Anche a Macerata il colore del lutto per la morte di Melissa Bassi, studentessa sedicenne morta nell’attentato di questa mattina all’ingresso dell’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi, è il bianco dei fazzoletti che si sono legati al collo e delle mani dei presenti.Dopo il tam tam sui social network tutta Italia sta manifestando in queste ore l’indignazione per il terribile episodio: un rudimentale ordigno, comandato presumibilmente da un timer, è esploso intorno alle 7,45, ora in cui i primi studenti stavano entrando a scuola. Se fosse accaduto 10 minuti più tardi sarebbe stata una strage. La manifestazione maceratese, promossa dalla Rete degli Studenti Medi, ha preso il via alle 19 in piazza Cesare Battisti, coperta di cartelloni bianchi dove sono stati raccolti i pensieri dei presenti. «Questo è un attacco al futuro ma noi non ci lasceremo sopraffare», «Sapremo mai chi e perchè?», «No alla strategia della tensione»: sono questi i messaggi lasciati sui fogli bianchi. Presente a testimoniare la solidarietà della cittadinanza il sindaco Romano Carancini: «Questo fatto ci riporta indietro di 40 anni ma la presenza dei giovani in piazza ci fa ben sperare in una reazione positiva»
Mentre l’Italia si unisce in un unico coro di “no”, molti sono gli interrogativi sulla responsabilità del gesto e poche le risposte.
«Sono diverse le ipotesi investigative – spiega Filippo Saltamartini, componente della Commissione Antimafia del Senato che conosceva personalmente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – in Italia le mafie non ci mancano ma l’atto di oggi può essere di tutto. In ogni caso è un fatto grave e molto inquietante. Quando siamo stati in missione in Puglia con la Commissione, ci siamo resi conto che la mafia nel brindisino è molto pericolosa ma in questo caso non possiamo ancora dire nulla. E’ vero che i provvedimenti che abbiamo preso negli ultimi anni, ad esempio nell’ambito del procedimento patrimoniale, sta alterando la geografia del potere e che siamo nel ventennale della morte di Giovanni Falcone».
Oggi a Brindisi sarebbe anche arrivata la Carovana antimafie di don Luigi Ciotti, proprio la scorsa settimana Giuseppe Ayala aveva incontrato i maceratesi (leggi l’articolo).
Il ministero dei Beni culturali ha sospeso in tutto il Paese le iniziative della Notte dei Musei in programma anche a Macerata, Recanati, San Severino, Camerino, Cingoli e Montecassiano.
Raccoglimento e minuti di silenzio anche a Civitanova per testimoniare lo sdegno nei confronti dell’attentato di Brindisi. Alle ore 22 senza bandiere e senza simboli, i cittadini civitanovesi, così come avvenuto anche a Macerata e in altre città d’Italia hanno autoconvocato un sit in presso la piazzetta della pescheria per testimoniare lo sdegno per il vile attentato di Brindisi ed esprimere vicinanza e solidarietà alle famiglie delle giovani vittime. Tutti i civitanovesi possono partecipare per 5 minuti di silenzio e riflessione
Hanno fatto sentire la loro voce contro il terribile attentato anche amministratori ed esponenti politici maceratesi.
Antonio Pettinari, presidente della Provincia: Il vile ed infame attentato di Brindisi ci riporta indietro di molti anni, quando l’Italia viveva la tragica lotta contro il terrorismo. Questa volta il dolore è ancora più grande perché l’ignobile mano assassina si è accanita contro giovanissime studentesse davanti alla loro scuola. Mai era accaduto un fatto di simile gravità. Luogo, modo ed alcune circostanze della tragedia rendono ancora più inquietante quanto accaduto. Gli inquirenti in questo momento non sono ancora in grado di dare una connotazione precisa alla matrice criminale, ma ciò poco importa. Rimane il fatto in tutta la sua aberrante realtà: una giovanissima vita spezzata, una famiglia distrutta nei suoi legami più cari; una comunità ferita, un Paese attonito di fronte ad una violenza estrema che distrugge vite innocenti. L’indignazione spontanea che si è subito levata è la migliore risposta che il nostro Paese potesse dare nelle ore immediatamente successive al tragico attentato. Questa indignazione deve essere solo il primo passo verso una mobilitazione dei sentimenti comuni, una mobilitazione delle coscienze che deve unire tutti i cittadini e le istituzioni democratiche, isolando ogni violenza. Lo Stato deve dare una risposta forte, ma tutti noi dobbiamo essere altrettanto forti, decisi e fermi non solo nel condannare quanto accaduto e nell’isolare coloro che si macchiano di crimini così spaventosi. La cultura della democrazia e la cultura della legalità devono prevalere e devono essere costruite giorno per giorno proprio nel formare le giovani generazioni. Non a caso i criminali assassini di questa mattina a Brindisi hanno voluto ferocemente colpire proprio giovanissimi cittadini impegnati nella formazione della loro coscienza civile. Nell’esternare il più sentito e profondo cordoglio alla famiglia delle povera Melissa Bassi, a nome dell’intera comunità provinciale di Macerata esprimo la vicinanza ai cittadini della città e della provincia di Brindisi.
