Taglio delle Province e accorpamento di Macerata, Ascoli e Fermo (leggi l’articolo). Interviene il consigliere provinciale del Pd, Daniele Salvi:
No, proprio non convince. Aver acceduto alla proposta dell’UPI di tentare la strada più ragionevole dell’accorpamento, rispetto all’idea prima dell’abolizione e poi dello svuotamento delle Province, ha sortito l’ennesima forzatura.
Si continua pervicacemente a mettere le istituzioni sullo stesso piano delle strutture burocratiche dell’amministrazione statale, quasi fossero la stessa cosa, e si continua nella linea di mortificazione dei territori. Per una riforma seria, lo ribadiamo, sarebbe bastato tornare alle Province del 1861, onorando così anche la ricorrenza dei 150 anni, focalizzarne le funzioni, costituire le città metropolitane, razionalizzare gli uffici periferici dello Stato di qualsiasi natura, disboscare la pletora degli enti strumentali.
Resta, invece, la prurigine verso la democrazia e la testardaggine nel voler ridurre le Province a enti di secondo grado, come le vituperate Comunità Montane. Si sente addirittura dire che le Camere di Commercio potrebbero svolgere un ruolo in qualche modo sostitutivo. Non scherziamo.
La proposta di soppressione delle Province che non hanno contemporaneamente 350.000 abitanti e 2.500 km quadrati di territorio porterebbe nelle Marche alla soppressione di tre Province su cinque. In Toscana alla soppressione di tutte, tranne quella di Firenze, che a sua volta dovrebbe trasformarsi in città metropolitana.
Non sappiamo se questo porterà alla possibilità di annettere alcuni Comuni di altre Province al fine di rientrare nei criteri, il che rischia di aprire dispute inenarrabili, oppure al semplice accorpamento delle realtà soppresse, che nel nostro caso riguarderebbe Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno.
In quest’ultimo caso l’operazione avrebbe un senso se contestualmente si rivedessero anche i confini regionali. Che senso ha, infatti, una Provincia che è la metà di un’intera regione? E di una regione come le Marche per giunta. Quale sostenibilità politica potrebbero avere le decisioni di una Regione che fossero non condivise o persino osteggiate da metà del suo territorio?
L’accorpamento potrebbe, inoltre, attivare anche dinamiche incontrollabili. Ad esempio, perché non aggiungere anche la Provincia di Teramo, che più di un occhio ha già rivolto al di là del Tronto, e costituire la Regione del Piceno e magari a nord la Regione Romagna?
Una Provincia di circa 700.000 abitanti, come quella che si andrebbe a formare, avrebbe invece un senso se si riducessero le Regioni e si costituissero le macroregioni sulla falsariga dei Lander tedeschi, come all’inizio degli anni Novanta propose la Fondazione Agnelli.
Farei, allora, una proposta al Governo dei tecnici: dimezziamo il numero delle Regioni, da venti a dieci, allora sì che anche un accorpamento come quello ipotizzato avrebbe un senso”.
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Che je facimo fa’ a stu vardasciu?
Mi sembra la classica strategia della “palla lunga e vediamo che succede”. Alzare il livello per non fare niente. Personalmente le eliminerei tutte. Il passo intermedio, criterio di superfice/popolazione mi sembra corretto. E’ evidente che ci saranno tanti burocrati di partito che non sapranno più cosa fare…..
Egr. Cons. Salvi: SVEGLIA!!!!!!
Il PD era per l’abolizione di TUTTE le Provincie, perchè cercate adesso di reggervi a galla con tutti questi bizantinismi???
Perchè non avete il coraggio di portare avanti quanto scritto sui vostri programmi???
Perchè siete sempre più copia/conforme del PdL???
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Perchè non avete un pò di dignità e di amor proprio e non andate tutti a casa????
avete notato come siano i “politici” quelli più preoccupati dagli accorpamenti? soprattutto quelli che non saprebbero cosa fare una volta fuori da quei luoghi freschi d’estate e caldi d’inverno.
ieri acquaroli, oggi salvi.
si trova complicato accorpare le province, ma si suggerisce di accorpare le regioni. sic!
“Quale sostenibilità politica potrebbero avere le decisioni di una Regione che fossero non condivise o persino osteggiate da metà del suo territorio?” dice il salvi. ma vi rendete conto? non ho parole.
volete mantenere confini e nomi? manteneteli, ma con un solo presidente, una giunta ed un solo consiglio e servizi distribuiti razionalmente sul territorio. OK?
