di Giancarlo Liuti
Confesso di essere rimasto molto colpito dai commenti apparsi su Cm a proposito del Comitato per la difesa della Provincia di Macerata al quale hanno aderito oltre mille cittadini, quasi fossero i Mille di Garibaldi. Perché colpito? Perché in tali commenti, cui immagino corrisponda un diffuso sentire della comunità cittadina, si affermava quanto segue: quel comitato è composto da “amici e amichetti dei soliti politici magna magna e rimagna e da portaborse che paghiamo noi coi nostri sacrifici”, “Macerata non è degna di essere una Provincia e se le si toglie la Provincia è giustissimo”, “i promotori sono quasi tutti dipendenti della Provincia e in verità sono preoccupati solo del loro sicuro posto di lavoro e di dover fare dei bei chilometri per andare ad Ascoli”, “ricordiamoci che a questa gente la loro casta gliela paghiamo noi”, “basta, tutti a casa!”. Morale: la smettano di badare ai propri interessi, questi parassiti. Morale della morale: la Provincia di Macerata venga, finalmente, abolita.
Ogni opinione va rispettata in quanto rappresenta sentimenti più o meno radicati nella coscienza popolare ed è questo il motivo per cui, nel mio piccolo, ho già detto in passato di condividere la scelta di Cm, comune a tutti i quotidiani on line, di dare spazio ai commenti dei lettori, fra i quali, nel caso specifico, prevale l’idea che le Province debbano essere, tutte, abolite (e anch’io, dai e dai, me ne sto convincendo a causa della confusa litigiosità provocata in Italia dai criteri che il Governo ha fissato per stabilire quante se ne possono salvare e quante no).
Ma stavolta la questione è diversa perché la situazione che si va profilando da noi non è affatto la cancellazione delle Province in generale ma solo della Provincia maceratese per creare una Superprovincia delle Marche Sud con Ascoli capoluogo. Ed è proprio contro questa ipotesi che il Comitato dei Mille intende battersi suggerendo, ad esempio, di ricorrere al Tar. Perciò i commentatori e i tanti che la pensano come loro stanno sbagliando bersaglio: nel sostenere la tesi per cui tutto è meglio purché tutto venga soppresso, ad essi sfugge che qui – ripeto – non si tratta di sopprimere tutte le Province ma soltanto quella di Macerata a vantaggio di pur legittime ambizioni ascolane.
Il premio Oscar Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo hanno ricevuto la cittadinanza onoraria lo scorso 16 luglio al Comune di Macerata
Il punto che m’interessa, tuttavia, è un altro. E riguarda la mancanza, nei maceratesi, di qualcosa che somigli a un sano orgoglio di essere nati qui e non altrove. L’accorato appello in difesa della Provincia fatto da Dante Ferretti (leggi l’articolo), premio Oscar e scenografo di fama mondiale, ha avuto una favorevole eco nei media ma non un gran seguito, così mi è parso, fra la cosiddetta gente comune, nella quale si annida un’accidiosa e scettica sottovalutazione dei meriti della propria città e di quei concittadini che si accingono – e infine compiono – a imprese di qualche valore. “Ma chi je pare de esse?”, si sente dire di chiunque voglia emergere – e infine emerga – in un qualsiasi campo delle attività umane. E, sempre a proposito di Ferretti, basti ricordare la sin troppo tiepida risposta della città, anni orsono, all’ipotesi di coinvolgerlo nelle locali iniziative culturali. Il “nemo propheta in patria” (nessuno ha gloria in casa sua) è insomma una spiccata caratteristica dei maceratesi, di cui tutto può dirsi ma non che siano campanilisti, né, per fortuna, in senso negativo né, purtroppo, in senso positivo.
Che cosa significa infatti la parola “campanilismo”? Significa “eccessivo” attaccamento alla propria città natale e allude a comportamenti di disprezzo e perfino aggressivi verso altre città. Ma nel caso di Ferretti e in quello del sopraccitato Comitato non c’è assolutamente nulla di “eccessivo”. Anzitutto non c’è in Ferretti, che, figuriamoci, pensa e opera su scala planetaria e non credo abbia mai avuto alcuna intenzione di vagheggiare una supremazia di Macerata su Hollywood. E non c’è neppure in quel Comitato, che tenta di battersi non già per affermare un diritto di Macerata alla conquista di fantomatici nuovi primati ma per contrastare – impresa difficilissima, quasi disperata – l’eventualità che essa perda, come sperano i campanilismi di altri, un ruolo affidatole da centocinquant’anni di storia.
