro camper, ben prima del suo Tsunami tour. Ora non serve parlare di queste proposte, basta realizzarle”.
In provincia di Macerata i renziani sono comunque rappresentati in Parlamento visto che tra i due (soli) maceratesi eletti in queste elezioni politiche (l’altra è la bersaniana Irene Manzi) c’è anche Mario Morgoni, ex sindaco di Potenza Picena e coordinatore provinciale del Comitato Renzi durante le primarie Pd.
“Il risultato del 5 Stelle – commenta Morgoni – dimostra che abbiamo sottovalutato la rabbia e l’indignazione della gente nei confronti della politica, sentimenti che vengono accentuati in un momento di forte crisi come quello in cui stiamo vivendo. Oggi più di ieri si capisce che la proposta di rinnovamento di Renzi era quella giusta e sono convinto che sarebbe stata vincente. Ma un certo rinnovamento Renzi l’ha comunque portato, per esempio il 40% di donne nel gruppo parlamentare è qualcosa di straordinario e questo lo si deve alle primarie. Per fortuna che Bersani non ha dato ragione alla parte della classe dirigente del Pd che addirittura negava l’esigenza delle primarie; se non le avessimo fatte il risultato di oggi anziché deludente sarebbe stato catastrofico”.
Cosa farà ora Matteo Renzi? “Resta una grande risorsa per il Pd nel presente e per l’Italia nel futuro perché un altro leader con il suo carisma, con le sue idee e con la sua età (38 anni) nel nostro Paese non c’è”.
Il Pd ha sbagliato anche in provincia di Macerata? “Questo e’ innegabile. Non siamo riusciti a intercettare le esigenze dei giovani. Anche a livello locale occorre un grande sforzo di responsabilità per capire che bisogna produrre un cambiamento vero, senza ipocrisie, e senza farci la guerra tra di noi. Purtroppo nel Pd provinciale ci sono logiche di cordata cristallizzate secondo cui se io sto con quello sono nemico di quell’altro. Lo abbiamo visto alle primarie, qui instaurare una vera dialettica sulle idee non è facile”.
Cosa serve ora per cambiare? “Questo voto è una condanna della politica e siccome noi sappiamo che della politica non si può fare a meno perché è strumento indispensabile per il riscatto di questo Paese, servirà subito una politica degna, legittimata dalla stima della gente e questo riscatto della politica sta sulle spalle del Partito Democratico che, nonostante i tanti difetti, è l’unico partito, l’unico veramente presente sul territorio. Grillo e il guru Casaleggio vanno bene per la protesta, per demolire, ma non certo per costruire”.
Ma ci sono anche i voti di Renzi nel successo di Grillo? “Sicuramente la diffidenza della classe dirigente del Pd nei suoi confronti ha pagato e adesso una gran parte di quel consenso è diventato grillino. Il Partito Democratico aveva una grande risorsa dentro casa ed è riuscito a trasformare una risorsa in avversario. In questa fase il partito si è dimostrato troppo chiuso e poco coraggioso. Da qui a qualche mese l’opinione pubblica dovrà iniziare a vedere un vero cambiamento anche in provincia di Macerata. Questo partito deve diventare più aperto e più interessante, se continuiamo a far finta di cambiare la gente continuerà a punirci”.
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Da sinistra: Mario Morgoni, Nicola Perfetti e Alessia Scoccianti durante una conferenza stampa dei renziani
E’ sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di Nicola Perfetti, coordinatore comunale del Comitato Renzi di Macerata. “Nel programma di Renzi – spiega – c’erano molti punti in comune con quello del Movimento 5 Stelle: rinnovamento, rottamazione della classe dirigente, stop ai privilegi. Ora recuperare i voti passati al 5 Stelle non sarà certo facile. Anche qui a Macerata, quando è naufragato il tentativo di rinnovamento, molti che ci avevano sostenuto alle primarie non ci hanno seguito anche se noi del direttivo siamo rimasti fedeli. Renzi sarebbe stato un grande collettore della sinistra, avrebbe intercettato molti voti di protesta ed avrebbe pescato anche dal centrodestra, dai berlusconiani disillusi”.
