E’ FATTA? (+) Il pareggio del Tolentino a Chiaravalle, contro la Biagio Nazzaro, ha compensato quello di mercoledì scorso della Maceratese a Castel di Lama, e quindi i biancorossi hanno riconquistato i tre punti di margine sulla diretta rivale guadagnati nel derby all’Helvia Recina. Che dunque dovrebbe risultare decisivo. Ora hanno un margine di vantaggio che assicura la promozione se domenica prossima a Cagli, nel match di chiusura, otterranno il pari (data ovviamente per scontata la vittoria dei cremisi in casa contro il già retrocesso Fabriano). Solo la scaramanzia consiglia un pizzico di prudenza. Sono naturalmente autorizzati tutti i relativi antidoti.
SAREBBE UN PREMIO STRAMERITATO (+++) perché la Maceratese è stata indubbiamente la leader del campionato. Per la cifra di gioco espressa sin dall’inizio in virtù della superiore qualità dei suoi giocatori e la magistrale governance di Di Fabio e di Cicchi. All’indomani della sfida vinta contro il Tolentino, c’è stato uno scambio di complimenti fra i due: il primo per elogiare le scelte sagaci del DS che praticamente ha costruito “ex novo” una squadra super, il secondo per sottolineare le grandi capacità tecniche dell’allenatore. Ritengo che la stima si sia consolidata ieri pomeriggio, dopo il… lasciapassare ottenuto con l’Urbania (leggi la cronaca); ma non sono in grado di documentarla perché, come accaduto a Castel di Lama, sono stato rigorosamente messo out dalle interviste effettuate sullo stesso terreno dello stadio, forse per evitare che giudizi e commenti potessero arrivare al mio comprendonio. Così la “voce storica” della Maceratese è stata scomunicata. Ma non è la prima volta che capita, sicuramente a causa della mia ormai conclamata… eresia biancorossa. Comunque ho assoluto bisogno di lucrare indulgenze.
GRANDE MARIELLA (+) Ovviamente la dottoressa Tardella merita il riconoscimento di principale artefice della resurrezione del calcio biancorosso. Ha compiuto un autentico miracolo alla sua prima esperienza da presidente; exploit che, se la memoria non mi tradisce (spero che lo “storico “Giglioni confermi), è riuscito soltanto a Malavolta. Il patron dell’altrettanto strepitosa pattuglia di Nocera che trionfò d’acchito nella stessa “Eccellenza” e, nella stagione successiva, raggiunse i play-off in serie D. Le auguro le medesime performances, e magari qualcosa di più nei risultati conclusivi. Ma soprattutto di continuare a tenere la barra dritta per tanti anni ancora, almeno sino a quando la Maceratese non riconquisterà completamente il suo passato. Purtroppo remoto.
PUBBLICO STRAORDINARIO (+) Almeno duemila spettatori ieri in tribuna all’Helvia Recina. A gioire per lo spettacolare primo tempo dei biancorossi, coincidente con lo svantaggio del Tolentino a Chiaravalle; a soffrire per l’inatteso (momentaneo) pareggio dell’Urbania, pressappoco in concomitanza con quello raggiunto dei cremisi; infine ad esultare per il sollecito raddoppio di Bucci, in apertura di ripresa, e per il gol della sicurezza di Carboni. Il riacutizzato “sentiment” per la Maceratese – altra conquista della Presidentessa – dovrebbe essere capitalizzato per lanciare subito un progetto di potenziamento della struttura dirigenziale, in modo da tranquillizzare la Tardella di fronte ai più robusti impegni di budget del campionato nazionale dilettanti. Mariella ha tutto il diritto risollecitarlo. Anche se l’impresa appare più difficile della promozione.
LE PRODEZZE BALISTICHE DI CARBONI (+) Una dietro l’altra. Ieri con una perfetta traiettoria su tiro franco da sinistra, che ha infilato il pallone nell’angolino basso lontano da Saltarelli, giovanissimo portiere pesarese, piazzato sul palo opposto. Mercoledì scorso, a pochi minuti dal beffardo rischio di sconfitta a Castel di Lama, con una conclusione anch’essa a palla ferma, praticamente d’identica fattura. In ambedue le circostanze l’esperienza, oltre che naturalmente le sue spiccate capacità tecniche, ha permesso a Carboni di sfruttare l’immaturità dei portieri avversari. Due under ’94 sostituti di omologhi titolari infortunati (Celato e Capriotti). Quell’esperienza che invece è mancata a me quando più volte, nel corso della stagione, evidentemente sbagliando, ho ironizzato sull’insistenza del centrocampista nel battere i tiri franchi. Soprattutto quando era in attività l’altro specialista Giandomenico.
I TIMORI DI BALDARELLI – Dunque solo esponenti dell’Urbania in sala stampa, per le interviste di rito. L’allenatore pesarese ha riconosciuto il valore della Maceratese, ma ha maliziosamente chiosato: ”Però i miei ragazzi – età media 20 anni, considerando le sostituzioni della ripresa – hanno giocato sotto pressione per il ricordo di quanto accaduto nel match di andata (-)”. Veramente il trauma di Urbania avrebbe dovuto condizionare soprattutto Arcolai, nel ritrovarsi di fronte la gigantesca mole di Tassi (-), che, nella fattispecie, lo spedì all’ospedale di Urbino con una quindicina di fratture al viso. Forse questa è stata la causa della sua (unica) incertezza nel finale del primo tempo, su disimpegno di Donzelli, che ha consentito al poderoso centravanti avversario l’assist per il gol/brivido di Pagliardini.
