di Roberto Cherubini
Iginio Straffi nasce a Gualdo nel 1965 e all’età di 8 anni si trasferisce a Macerata dove vive nel quartiere Santa Lucia fino a 26 anni per poi andare a lavorare a Parigi e in Lussemburgo per un film d’animazione. Il successo straordinario delle fatine da lui inventate, le Winx, lo hanno fatto diventare il più importante manager di animazione a livello mondiale. Il colosso statunitense Viacom (paramount Pictures, Mtv, Dream WorksMovie Studios, Nickelodeon) ha recentemente acquistato il 30% della Rainbow Spa assicurando la diffusione capillare dei cartoni di Iginio negli Stati Uniti.
Più di 150 canali trasmettono i suoi cartoni in tutto il mondo e, cosa importantissima, le sue fatine si battono per difendere la natura .In autunno, una nuova serie delle Winx avrà una connotazione ancora più ambientalista.
Ma conosciamolo meglio, facendogli magari domande da “maceratesi”.
Ha vissuto molti anni a Santa Lucia, rione dove tra l’altro vivono ancora i suoi genitori, quali i ricordi più belli?
“Tantissimi, ma direi il più bello restano le partitelle di calcio nel parco di Villa Cozza, ci trovavamo quasi tutti i giorni, una decina di amici, per un paio di ore a giocare a calcio e parlare di tante cose, crescendo insieme allegramente. Santa Lucia era come un paese, con i suoi negozi, come non ricordare il mitico bar con il titolare Alfredo che ci staccava la spina ai videogiochi o al flipper quando una partita durava secondo lui troppo e la macchina quindi non gli rendeva abbastanza. Poi c’era Gildo il barbiere, Renato il salumiere, Nive la fornaia e come dimenticare Ida all’edicola dove trascorrevo ore a leggere fumetti e giornali”.
Quante persone lavorano per la sua azienda? Quali caratteristiche predilige nei suoi collaboratori?
“Più di duecentocinquanta tra le Marche e Roma ma sono molte di più se consideriamo i tanti collaboratori sparsi nel mondo. L’industria del cartone animato è complessa e la Rainbow è davvero una content company, noi sviluppiamo tutto il progetto dall’ideazione fino alla distribuzione sui vari network e agli sviluppi dello stesso negli show dal vivo e nei parchi a tema. La filiera è lunghissima ma c’è un controllo assoluto perché l’impulso iniziale non venda disperso, non si snaturi. Questo è davvero un elemento importante per il successo della Rainbow. Ciò che prediligo nei miei collaboratori è la passione per il proprio lavoro, il saper lavorare in gruppo e la lealtà verso l’azienda”.
Al’Expo di Shangai abbiamo visto la vostra stupenda animazione (http://www.youtube.com/watch?v=Jx2RMIoghMo) sulla Regione Marche e le Fatine volare intorno e dentro al nostro meraviglioso Sferisterio. Qual è il suo attuale rapporto con la città?
Iginio Straffi e la moglie singaporiana Joanne Lee, vice presidente di Rainbow, all’inaugurazione della nuova sede nel settembre 2011
“Amo tantissimo Macerata, ci ho vissuto gli anni più belli, i miei amici sono quasi tutti a Macerata e sono quelli di sempre con cui sono cresciuto o andato a scuola. Promuovo Macerata con orgoglio in tutti i contesti in cui sono chiamato a parlarne o in cui trovo occasione di farlo. Purtroppo non ci capito più tanto spesso perchè la mia vita è frenetica, sempre in giro per il mondo per lavoro e, quando sono nelle Marche, o sono in azienda a Loreto o a casa a Porto Recanati. Vorrei che la città si desse una scrollata perchè dal mio osservatorio la vedo troppo passiva rispetto a tante cose che andrebbero fatte per avere un futuro più roseo, ma qui il discorso si fa lungo e non è questa la sede per parlarne”.
I continui ed importanti impegni la portano in giro per il mondo. Come mai la scelta di vivere comunque nelle Marche, a Porto Recanati, lontano dai grandi centri?
“Semplicemente per poter avere un pò di pace e godere della qualità della vita delle nostre parti. Non nego che per alcune cose le città offrono di più, ma per chi vive a ritmi frenetici e viaggia molto, il colore delle nostre colline, il silenzio la notte per dormire, il traffico non caotico e l’aria pulita fanno la differenza. Senza poi dimenticare che a Macerata vivono i miei genitori, quindi preferisco essere vicino a loro, almeno quando non sono all’estero per lavoro”.
La vostra nuova azienda a Loreto è un gioiello “ecologico” . Crede che ci sia una sufficiente cultura ecologica nel nostro Paese ed in particolare nella nostra Regione?
