Il settore Ambiente della Provincia di Macerata ha avviato da alcuni giorni una serie di verifiche sugli impianti fotovoltaici già in esercizio sul territorio provinciale. Lo scopo è quello di verificare il dovuto rispetto delle prescrizioni imposte negli atti autorizzatori. I sopralluoghi sono svolti dal personale tecnico e amministrativo accompagnato da agenti della Polizia provinciale.
La normativa vigente – infatti – prevede che in caso di inosservanza di una o più prescrizioni impartite nelle autorizzazioni, siano applicate sanzioni amministrative pecuniarie, fatto salvo l’obbligo di adeguamento degli impianti alle prescizioni date, non esclusa l’eventualità del ripristino dello stato dei luoghi nei casi di inadempimento più gravi.
Nell’arco di tempo che va dal 2008 al 2011, in provincia di Macerata sono stati autorizzati 97 impianti fotovoltaici, di cui attualmente 63 risultano allacciati alla rete elettrica e perciò in esercizio.
E’ entrato inoltre in vigore l’atto d’indirizzo che il Consiglio provinciale di Macerata aveva approvato lo scorso maggio, su proposta della Giunta, volto ad evitare la prolificazione indiscriminata di impianti di produzione di energia elettrica in zona agricola mediante l’utilizzo a terra di pannelli fotovoltaici.
Con tale deliberazione, la Provincia cerca di scongiurare l’irreversibile pregiudizio del paesaggio, che pe questo territorio costituisce una vera e prorpia ricchezza culturale e turistica, e il suolo destinato alle produzioni agroalimentari. Lo strumento adottato interviene direttamente sul Piano territoriale di coordinamento, dando più puntuali prescrizioni e coinvolgendo nelle autorizzazioni i Comuni territorialmente competenti, chiamati ad esprimersi sulle richieste di realizzzizone degli impianti. La delibera provinciale equipara l’installazione degli impianti fotovoltaici fissati a terra alle nuove costruzioni, con tutte le prescrizioni che ne consegue. Sono espressamente dichiarate “aree non idonee” alla localizzazione degli impianti fotovoltaici al suolo: i vachi fluviali, i crinali, i versanti, gli affacci collinari costieri.
“La Provincia – ricorda il presidente Antonio Pettinari – è favorevole e sostiene lo sfruttamento delle energie pulite e rinnovabili, in quanto ciò concorre alla protezione dell’ambiente, allo sviluppo sostenibile e contestualmente crea occupazione locale. Gli impianti di produzione debbono essere, però, a loro volta rispettosi dell’ambiente e del paesaggio che, specialmente nel caso del nostro territorio, costituiscono non solo beni primari, ma anche elementi di valorizzazione del territorio a fini turistici. L’Amministrazione provinciale di Macerata – sottolina ancora il presidente – ritiene che nel fotovoltaico debbano essere incentivati impianti integrati che non consumino ulteriore territorio (prevalentemente su aree ed edifici industriali e su civili abitazioni) ed intende svolgere un’ azione di sensibilizzazione volta ad incentivare gli impianti sui tetti, attivando forme virtuose come, ad esempio, la bonifica dell’amianto”.
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meglio tardi che mai
Treia ospiterà nel prossimo evento organizzato a Treia da Symbola della Lega Ambiente in qulla occasione prenterà i tanti impianti di fotovoltaico a Treia autorizzzati anche dalla provincia oltre al degrado del centro storico dei verdi pubblici dell’unico supermercato del centro storico chiuso ( solo a Treia negli altri comuni proprio non esiste) dell’albergo comunale che apre solo per il seminario Symbola diversamente non sapremo come ospitare i partecipanti.
Saremo lieti di intervenire se lo consentiranno al seminario di Symbola per illustrare ai vari partecipanti i sistemi brevettati dalla nostra amministrazione comunale volti ad umiliare e distruggere anni di storia, di dignità e di onore della città di Treia.
Posso intitolare questo mio intervento “I pannicelli caldi della Provincia” oppure “La foglia di fico della Provincia”.
