Da Fulvio Ventrone, riceviamo:
«Qualche giorno fa, passando per Villa Potenza, ho notato che il legno del famoso o famigerato ‘ponte di Villa Potenza’, si sta lentamente degradando, come si può vedere dalle foto scattate oggi. La vernice a protezione del materiale ligneo, si sta infatti consumando e l’umidità sta lentamente penetrando all’interno, aprendo la strada a marciumi, batteri ed altri agenti deterioranti. Il fenomeno è per fortuna all’inizio.
In questo periodo storico in cui il denaro pubblico c’è, ma viene speso male, se non derubato, nonostante molti si prodighino per dire che ‘non ci sono più i soldi’… la cosa mi ha colpito subito.
Di sicuro chi si occupa della manutenzione della cosa pubblica, lo avrà notato. Di sicuro lo avrà messo in programma, ben sapendo che se il deterioramento del legno va avanti così, tra pochissimi anni bisognerà spendere un sacco di soldi per rimetterlo in sesto, per sostituirlo.
Una manutenzione accurata, programmata e costante, come si fa nelle proprie case, ad esempio, permette infatti di mantenere intatto o quasi nel tempo, anche il valore delle cose. Chi ha delle finestre in legno, tanto per fare un altro esempio, sa che se non le tratta ogni 2-3 anni, rischia di dover cambiare tutti gli infissi nel giro di breve tempo, spendendo circa 10 volte di più; per non parlare poi del valore estetico. Il legno verniciato da poco ha un aspetto bello, elegante e dà l’idea (soprattutto in una frazione di accesso alla città, quindi con la funzione di biglietto da visita…) di cura, di attenzione. Il legno lasciato invecchiare e marcire sotto gli agenti atmosferici, invece, assume un aspetto triste, diviene grigio spento e trasmette l’idea di trascuratezza, di degrado.
In conclusione, senza vena polemica alcuna, la mia segnalazione vuole essere un invito a provvedere al più presto alla situazione descritta, ma più in generale a tener da conto le piccole cose della nostra bella città».
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aggià
Anche il presidente della provincia Pettinari ci passa tutte le mattine , per andare al lavoro e strano non sia accorto ……
Forse guarda e cura di piu’ il legno della sua poltrona !!!!!!!
Dove lo mettiamo il “Patto di Stabilità” (stupidità)???? Più stabile di quello non esiste… non aumentano i fondi e non diminuiscono !!! EVVIVA… !!! Fino a quando ???????????
COME DE NON E’ NOVO???
non è quello nuovo; è quello vecchio che ci hanno speso i soldi per rinforzargli la fondazioni, che poi ci hanno speso altri soldi perchè crollava e adesso ne spenderanno altri
Certo che la scelta del legno, soprattutto se con poca manutenzione come sembra qui il caso, è un’idea intelligentissima: soprattutto in una zona dove da sempre c’è un sacco di umidità…
Cerasi, faccia una richiesta alla Sovrintendenza delle Marche sulla prescrizione di usare barriere di legno, vediamo cosa rispondono…..
@ventrone
Caro Sig. Ventrone……. legittima e assolutamente condivisibile la sua osservazione, ma basterebbe fare pochi passi più a valle del fiume, per capacitarsi dell’avanzato stato di degrado in cui versa la “nuova” struttura del famigerato ponte di collegamento con il centro fiere di Villa Potenza. La struttura in ferro, così come tutto il ferro impiegato per le opere così dette armate sono completamente arrugginite, tonnellate di partite di ferro (sicuramente pagate da qualcuno), scaricate alle intemperie corrose dalla ruggine e probabilmente inservibili in un prossimo futuro!!
Andate gente, fatevi una passeggiata lungo la bretella e arrivati al ponte rimarrete di sicuro sconcertati.