Attenzione: l’attaccamento alla propria città natale diventa sì un grave difetto se è “eccessivo”, ma diventa un difetto altrettanto grave se è “insufficiente” o manca del tutto. Potrei fare innumerevoli esempi, dallo strisciante desiderio che lo Sferisterio venga chiuso per sempre, alla ricorrente affermazione che Civitanova è su ogni cosa migliore, alla permanente teoria non solo politica del declino, dell’arretramento, dell’inarrestabile resa, dell’inevitabile sconfitta.. E questi, si badi bene, non sono peccatucci veniali, ma alla lunga sono causa essi stessi di quella stanchezza, di quel torpore e di quel mugugnante fatalismo che più o meno giustamente si usa attribuire a Macerata e a chi la abita.
Sta avendo un certo successo in Italia un libro dell’australiano Robert Hughes che s’intitola “La cultura del piagnisteo” e ovviamente non c’entrano le faccende di casa nostra ma quelle dell’arte e della letteratura nel mondo occidentale. Questo titolo, però, mi ha fatto pensare ai maceratesi – o a tantissimi di loro – che appunto praticano, sempre e comunque, la cultura del piagnisteo, a volte con triste e desolata rassegnazione e a volte con rabbia, furore e radicale contestazione della realtà in cui, oltretutto da complici, vivono. Ebbene, non m’importa chi siano ma mi schiero con tutto il cuore dalla parte dei mille garibaldini di quel Comitato.
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Tutto chiaro e condivisibile! !
voglio fare un ragionamento terra terra in termini economici:
Se la provincia se ne va, col tempo poi se ne deve andare in ascoli anche la camera di commercio poi la motorizzazione poi la guardia di finanza…..ecc…eccc insomma tutti quegli uffici che devono avere la sede nel capoluogo che sarà poi ascoli ed anche gli ordini professionali e tanti altri ancora.
Macerata rimarrà vuota più di come è ora e il commercio già in difficoltà per la crisi economica rischierà di collassare completamente.
Dove sta quindi il guadagno nel togliere la provincia ?
Aggiungo anche che la provincia di ascoli è indebitata fino al collo (si dice 10.000.000 di euro) e con l’accorpamento ovviamente i loro debiti li pagheremo anche noi come se non ci bastassero i nostri.
è troppo facile dire che la provincia non serve a niente e devono tutti andare a casa.
A noi serve Macerata CAPOLUOGO (per motivi economici)e se questo vuol dire tenersi gli uffici della provincia……mi sa che a conti fatti ci conviene.
Ultima cosa ma non meno importante…….se i predetti uffici se ne vanno…….ogni volta che serve fare un qualsiasi documento bisognerà arrivare fino in ascoli??
oppure visto che trattasi di una maxi provincia faranno uffici più vicini? ma a quali costi ? …….con queste manovre il risparmio non c’è.
Ripeto….il mio ragionamento prende in considerazione solo presunte conseguenze negative di una maxi provincia e non vuole essere una presa di posizione, anzi se le cose stanno diversamente chiedo a chi è più informato di me di correggermi.
Se avessero fatto tutti il loro lavoro e avessero rispettato i cittadini e il posto di lavoro, e vero anche che molti fanno il loro dovere e sono onesti e dovranno pagare per tutti, credo che nessuno si sarebbe scagliato contro e tutti avrebbero voluto la provincia a Macerata. Pero visto il mal contento popolare che viene fomentato in questo periodo dai media e normale che la gente la pensi cosi e stanca. Anche perché non arriva più a fine mese e quindi come loro fanno i sacrifici li devono fare tutti. questa situazione e in generale, come ripeto queste cose vengono a galla adesso e come mai? Serve a qualcuno per attirare la gente o farla agitare, si deve stare attenti, io sarei felice se la provincia rimanesse a macerata ma allo stesso tempo sono anche stanco di tutti quei intrallazzi che ci sono all’interno, io quando vado a chiedere qualcosa e quasi impossibile capirci qualcosa e di solito sono molto deluso da come vengo trattato e soprattutto vedo che per qualcuno e tanto facile fare ed ottenere le cose, come mai? sicuramente non sarà solo a Macerata quindi e in generale si deve cambiare il modo di pensare e di fare se vogliamo andare avanti, Oggi siamo tutti contro tutti e tutti non è a caso, ieri mi hanno fermato dei ragazzi con un volantino in cui dicevano via i nomadi e gli stranieri e i delinquenti, io sono stato 4 anni in camper e sono straniero e ci sono dovuto stare per motivi personali, quindi mi sono sentito offeso e umiliato perché sono straniero e la vita da nomade mi piace, e sinceramente mi preoccupano più questi, che dei ladri o delinquenti, penso se sono cosi coraggiosi perché non li vanno a prendere dove stanno? ma perché i nomadi? sono un popolo che vivono cosi e hanno le loro usanze, e vero scambiamo i nomadi per quelli che fanno elemosina ma sono nomadi? Mi perché chiedono ai cittadini di non tollerare questi persone, ma mi chiedo perché non vanno da chi fa le leggi e dire a loro di cambiare le regole e le leggi, perché il cittadino si deve esasperare e farsi giustizia, abbiamo gli organi addetti e se fanno i sacrifici e lavorano sempre giorno e notte, da qualche giorno sono in piazza e vedo moltissimi carabinieri e poliziotti e sono sempre presenti bisognerebbe ringraziarli, se loro possono fare poco noi cosa possiamo fare? Metterci l’uno contro l’altro neri bianchi gialli ma siamo tutti uguali i cattivi non sono solo gli stranieri, se stanno qui e la vita per loro e facile e se commettono reati nessuno li punisce la colpa di chi è? se non si cambia diventeremo un covo di pirati dove tutto possono fare tutto, ma questo e possibile solo attraverso la democrazia leggi nuove, altrimenti ci stanno mettendo in mente idee razziste ed estremiste, come nel resto dei altri stati, che porteranno solamente violenza e sempre più malcontento. Ci dovrà essere una soluzione o è l’ uomo che non è capace di gestirsi o fare le cose e si deve estinguere per far vivere la terra?
