Cordoglio a Macerata per la scomparsa di Ugo Giannangeli all’età di 90 anni. Durante i funerali che si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa dei Cappuccini i suoi colleghi della Compagnie teatrali riunite lo hanno ricordato come “il simbolo del teatro amatoriale della nostra città a partire dagli anni ’50. Se solo lo avesse voluto – srivono – sarebbe potuto diventare un attore di sicura fama nell’ambito del teatro professionale nazionale, perché ne aveva tutte le capacità interpretative. Sapeva, infatti, essere sempre al centro dell’azione scenica con grande maestria e possedeva una voce fuori dall’ordinario che riusciva a modulare su tutti i toni, dal drammatico al leggero. Eppure, anche se consapevole di possedere indubbie qualità, aveva scelto di vivere a contatto con questa città, che amava profondamente, con la sua famiglia, il lavoro, i suoi attori. Molti sono stati i giovani che ha saputo coinvolgere ed appassionare al teatro, tanto da far diventare il G.A.D. “O. Calabresi” uno dei centri più vitali e apprezzati della cultura maceratese. Succedendo ad Angelo Perugini, è stato organizzatore intelligente del premio ‘O. Calabresi’ al quale ha dato grande lustro, promuovendo opere di indubbio spessore e gruppi del teatro amatoriale nazionale in una Rassegna che, ancora oggi, resta fondamentale punto di riferimento nell’attività culturale della città. Ha operato anche nel contesto scolastico: grande successo raccolse, infatti, un lavoro portato in scena da alcuni studenti del Liceo Classico cittadino da lui preparati e dei quali Giannangeli seppe conquistare la fiducia, affascinati dal suo carisma. La sua vita è stata la dimostrazione che l’uomo di teatro sa lavorare in qualsiasi situazione, purché gli si offra l’opportunità di farlo. Resteranno nella memoria di coloro con i quali ha lavorato le sue indiscusse qualità”.
Messaggio di cordoglio anche dal presidente della Provincia, Antonio Pettinari: “Simbolo del teatro amatoriale della città di Macerata, ma sarebbe riduttivo limitarne la portata geografica, se ne va Ugo Giannangeli, per più di sessant’anni attore e regista della compagnia “Oreste Calabresi” ed erede di Angelo Perugini al quale, ancora oggi, è dedicata la rassegna che è in corso di svolgimento al teatro Lauro Rossi, organizzata dal CTR. Numerosissimi i riconoscimenti a livello nazionale tributati ad un personaggio che portò ai vertici anche il teatro maceratese. Memorabili e scolpite nella memoria di ciascuno le sue prestazioni di attore, la sua splendida ed inimitabile voce, che sapeva modulare su tutti toni, dal drammatico al leggero. Si distinse nel teatro in lingua italiana (si affermò per ben tre volte al Festival nazionale d’arte drammatica di Pesaro con testi di Pirandello), ma era insuperabile anche nel teatro in lingua dialettale, attore preferito di Dante Cecchi e splendido interprete, fra l’altro, di una commedia di Mario Affede (Perché perché Marì) rappresentata allo Sferisterio. Coetaneo di Silvio Spaccesi e Franco Graziosi, che hanno scelto la via professionale, Giannangeli è voluto restare sempre a Macerata ed ha tenuto a battesimo, nel corso degli anni attraverso l’esempio e la regia, schiere di giovani che hanno, poi, anche intrapreso la carriera artistica. Con lui se ne va una figura di riferimento del nostro teatro, una figura dalla professionalità altissima (che aveva dell’amatore solamente la grandissima passione, ma che invece gareggiava in bravura coi migliori professionisti), che per circa quarant’anni ha calcato le scene maceratesi deliziando sempre gli spettatori. Anche la Provincia, qualche anno fa, lo premiò, fra i personaggi della cultura, per onorare la sua carriera lunga, brillante ed applaudita. Sono certo che Ugo Giannangeli resterà vivo fra noi attraverso idee ed iniziative che prendano vita da tutto quello che lui ha testimoniato con la sua attività, con il suo amore, con la sua passione, con la sua disponibilità, con la sua dedizione, in una parola con la sua esistenza”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Lo spettacolo del Liceo Classico a cui si fa riferimento era ” Frana allo scalo nord” di Betti. Anno 2003 .Ugo ne curò la regia e fu bravissimo. Lavorò con gli alunni del liceo per un anno intero e lo fece del tutto gratuitamente. Un uomo di grande sensibilità e profondamente onesto.
Avevo avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo e frequentarlo quando in un modesto ruolo non da palcoscenico ero anch’io tra i giovani del futuro Gruppo Tema in cui io per fortuna loro non entrai mai perchè, terminata l?Università, andai a cercare una supplenza fuori regione. Mi ricordo la sua “paternità” verso di noi, ma anche la sua ironia quando percepiva una caduta di tono e soprattutto qualcuna di quelle impennate che sono tipiche dei giovani che mordono il freno anche nei confronti dei loro maestri. Le mie più sentite condoglianze ai parenti.
L’Associazione culturale Rrose Sélavy (di Tolentino) ricorda Ugo Giannangeli con stima, simpatia e affetto. Fu senza dubbio uno dei maggiori protagonisti della scena teatrale amatoriale maceratese. In particolare, lo ricorda per la sua partecipazione allo spettacolo “Voci di polvere” (testi di Massimo De Nardo), organizzato dalla stessa associazione culturale, in scena il 29 marzo 2008 al cinema teatro Italia, a Macerata. Grazie, carissimo Ugo.
Se ne va un carissimo amico, di cui ho sempre apprezzato tanto la riservatezza nel privato, la bonomia dei modi e la grande umanità. Ho avuto l’onore di stargli accanto sul palcoscenico quelle poche volte che ci sono finito sopra: la prima, a 13 anni, in un “Enrico IV” che credo tutti ricorderanno. L’ultima, in occasione del 50esimo della Compagnia, in “Piccola città” (con le scenografie originali di Wladimiro Tulli): dopo anni di assenza dalle scene, aveva accettato di rimettersi in gioco, perché c’era bisogno di lui e non c’era corso di dizione che potesse pareggiare la sua scuola esperienziale. Oggi sarà lieto, Ugo, di aver finalmente riabbracciato la sua amatissima Maria; e poi Evro Piangiarelli e Angelo Perugini e tutti gli altri amici di una vita. Lo ricorderò per sempre, perché gli ho davvero voluto molto bene.
Ciao Ugo. Ero con lui, io giovane studente universitario, a Pesaro quando si recitava “I giganti della Montagna”! C’era anche il compianto Andrea Caldarelli (Cecalò) due giganti del teatro maceratese. Era una persona eccezionale, assieme alla sua amata moglie Maria, donna dolcissima!
Ciao Ugo ora, te e Andrea sicuramente state facendo divertire in paradiso, calcando i palchi celesti!
Francamente ho trovato inopportuno quel panegirico del Presidente della Provincia, probabilmente a sua insaputa. Ugo Giannangeli fu sicuramente un grande personaggio come il suo Enrico IV.
Ciao Ugo, se vedi a Vico salutalo.