Come si direbbe dalle mie parti: “vanne a fadigà frà!”
Passiamo dallo scherzo al serio. Caro Salvi, ma con che faccia riesce a fare interventi come il suo? Dica piuttosto:
a. a quanto ammonta il bilancio della Provincia di Macerata;
b. quanta parte di questo è assorbita da stipendi;
c. quanti sono i Dirigenti;
d. quanti sono gli addetti alla c.d. Polizia Provinciale e, soprattutto, che cosa fanno.
e. ecc.
Ma mi faccia il piacere direbbe Totò. Dica pure che questi interventi sono qualunquistici. Lei, piccolo ingranaggio di un motore che non gira più, o non capisce – ed allora la questione è veramente grave – oppure cerca di difendere l’indifendibile. Faccia uno scatto di orgoglio, Lei ed i suoi colleghi prima che le persone vi insultino per strada.
Io credo che per un politico “professionista” la questione sia esplosiva. Accorpare province significa diminuire poltrone, quindi qualcuno rischia di perdere il posto. Ma altrettanto pericoloso è anche per chi non è soggetto ad accorpamento. Perchè cambiano gli equilibri all’interno dei partiti: in teoria, chi conserva la poltrona nella nuova provincia, avrà una forza rappresentativa maggiore rispetto a prima, a danno dei politici delle province sopravvissute.
Di tutto ciò però, a un normale cittadino, non gliene frega niente. L’amministrazione della cosa pubblica ha un valore prettamente sociale e deve tradursi in servizi e regolamentazioni utili per quello che è sentito come necessario nella vita sociale: la “struttura” è solo un mezzo (e chi l’amministra è un mezzo per il mezzo!), quindi modificabile, sostituibile e rinunciabile all’occorrenza.
Logica vorrebbe che se debbono essere eliminate, si debbono elinare tutte e non continuare a creare disugua
glianze e problemi alla popolazione, sarebbe stao sufficente ridurre del 50% i burocrati, del 15% i dipendenti
e mettere sul mercato e privatizzare le partecipate, rifugio dei politici trombati. Oggi come oggi le province non
funzionano, basta farsi un giro nei più piccoli comune per rendersi in che condizioni è la viabilità, siamo tornati
alle mulattiere da transitare a dorso di mulo. Le scuole che cascano gli acquedotti che perdono il 50% dell’acqua.
Pensate da Colfiorito un povero cristo che dovrebbe arrivare in Ancona o Ascoli, se Macerata viene eliminata.
Questa sarà l’emmesima presa in giro, i dipendenti delle province saranno infilati nei comuni, dove c’è già troppo
personale, oppure nelle regioni dove costeranno il 25% in più, il servizio sarà peggiore, perché quando si è in
troppi, non fanno nulla, quindi aumentano i fannulloni.
Premetto che secondo me il governo, di quello che dice questo consigliere provinciale qua, non gliene frega assolutamente niente…. detto ciò, fare discorsi del tipo “torniamo alle province del 1861” sono insensati, per non dire della miopia nel non considerare la situazione in un’ottica nazionale… ok, noi viviamo nelle Marche e guardiamo in casa nostra ma allora in Toscana cosa dovrebbero dire, dove si salva solo Firenze? o in Sardegna dove rimane solo Cagliari? Cerchiamo di fare proposte serie e credibili, altrimenti nella vita è meglio fare altro.
Specializzati delle manine rosse incistati negli uffici della Provincia: ANDATE A LAVORARE!
@ Alexis De Tocqueville
Stu vardasciò sministra e discorre come ‘n omu granne. Me pare ‘n livru stambatu… Stutimoje la luma
@ Gabor Bonifazi
Sministra e discorre come ‘n omu granne, ma gn’itando pe’ falli cresce c’ha visognu de nu scoppolò. Sarà ora de daglilu, ma de quilli a tenè?
questo Salvi sta sempre qua a difendere la provincia ma io penso che vuole difendere soprattutto la sua poltrona: ma perche’ non si trova un LAVORO invece di mandare a picco l’Italiia?!?
teniamo duro. non è vero che intanto si riciclano sempre da qualche parte.
io qualche politico l’ho visto tornare a lavorare ultimamente.
ora si stanno organizzando e con i nostri soldi vogliono fare ricorsi contro il decreto.
smettiamola con le guerre campanilistiche che sono quelle che li hanno sempre favoriti.
