Intossicati da sostanze chimiche Undici braccianti ricoverati a Civitanova
L'incidente è avvenuto alla Marchegiana di Montelupone. Gli operai, otto uomini e tre donne, stavano raccogliendo radicchio quando sono venuti a contatto con il diserbante
Bruciore agli occhi, eritemi cutanei e problemi respiratori. Questi i primi sintomi accusati dagli undici lavoratori agricoli extracomunitari che oggi pomeriggio attorno alle 16.45, mentre stavano lavorando nell’azienda agricola La Marchegiana di Eolo Cacarelli, in contrada Molino a Montelupone, sono venuti in contatto con diserbanti e pesticidi. Gli undici intossicati, otto uomini e tre donne sono stati portata d’urgenza presso l’ospedale di Civitanova: pronto soccorso off limits, con accesso limitato anche alle ambulanze che sono dovute passare attraverso il mezzo decontaminatore del reparto speciale dei Vigili del Fuoco. I braccianti, tutti provenienti dall’est Europa dai 32 ai 48 anni, stavano raccogliendo il radicchio, quando sono venuti a contatto con il diserbante sparso dal trattore di un’azienda agricola confinante che coltiva grano. Atlantis, questo il nome della sostanza prodotta dalla Bayer che ha provocato le irritazioni. L’erbicida è tossico, così come alcuni diluenti utilizzati come coadiuvanti della sostanza. Il diserbante ha raggiunti alcuni lavoratori in maniera più intensa, forse anche a causa del vento e gli altri in forma più lieve seppur grave.
All’ospedale civitanovese, oltre ai carabinieri anche un’autocisterna dei Vigili del Fuoco e il nucleo biologico chimico e radiologico dei vigili del fuoco che ha attrezzato una tenda campale per la decontaminazione. Tutti i contaminati sono stati fatti spogliare all’interno della tenda e sono stati lavati. Circoscritta completamente la zona off limits a tutti per diverse ora, con gli addetti ai lavori muniti di tute e mascherine. Gli operai, tutti residenti a Montelupone ora sono fuori pericolo e sono stati ricoverati in osservazione presso l’ospedale di Civitanova, ma non sono in pericolo di vita.
Gli inquirenti parlano anche di un dissidio fra i due proprietari dei campi, ma al momento l’episodio viene definito accidentale e bisognerà attendere le ricostruzioni ufficiali prima di capire con certezza cosa sia successo.
Mi raccomando, il radicchio all’ Atlantis non deve essere buttato, se aspettiamo una settimana rientra nei limiti della legge, se non rientra aumentiamo i limiti.
Poveri noi, a proposito, quanto manca al 21 dicembre 2012?
Stavano raccogliendo il radicchio, sottolineo. Quindi anche quel radicchio si presume sia contaminato ed essendo un prodotto da consumarsi fresco, se non fosse accaduto questo grave incidente ai poveri braccianti ,domani sarebbe finito in chissà quale mercato e quindi sulle nostre tavole.
Ora non posso, ma riprenderò l’argomento che sento molto, perchè mi tocca molto da vicino.
Intanto, tutta la mia solidarietà agli undici lavoratori, grazie al Cielo, salvi.
gli undici lavoratori sono rimasti intossicati, il grano è stato avvelenato o se vogliamo dire “diserbato” e così pure il radicchio. L’azienda che ha acquistato il radicchio, ne sarà venuta a conoscenza di tutta questa storia? Troveremo questo radicchio appestato nei banconi dei supermercati?
L’ATLANTIS ERA PER IL FRUMENTO DEL VICINO,CON IL VENTO NON DOVEVA ESSER DATO.
PENALMENTE DOVREBBE PAGARE I DANNI,IL RADICCHIO DISTRUTTO. E NOI POVERI CONSUMATORI SALVI.
Nella coltivazione dei cereali il diserbo è considerato una pratica imprescindibile dal 90% degli agricoltori e da eminenti agronomi. Così come l’uso di insetticidi, funghicidi, nematocidi ecc ecc per altre colture.
Non esistono casi di eccezionalità, questa è la prassi: ciò che è avvenuto in forma violenta questa volta, succede quotidianemente in modo più subdolo e lento perché il prodotto è disperso nell’aria e assunto dal nostro corpo in quantità infinitamente inferiori. Ci ammazzano dolcemente tutti i giorni.
Quante vite spezzate. Tralasciando le morti per incidenti in auto e moto, tralasciando le morti per infarto, restano i morti per tumori, e penso che ognuno nella sua famiglia o nelle sue conoscenze sarà al corrente di qualcuno morto di tumore. Oramai nessuna famiglia aimè ne è immune. E episodi come questo, con tutti i veleni che direttamente o indirettamente mangiamo, inaliamo, tocchiamo, non può far altro che incancrenire la nostra macchina del corpo umano cosi perfetta ma cosi vulnerabile. Discorso lungo che porterebbe a una specie di puntata di report sul mondo dell’agricoltura, pesticidi, multinazionali, interessi economici, lavoro nei campi, malattie e via di seguito. Qualcuno si chiedeva quanto manca al 21 dicembre 2012. Mi sa che ci stiamo già dentro.
