Da Adolfo Caldarelli di Idea Macerata riceviamo:
Il cittadino maceratese sa di vivere in una “Città”ricca di cultura, storia, di bei palazzi antichi,di musei,di una infinità di importanti siti archeologici ,con scorci paesaggisti affascinanti ed una tradizione gastronomica e culinaria,retaggio di una ormai quasi dimenticata civiltà contadina,che era la regina delle nostre lussureggianti campagne,che facevano da corollario alle mura della vecchia città medioevale? Si è mai guardato intorno con il giusto interesse meravigliandosi del patrimonio fantastico in cui egli è immerso? Chi governa Macerata,tiene in giusto conto e considerazione dell’eccellenza che ha in mano?
Qualche volta ci viene il dubbio,se non il sospetto,che l’indifferenza e la non curanza per queste ricchezze sia imperante.
Prendiamo ad esempio il Museo Civico di Storia Naturale,in Via S.Maria della Porta al n.65.Esso è ubicato a piano terra e nei sotterranei del palazzo Rossini Lucangeli, sede anche di alcuni uffici comunali,magnificamente curato grazie alla abnegazione di ammirevoli volontari quali Romano Dezi, Cesare Rastelli, Federico Landi e Rita Ramazzotti.Esso è aperto al pubblico dalle ore 9 alle 12 dal lunedì al sabato ma può essere ulteriormente aperto dietro richiesta e prenotazione.Raccoglie infiniti reperti di fossili, provenienti dal territorio maceratese e del resto d’Italia, ha una grande raccolta di malacologia,di mineralogia e di zoologia,frutto di donazioni di collezioni private ed appassionate ricerche anche degli stessi curatori .
Ha numero infinito di un visitatori, scuole, istituzioni, fondazioni, studiosi e privati cittadini (circa 12000 presenze all’anno).Vi si tengono conferenze,corsi di studio,approfondimenti specifici nel settore.Il tutto è gratis e a disposizione della cittadinanza che deve fervidamente ringraziare i bravissimi curatori,che prestano, regalandolo, il loro prezioso tempo, mettendolo al servizio della comunità.
Eppure, nonostante ciò, c’è qualcosa che non va. Ultimamente è stata donata da un privato, un’importante collezione di animali esotici imbalsamati, alcuni di grosse dimensioni,che non riescono a trovare una adeguata collocazione nel Museo, poiché mancano gli spazi.
Ma a volerla dire tutta, essi ci sarebbero. C’è una stanza dentro il Museo, piena di vecchie scartoffie, frutto di archivio, una parte delle scuole, altra parte dello Sferisterio. Essa potrebbe essere sgomberata in brevissimo tempo e permettere così di collocare i vari esemplari di animali esotici imbalsamati,aumentando ulteriormente la già ricca collezione museale. L’ufficio Cultura del Comune di Macerata,ufficio competente,non può essere così insensibile alle ripetute richieste da parte dei responsabili del Museo. Di spazi per spostare quegli archivi sopracitati ce ne sono diversi ,basta guardarsi intorno. Suggeriamo i sotterranei della Palazzina Papalina,o alcuni locali, peraltro ristrutturati ed inutilizzati ,dell’ex mattatoio comunale.Forza diamoci da fare, perché volere è potere.
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Non si può negare che a Macerata esiste la volontà politica di non far vivere il centro. Infatti oltre a quanto detto da Adolfo Cardarelli, esisto molti ed importanti spazi tenuti chiusi e non utilizzati, oltre al piano seminterrato della caserma Papalina (circa 1000)mq. c’è il seminterrato dell’ex distretto, occupato da materiale inutile, i locali del piano terra del palazzo del teatro in piazza della libertà, utilizzati in parte dall’Accademia, gli antichi forni, solo parzialmente e male utilizzati ecc.
Esiste la volontà di rinunciare ad un museo naturale per far posto a magazzeni di inutili materiali o di “pontecane”,
GIUSTO QUANTO DETTO DA GIANCARLO DE MATTIA. OLTRE A TUTTO CIO’, SONO ANNI CHE ASPETTIAMO LA RICOLLOCAZIONE DEL MUSEO DEL RISORGIMENTO.
COSA OCCORRE?
OCCORRE AMARE MACERATA E TROVARE I SOLDI PER SISTEMARE LE COSE.
I SOLDI SI POTREBBERO TROVARE… MA L’AMORE PER MACERATA ESISTE?