Alloggio requisito a Civitanova
L’opposizione: “Invieremo gli atti alla magistratura”

I consiglieri di minoranza tornano all'attacco dopo la replica del sindaco Corvatta: "Questo suo atteggiamento è grave e arrogante"

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Massimo Mobili e Tommaso Claudio Corvatta

Prosegue la polemica a Civitanova su un alloggio pubblico che il sindaco Corvatta avrebbe requisito per assegnarlo a una famiglia che non era neanche presente in graduatoria (leggi l’articolo). Dopo la replica di Corvatta (leggi l’articolo) l’opposizione torna all’attacco con una nota firmata dai consiglieri Massimo Mobili, Ermanno Carassai e Sergio Marzetti (Pdl), Erminio Marinelli e Claudio Morresi (Insieme per Civitanova), Giovanni Corallini (Libera) e Fabrizio Ciarapica (Vince Civitanova): 

“E’ un’ingiustizia perpetrata a danno di 145 famiglie in attesa di alloggio popolare e di tutta la città – scrivono –  Lei Corvatta ha dimostrato anche in questa occasione di non essere consapevole del suo ruolo di Sindaco. Invieremo tutti gli atti alla magistratura ed al Tar e chiederemo un consiglio comunale aperto sulla questione. Non si può “abusare” in modo così sfacciato del potere concesso dalla legge. Corvatta ha utilizzato di nascosto lo strumento dell’ordinanza, aggrappandosi ad una legge del 1965, superata da numerose sentenze di TAR, Consiglio di Stato e Cassazione, per requisire un alloggio popolare e concederlo a chi non ha nemmeno partecipato al bando.  Non l’hanno assistita in questo caso i suoi tutors Costamagna e Silenzi. Perché a mezzo del suo portavoce non ha dato la notizia alla stampa in merito a questo suo “atto innocente”. La smetta di fare il personaggio da libro Cuore.

L’atto poi non è pubblico come lei sostiene, ma accessibile solo ai consiglieri comunali, che lei Corvatta sotto sotto pensava rimanessero all’oscuro di tutto.  Sindaco la trasparenza è fare le graduatorie e farle rispettare così come prevede la legge; in questo caso perché non convoca le 145 famiglie danneggiate, spieghi loro la questione e veda poi se se ne andranno da Palazzo Sforza felici e soddisfatte.

Cercare poi, di scaricare la colpa di un provvedimento che lui stesso ha firmato e voluto, sui servizi sociali è da persona poco seria e irresponsabile: i nostri servizi sono talmente preparati e di supporto all’amministrazione, che sicuramente avranno cercato in tutti i modi di dissuadere il Sindaco dall’emettere tale provvedimento, anche perché in questi casi sono altre le soluzioni che di solito vengono messe in pratica: magari intervenire con un contributo economico di sostegno alla famiglia, per pagare l’affitto, finchè la situazione non sarebbe migliorata, ma mai e poi mai calpestare i diritti delle 145 famiglie che regolarmente hanno partecipato al bando e alle quali siamo vicini come a quella in questione.

E’ Lei caro Sindaco che non ha rispetto dei servizi sociali; non li ha ascoltati e di fatto si è sostituito a loro con prepotenza e arroganza, sconoscendo il loro lavoro e partorendo un atto che ha dell’incredibile. La situazione di disagio in cui si trova la famiglia assegnataria, non è diversa ne peggiore di quella delle altre famiglie. Questo lo ha verificato? E’ giusto sapere che per la morosità, il regolamento dell’assegnazione degli alloggi popolari non prevede nessun punteggio utile alla graduatoria. Ha verificato la cartella sociale di presa in carico della famiglia da parte del servizio? Lei è responsabile anche di queste omissioni. Faccia chiarezza e risponda a questi quesiti invece di offendere, perché il suo comportamento sprezzante delle regole, danneggia solamente i cittadini onesti”.

 



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