Dal Presidente provinciale di Confartigianato Imprese Macerata Folco Bellabarba riceviamo:
“Nell’anno appena concluso sono ben 11.615 le imprese che, in Italia, hanno chiuso i battenti per fallimento. Questo dato fa ben comprendere quanto siano oggi in difficoltà le aziende italiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che comunque continuano a rimanere il motore occupazionale ed economico del Paese. La stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti ed il forte calo della domanda interna sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli imprenditori a portare i libri in tribunale. E purtroppo questo dramma non è stato vissuto solo da questi datori di lavoro ma anche dai loro dipendenti: si calcola che almeno in 50.000 abbiano perso il posto di lavoro. Per un imprenditore – continua Bellabarba – il fallimento non è solo un fatto esclusivamente economico, spesso esso viene vissuto come un fallimento personale: se a questo aggiungiamo che alla figura del piccolo imprenditore viene nella quotidianità abbinata l’etichetta di “evasore fiscale” ecco che, seppur in casi estremi, reazioni spropositate ed apparentemente incomprensibili quali suicidi o tentativi di suicidi, come i due recenti episodi verificatisi a Bologna e Novara, trovano se non una giustificazione almeno una motivazione. Lo Stato non può stare a guardare, occorre una risposta forte e concreta per far sì che episodi di tal genere non si ripropongano. Ecco quindi che invitiamo innanzitutto il Governo a prendere in seria considerazione l’istituzione di un “fondo di solidarietà” che corra in aiuto a chi si trova a corto di liquidità, come pure sollecitiamo fermamente analisti e “media” ad analisi serie e rigorose: non è tollerabile fare disinformazione, utilizzando chiavi interpretative fuorvianti e non corrispondenti alla realtà, su dati oggettivi quali ad esempio quelli relativi alle dichiarazioni Irpef diffusi nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia. Affermazioni quali “i dipendenti dichiarano più dei loro datori di lavoro” non fanno altro che gettare ulteriore benzina sul fuoco etichettando di fatto gli imprenditori come un popolo di evasori: nessuno ha avuto l’intelligenza o l’onestà intellettuale di non prendere in considerazione, nel calcolo della retribuzione media dei dipendenti quelle dei dirigenti, dei professori universitari e dei magistrati. Le comparazioni vanno fatte tra soggetti omogenei, come ad esempio tra gli artigiani ed i loro dipendenti: ed in questi casi si vede che il titolare dichiara mediamente il 40% in più di un suo dipendente! Quella di additare l’artigiano ed il piccolo imprenditore come il prototipo dell’evasore è purtroppo un vezzo della nostra “malata” opinione pubblica: se oggi sono i dati delle denunce dei redditi, ieri lo erano le stime sull’abusivismo ed il lavoro nero. Mai che si faccia riferimento alle nostre prese di posizione in materia di fisco (congruità degli studi di settore) o alle nostre battaglie contro l’abusivismo ed il sommerso, mai che si faccia soprattutto riferimento a doppi o tripli lavori (questi sì in nero e capaci di distorcere anche il mercato con gravi danni per gli operatori regolari, i tanto vituperati artigiani) non infrequenti tra i dipendenti, soprattutto pubblici: non vorrei che questo sistema di procedere non sia alla fine un pretesto per chiedere e giustificare, prima o poi, un ulteriore inasprimento di contributi e di tasse per la piccola impresa”.
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Nooo!!! non mi venite a dire che qualcuno pensava che gli artigiani e i piccoli imprenditori evadono!!!…MA CHE SCHERZIAMOOOO??!!! non sono loro ad evadare…sono i dipendenti che c’hanno la busta paga ad evadere… come no…. basta presentare qualche domanda per accedere a benefici dove bisogna dichiarare il reddito ISEE…poi vedi chi si piazza di solito ai primi posti..provare per credere!!!
@ occidit
si vede che non hai capito proprio nulla di quello che voleva dire Bellabarba.
Il problema della crisi è a monte…..
Con tutti questi rincari di luce acqua gas la situazione non può che peggiorare per le piccole attività e l’accanimento delle Istituzioni contro di esse non fa altro che peggiorare la già critica situazione economica.