Mettere la manina rossa su quello che ho scritto non ha senso (anche se accetto lo stesso e non mi frega).
non ho scritto nulla che può non piacere in quanto non ho espresso alcun pensiero, ho solo fatto considerazioni e ho invitato tutti ad arricchirle con notizie magari più tecniche ed aggiornate……….quindi cari esperti della manina rossa scrivete invece di bollare gratuitamente puntualmente stupidamente.
Lo ribadisco e lo vado ripetendo da anni: troppe province, troppe regioni, troppi enti e comunità, troppi assessorati e posti da consiglieri da attribuire per soddisfarre le posizioni di ogni partito, troppi impiegati a poltrire negli uffici. Limitare il finanziamento dei partiti, questa rimane una delle priorità essenziali, via scorte, auto blu e servilegi/prilvilegi della casta. Alla fine il progetto sarà rispettato, via tutte le province tranne quelle metropolitane, rimaranno solo le regioni: e quì resto sempre dell’avviso che ne occorrerebbero non più di 6-7 in Italia, da 8-10 milioni di abitanti ciascuna (cioè le macro-regioni stato sul modello della Germania, e i comuni minimo di 5.00 abitanti). Gli accorpamenti che stiamo vivendo attualmente, sono solo un passaggio, che spero duri il minimo tempo necessario, dopodichè verranno abolite tutte le province, rimaranno solo Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Palermo, Catania, Bologna, Firenze, Bari, e forse Venezia-Padova. L’informatica elimina già attulamente inutili lunghi viaggi per ragiungere gli uffici preposti…. Non c’entra il campanilismo, essere maceratese o ascolano o anconetano non conterà più, l’appartenenza sarà solo regionale, i valori continueranno ad essere espressi esclusiavmente attraverso le individulaità che sapranno imporsi ognuna nel proprio ambito sportivo-artistico-culturale-politico-imprenditoriale, così come è sempre stato, e soprattuto prevarranno i distretti specializzati nelle diverse produzioni. Fine dei giochi, altro che campanilismo: d’altronde è risaputo che ogni centro sia piccolo che medio o grande vanta dele peculiarità, che vanno preservate e fatte apprezzare non solo dalla popolazione locale e limitrofa, ma soprattutto dagli abitanti delle altre regioni e nazioni che devono partecipare assistendo agli eventi, decretando il successo delle iniziative. Il campanilismo rimarrà a livello sportivo. Sappiamo tutti che i maceratesi della provincia, non possono fare a meno della spiaggia e del mare di Porto Recanati. P.to Potenza o Civitanova e di quest’ultima anche delle elite-calzaturiera-modellistica, dell’Ospedale di Ancona, dell’Università e dello Sferisterio di Macerata, della casa di Leopardi e del Colle dell’Infinito a Recanati, del ciauscolo di Visso, di San Nicola da Tolentino o delle fabbriche di quest’ultima cittadina come delle sue terme, della storia dei Duchi Da Varano di Camerino o della Piazza del Popolo di San Severino, delle piste da sci e delle terme di Sarnano, etc. etc. Ognuno ha le sue peculiarità: laddove valgono e verranno salvaguardate tramite incassi ed apprezzamneti internazionali, proseguiranno, anche senza la provincia. Dove non ci sarà continuità di risultato, rimarranno le feste di quartiere, le rievocazioni storiche a carattere locale, le sagre e le feste patronali. Ma solo a livello locale.
Il medioevo è passato, le battaglie tra villaggi e centri vicini è teminato, rimangono solo le lotte di potere tra politici per accparrarsi le migliori poltrone: caro Liuti ho letto anzi sono cresciuto attraverso i suoi tanti ed apprezzatissimi articoli sui quotidiani, ma stavolta non la considero al paso coi tempi, glielo dico da Macertaese doc.