Si può dire che una parte del Pd aveva compreso il fenomeno Grillo… “ Ma certo, andatevi a rileggere l’intervista doppia tra me e Ninfa Contigiani prima delle primarie (leggi l’articolo). Lei parlò di Grillo solo come un populista che pensa a distruggere, io dissi che è un Movimento che non si può ignorare ma doveva essere compreso e studiato. Il mio era il pensiero dei renziani, il suo quello dei bersaniani”.
Come vi muoverete ora a Macerata? “Ora la sfida è nazionale ma anche locale, vogliamo cambiare dall’interno il Pd e il centrosinistra maceratese attraverso il rinnovamento, facce nuove e idee nuove. E’ evidente che siamo completamenti esterni all’attività amministrativa, non abbiamo rappresentanza, ma vogliamo dire la nostra per contribuire a risolvere i problemi di questa città, a partire da un centro storico che sta morendo e bisogna intervenire subito per rivitalizzarlo. Nei prossimi giorni ci riuniremo per discutere sulle dinamiche di questo voto e su come può essere colto a livello locale”.
Parla di facce nuove, tuttavia a Macerata la fase di rinnovamento e rottamazione ha avuto qualche contraddizione visto che tra i sostenitori di Renzi ci sono anche alcune figure storiche del Pd come l’ex assessore all’urbanistica Mauro Compagnucci e Graziano Pambianchi. “Noi del direttivo – risponde Perfetti – siamo tutti giovani e nuovi. Compagnucci è sempre rimasto molto defilato, Pambianchi è stato visto molto presente perché lui caratterialmente è così, ha molto entusiasmo e si butta a capofitto sulle cose. Ma per noi è stata una grande risorsa perché si è messo a servizio di tutti con la massima umiltà. E poi non capisco cosa c’è di male nell’avere tra i nostri Graziano Pambianchi: se nel Pd maceratese c’erano 50 ‘vecchi’, 49 sono rimasti con Bersani ed uno è venuto con noi”.
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leggo che è stato dichiarato che ‘Grillo va bene per le proteste, per demolire e non certo per costruire’………visti i consensi che ha avuto a Mc (31,12%) penso che sia un opinione personale!!!!! visto che gli unici che hanno distrutto questo paese, non pensando affatto alle problematiche della gente, sono i partiti che hanno governato fino ad adesso, è possibile che non vi rendete conto che non servono semplicemente facce nuove???? è necessario cambiare il modo di far politica! la politica non vuol dire arricchirsi, attaccarsi ad una poltrona, accordarsi con i più forti, fare sempre e solo gli interessi delle banche, dei grandi costruttori, a Macerata non si fa altro che costruire supermercati (forse x investire soldi in nero??), parcheggi inutili visto che ce ne sono abbastanza, appartamenti mai venduti e costruiti in posti non sempre agibili, vedi zona colle verde. .Fare politica vuol dire servire il popolo, vedere quali sono i problemi della povera gente, visto che ci avete portato ad una crisi allucinante e l’unica cosa che siete stati in grado di fare è tagliare gli stipendi, ma npn certo i vostri, non avete tagliato nessuna spesa facilmente evitabile, come le spese militari, non c’è stata nessuna volontà di andare incontro alla gente comune. se realmente volete capire l’ottica del M5S la prima cosa da cui si deve partire è L’ONESTA’ ,parola ormai in disuso, poi si deve fare politica per SERVIRE il popolo per passione e quindi massimo 2 mandati e riduzione degli stipendi. se realmente si vuole fare una politica PULITA, perchè non iniziare da questi esempi????’
In città c’erano ad applaudire Pambianchi e Compagnucci… E non aggiungo altro.
