Brutta disavventura, per fortuna alieto fine, questo pomeriggio per un alpinista. M.S., 31 anni residente a Castelfidardo, stava scalando, in compagnia di due amici, una parete rocciosa a Bolognola, lungo il sentiero tra Bolognola e Fonte Cucciolara. I tre avevano formato una cordata ma mentre gli altri due sono riusciti a raggiungere la cima, M.S., per problemi tecnici è rimasto appeso lungo la roccia . Subito sono stati allertati i soccorsi. Sul posto i Vigili del Fuoco,il 118, il Cai e il Corpo Forestale dello Stato. L’uomo è stato raggiunto dall’elicottero del 118, con a bordo un tecnico del Soccorso Alpino il quale si è calato con un verricello, ma non riuscendo ad agganciare lo scalatore, si è staccato, lo ha legato a sé con una fune e lo ha portato a valle. Pur non avendo riportato lesioni evidenti, in via precauzionale, è stato portato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Macerata dove, dopo i controlli di rito, è stato dimesso.
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Quanto e’ costato alla comunita’ recuperare questo aspirante Messner ?
E se capita qualcosa a te? Quanto costi alla comunità? Commento più infelice non potevi fare!!!
X Roberto 1963 : penso che i costi non siano di molto differtenti da quelli di elitrasportare un incidentato qualsiasi che una domenica mattina si reca al mare o qualsiasi ragazzo che si schianta al rientro dalla discoteca. Per il resto da quello che si evince nell’ articolo , erano tre incompetenti, si sarebbero potuti autosoccorrere con un minimo di nozioni. Ma in fondo meglio una notizia del genere che dover leggere alpinsita di 31 anni precipita e muore !!
Sono la persona che e’ stata soccorsa,e noto con piacere che i giornali scrivono informazioni distorte pur di infogare i commenti delle persone…che pur non conoscendo come sono andati i fatti si permettono di dare giudizi approssimativi.
Premesso che non eravamo in cordata e non siamo alpinisti,ma un gruppo di ragazzi che ama e rispetta la montagna.
Purtoppo ci sono stati degli eventi concatanati non fortunati,e sono rimasto su un appiglio di roccia dove non avevo via di ritorno.
Ammetto di aver compiuto una leggerezza,ma ci terrei a precisare all’amico roberto che i costi per il soccorso sono sostenuti anche dalla mia busta paga dove regolarmente vengono pagate le tasse allo stato italiano.
Se poi sono stati allertati anche i VVF e altre forze dell’ordine che non servivano questo e’ stato un problema di coordinazione del 118,di certo non mio o dei miei amici,che avevamo richiesto esplicitamente l’intervento dell’elicottero con personale di soccorso alpino.
Sono rimasto 3 ore in parete e se veniveno i soccorsi di terra difficilmente mi avrebbero tirato giu’ prima di sera,cosa improbabile perche’ gli appigli stavano cedendo sotto il mio peso.
Ripeto,ammetto la leggerezza e ho capito l’errore,ma vi pregherei di non sparare a caso se non conoscete come sono andati i fatti.
per il resto,purtroppo,la montagna ci insegna che la prudenza non e’ mai troppa,e questo ci serva a tutti di lezione,appassionati e non.
grazie
X Maraco Stagnari Ho specificato ” da quello che si evince nell’ articolo ” , mi spiace, non commento quasi mai .. ma ciò non significa che per ogni commento possa andare ad accertarmi che l’ articolo sia stato redatto in maniera consono alla realtà. In più se chiedi esplicitamente l’ intervento del soccorso alpino e di un elicottero , devi aspettarti che arrivino i Vigili de Fuoco o il s.a.r. poichè nelle marche il soccorso alpino non ha un proprio elicottero. In ogni caso tantissimi auguri a tutti per la vostra stupenda passione .
Grazie,
addirittura certi giornali hanno detto che mi hanno ricoverato al p.s. di Macerata per accertamenti,quando invece sono stato giusto visitato dal medico del 118 al rifugio del fargno.
Questo per farti capire di quanto,e non poco,i fatti sono stati rigirati giusto per fare “notizia”
…e io sono colui che ha chiamato i soccorsi. L’articolo non è distorto Marco, è quasi inventato di sana pianta. Stento a credere come in 17 righe si possa riuscire a inventare così tante cazzate:
1) Nessuno dei tre diretti interessati è un alpinista, ma siamo semplicemente escursionisti.
2) Nessuno stava scalando una parete, semplicemente Marco ha commesso una leggerezza, sottovalutando il pericolo di salire 3-4 metri in verticale su roccia (non c’erano altre vie per andare avanti… e infatti non bisognava andare avanti) senza sapere poi come tornare indietro.
3) Esiste Forcella Cucciolara, ma nessuna Fonte Cucciolara.
4) Non è stata formata nessuna cordata e gli altri due non sono assolutamente arrivati in cima, bensì sono rimasti ad attendere al sicuro sulla cresta erbosa sottostante.
5) Il tecnico del Soccorso Alpino non ha portato a valle Marco, ma lo ha imbragato e lo ha fatto discendere dalla parete, poi l’elicottero ha riportato entrambi alla Forcella del Fargno. Il ritorno a valle è avvenuto su un mezzo della Forestale.
6) Marco non è stato portato in nessun pronto soccorso, ma è stato semplicemente visitato da un medico presso il Rifugio del Fargno, tanto che ieri sera stavamo tutti e tre in campeggio nei pressi di Fiastra.
