di Laura Boccanera
Sono stati uccisi a colpi di kalashnikov ieri sera al quarto piano di una palazzina a Elbasan, in Albania. Le vittime sono due giovani sposi, Giulia Baldassari, 24 anni di Montelupone e suo marito, Sokol Ucaj 27 anni, di origine albanese (leggi l’articolo). Ad aprire il fuoco, al culmine di un litigio il padre del giovane. La coppia da alcuni mesi si era trasferita nella città d’origine di lui dopo aver vissuto in Italia dove si erano conosciuti e innamorati. Ma quel matrimonio, unito ad alcuni problemi economici erano all’origine dei dissidi fra il ragazzo, la moglie e il suocero poi culminati in tragedia.
Un duplice omicidio quello dei giovani sposi Giulia e Sokol che ha scosso anche la comunità di Elbasan, una cittadina tranquilla alle porte di Tirana nel quartiere Sule Paprri. Questa mattina, dopo la confessione dell’uomo la Polizia ha tenuto una conferenza stampa per spiegare le cause del gesto e le dinamiche con le quali si è consumato il delitto.
Il giornale online “gazeta-shqip.com” riporta con precisione la ricostruzione della tragedia: i vicini hanno avvertito gli spari provenienti dal quarto piano della palazzina che si trova al centro di Elbasan e in una zona tranquilla, attorno alle 20. Poco prima della sparatoria – così riportano le principali agenzie di stampa albanesi – la moglie dell’omicida Rajmonda, aveva chiamato la polizia perchè era in corso una lite in famiglia ed era scesa in strada ad aspettare la pattuglia. E’ stata dunque una questione di attimi, la polizia non ha fatto in tempo ad arrivare per scongiurare e fermare il dramma. L’uomo, Engjell ha scaricato diversi colpi di kalashnikov sul figlio e sulla sua giovane moglie. La donna avrebbe riferito che nella lite che si stava consumando il figlio si era scagliato qualche attimo prima contro il padre aggredendolo. Da lì il tentativo della donna di avvertire le forze dell’ordine prima che il diverbio diventasse tragedia. Engjell però reagisce e spara, prima sul figlio e poi su Giulia. Una volta uccisi i due giovani l’uomo stava uscendo, ma si è trovato di fronte la polizia e si sarebbe consegnato senza opporre resistenza.
Dalle testimonianze raccolte dai colleghi albanesi tra i vicini, la famiglia Ucaj non era molto conosciuta nel quartiere dal momento che si erano trasferiti lì da poco. La palazzina è stata realizzata solo 3 anni fa e anche nel palazzo erano in pochi a conoscere le vittime o i genitori del ragazzo. Pare che Engjell abbia una piccola rivendita di generi alimentari e alcuni riferiscono che fosse una famiglia rispettabile. Secondo le prime ricostruzioni fatte dagli inquirenti albanesi le cause dei ripetuti litigi starebbero in problemi di natura economica, ma non solo: difficile per gli Ucaj accettare quella ragazza non albanese, una straniera, come sposa del figlio, tanto che la distanza fra la famiglia d’origine del ragazzo aveva radici antiche. Un matrimonio dunque mai accettato e i contrasti si sarebbero riaccesi con il ritorno in Albania della coppia dopo le vacanze estive tanto che Sokol voleva vivere a Elbasan con la moglie. Engjell Ucaj ha confessato immediatamente il reato alla polizia, raccontando anche di scontri violenti arrivati alle mani che gli avrebbero anche provocato lesioni e fratture. Sotto choc la madre del ragazzo ucciso. Alcuni giornali (Gazetta Sqip e Albanian Screen.tv) riportano anche la notizia, ancora però non confermata né da fonti ufficiali albanesi, né da quelle italiane, che la giovane Giulia fosse incinta di quattro mesi.
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Immagini e ricostruzioni tratte da
Agenzia ANA (Albanian news agency)
Gazeta Shqip.com
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R.I.P.
un’altra famiglia distrutta, condoglianze alla famiglia baldassari.
condoglianze per la familglia baldasarri, ma per gli albanesi no comment
E’ sconcertante, una ragazza di buona famiglia, laureata che poteva avere tutto dalla vita, morta ammazzata perchè non accettata dalla famiglia del marito albanese. Possiamo discutere quanto volete ma questa gente culturalmente vive su un piano troppo diverso dal nostro per poter vivere sullo stesso paese, figuriamoci sotto lo stesso tetto. Basta leggere la cronaca di ieri:
Ladri albanesi in fuga escono di strada ed uccidono studentessa di 25 anni.
rumeno in guida sotto effetto di cannabinoidi e denunciato la settimana prima per furto investe due mamme con i propri figli.
Credo sia ora di mettere un fermo a questo scempio di cui la povera Giulia è solo l’ultima vittima.
Che dire, l’ho conosciuta per amicizie comuni, il dispiacere è come il dramma, enorme.
Vorrei però diffondere questo sito/osservatorio che ha anch’esso riportato questa tragedia.
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/sposarsi-un-albanese-e-farsi-ammazzare-in-albania/
Date un’occhiata e diffondete.