Che io non abbia fiducia nel popolo bove maceratese (con una minima percentuale di persone capaci di cambiare), come nel popolo bove corridoniano (con una minima percentuale di persone capaci di cambiare), l’ho sempre detto e scritto. Gliele hanno potute pestare con forza in qualsiasi maniera, ma questo branco di bovini non si muove: rimane lì immobile. Al servizio dei soliti bovari.
E rimane immobile pure in occasione della perdita sempre più vicina della Provincia. Leggo le dichiarazioni dei politici… Sono tutti politici del PD, del PdL e dell’UDC, che sostegnono il governo Monti. Il quale, non avendo una poltrona da mantenere, fa finta di prendere appunti e poi fa di testa sua. Ossia cede la nostra Provincia ad Ascoli. Sperimo di sbagliarci…
Qui non è campanilismo. E’ solo non volersi castrare da soli. Che i politici si autocastrino per rimanere in poltrona è ormai storico. I nostri non farebbero eccezioni. Dicono sempre YES a chi comanda… Ma che i cittadini maceratesi e dei paesi limitrofi non capiscono che perdendo la Provincia perdono non solo posti di lavoro, finanziamenti dati alle iniziative locali, tipo strade, ponti e Sferisterio, ma perderebbero gli altri uffici istituzionali che venivano citati sopra in altri interventi e soprattutto una importanza nello scacchiere regionale.
Se non sei Provincia, sei solo una città più importante di Corridonia, ma meno importante di Porto Civitanova, che a questo punto diventerebbe un maggiore polo di attrazione di quello che ha già conquistata oggi.
Porto un esempio concreto: in campagna elettorale la maggioranza che ha conquistato il Comune di Corridonia ha promesso un nuovo ponte sul Fiastra, al posto di quello crollato. Ora, se perdiamo la Provincia, chi ci darà i fondi necessari? Alscoli Piceno? Suvvia, non scherziamo. Gli Ascolani si comportrebbero come si comportano i Pesaresi e gli Anconetani in Regione: prima pensiamo a noi, poi agli altri se possiamo.
Ce li vedreste i cittadini infuriati di Campogiano, di Colbuccaro e Passo del Bidollo andare ad Ascoli a menare a quegli amministratori provinciali che non vogliono dare i soldi per il ponte sul Fiastra? Verrebbero fatti a pezzi dagli Ascolani.
Diverso, invece, se, rimanendo la Provincia a Macerata, potessero incontrare il presidente Pettinari e “convincerlo” con le buone maniere a spicciarsi a soddisfare le richieste della sindaca, del vicensindaco Cartechini – che lo avevano promesso in campagna elettorale – e dei cittadini di Campogiano, Colbuccaro e Passo del Bidollo.
ORA HO CAPITO DA DOVE SONO USCITI I 2000 (duemila) MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO…..avanti tutti verso il fallimento!! nell’attesa parole parole parole soltanto parole e sarà più dolce il CRACK !….
muuuhhhh. muuuuhhh. sono sicuro che il vostro buon pastore e sindaco di corridonia caro giorgio sarebbe capace di trovare eventuali fondi per il ponte ovunque.
un bove ex corridoniano, ora in cerca di una nuova stalla e di un nuovo pastore
Spesso sono d’accordo con gli interventi di Liuti ma non questa volta (credo che se ne farà una ragione). Non sono d’accordo perchè ha dato una rappresentazione un pò forzata e quasi caricaturale delle opinioni di coloro che sono intervenuti sul tema della macro provinacia . Ci sono stati è vero , come per ogni dicussione, opinioni semplicistiche o demagogiche ma ci sono state anche altre più argomentate e riflessive . E non credo che tutto questo possa essere risolto individuando la giusta dose di “campanilismo” . Personalmente voglio bene alla mia città e non ho mai apprezzato quelli che continuano a denigrarla ad ogni piè sospinto , prendendosela anche con il nostro carattere (a volte lo fanno per motivi di convenienza politica). Ma nonostante questo non ho nessuna intenzione di arruolarmi in una campagna a difesa della istituzione provincia di macerata. Non voglio farlo perchè sono sicuro che finirei per trovarmi accanto a chi pensa al suo tornaconto personale, non voglio farlo perchè ci riconosco una visione “passatista” non solo delle istituzioni ma anche della organizzazione della società (siamo nell’epoca della comunicazione e dei cellulari intelligenti e ancora utilizziamo argomentazioni come quella relativa agli spostamenti necessari per cose che ormai si possono o si potrebbero fare senza muoversi da casa?), non voglio farlo perchè non si può non capire che questa battaglia localista , che magari porta con se degli elementi di verità , può contribuire a determinare il rallentamento se non il blocco dei processi di aggiornamento del nostro sistema politico ed istituzionale (se noi ricorriamo al tar perchè non dovrebbe farlo la provincia dell’ogliastra o di monza-brianza?). Quale sarebbe il risultato finale ? Il nostro paese va cambiato ed il cambiamento costa sempre qualcosa; la fatica e a volte la paura di immaginarsi un sistema diverso da quello in cui siamo vissuti fino ad ora, con i suoi problemi ma anche con le sue sicurezze. Macerata provincia è una sicurezza (per modo di dire…. ) ma sarebbe stato il caso che qualcuno si fossse alzato cercando di spiegarci e di proporci come si potrebbe vivere anche senza le “certezze” della Provincia. Magari la prossima volta.