Non si è parlato che ad evadere il fisco fossero i dipendenti ma tutti questi controlli alle piccole attività a me sembra più una “caccia alle streghe” che altro.
I veri evasori che hanno messo in ginocchio l’Italia sono gli “intoccabili ” sono gli speculatori finanziari gli uomini di potere….. se poi vogliamo far ricadere tutta la colpa su un barbiere o su un meccanico bè…… facciamo pure ma fa un po’ sorridere no ?!
Questa situazione di crisi non è dovuta dai piccoli imprenditori che in passato hanno evaso…. quella è solo una goccia nell’oceano di tutte le magagne di anni di mal-governo e di troppo potere nelle mani di troppi pochi uomini !!!
Come in ogni cosa o ambiente c’è sempre il disonesto e la persona onesta…. sta a noi decidere chi vogliamo essere nella vita !!!
Buffo come tutti coloro che condannano i piccoli commercianti o gli artigiani, siano poi i PRIMI a non voler la fattura per le prestazioni, PER NON PAGARE L’IVA!!!!
Ed è anche buffo come gli insegnanti, spesso fanno le ripetizioni IN NERO!!! e come molti dipendenti comunali, poliziotti, carabinieri, etc. FACCIANO IL SECONDO LAVORO!! tutto in nero, ovviamente e senza pagare una lira di contributi, tasse, etc… inoltre rubando il lavoro a chi lo fa di mestiere e che deve anche abbassare i prezzi per affrontare tale concorrenza sleale e sentirsi dire che è un evasore..
Beata ignoranza della realtà…
A proposito, a chi va denunciato il fatto che uno o più pubblici ufficiali svolgono tranquillamente da anni il secondo lavoro, con tanto di mezzi meccanici e portafoglio clienti notevole?? Ne ho giusto un paio da denunciare immediatamente!!!
Ho avuto come compagno di studi un Folco Bellabarba di San Severino, purtroppo morto lo scorso anno, non so se l’attuale Presidente della Confartigianato sia un suo parente o casuale omonimo.
Fatta questa personale premessa mi permetto di dissentire sulle affermazioni del Presidente perché, per esperienze personali dirette, posso dire che l’evasione è un “vizio” congenito di tutti gli imprenditori (grandi e piccoli), e a parte la particolare situazione economica del momento le eventuali difficoltà delle aziende non sono mai dovute all’eccessivo carico fiscale.
Quella di indicare in ben altre responsabilità le cause della grave situazioni in cui versa il nostro paese è un vizio tanto diffuso quanto forse …. l’evasione fiscale. L’esperienza concreta di ogni giorno ed i numeri della contabilità nazionale sono di fronte a noi, difficili da smentire. Non è un problema di categoria sociale ma di etica pubblica carente a tutti i livelli. Alcuni hanno la possibilità di scegliere fra comportamenti virtuosi o disonesti altri no ( o con meno frequenza). Spetta a noi tutti cercare di indurre un innalzamento dei comportamenti sociali, ma lo dovrebbero fare sopratutto le cosiddette elite, chi cioè si prende la briga e l’interesse di rappresentare e quindi anche di guidare vasti corpi della società come quelli di cui si parla . Se continuiamo con la scusa “….e allora gli altri ?” non andiamo molto lontano
Vedo che nessuno ha dissentito dal mio commento…
Vedo che chi non esercita un’attività in proprio, si permette di dissertare in merito, pur non conoscendo nulla a riguardo (pierre….)
Vedo che Iesari, che di solito parla molto bene, stavolta si limita a parlare molto genericamente.
Allora mi ripeto: Impegniamoci tutti, dico tutti, a richiedere la fattura o ricevuta al lavoratore autonomo che viene a lavorare a casa nostra. OK????
Impegniamoci a pagare il 21% in più, impegniamoci a dare per primi l’esempio, denunciamo gli insegnanti in nero, i doppiolavoristi, etc. etc. OK??
Dopo e solo dopo aver fatto ciò, potremo SENSATAMENTE contestare gli artigiani o commercianti che evadono.
Il resto sono solo chiacchiere da bar… nulla più.