IL SOGNO DI PAGLIARDINI (+) Una quantità industriale di gol, seconda soltanto a quella di Melchiorri. Tre dei quali direttamente infilati nella porta della Maceratese, il cui vantaggio ad Urbania si trasformò in una bruciante, immeritata sconfitta proprio per l’incisività offensiva dell’attaccante pesarese (classe ’88). Il quale non nasconde di coltivare il desiderio di segnare, una volta tanto, non contro ma a favore dei biancorossi. Non mi sembra utopico!
TROLI TUTTOFARE (++) La memoria della trasferta di Urbania ha esaltato il centrocampista biancorosso, migliore in campo con Rosi. Alla vigilia di quella partita, il giocatore era stato messo in lista di trasferimento in attesa degli imminenti “tagli” di dicembre. Fu improvvisamente recuperato, e subito mandato in campo, solo perchè uno stiramento bloccò Benfatto negli esercizi di riscaldamento; e poi per l’infortunio e conseguente lunga assenza di Arcolai. L’onnivalente Troli (difensore esterno, difensore centrale, mediano di copertura) non ha più mollato i galloni di titolare, da quel momento costruendo così la sua fortuna, che è stata pure quella della Maceratese, nonostante le scelte dello staff. Il che dimostra che nessuno è infallibile, a questo mondo. Neanche Cicchi e Di Fabio.
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Al solito Scattolini n. 1….che dire….perfetto come disamina………………..
Onnipresente Scattolini (+++) un grazie a lui e ai suoi innumerevoli sforzi profusi ogni anno al seguito della rata. Senza un monumento del giornalismo locale, e non solo, per molti non sarebbe stato possibile seguire la beneamata nell’interezza di questa stagione. Invece il nostro impavido reporter, trascinato dall’amore che ci accomuna, ha seguito la Maceratese in ogni sperduto campetto, vedasi in particolare Castel di Lama e Montecchio, trasferte snobbate da altre televisioni, ma che grazie all’incessante lavoro di Scattolini sono state messe alla portata di tutti. Grazie.
Sto ricevendo molte espressioni di solidarietà in questo mio limbo… biancorosso(che ovviamente accetto perchè sono abituato a non comandare in casa d’altri, come nessuno peraltro dovrebbe tentare di fare fuori dalle sue quattro mura),ma è la prima volta che vengo gratificato della definizione,vagamente funerea(c’è tempo!),di”monumento”.Ringrazio comunque tutti.
In effetti,nei miei quaranta anni di cronache/telecronache( queste ultime indubbiamente malfatte) delle partite della Maceratese,seguendo ineluttabilmente il suo destino sono passato dagli stadi di Genova,La Spezia ,Empoli, Pisa,Pistoia,Lucca Arezzo,Taranto,Brindisi (e così via) a quelli di sperduti ed infoiati paesi siciliani,calabresi,pugliesi,molisani,marsicani ed abruzzesi,dove spesso si ha ancora un vago concetto di tribuna stampa ,per poi finire,in questi ultimi anni, a Montecchio.Ma anche a Villa Potenza o al rione Pace(ricordo ancora Maceratese-Madonna del Monte).
Non ho fatto mai distinzioni, salvo vedere impegnati i colori biancorossi.Prima come inviato di quotidiani ,successivamente con radio locali ed infine con TvRas, Tvrs
,Telemacerata(da me fondata insieme ad Alfredo Monteverde nel 1983 e tenuta in piedi a costo di enormi sacrifici finanziari)e tuttora a fianco dei miei carissimi amici di E’Tv.Sempre a mie spese.
Inevitabilmente,alla mia veneranda età, è affiorata e si sta consolidando la stanchezza,anche a causa della crescente difficoltà di difendere la libertà di critica, che non può essere negata ad un giornalista che ritiene un rigore inesistente (derby con il Tolentino)od esprime valutazioni tecniche financo pesanti.
Della cui esagerazione(ma non cattiveria)mi sono anche scusato.Il provvedimento”ad personam”,di impedirmi le interviste ai giocatori ,che la Società biancorossa ha assunto a Castel di Lama( AtleticoTruentina-Maceratese)e ruvidamente ribadito domenica scorsa,la più bella del campionato,mi ha fatto capire che forse è arrivato il momento di smettere e di seguire la mia squadra del cuore solo come tifoso. Vedremo.
Se ciò dovesse accadere,spero solo che altri siano in grado di evitare alla splendida tifoseria biancorossa un salto all’indietro di decenni, costriungendola ad accontentarsi,al massimo, dei tre minuti di cronaca che non si negano ad alcuno.
Intanto,però,”Forza Rata!!!” a Cagfli.La promozione sarà il giusto riconoscimento dello splendido lavoro della dottoressa Tardella. e diciamo anche di Cicchi.