“Non si finisce mai di lavorare per imporre nella gente una corretta idea del rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Io sono cresciuto immerso nella natura ed ho anche lavorato in questo settore quando ero un ragazzo. Realizzare a Loreto un costoso stabilimento industriale capace di rispettare l’ambiente circostante è stato per me un dovere ed un atto di amore verso la terra dove sono nato, cresciuto e dove continuo a vivere anche se il lavoro mi porta in giro per il mondo. Io credo comunque che nelle Marche c’è stato un discreto equilibrio tra urbanizzazione, industrializzazione ed ambiente. Il nostro entroterra è bellissimo, le nostre città non hanno periferie inguardabili, la gente vive in un contesto per lo più gradevole. Dobbiamo continuare così, non dobbiamo arrenderci e quindi tutti debbono capire che la difesa del paesaggio è un valore, per la vita di noi tutti ed un attrattiva per i turisti”.
E’ ora nelle sale italiane il vostro nuovo film in 3D “I gladiatori di Roma”…
“Il film ci sta dando delle grandi soddisfazioni, è partito lento perché l’esordio è coinciso con il week end più caldo nella storia dei recenti autunni ma ora sta macinando incassi importanti ed è il secondo incasso italiano dall’inizio dell’anno ad oggi. E’ come un passista che continua a fare la sua salita e sembra non fermarsi sostenuto dall’affetto del pubblico che ha apprezzato sia la qualità dell’animazione che la forza della storia che è davvero divertente ma anche educativa come sempre accade con i prodotti della Rainbow. Il mio sogno vedere che i cinema di Macerata e dintorni siano pieni e che la mia terra ricambi l’affetto che io ho per lei”.
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Un altro Dante Ferretti dal quale gli amministratori maceratesi si terranno lontani per decenni perche’ ha troppo successo?? Complimenti ad Iginio Straffi, una bella favola imprenditoriale e di questi tempi ne abbiamo bisogno!!!
Igì, so’ condendissimu de lu successu internazionale che c’hai co le Wings. Vedo poi che, rispetto a quann’eriamo vardasci, te sci ‘ngrassatu un bellu po’… stai mejo ‘ccuscì però! Prima eri ‘na tacchia… eppò me fa piacere, ‘ccuscì chidù se pole ‘ppundà su la panza dell’atri e non sempre e solo su la mia, te pare?
Un abbraccio!
Complimenti Iginio. Non ho avuto il piacere di conoscerti ancora ma leggendo la tua intervista capisco ora le belle parole che ha avuto per te un tuo caro amico .
Invito il sig. Sindaco a conferire la cittadinanza onoraria ad Iginio Straffi per il lavoro che porta avanti con successo e dedizione e per i nobili messaggi che , attraverso il divertimento, cerca di trasmettere ai nostri bambini. Sarebbe proprio un bellissimo gesto.
Forse lui non si ricorderà di me perchè all’epoca facevo parte ” de li granni” che i più piccoli non facevano giocare spesso a pallone a Villa Cozza, però leggere le sue parole sul quartiere di S.Lucia degli anni settanta mi ha fatto piacere perchè l’ha descritto bene con poche parole. Quanto ho riso sul ricordo di Ida, Alfredo, Gidlo, Nives e Renatino…. Grazie Iginio e grazie Roberto
Grande artista ! Io invece propongo , invece della cittadinanza onoraria , di andare tutti in massa al cinema a vedere gladiatori di roma !! e’ un orgoglio vedere un colossal fatto da un Maceratese e sicuro un grande tributo al nostro “paesano” che sicuro apprezzera’ !! bravo Iginio…continua cosi’ !!!
Era il maggio ’93 quando mi cimentai “scrittore”, dedicando un volumetto ad un vittorioso campionato della Maceratese. Come impostare la copertina? Mi venne suggerito di rivolgermi ad Iginio. Conobbi un ragazzo affabilissimo, già quotato disegnatore di fumetti (allora inviava i propri lavori tramite corriere espresso a case editrici settentrionali), ricciolutissimo e snello (ha ragione Filippo!). Mi chiese alcune riviste calcistiche: avrebbe pensato lui a “fotocopiare”, con le proprie mani. E così fece, tratteggiando un ideale giocatore biancorosso esultante.
“Profondo biancorosso”, così intitolai il mio libricino, non passerà alla storia della letteratura. Ma la sua copertina venne curata da Iginio Straffi. E questo, venti anni dopo, mi inorgoglisce.
Non avrei mai immaginato che dal quel piccoletto del 1965 di Via Santa Aurelia, 5 che vedevo sempre giocare a Villa Cozza sarebbe venuto fuori quel GRANDE IGINIO di oggi, complimenti e poi complimenti Iginio.
Esempio di vera imprenditoria di cui andare fieri.
Un immenso “in bocca al lupo” per il futuro a Straffi, la sua azienda e a tutti i sui dipendenti.
fieri di come nella sua azienda tratta i giovani?? Informatevi prima di parlare .. Non andrò mai a vedere i suoi films.. !!!
Dipendenti ..giovani a tempo determinato.. solo una piccolissimo numero è a tempo indeterminato.. Si direte voi intanto li fa lavorare.. Vi sembra giusto che dopo 2 anni, fatti lavorare con stipendio al minimo indispensabile .. li liquida con un : addio non mi servi più.. e sotto altri.. altro giro di giovani!!
Se per voi questo sistema è da premiare .. beh non andremo mai da nessuna parte in Italia..