Detto questo aggiungo che è stata commessa una leggerezza che poteva essere imperdonabile e fatale. E che in montagna la prudenza non è mai troppa.
a parte il commento infelice di roberto1963 che non avrebbe detto niente se a farsi male fosse stato un calciatore…lasciamo perdere
sono contento che tutto sia andato a buon fine…questo fa capire quanta testa e occhio critico ci vuole nel leggere o sentire le notizie di cronaca!!!
oltre al fatto che in montagna ci vuole prudenza, aggiungo che ci vuole un minimo di preparazione, esperienza ecc… per questo esiste il CAI
Contento di leggere il “lieto fine” della vicenda, penso che questa storia abbia molto da insegnare a chi va in montagna.
Innanzitutto chi si arrampica per 3/4 metri su una parete senza sistemi di protezione (corda, fiends, nuts, …) non può parlare di “eventi concatenati non fortunati”, si è invece esposto ad un livello rischio che difficilmente poteva gestire, o più semplicemente “se l’è cercata”.
Spesso queste imprudenze sono fatte perché si pensa che il Soccorso Alpino sia sempre lì, pronto per salvarci: non è vero!
Ogni volta che si fa una richiesta di aiuto, in primis, si mette a rischio la vita di altre persone (il monte Pelmo insegna), ed inoltre si “occupa” un servizio che potrebbe essere vitale per chi è sfortunato davvero.
Tutti possiamo fare una ca**ata, ma prima di prendere decisioni affrettate, sopratutto in un ambiente impervio come la montagna, bisogna sempre pensare a tutte le conseguenze.
Quoto poi quanto detto da libavand, il CAI è un ottimo ambiente dove imparare a vivere le nostre passioni!
Salve a tutti. Sono un escursionista abbastanza esperto dei Monti Sibillini. E’ la prima volta che scrivo e sinceramente non vorrei commentare la notizia visto che è stato già fatto fin troppo. Mi limito a dire che purtroppo sono situazioni che possono capitare e finchè uno non ci “sbatte” a muso duro non può capire. “La saggezza della rinuncia” può evitare certe situazioni scomode ma a volte è il non sapere il limite delle proprie possibilità che ci spinge sempre ad osare un pochino oltre. Ad ogni modo sono strafelice che tutto sia andato per il verso giusto e se ci sono voluti elicotteri, vigili del fuoco, carabinieri, corpo forestale e soccorso alpino per salvare una vita umana, non importa, ci si avventura in un campo che non vale la pena calpestare. Volevo sapere più che altro qual’è il punto preciso dove è avvenuta la disavventura: ho frequentato diverse volte quella zona ma senza trovare grosse difficoltà per i canonici sentieri mi viene perciò da pensare che abbiate improvvisato un pò.
Siamo saliti da Bolognola seguendo inizialmente il sentiero che porta alle Gole dell’Acquasanta. Abbiamo poi svoltato a sinistra ad un bivio perchè era nostra intenzione salire sulla Costa Vetiche, a cavallo tra la Valle del Fargno e la Valle del Fosso Sacraro. Il sentiero è presente sulla Carta dei Sibillini (anche se non si tratta di sentiero ufficiale) ed è sempre evidente sul terreno finchè non arriva sul filo di cresta. Poi abbiamo seguito l’affilata cresta, dalla quale ci sono bellissime ed inedite vedute sulle Gole dell’Acquasanta, su tutta la Valle del Fargno e soprattutto sulla Valle del Fosso Sacraro, posta tra la Forcella Cucciolara e Punta Bambucerta. Il nostro obiettivo era arrivare proprio a Punta Bambucerta. Il problema è che la stessa Punta Bambucerta non è raggiungibile seguendo sempre il filo di cresta di Costa Vetiche e passando poi per Forcella Cucciolara. Infatti a un certo punto si arriva a un tratto con rocce che non è superabile senza l’ausilio di attrezzature alpinistiche (è proprio lì che è successa la disavventura). Anche ai lati lo sbalzo roccioso è troppo difficile da superare perchè l’inclinazione del pendio erboso è eccessiva. Forse per arrivare a Punta Bambucerta avremmo dovuto discendere il pendio verso destra un pò prima che la cresta si facesse troppo ripida e poi avremmo dovuto risalire l’ultimo tratto di valle fino alla sella sotto la cima (in corrispondenza del quale si intravvedeva una evidente traccia di sentiero). Di solito prepariamo bene le nostre escursioni solo che, evidentemente, stavolta abbiamo sottovalutato la pericolosità della zona e sbagliato un pò di valutazioni. Sotto la parete di roccia l’unica soluzione era quella di tornare indietro…
Non è la prima volta che l’alta valle del Fargno è teatro di incidenti. Per fortuna l’ultimo si è concluso felicemente e di questo dobbiamo rallegrarci. Anche i soccorsi hanno funzionato e non dobbiamo rammaricarci dei costi quando servono per salvare le persone. Conosco benissimo la zona e da quella cresta è quasi impossibile (almeno per escursionisti poco esperti) salire a Punta Bambucerta. Molto meglio partire dal Fargno per il sentiero a zig-zag denominato “stradello dei somari” e svalicare più a monte delle creste ove è avvenuto l’incidente. Dal sentiero dei somari si può raggiungere anche la Val di Tela che è un autentico gioiello dei Sibillini, ancora incontaminato. Morale della favola: Tutto e bene ciò che finisce bene! E’ importante però avere coscienza dei propri limiti, non fare scelte azzardate se non si conosce il percorso e magari affidarsi a persone del posto che possono consigliare la vie migliore.