Pensate un pò se tutte le barriere stradali italiane fossero fatte in legno. Anzi se tutte le pavimentazioni stradali invece del bitume avessero un bel parquet! Ha ragione Fulvio. Fate una scelta del cavolo. Almeno prevedetene la giusta manutenzione. O forse era meglio il vecchio acciaio?
ma puo essere che ponti dell’era romana stanno inpiedi dopo aver visto guerre inondazione ecc..? e un ponte nuovo è gia “fracico” ?daglie provincia mi raccomando per sistemare il ponte chiama una bella ditta da fuori regione non far lavorare noi indigeni.
Mah…purtroppo non mi stupisce.Poco lontano da li un altro bel ponticello sta li solo soletto…in attesa di boh.Spending review,fallimenti…e lui é li che guarda,nella sua bianca struttura moderna.E adesso anche il Sandro Pertini,che così si chiama,ricomincia a dare segni di incuria…vorrà dire che tra qualche anno tra due ponti…riuseremo il guado come qualche anno fa.Era pittoresco!!
Dicono (?) in Provincia che non ci sono fondi… però come riporta in data 12/10/12 il R.d.C. pag. 4 : ” Provincia, premi di 120.000 € ai vari dirigenti (?) come BENEFIT DI PRODUTTIVITA’ per l’anno 2011. La domanda sorge spontanea: è sicuro che tutti i nominati hanno diritto del lauto “benefit”??? 1) Risorse finanziarie… se non ci sono soldi a che serve ? 2) Gestione territorio ?? 3) Ufficio Tecnico… se le strade fanno “schifo” e tanti lavori non si fanno… sempre perchè mancano fondi… dove sta la “produttività” ??? I famosi “TAGLI” vengono fatti solo a noi… ma per la CASTA non se ne parla e trovano “cavilli” per non rimetterci… anzi… il contrario !!! Scusate lo sfogo ma siamo alla frutta… se non peggio !!!
@ Stefano Palanca: concordo pienamente con il tuo discorso ….siamo alla frutta, ci sara’ poi il dolce che si papperanno loro e noi ci troveremo a pagare il conto salato!!!!!!!!!
finito il vecchio… ci trasferiranno il nuovo ancora non terminato
Anche ammesso che l’uso del legno sia stato fatto nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza (o in osservanza di altre normative e/o disposizioni), la segnalazione pertinente del sig. Ventrone ci deve portare a ragionamenti di più ampio respiro. Mi spiego: nei prossimi anni avremo grosse difficoltà nel reperire le risorse finanziarie per effettuare anche gli interventi di manutenzione ordinaria delle infrastrutture esistenti. Mentre, a mio modesto parere, le opere di manutenzione straordinaria non riusciremo proprio a farle. Pertanto, il rilievo del sig. Ventrone, è solo la punta dell’iceberg. Dovremo fermarci un attimo a valutare se vale la pena di iniziare nuove (e magari costose) realizzazioni, anche nel campo dell’edilizia privata, oppure puntare tutte le risorse sul recupero e sul mantenimento dell’esistente. Gli anni successivi a quelli del cosidetto “boom economico” hanno costellato l’intero territorio italiano di moltissime realizzazioni incompiute, che non saranno mai utilizzate dalle persone. Dobbiamo assolutamente evitare che questo succeda ancora e che neanche un euro debba andare sprecato. Ciò sarebbe deleterio in questo periodo di ristrettezze economiche che non ci permette nessun “leggero” utilizzo delle risorse. Forse taluni osserveranno che così i posti di lavori continueranno a diminuire e che la ripresa sarà più lenta. Tutte queste osservazioni, giuste ed anche condivisibili, non debbono essere un alibi per depauperare altre risorse. Proviamo ad invertire la tendenza che oggi ci ha portato a questa situazione, sforziamoci di salvare tutto quanto può essere salvato ed utilizzato. In Italia, riguardo all’esistente, abbiamo moltissimo da riqualificare e da mettere in circolazione attiva sul mercato. Questa, a mio parere è la scommessa da vincere!