Anche il Consiglio comunale di Macerata si oppone alla chiusura degli uffici postali di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano (leggi l’articolo). E’ stato approvato questo pomeriggio un ordine del giorno presentato dai consiglieri Ivano Tacconi (Udc) e Riccardo Sacchi (Pdl) per chiedere che i due uffici, fondamentali per i residenti delle due frazioni rimangano aperti. Intanto il consigliere Marco Menchi, residente a Sforzacosta, proprio sulla finestra dell’ufficio postale ha affisso uno striscione con un perentorio “No alla chiusura”. Anche i cittadini si stanno muovendo e sono state raccolte in pochi giorni più di mille firme proprio per chiedere che le due filiali di Poste Italiane spa rimangano aperte e continuino a prestare il loro prezioso servizio ai numerosi residenti. Striscione anche nel cortile del Palazzo Municipale: «Poste Italiane S.p.a. vergogna, no alla chiusura». Intanto domani il sindaco Romano Carancini incontrerà i sindacati (leggi l’articolo).
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Non mi esprimo su Piediripa e Montecassiano non ho mai avuto bisogno di andarci……una cosa peró mi sento di dirla su Sforzacosta: sono veramente scandalosi, sembrano tutti dei bradipi con il classico atteggiamento ” tanto da qui non mi sposta nessuno e faccio le cose con calma…..molta calma”
Toglietevi la curiosità, andate alle 12 e vedrete interminabili file con un solo operatore, mentre gli altri ( se non ricordo male piú di 5 ) che girano come delle formiche operaie DROGATE nell ‘intento di sembrare indaffarati .
E l’unico operatore ha una flemma tale da impiegare quasi 15 minuti per una ricarica poste pay…….per non parlare delle classiche frasi: ” o buongiorno Marí, allora tuo marito? Tuo cognato?….i nipoti?
Se lo chiudono fanno bene……ovvio parere personale
Non tutti gli impiegati delle poste sono bradipi. Alcuni sono ghepardi. Il guaio è che, per i dirigenti, sono tutti uguali (purtroppo anche per i sindacati è così), anzi spesso i bradipi sono ben visti, al contrario dei ghepardi che non ricevono mai alcuna soddisfazione. E… chi me lo fa fare di correre se, poi, i bradipi sono trattati meglio?
Condivido pienamente il commento di Sirandrew. Avrei scritto esattamente le stesse cose….
Volevo solamente aggiungere che le file interminabili non si trovano solamente alle 12, ma in tutti gli orari possibili ed immaginabili (io l’ho testato di persona!)
Il problema fondamentale è che quei dipendenti così, se mai le poste di Sforzacosta dovessero chiudere (ci credo poco), ce li ritroveremo comunque a ciondolare da altre parti, senza purtroppo risolvere la questione.
Opto anche io per la chiusura.
@Sirandrew
Frequento, il meno possibile, l’ufficio di Piediripa e talvolta quello di Collevario e anche qui non si può certo parlare di luoghi dove efficienza e velocità accompagnino il lavoro degli impiegati.
Secondo me i problemi sono due:
a) la gestione computerizzata degli uffici non è certo un miracolo di celerità e tutti ci ricordiamo i frequenti intoppi con black out totali accaduti in questi ultimi mesi che hanno creato malumori e contestazioni in tutta Italia;
ma, soprattutto
b) per uno che lavora ce n’è almeno un altro che, anche se sta agli sportelli e pur facendo (senza alcuna fretta) attività che secondo me possono essere fatte durante la chiusura degli stessi (tipo dopo le 13:00), ti guarda che sbuffi e che non vedi l’ora di andartene; ciononostante gira il cartello con la scritta CHIUSO e arrivederci.
La privatizzazione della Poste con la contestuale liberalizzazione della distribuzione della corrispondenza è ancora un fatto recente e in Italia stenta ancora a decollare una vera concorrenza fra operatori in questo settore.
Non ultimo voglio sottolineare che per chi è portatore di handicap oppure è anziano arrivare all’ufficio postale può diventare un’impresa; quelli di Macerata, fatta eccezione per Collevario e per la Pace, sono raggiungibili solo ed esclusivamente a piedi perché non hanno praticamente parcheggio (via Corridoni e via Marchetti ce l’hanno solo in divieto di sosta, piazza Oberdan è sul cucuzzolo di Macerata a debita distanza da qualsiasi posto macchina, via Lorenzoni ne avrebbe uno ma una bella rampa di scale da superare.
@ sirandrew codivido parola per parola quello che ha scritto sirandrew, che ha fatto una fotografia realistica di quello che succede dentro un ufficio postale.
E pensare che anni e anni fa quando non c’era internet, on c’erano telefonini, si sentivano servizi in Tv che dicevano, nel 2000 spariranno le file alle poste, alle banche, gli uffici pubblici diventeranno veloci per le pratiche da fare, non ci saranno intoppi, sarà tutto automatizzato e informatizzato (che in effetti è vero, è diventato tutto informatizzato). Ma allora come mai per fare un bollettino, la cui operazione di pagamento dura mediamente 45 secondi, uno arriva alle poste alle 10 e se tutto ti va bene esci alle 11 e 30?? Possibile che tra i vari sportelli non ne adibiscono uno solamente uno per i pagamenti coi bollettini?? senza aspettare la vecchina che piglia la pensione, quello che deve riempire il modulo per fare un poste pay, ecc, possibile che non riescono a creare una logistica piu fluida per noi cittadini? e comunque riporto una frase di sirandrew che mi ha fatto paccare dalle risate, perchè ha “fleshiato” una immagine verissima quando dice “che girano come delle formiche operaie DROGATE nell ‘intento di sembrare indaffarati” .
@filosofo: sarà anche vero che non tutti sono bradipi, ma io stavo parlando di un ufficio in particolare, mentre lei difende un pó quella che è ” tutta l’erba è un fascio”.
A Sforzacosta, sempre a mio avviso , sono tutti bradipi……poi come in tutte le situazioni ci sono i piú bravi e i meno bravi.
Mi scusi peró, la sua teoria sul come si sentono poco soddisfatti i ghepardi perchè tanto i bradipi, con il minimo impegno, ricevono gli stessi trattamenti…..bhè qui ci addentriamo in un ginepraio e pure grosso……l’unica cosa che le posso dire è che io, dirigente di un’azienda (privata ) ho visto persone far carriera in 5 anni…….e le assicuro che erano elementi dinamici e con grandi ambizioni…….
Ma allora la questione non è riconducibile alla intramontabile chimera del posto statale ,o alle poste ( quando ancora non erano state privatizzate ) ?
Putroppo ( o anche no ) oggi le poste sono un’azienda privata con partecipazione statale……..sarà allora che, come fanno tutte le grandii aziende, stiamo assistendo al così detto taglio dei rami secchi????
triste quanto vogliamo, ma se la produttività di una cellula non è al passo con i budget aziendali……si taglia…….questà è la realtà.