Lo stesso Renzi è stato a cena a Har(D)core con bisnonno Silvio (e chissà se anche lui ha usufruito di qualche “bacio alla francese”).. E non aggiungo altro
In città, per regolare conti interni alla maggioranza (e all’opposizione) sembra sia stato dato l’ordine di scuderia di votare il 5 Stelle… E non aggiungo altro.
Se questo è il nuovo modo di fare politica, poveri noi…
ok Mario!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Siamo alle solite. Nel centrosinistra c’è sempre qualcuno che vuole cambiare le cose dal di dentro. In particolare nell’attuale PD, come una volta nei DS e così via.
Cara vecchia “centralità democratica”, dove sei?
Nel PCI una volta decisa la linea, anche lasciando corpi senza vita e laghi di sangue sul terreno, poi erano tutti allienati e coperti. Gli elettori sapevano per chi e per cosa avrebbero votato. Oggi ogni scalzacane qualsiasi non solo cerca di imporre, comme è giusto che sia, le proprie idee, ma nel momento in cui non riesce, intreprende una lenta e costante opera di indebolimento dell’avversario interno, giungendo perfino a votare per gli avversari esterni, pur di dimostrare di avere ragione.
Continuate a farvi del male. Se i seguaci di Renzi si fossero comportati come si è comportato fino alla fine il loro “capo”, forse le cose sarebbero andate meglio.
Dice Il giovane Perfetti :” “Noi del direttivo – risponde Perfetti – siamo tutti giovani e nuovi.” di tutti i vecchi del PD vi siete presi solo uno Pambianchi e Morgoni? è un giovane di primo pelo? mi scusi la “corente renziana è nel PD o è un partito a se stante? Quinid il PD è un partito di vecchi …? Volete cambiare cosa ? l’età nagrafica o o avete idee? La politca della rottamazione è stata un battaglia persa per renzi gli son costate le prmarie, tanto è che Bersani ha vinto ed il PD è riuscito a portare in parlamento, l’elettorato del PD ha vinto questa battaglia di rinnovamento e non Renzi. Non credo che il verbo Renziano sia una attrattiva per i giovani e con esso avremmo intercetato i voti dei grillini, i grillini sono contro gli inceniritori e voi no siete a favore! dunque? Come disse Berlinguer Berlinguer studiate abbiamo bisogno di intelligenze e non di giovani con i primi peli al pube!
ma perché di quelli che hanno fatto le primarie sono stati eletti il primo ed il quarto? il secondo ed il terzo che fine hanno fatto?
HA RAGIONE BEPPE GRILLO
SIETE CIRCONDATI
ARRENDETEVI
……le regole sono saltate, la vecchia politica non “esiste” più…….
@ G.C.
…..dici forse riciclo,molto utile all’ambiente!!!
Non è una questione generazionale.
Le elezioni, contro ogni aspettativa, il PD le ha perse.
In un partito normale ciò dovrebbe comportare le dimissioni dell’intero gruppo dirigente, ad iniziare dal segretario candidato premier, e l’immediata apertura di una fase congressuale per decidere del futuro.
Se ciò non succederà, vorrà dire che il PD ha deciso di suicidarsi e, comunque, sarà destinato a scomparire in breve tempo.
…….si realizza il cosiddetto “Paradosso di Condorcet”……….
( da Google )
Non dico di studiare, perchè e troppa fatica, ma leggere ed informarsi il giovane Nicola Perfetti, avrebbe dovuto farlo, prima di dire che certi “vecchi” del PD, sono andati tutti da Bersani, ed uno solo con Renzi, cioè Pambianchi. Perfetti è forse troppo giovane per conoscere ad esempio la scelta scellerata di quest’ultimo con la carica remunerata di Presidente del Concorzio,di realizzare a Piediripa di Macerata, una zona industriale “Valleverde”, compromettendo irreparabilmente un territorio e l’ambiente circostante, in piena crisi industriale ,economicaed occupazionale . Con il risultato che hanno costruito solo su 3 lotti, su 65 previsti, di cui un capannone costruito dalla CGIL . Spero non con i soldi delle tessere.