@Robert
purtroppo sono pessimista. Sai dove ce li troveremo questi “senza arte né parte” che hanno fatto solo politica senza avere uno straccio di mestiere? Dentro qualche ufficio tipo AsurGenioCivileConsorzioPartecipataRegioneGalParcoSibilliniComunitàMontanaCameraCommercioSocietàPartecipata
CameradiCommericoAssociazioneArtigianiCommerciantiSindacato e via discorrendo perchè mi sono staccato di ticchetare sulla tastiera.
E’ possibile entrare nel merito di un argomento invece di blaterare la solita vagonata di insulti al politico di turno? Mi domando quanti di quelli che oggi insultano senza argomentare il merito del problema ( molti dei quali ben nascosti dietro pseudonimi da tastiera) , fino a pochi mesi fa erano adoranti e ciechi “sostenitori” della casta che stava portando velocemente il Paese nella m…a.
Nel merito: non condivido la proposta di Salvi. tenendo conto delle competenze delle Province, che debbono comunque essere gestite dal pubblico ( le principali: viabilità, formazione/avviamento al lavoro, edilizia scolastica, ambiente, rifiuti e pianificazione territoriale), penso che possano essere definitivamente superate e tutte le deleghe ricondotte direttamente alle Regioni ( sulle macro regioni invece si può certamente discutere anche se a differenza del superamento delle province sarebbe un processo assai più lungo e laborioso). Chiusa l’autonomia amministrativa delle provincie, le regioni potrebbero “organizzare” il territorio in distretti amministrativi gestionali sul modello dei dipartimenti francesi.( la programmazione per ogni distretto resta in mano alla autonomia politica della Regione che potrebbe avvalersi del supporto “consultivo” dei sindaci interessati a quel dato territorio). A gestire i distretti/dipartimenti verrebbero demandati dirigenti e personale della Regione ( che nel frattempo ha assorbito quello delle province ).
Un processo di riorganizzazione e razionalizzazione delle risorse umane e finanziarie dovrebbe partire ad un blocco totale delle assunzioni e dalla contemporanea attivazione della mobilità verso altre amministrazioni da rafforzare ( penso alla vigilanza sul lavoro e la previdenza, e alla lotta all’evasione fiscale)che in 5 anni potrebbe portare ad una riduzione del 30-40 del personale complessivo Regione + ex province senza pensare necessariamente al licenziamento di eventuali “esuberi” (sarebbero comunque altri disoccupati che si riverserebbero su un mercato del lavoro in crisi anche per i prossimi anni). I dirigenti messi a capo del Distretto/Dipartimento, con poteri di datori di lavoro dovrebbero essere tutti contrattualizzati a tempo determinato con remunerazioni legate quasi totalmente al conseguimento degli obiettivi assegnati.
Lo strumento gestionale per tale operazione potrebbe essere simile all’ASUR che sul piano dei costi ha dato buoni risultati ( Le Marche è I° per i conti sanitari corretti) anche se vi sono ancora gravi problematiche da risolvere sui tempi di attesa.
In questo modo si potrebbe superare il ruolo di “autonomia amministrativa ( e dunque anche il costo della politica) di un ente intermedio, semplificare l’assetto politico del Paese, e rendere più efficente la gestione di una buona parte di risorse pubbliche ( penso anche più efficace).
Un ulteriore passo è quello di semplificare al massimo il sistema delle Autonomie Comunali. Schematicamente: accorpamento ( obbligatorio, senza aspettare la “volontarietà” dei Sindaci) dei comuni sotto i 6-7000 residenti in un unico Ente plurimunicipale.
saben ragioni bene, ma sbagli a prendertela con quelli che secondo te blaterano a vanvera.
quelli che ora blaterano a vanvera hanno iniziato facendo ragionamenti seri e proposte come hai fatto tu. ma l’intervento di acquaroli prima, di salvi poi e ora dei politici delle tre province che intendono ricorrere contro il decreto di accorpamento sta a dimostrare che a certe persone poco importa delle proposte e dei ragionamenti.
arriva il momento che uno si incazza. ti risulta che qualcuno dei politici in circolazione abbia preso bene l’eventualità di perdere qualche occasione di occupare una morbida poltrona fra qualche anno?
in ogni caso le tue proposte sono ragionevolissime.