Angelo Sciapichetti, consigliere regionale (Pd): Qualunque sia la matrice dell’attentanto di Brindisi, gli autori di un atto così vile e brutale vanno definiti con una sola parola: assassini. I registi del terrore sono tornati a colpire gli innocenti fra gli innocenti: gli studenti di una scuola, il futuro dell’Italia. Ma chi vuole riportare indietro le lancette del tempo, approfittando del disagio sociale e delle difficoltà che stiamo attraversando, deve aspettarsi la risposta di un Paese civile che non si lascerà intimidire da menti devastate dall’odio e che dovrà reagire unito – Istituzioni, forze politiche, cittadini – per isolare i violenti e respingere la strategia del terrore che, così come la nostra storia insegna, non passerà.
Bruno Mandrelli, segretario comunale del Pd di Macerata: Esprimo tutto lo sdegno dei Democratici di Macerata per il vile attentato che ha colpito i giovani di Brindisi. In questo momento di particolare difficoltà per la nazione, abbiamo il dovere di essere vicini alle istituzioni democratiche e di combattere fermamente ogni pulsione criminale. Nell’augurarci che i colpevoli di questo infame gesto siano assicurati alla giustizia e puniti velocemente e severamente, esprimo per conto del Partito Democratico di Macerata vicinanza e affetto a tutti i giovani italiani, futuro e speranza e di questo Paese.
Paola Giorgi, presidente assemblea legislativa delle Marche: Qualunque sia l’origine e chiunque ci sia dietro l’ignobile attentato di stamane a Brindisi, l’unica risposta che possiamo dare è una condanna condivisa totale e ferma dell’accaduto e una solidarietà e vicinanza alle vittime e alle loro famiglie. E’ stata colpita una scuola, è morta una giovanissima ragazza. La scuola è il luogo in cui è nato e si è formato un grande movimento antimafioso, in tutta Italia. Quella scuola, quella colpita stamane, tiene vivo il ricordo di Francesca Morvillo e Giovanni Falcone che hanno dato la vita per la lotta, coraggiosa, alla mafia. Tra pochi giorni celebreremo i venti anni dalla strage di Capaci e i vent’ anni della morte di Giovanni Falcone, ma pochi giorni fa abbiamo celebrato i 36 anni della morte di Aldo Moro, vittima del terrorismo. Non credo sia un caso tutto questo: mafia e terrorismo che negli anni scorsi hanno colpito a cuore il Paese, lo hanno ferito nell’ anima per bloccare un mutamento politico e culturale. Ciò che è accaduto stamane ci fa riaprire gli occhi e ci pone davanti l’esigenza di una nuova primavera etica, morale e culturale del nostro Paese. Necessaria. Irrinunciabile. Improcrastinabile.
(Foto di Guido Picchio)
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La mafia ha voluto ricordare nel giorno dell’anniversario di Falcone che lei è ancora più forte… invece siete dei vigliacchi!!!
Chiunque voi siate,terroristi o malavitosi, siete dei bastardi e delle carogne.
Voglio sperare che avete o che avrete dei figli. Guardateli negli occhi e cercate di immaginare come diventerebbe il loro sguardo se qualche delinquente, come voi, facesse loro quello che voi avete fatto a quei ragazzi.
Sperate che i vostri figli non scoprano mai quello che avete fatto: anche loro proverebbero orrore nei vostri confronti.
Bravi ragazzi, bravo Sindaco.
La malavita si nutre dell’indifferenza e della paura dei popoli ma il popolo italiano sa essere coeso e coraggioso quando il fine e’ nobile…un angelo e’ stato ucciso, milioni di angeli armati di cultura e cuore daranno una lezione del senso della vita.
La sacra corona o quella unita,come tutte le mafie, hanno al loro interno un codice: non colpire mai le donne ed i ragazzini….. Io spero che non sia questa la matrice, altrimenti bisogna stare molto attenti per il futuro di tutti. Se si fosse rotto questo vincolo, che in un certo senso le unisce,è successo qualcosa di molto grave. Io credo a qualcosa di deviato e di impazzito. Di solito si firmano dopo poco ma, attenzione anche a questo!!! Credo che in Italia si stia iniziando una nuova strategia della tensione…..In questo caso una furia Impazzita e vigliacca.
PENA DI MORTE. ISTITUIRE LA PENA DI MORTE PER I REATI DI MAFIA E DI TERRORISMO. VOGLIO VEDERE POI SE HANNO IL CORAGGIO DI RIPETERE PIU’ QUESTE BARBARIE. PER LE BESTIE NON CI SONO ALTERNATIVE.
A nessuno viene in mente che possa essere la strategia della tensione quarant’anni dopo, cioè un atto terroristico di stato per aumentare militarizzazione e ceontrollo nelle piazze, creare panico nella popolazione e far inghiottire così una pillola amara? Attenzione a cercare i colpevoli e gridare al lupo al lupo perchè potreste non trovarli…
@Marco Ribechi
A me. Dopo l’attentato di Genova.
la rabbia per la scomparsa di quel povero angioletto innocente e’ ovvio che ci sconvolga ma……non sopporto il fatto che tutti i politici ripetano la stessa tiritera!!!!!!zitti!!!!!devono stare tutti zitti!!!!!!
e ascoltare chi veramente soffre e dice cose vere!!!!!!
ciao Melissa….qualche bastardo ha voluto porre fine ai tuoi sogni!!!!!!!!!
perdonalo……se puoi!!!!!!!
Un dispiacere eterno!
A Macerata il sindaco Carancini con megafono testimonia solidarietà per la morte di Melissa. Nello stesso istante a Corridonia il neoeletto sindaco Calvigioni con megaimpianto di amplificazione, canta, mangia e beve e festeggia la sua rielezione. Un insulto alla nazione ma soprattutto ai giovani.