@ Cecco
Caro Cecco, potrebbe sempre chiederli al buon Alfio Caccamo, se si è ancora in grado di spremergli qualcosa. Noi aspettiamo sempre di sapere cosa darebbe per convenzione a Corridonia la ditta Alba di Alfio Caccamo. Sembrava una piscina, ma il signor Caccamo avrebbe preferito l’allargamento del ponte sul Chienti, per interesse di CorridoMnia. Vedremo come andrà a finire.
Ma, polemiche e punti di vista a parte, per la Provincia raccoglieremo ciò che abbiamo seminato
concordo con liuti e con galleria ferretti! di solito apprezzo gli interventi di cherubini ma credo che in questo caso sia lui a sbagliare. Io sono favorevole all’abolizione di tutte le province ma non è di questo che si sta parlando, qui parliamo di impoverire macerata a beneficio di ascoli (si veda quanto ha opportunamente scritto galleria ferretti). E su questo da maceratese non posso essere d’accordo.
Ben venga una discussione orientata a migliorare un provvedimento, quello del riordino delle province che così come è stato presentato è sembrato piuttosto superficiale e troppo rigido nei suoi criteri di applicazione.
Anche se la mia idea continua ad essere quella che le province siano doppioni di altri enti pubblici. Ne aumentano la burocrazia e inevitabilmente anche i costi per i cittadini. Trovo buffo il fatto che quando si parla di tagliare, di colpo tutte le differenze tra politici di centrodentra e centrosinistra cessano all’istante… Ma voglio restare fiducioso! Spero che questa discussioni possa farci risparmiare davvero qualche euro!!!
Dott Liuti Pero’ ( tirandoci fuori da quello che il suo articolo intendeva )
Immagini per un attimo una grande azienda ( STATO)
Poi immagini i vari settori di produzione (REGIONI )
Poi ancora immagini le varie agenzie necessarie ad ogni singolo settore ( PROVINCE )
Infine immagini i punti vendita finali
( COMUNI )
In questa azienda così ben conformata avremmo se essa fosse privata –
un solo CDA.
In questa azienda se essa fosse privata avremmo un solo responsabile per ogni singolo settore di produzione
In questa azienda avremmo se essa fosse privata un solo responsabile per ogni dislocazione di ogni singolo settore
Infine avremmo se essa fosse privata
un solo responsabile per ogni singolo punto vendita .
Tutti questi responsabili dovrebbero render conto numeri alla mano -ai loro diretti superiori fino ad arrivare al CDA unico ..
Ora invece ipotizziamo quanto segue—
Un CDA per ogni singolo settore di cui sopra -compresi i punti vendita finali – che nomina a sua volta una decina di supervisori con annessi CDA che creano aziende partecipate – che a loro volta nominano altri CDA per ognuna di loro -che a loro volta si muniscono di altri supervisori i quali non possono supervisionare senza essere coadiuvati da un nutrito gruppo di funzionari che poi nominano dirigenti i quali poi tramite
il settore Risorse umane assumono impiegati e operai che chiudono questo lungo percorso con questi numeri –
Per ogni 10 operai debbono assumere 5 impiegati e udite udite -20 fra dirigenti- funzionari-e componenti dei vari CDA etc etc .
Vogliamo provare a immaginare quanto tempo durerebbe questa azienda PRIVATA se fosse così ?
Ora mi dica lei se ( tralasciando Macerata anziché Fermo o Ascoli che sia ) non sarebbe il caso di costituire
comitati che siano orientati all ottenimento di ben altro – che non quello di cui sopra ???
Pero’ se vogliamo seguitare a disquisire se e’ meglio
dire – sono morto in provincia di
Macerata piuttosto che in provincia
di Fermo oppure di Ascoli – be’
penso sia come parlare di lana caprina.
Si perche’ di questo passo la Grecia e’ vicina –
Con questi criteri non muoiono solo
le aziende private .
E morire e’ morire .
Inutile preoccuparsi – perche’ se ci siamo noi non c’e lei e viceversa .