Robert, che i politici vogliano ricorrere contro il decreto penso faccia parte della dialettica politica ed è un loro diritto dovere. Come è un diritto dovere partecipare alla discussione, ovviamente dissentire e controproporre argomenti e ragionamenti concreti. Se vogliamo che la Politica ( con la P maiuscola) torni ad essere la sintesi più alta dell’interesse generale, bisogna ripartire dall’idea che tutti ( compresi i politici) possano esprimere “concretamente” le proprie opinioni.
Per partecipare, nel mio piccolo, ad una discussione così fondamentale ( riforme profonde e radicali) voglio in primo luogo depurare il mio punto di vista da pregiudizi para ideologici ( in questo caso mi riferisco ai pregiudizi verso la politica). Fino a prova contraria. Ovvero, se Salvi o chiunque altro mi convincono che le loro argoementazioni sono migliori rispetto alla necessità di riformare il sistema, non vedo per quale motivo debba attribuire ai loro interventi significati diversi da quelli che intendono esplicitare. Per me non tutti i politici sono uguali (ovviamente non mi riferisco unicamente alla diversità di schieramento).
Grazie Robert,
mi hai rubato la parola dalla tastiera. Caro Saben:
a. non mi nascondo dietro allo pseudonimo (il mio nome e cognome è ben conosciuto dalla redazione di CM). Argomentare sulla questione con questa motivazione si chiama “ragionamento capzioso”;
b. ma con chi dobbiamo ragionare? Con gente come Salvi la cui intera parabola è, di per se, la testimonianza plastica di non aver nessuna credibilità nel trattare il problema. Per di più con ragionamenti astrusi senza capo né coda. Perchè il caro Salvi non mi risponde alle domande fatte in un post precedente?
c. si capische che di fronte a ciò, l’unica cosa seria è buttarla a “cazzate”
b. torno serio: uno dei più grandi amministrativisti che questo paese abbia avuto, Massimo Severo Giannini, già quarant’anni fa diceva che le provincie non servono ad un ……. (parole testuali);
c. ma come fa a citare l’organizzazione tedesca a sproposito il nostro D’Alemino. La gestione della organizzazione amministrativa degli enti locali tedesca è una delle meno costose – Gran Bretagna esclusa – d’Europa, mentre quella italiano è forse la più costosa insieme a quella della Spagna.
E noi dovremmo parlare in termini seri degli interventi – chiamamoli così per essere eleganti – di Salvi ed Acquaroli tanto per essere bipartisan?
Carissimo “nome e cognome ben conosciuto dalla redazione di CM” (come del resto il mio), il problema che pongo non riguarda il diritto di rimanere sostanzialmente “anonimi” in rete ( tra l’altro è anche un problema di sicurezza personale oltre di di privacy); riguarda invece l’uso che si fa dell’anonimato per ” blaterare la solita vagonata di insulti”, lo ribadisco a maggior ragione dopo aver letto la tua replica, nei confronti del politico di turno, a prescindere dal contenuto e dall’argomentazione posta negli interventi.
Un uso che tradisce il “tifo” politico del commento come unico scopo del commento stesso. E’ lampante. Liberissimo per carità, ma da uno che si è appioppato cotanto atisonante pseudonimo mi aspetterei un minimo di rispetto per il genere ” politica” inteso come necessario corpo intermedio della società “democratica” e partecipata (e dunque anche soggetti ed enti deputati ad esercitarla, a prescindere dal colore politico) . E non esclusivamente ripetuti, stucchevoli quanto astiosi pistolotti sui “politici”, oltre tutto, guarda caso sempre di un certo schieramento.
Infatti, a parte la citazione del pensiero di Massimo Severo Giannini ( che comunque essendo uno studioso aveva in mente una “nuova architettura” dell’assetto istituzionale che andava ben oltre il superamento delle province e non partiva dal “costo della politica” scoperto oggi dai più) , non ho ancora capito cosa proponi per le province ed eventualmente come risolveresti il problema del vuoto gestionale delle competenze pubbliche che si creerebbe in caso di loro superamento. mi scuso per gli errori…ma l’ora è tarda e….buona notte.