Il pannello solare costa a noi consumatori di energia, un pacco di miliardi di € in bolletta. Nonostante abbiamo i pantaloni con i buchi (noi italiani intendo) ci siamo voluti concedere questo lusso (chiusura nel 1987 del programma nucleare). Di più: i programmi di fotovoltaico che più hanno deturpato l’ambiente – quelli nelle campagne per intenderci – sono stati sviluppati da grossi gruppi industriali o da gente con disponibilità milionarie che stanno facendo profitti stratosferici con la complicità miope, per essere benevoli, della Politica. Oggi il fotovoltaico è arrivato anche per i piccoli – tetti delle case o dei capannoni -. Ma ormai i danni sono stati fatti. Se questo approccio fosse stato seguito fin dall’inizio avremmo sempre pagato il kw fotovoltaico 4 volte il prezzo normale, ma almeno li avremmo distribuiti meglio tra i titolari di impianti ed avremmo tutelato le nostre colline dallo scempio che è stato perpetrato.
p.s. nel comune di Treia, tanto per fare solo l’esempio della cittadina del nostro Presidente, chi ha autorizzato a costruire le meravigliose colline di specchi? Andate a vedere l’impianto sotto al Monte Pitino e vedrete un esempio lungimirante di tanta politica locale che si riempie la bocca con formulette trite e ritrite tipo “tutela del territorio”.
Vachi fluviali?
Pianura costiera vituperata e poetici parchi eolici montani da piantumare. Una Provincia sospesa tra la “sostenibilità” e l’infinità leggerezza dell’essere.
E non ve sta vene mai gnente! Saranno arrivati tardi, ma sono arrivati. Pensate che in tutta Italia abbiano avuto le stesse tempistiche?
Siamo d’accordo che il sistema di incentivazione vada rivisto e che sia ingiustamente a totale carico delle bollette, siamo d’accordo che in alcuni casi il territorio è stato pesantemente deturpato, ma …
non mi si venga ancora a parlare di nucleare che sarebbe stato ancora più costoso
fra venti anni quelle colline torneranno, per contratto, come prima
se qualche “riccone” ha fatto investimenti, pensate a quante persone hanno lavorato per lui
se tanti “ricconi” non avesssero fatto tutti quegli investimenti, il fotovoltaico dei privati cittadini sarebbe costato il triplo
l’ambiente ne sta da subito beneficiando in termini di emissioni ecc ecc
@ Cecco
Che il riccone investa mi va benissimo. Non mi va bene che i suoi investimenti vengano remunerati con i miei soldi senza che io abbia la possibilità di scelta (sono obbligato ad acquistare energia elettrica a prezzi non di mercato).
I soldi del fotovoltaico sono andati:
produttori di pannelli fotovoltaici – oltre il 50% cinesi –
installatori – bricole –
banche per finanziamento operazioni.
Al cittadino cosa è rimasto? ll conto da pagare ed il meraviglioso colpo d’occhio sulle nostre colline.
Sarebbe interessante se l’avv. Bommarito , sulla falsariga dell’affaire Corridomnia , intraprendesse una indagine sul fioccare di impianti fotovoltaici a terra avvenuta nel 2009/2010 .
Vuoi la speculazione , vuoi l’assenza di strumenti normativi adeguati per bloccare la crescita incontrollata , i mega impianti fotovoltaici a terra rappresentano investimenti miliardari non indifferenti e i rispettivi imprenditori hanno attratto come pifferai magici le varie amministrazioni comunali promettendo contributi e opere pubbliche delle più varie nature , salvo poi , in alcuni casi, volatilizzarsi .
Treia è il caso dove territori bellissimi (su tutti s.m. piana/vallonica , il panorama dalla piaza pensile più bella del mondo , lo sfondo del casone pellicani esempio unico architettonico nel mondo) sono stati invasi da questi laghetti neri senza poi aver otenuto adeguate opere compensative , o comunque realizzate dall’ amministrazione che si è dimostrata più preoccupata di far asfaltare buche di campagna e strade private difendendo gli interessi di pochi .
E pensare che nell’ amministrazione di treia su 6 assessori 3 sono udc che rispondono direttamente a pettinari . e c’ era chi pensava che con l’ingresso di nuovi giovani segretari nel partito triese la musica sarebbe cambiata …… invece tutti uniti per salvare la poltrona
Mi dispiace Alexis ma sei male informato. Non puoi immaginre quanti soldi sono rimasti nelle tasche degli imprenditori Italiani per effetto degli investimeni sul fotovoltaico. Per il resto ti ho già dato ragione.
O vardasci lu porco è scappatu da un pezzu!! Adesso che ce facimo co’ stu’ stallittu chiusu??
Infatti Matteo. Adesso spittimo na vintina d’anni e po do serve rmittimo tutto a postu. Va vè?