Dott – Liuti lei sa perfettamente che non e’ giusto mantenere le province – ( TUTTE )
ma si schiera con chi dice – se non tutte certamente la mia dovrà far parte delle altre …( MECO ‘ )
Dott Liuti – Per onesta’ intellettuale debbo anche dire che ne’ lei- ” con i suoi interventi di ben alta levatura” e ne’ io ” con i miei di basso profilo ”
riusciremo a modificare ciò che e’ già stato scritto ….
Ergo – stabiliamo solo se e’ meglio vivere oppure morire …
A tutti gli altri vorrei dire
Quale differenza c’e’ fra il Fare noi i documenti ad Ascoli oppure far fare i documenti agli Ascolani a Macerata quando i documenti potrebbero essere fatti
tranquillamente in Comune ??
C’è differenza fare una denuncia c/o una stazione dei CC di serrapetrona piuttosto che alla Regione Carabinieri di MC ??
C’è differenza fra il chiamare i VVFF
che percepiscono lo stipendio da Ascoli piuttosto che da Macerata ma che cmq una volta chiamati partono
dal piu vicino posto interessato dalla urgenza ??
Ecco allora svelato l arcano –
Ci Lamentiamo delle caste Dott Liuti
ma contribuiamo noi stessi a volerne prepotentemente far parte …
Dr Liuti,
la descrizione del carattere maceratese è da Lei ben descritto, purtroppo è così, non avremmo sopportato senza indignarci una miriade di vergogne(dall’affare piscine alle strade a 4 corsie che finiscono contro il muro di una casa colonica alla mancata occasione della quadrilatero ecc ecc) che negli anni hanno fortemente ridotto il ruolo di vero capoluogo per Macerata. Detto ciò, in quei commenti che anch’io giudico come galleria ferretti(che condivido in pieno) fuori bersaglio, massimalisti e poco ragionati circa la provincia, ovviamente pesa la giusta indignazione verso i politici la mala politica l’interesse personale e tutto ciò che sappiamo e non val la pena ripetere. E qui invito Cronache Maceratesi,che come sta tentando di fare Lei, ad aprire una discussione ragionata in merito, di più alto profilo e contenuto, per riportarla nei binari oggettivi di ciò che sta effettivamente per succedere e non come una chiacchera da bar sull’antipolitica che qui c’entra molto poco. Infatti a mio parere il tema è: la provincia è un ‘ente intermedio inutile? Se si perchè mantenerle e accorparne solo alcune con criteri assurdi, privi di ogni efficacia e penalizzanti solo per chi la perde?
Si rendono conto i paladini anticasta e del risparmio che continueranno a pagare tasse, a votare presidenti e consiglieri provinciali anche in futuro, ma non essendo essa abolita i servizi che la provincia erogherà saranno sempre gli stessi con la differenza che staranno a 100km di distanza e i relativi costi e tempi ricadranno sui cittadini maceratesi?Ma nel loro massimalismo lo hanno compreso? Vogliamo ragionare su questo? Vogliamo ragionare sul fatto che se fossero tutte abolite gli stessi servizi invece potrebbero essere erogati dai comuni e quindi vicini al cittadino ma così non lo saranno? Vogliamo ragionare sulla perdita delle sedi degli ordini professionali, degli uffici provinciali inps, della questura e della prefettura che non essendo abolite tutte le province continueranno a competere solo ai capoluoghi mentre viceversa in caso di abolizione totale si ridesegnerebbe per tutti la loro presenza? Comodo raggiungere Ascoli, no? inoltre i risparmi quali sarebbero? Un presidente e 5/6 assessori? I dipendenti cosa ne facciamo, li mandiamo a casa? La dotazione economica della nuova provincia da 750000 abitanti non sarà per caso la sommatoria delle stesse ex tre, visto che il territorio e le strade di competenza saranno mezza regione marche?
L’accorpamento delle tre province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno è legge dello Stato, e come tale va applicata.
Entro il 30 settembre 2012 la Regione Marche deve presentare al governo (che varerà il tutto entro Natale) la mappa della nuova provincia che riaccorpa i “nuovi” poteri territoriali delle tre attuali province.
In gioco non c’è ovviamente solo da redistribuzione dei deboli poteri delle amministrazioni provinciali, ma soprattutto la difesa dei posti di lavoro e del prestigio garantito dagli uffici statali che resteranno solo nei nuovi capoluoghi di Provincia.
Il decreto spending review è chiaro: dopo più di 100 anni di continui allargamenti, gli uffici pubblici sul territorio si avviano a una netta cura dimagrante e le Provincie (ma poi anche le Prefetture, le Camere di Commercio, gli Uffici del fisco, gli Ispettorati del lavoro, le Arpam, i Vigili del Fuoco, il Corpo forestale dello Stato, le Soprintendenze e così via) saranno tagliati. Assieme alle Province diminuiranno drasticamente i posti di direttore provinciale di un’infinità di amministrazioni (Inps, Inail, ecc., ecc…..) e dunque si riducono i posti di dirigenti, di direttori, di funzionari e dei numerosissimi dipendenti pubblici. Questo forse è il vero problema di chi vuol mantenere lo status quo.