Caro Saben,
si risparmi i pistolotti sulla parte politica. La deludo:
a. lo pseudonimo che mi sono giocosamente dato riguarda un grande pensatore Liberale che aveva capito con quasi duecento anni di anticipo quali sono le opportunità, ma anche i rischi delle Democrazie moderne. Qualche Liberale dell’ultim’ora (non mi riferisco a quelli del centro destra che liberali mai sono stati), come i nipotini del PCI potrebbero leggerlo e trarre tanti insegnamenti; anche se è dura per chi è cresciuto alla scuola delle Frattocchie;
b. se Lei è un politico – come credo che sia – la critica sulla politica la rispedisco al mittente. Non ho bisogno di citare Socrate per affermare le virtù che dovrebbero essere della Politica; quella attuale è stata distrutta dai politici – Destra e Sinistra – che hanno governato , quanto meno, nell’ultimo quindicennio. Complice di questo scempio sono stati i Cittadini – la maggioranza almeno – poco preparati essere chiamati tali (preferiscono essere Popolo). Anche qui una letturina dei libri del Visconte de Tocqueville non farebbe male.
c. Riguardo il tifo, vedo che è proprio fuori strada. Credo le faccia velo la sua appartenenza. Per quindici anni ho votato il partito del nostro D’Alemino (si lo chiamo così e se lo considera un insulto evidentemente lo ritiene tale). Se vogliamo ridurre la politica a tifo allora gliela dico all’ingrosso: Berlusconi si è fatto gli affari suoi ed ha turlupinato la maggioranza dei beoti che gli hanno creduto. Quelli del PDS DS PD che cosa hanno fatto? Ha più responsabilità un “robben baron” che vuole farsi gli affari suoi o lo sceriffo che, avendone le possibilità, non lo ferma?
d. Massimo Severo Giannini non aveva in mente nessuna archittettura, come dice pomposamente Lei. Come tutte le persone di valore parlava semplice e diceva: CON LE REGIONI COME ENTITA’ AMMINISTRATIVE, LE PROVINCIE NON HANNO RAGIONE DI ESISTERE.
Con i migliori auguri. Stiamo a discutere del sesso degli angeli quando siamo già falliti tecnicamente.
P.S. ah dimenticavo: sto ancora aspettando un sintetico report sul bilancio della Provincia di Macerata. Resto in attesa!
Egregio “nome e cognome ben conosciuto dalla redazione di CM”, è l’ultimo commento che invierò in merito a questa superflua “controversia”. Lo faccio adeguandomi in primo luogo al suo “Lei” ( mi scuso per aver usato il “tu”), e in secondo luogo al Suo modo di argomentare (ha il dono della sintesi oltre che della sapienza).
Con l’occasione potrà anche farsi un’idea più appropriata sul chi sia io.
a. Imparo da Lei chi è Alexis de Toqueville. Grazie. Mi viene subito da pensare che anche Lei è da considerare tra i liberali dell’ultima ora dato che negli ultimi 15 anni ha votato il partito del “Suo D’Alemino” ( che effettivamente liberale non è mai stato).
b. Crede male : non sono un politico ( chieda pure alla redazione di CM e vedrà che il mio nome non corrisponde ad alcun “professionista” della politica maceratese e non).
c. Anche quì crede male: partecipo al voto, quando posso offro volontariamente il mio impegno in politica e nel sociale ma non “appartengo” (mi permetto di specificare che è un mio modesto principio di vita quotidiana – politica compresa – a cui cerco di attenermi ).
c.a. Ha ragione:infatti si può essere anche “tifosi contro”. Sempre tifosi però.
d. Come al punto “a”: imparo da Lei chi è Massimo Severo Giannini. Di nuovo grazie.
Concludo: mi tengo il “pistolotto” ( ha ragione anche in questo caso: il mio intervento è troppo lungo) ma, se Lei permette toglierei “politico”. Il nocciolo del mio primo commento e il richiamo a conclusione del mio “pistolotto” successivo mi pare riguardasse il superamento delle Province.
Glielo ricordo perchè sembra talmente preso dai suoi stessi commenti che “dimentica” l’argomento in discussione.
Faccia una prova: dall’articolo iniziale tolga il nome Salvi ( ogniuno ha la sua personale “velatura”) e lo sostituisca con Tizio, poi provi a rileggere e a commentare nel merito.
In relazione al suo P.S.: ma allora è proprio un vizio parlare d’altro! Che vuole che Le dica, aspetto anche io con impazienza la pubblicazione del Bilancio della Provincia di Macerata ( o lo devono mandare a casa del “cittadino”?).