Chi pecora si fa, il lupo se la mangia.
http://community.viaggiatori.net/forum/svizzera-dogana-strano-ma-vero#comment-62034
@ a tutti i razzisti ignorantipurtroppo i media in Italia fanno un lavoro razzista molto ben mirato. Cosa che non succede in molti paesi all`estero. Noi italiani siamo bombardati ogni giorno in Tv da notizie solo cattive su tutto cio` che e` straniero….anche Erika ha ucciso sua madre e suo fratello eppure era una di noi….che significa che noi italiani siamo tutti assassini??????Ma come ragionate? Riguardo a tuo figlio cara “armata“ fai attenzione perche` nessuno puo` derubare nessuno TUTTI I GIORNI….magari e` tuo figlio che deruba te tutti i giorni dando la colpa ad altri. Fai attenzione come lo educhi!Se tutti la pensassero come voi cari connazionali l`italia sarebbe un paese nazista (e questa non e` una cosa di cui andare fieri).Poi pensate se tutti gli italiani che vivono sparsi per il mondo tornassero in italia (perche` gente come voi li punterebbe il fucile contro) pensate che gran bel casino ci sarebbe in italia … altro che albanesi e rumeni. Non potete sempre dire mandiamoli a casa loro. Allora prendiamoci a casa nostra tutti gli italiani immigrati all`estero!!!!Conosco tanti albanesi che sono delle brave persone. Con quale diritto condanate tutti? fatevi un esame di coscienza. NON TUTTI GLI ITALIANI SONO ERIKA! NON TUTTI GLI ITALIANI UCCIDONO LA PROPRIA MADRE!
http://www.ristretti.it/areestudio/cultura/recensioni/albanesi.htm
Dolore e sgomento per questa tragica vicenda.
Ma, per favore, non alimentiamo sentimenti razzisti, aggiungendo male al male.
Chi pensa che alla base del dramma ci sia la diversità culturale tra italiani e albanesi dovrebbe rileggersi qualche cronaca relativa ai delitti in famiglia in Italia.
Quelle, ad esempio, sull’omicidio dei propri genitori commesso dal 20enne Pietro Maso del 1991 in provincia di Verona, aiutato da tre amici.
Oppure la strage fatta nel 1975 da Doretta Graneris che, appena 18enne, con la complicità del fidanzato Guido Badini, ha ucciso a colpi di pistola madre, padre, nonni materni e il fratello 13enne.
O, più di recente, l’omicidio della madre e del fratellino di 11 anni compiuto il 22 febbraio 2001 a Novi Ligure da Erika De Nardo (16 anni) con l’aiuto del fidanzato Mauro (detto Omar, 17 anni) .
Tanto per ricordare i casi più efferati, ma ce ne sarebbero moti altri che hanno riguardato famiglie italianissime negli ultimi anni.
Perché l’Italia ha il primato europeo di delitti in famiglia. Secondo il Rapporto Italia 2011, pubblicato dall’Eurispes, infatti, in Italia si sono commessi, tra il 2009 e il 2010, circa 10 omicidi in famiglia al mese (http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/10/news/eurispes_delitti_in_famiglia_eurispes_negli_ultimi_due_anni_10_omicidi_al_mese_adnkronos_rif_viterbo_ad_acquapende-13418347/).
Ecco, se prima di parlare male degli stranieri ci facessimo un esame di coscienza come italiani, capiremmo che in molti casi non ci possiamo permettere di dar lezioni di civiltà a chicchessia.
@alnilam. GELOSIA, facile guadagno, ma soprattutto smania di potere, ottenuto con violenza e ferocia. Ha le caratteristiche di un disinibito boss di provincia, senza scrupoli, Francesco Giannella, trentenne capo della banda che in cinque mesi ha seminato sangue e terrore a Manfredonia. Quattro gli omicidi attribuiti a lui, da maggio a novembre scorsi, e tutti per futili motivi.
P.S. Che c…. ne sai del perché dell’omicidio di quella povera ragazza? L’80% dei reati contro minori e le donne avvengono in Italia all’interno di famiglie italiane. Allora? Sono i’ignoranza, la degradazione, l’assenza di valori, l’avidità, l’egoismo, a volte anche il fanatismo religioso e la malattia a determinare certe situazioni e non la razza.
Per fortuna c’è una realtà sommersa di vera giustizia, non questo buonismo da quattro soldi.
E se proprio vogliamo tirar in mezzo anche la svizzera, diciamolo bene che se lo può permettere di fare “la granna” perchè ha attuato negli anni una ben rigida politica immigratoria, permessi solo a chia aveva un lavoro e ricongiungimenti familiari solo dopo indagini e possibilità di sostentamento. Direi che sarebbe migliorabile solo richiedendo, al momento dell’accettazione all’entrata, un corrispettivo in contanti pari alle spese del biglietto per il ritorno a casa in caso di problemi con la giustizia o perdita del lavoro.
La solita solfa del crimine che non è solo straniero è trita e ritrita; vi pare questo un Paese di santi? Che l’ha mai detto? Lanciamo però una rapida occhiata ai dati delle nostre galere, lo vogliamo dire che la stragrande maggioranza è costituita da stranieri? Oppure ci si deve convincere che sono solo sfigati usati come capro espiatorio?
Ritornando invece alla povera Giulia, chi era nel suo giro di amicizie (anche allargato come nel mio caso), sa benissimo in quanti le dicevano di aprire gli occhi su quel tizio e soprattutto sui suoi precedenti penali e le amicizie con napoletani, foggiani ed affini.