Mettetevi l’anima in pace, non sprecate il tempo a costituire inutili comitati pro-provincia, a fare ricorso al TAR o peggio alla Corte Costituzionale contro una legge dello Stato..
Non chiamate in soccorso gli uomini di cultura, i parlamentari (che a Roma hanno votato la legge…) gli intellettuali in oziose, quanto inutili ed inattuali discussioni “identitarie” pseudo culturali.
Ripeto, non perdete tempo. Incominciate piuttosto a lavorare seriamente per adempiere, nei tempi previsti, a quanto previsto da una giusta legge dello Stato.
@ Sellone
Anch’io sono favorevole alla soppressione delle province ma non sono favorevole alla “morte” di Macerata (uso la parola “morte” perchè vedo che in Lei ricorre spesso questa metafora). A mio avviso, Lei, come molti altri, sta confondendo il tema del taglio delle spese con quello della redistribuzione delle risorse. Mi spiego meglio: il taglio delle spese inutili è giusto (e c’è ancora molto da fare) ma la redistribuzione delle risorse, così come è stata proposta nel caso del riordino delle province, è sbagliata perchè potrebbe infliggere un colpo mortale all’economia di alcuni territori.
Se Macerata uscisse perdente dalla partita del “riordino”, le imprese e le attività commerciali della nostra città e del suo territorio non potrebbero gioire, perchè si troverrebbero ad operare in una realtà locale più impoverita e periferica, sacrificata a beneficio di altre realtà (e di un bilancio dello Stato (forse) appena più solido).
Gli effetti di questa redistribuzione sarebbero particolarmente acuti – in termini economici e sociali – per la nostra città che non ha avuto e non ha, a differenza di altri capoluoghi di provincia, una vocazione industriale ma è stata storicamente un capoluogo amministrativo. Le piccole attività imprenditoriali, commerciali e professionali non si sono sviluppate grazie all’indotto procurato dalla grande industria ma hanno beneficiato della domanda prodotta dalla presenza della burocrazia pontificia prima e repubblicana poi. E’ proprio per la sua natura di “città di servizi” che Macerata riceverebbe un “colpo mortale” nel caso in cui le fossero tolti quegli uffici/servizi che lo status di capoluogo di provincia porterebbe via con sè.
@Enossam o massone,
Crede che sarebbe non dico un bene ma indifferente per Macerata perdere il suo status di capoluogo e con questo tutti gli uffici periferici cui fa giustamente riferimento? Per Macerata intendo la maggioranza dei suoi cittadini.
Non so di cosa viva Lei (e dove viva), forse di rendita?
Eppure mi sembra così chiaro l’articolo del Dott. Liuti che non capisco come mai molti ancora continuano qui con commenti che nulla hanno a che vedere con il contenuto dell’articolo.
Credo che gli interventi di Sellone e Iesari siano gli UNICI basati su elementi di concretezza, pragmatismo, responsabilità e lungimiranza, se non si è capaci di capire che oggi è drammaticamente necessario sacrificare qualche privilegio localistico per un possibile ed auspicabile bene collettivo, allora siamo già spacciati.
La vicenda della provincia di Macerata mi fanno venire in mente le frasi di rito che spesso si sentono ai funerali… ” era una così brava persona…” ” … era tanto buono …” e così via; ora che Macerata potrebbe perdere la provincia in tanti si spendono per sottolinerne l’importanza, il ruolo di volano per il territorio, ma come bisogna amare le persone quando sono in vita, così bisognava pensare alla valorizzazione di Macerata per le sue peculiarità storiche, artistiche, culturali e sportive e non solo come centro di potere politico, distributore di incarichi, moltiplicatore di consorzi, ambiti, aziende di sviluppo con i relativi CdA. Sarebbe interessante andare a vedere quanti utili per la provincia hanno prodotto questi enti, compreso lo Sferisterio, e chi invece sì è accollato le eventuali perdite di questi enti.
vi ricordo che a Roma si sta cercando di contenere le spese.
Dopo una ventina di anni passati a fare folli festini di bunga bunga o a votare sulla nipotina di Mubarak o indecenti manovre finanziarie o continuare a tassare all’uno ( 1 ) per cento un impero televisivo PRIVATO quasi monopolio nazionale….(fine prima puntata)
(seconda puntata)Questi 700 “si salvi chi può il posto” ormai lievitati a 1000, dove erano quando qualcuno a Roma faceva i famosi TAGLI LINEARI su SCUOLA SANITA’ PENSIONI definiti di alta finanza creativa? Non si sono mai mossi dal loro posto fisso caldo d’inverno e fresco d’estate per aiutare o difendere i poveri disgraziati che perdevano posti di lavoro nelle Marche? ….CAMPANILISMO O….CAMPA CAVALLO CHE L’ERBA CRESCE SUL POSTO FISSO DELLA PROVINCIA????
Egregio Dott. Liuti, sono talmente d’accordo con quanto da Lei scritto, che mi spingo più in là e plaudo all’iniziativa del Comitato sorto per difendere il nostro territorio in termini identitari, al di là dell’Istituzione Provincia!
Anzi Le dirò di più in questo momento di profonda crisi politica e delle Istituzioni, credo che la situazione si possa salvare soltanto con uno sforzo comune tra chi ha responsabilità politico-istituzionali e cittadini che svolgano responsabilmente il proprio ruolo di controllo! E’ troppo facile criticare senza conoscere, occorre fare lo sforzo di conoscere, di approfondire e di esporsi in prima persona, essendo disponibili ad un confronto serio e leale!
E’ troppo facile sostenere che in un Paese allo sbando da decenni, la situazione si risolva accorpando le province, senza un reale coinvolgimento dal basso, ma come sempre con scelte piovute dall’alto! Quindi voglio pubblicamente ringraziare il Comitato, che ha dato una boccata di ossigeno ad una politica talmente stanca che stava lasciando passare, quasi in sordina, la cancellazione della nostra realtà provinciale!
E poi da ultimo mi consenta di aggiungere la freddissima accoglienza a Dante Ferretti, quando ebbe l’ardire di ricoprire la carica di Assessore! Purtroppo si questa nostra città è matrigna con i suoi figli migliori, mi permetto di ricordare un altro grande personaggio che ha scritto una delle pagine più importanti della storia giudiziaria italiana Mario Fabbri, 1° premio Il Glomere, sconosciuto per lo più ai maceratesi!
Solo quando sapremo coniugare un sano attaccamento alle nostre tradizioni, con uno sguardo aperto e fiducioso verso la modernità, sapremo trarre ancora tanto da un territorio che ha ancora tante potenzialità da esprimere!
Dott. Liuti,
leggo molto, moltissimo ma credo che pochissimi siano riusciti, come ha fatto lei, a descrivere in maniera precisa e impeccabile il carattere dei maceratesi…. Sa che le dico? Sono con i 1000 anche io…. basta piagnisteo, diamoci da fare…..La vicenda delle province deve servirci da esempio per evitare che accada di nuovo in altri settori….. quindi bene la lotta per la Provincia ma in futuro siamo vigili, non arriviamo a questo punto per troppa arrendevolezza.Un appunto sull’operato del governo però ci sta tutto: la legge deve essere chiara e uguale per tutti. Il diritto insegna perfettamente che quando ci sono troppe eccezioni la legge perde il suo significato per diventare provvedimento ad hoc con precisi obiettivi…
Egregio Prof. Liuti ,
leggo soltanto oggi il suo articolo. Un altro che riguarda il problema Provincia sì , Provincia no . Bello parlarne, anche perchè si leggono commenti di ogni tipo, a favore e contro, ma questo è più che normale quando si vive in un Paese (pseudo)democratico. Come è anche naturale che qualcuno faccia dei discorsi campanilistici, perchè chi ama il proprio territorio lo fa in qualsiasi forma possa essere. Ma chissà se Lei , oltre ai commenti, rimarrà colpito anche dal mutismo dei quotidiani. Oramai da tempo leggo commenti di Presidenti di varie Province, Consiglieri Regionali e Parlamentari, segretari di partito, consiglieri comunali, addirittura anche di commercianti o passanti. Lecito ascoltare e diffondere il parere di tutti; eppure quando un consigliere provinciale come me, che può anche dire o scrivere un sacco di corbellerie (ma come detto siamo in un Paese pseudo-democratico), ma sempre di un parere o commento si tratta, parla di problemi per i cittadini, per i dipendenti, per il territorio, per il giusto riconoscimento dei valori delle città. si tace ! Parliamo di Messaggero, Corriere Adriatico, anche del suo caro Resto del Carlino. Forse problemi di spazio delle pagine locali? visti gli articoli che trovo, non penserei proprio, dato che alcuni sembrano delle vere e proprie riempiture. Eppure siamo in un Paese pseudo-democratico. Ma addirittura l’assenza in una testata on-line come Cronache Maceratesi, dove non credo ci siano problemi di spazi, beh! allora forse mi viene più di un dubbio.
Comunque congratulazioni per la sua longeva ed autorevole carriera giornalistica.
la provincia di macerata non ha mai funzionato a dovere e quindi è giusto cosi’,chiusa.Quando c’è qualcosa che non funziona va gettato va chiuso perche’ costoso e inefficiente per l’intera comunita’ e forse utile solo a chi ha fatto privilegi,è storia non di macerata bensi’ dell’intera nazione.