Caro matteo e caro el dindo,pensa cosa trovate in un pacchetto da 250 gr.di patatine fritte,o un succo di frutta,per passare alla carne ed al pane e finire al mitico caffe’.Solo interessi economici,ci avveleniamo piano piano, a piccole dosi durante tutta la giornata.Io personalmente a quel sigrore con il trattore con un pesticida in mano oltre a tutti i danni materiali e non ,il patentino lo sequestrerei e se per caso ne e’ privo ,galera galera.L’agricoltura e’ bellissima basta usare un minimo di ragione per non fare cavolate ma non demonizziamo tutti e tutto.Cerchiamo nel nostro piccolo e controllate le etichette.Ciao
Una cosa che possiamo fare per contribuire a preservare la nostra salute e il nostro territorio è modificare le nostre abitudini di consumo. A Macerata è possibile dato che è attivo un Gruppo di acquisto solidale che permette di acquistare prodotti biologici e locali. 200 famiglie già ne fanno parte.
Sig . Monachesi
Mi faccia capire –
Cosa significa prodotti biologici e locali ??
Dalle parti delle colture biologiche e locali
di cui lei parla non tira vento ???
Haime’ purtroppo siamo circondati dalle
coltivazioni tipi DeRica e similari …
Ogni volta che si fa la spesa si sceglie quale sistema incentivare. C’è chi si rassegna e chi cerca di fare il primo passo: diverse aziende agricole si stanno convertendo al biologico, non solo per motivazioni etiche, ma perché hanno compreso che, essendo la domanda in crescita possono ricavarne profitto.
Non dimentichiamo che anche vicino al cosmari ci sono campi coltivati anche con verdure!
Il biologico ha senso se lo facciamo tutti, o comunque in macroaree, altrimenti il vicino, no-bio rovina il prodotto del certificato bio!
Mi chiedo se qualcuno è andato a leggersi la scheda dell’atlantis,e in particolare la giornalista che scrive “non sono in pericolo di vita”.L’Atlantis pur nocivo che sia è solo un irritante di libera vendita (senza patentino),come ad esempio lo è l’ammoniaca o la candeggina.Tutto questo articolone farebbe sorridere un coltivatore ben preparato.
E’ evidente che la vicenda è stata utilizzata per inasprire i rapporti di cattivo vicinato,è stato messo su un porotocollo che ha paralizzato il pronto soccorso e la ceserma dei vigili del fuoco.
“Informazioni per il medico:In caso di sospetto AVVELENAMENTO chiamare il medico,togliere gli indumenti contaminati e lavare le parti del corpo contaminate con acqua e sapone.
Ovvero:rientrare a casa togliersi i vestiti una bella doccia con sapone neutro lavarsi gli occhi con acqua corrente e se l’irritazione persiste recarsi al pronto soccorso.
Ribadisco che è pur sempre un prodotto irritante,ma tenete presente che gli insetticidi che usiamo per le piante da balcone tipo per la cocciniglia o ragnetti rossi sono molto più pericolosi.
Saluti
pensa un po quello che mangiamo…
Mi raccomando, il radicchio all’ Atlantis non deve essere buttato, se aspettiamo una settimana rientra nei limiti della legge, se non rientra aumentiamo i limiti.
Poveri noi, a proposito, quanto manca al 21 dicembre 2012?
Ma cosa ci fanno mangiare?
Fate i nomi dell’azienda che vuole avvelenarci!
Dopo la gente si ammala di tumore…mha’
Stavano raccogliendo il radicchio, sottolineo. Quindi anche quel radicchio si presume sia contaminato ed essendo un prodotto da consumarsi fresco, se non fosse accaduto questo grave incidente ai poveri braccianti ,domani sarebbe finito in chissà quale mercato e quindi sulle nostre tavole.
Ora non posso, ma riprenderò l’argomento che sento molto, perchè mi tocca molto da vicino.
Intanto, tutta la mia solidarietà agli undici lavoratori, grazie al Cielo, salvi.
gli undici lavoratori sono rimasti intossicati, il grano è stato avvelenato o se vogliamo dire “diserbato” e così pure il radicchio. L’azienda che ha acquistato il radicchio, ne sarà venuta a conoscenza di tutta questa storia? Troveremo questo radicchio appestato nei banconi dei supermercati?
L’ATLANTIS ERA PER IL FRUMENTO DEL VICINO,CON IL VENTO NON DOVEVA ESSER DATO.
PENALMENTE DOVREBBE PAGARE I DANNI,IL RADICCHIO DISTRUTTO. E NOI POVERI CONSUMATORI SALVI.
Nella coltivazione dei cereali il diserbo è considerato una pratica imprescindibile dal 90% degli agricoltori e da eminenti agronomi. Così come l’uso di insetticidi, funghicidi, nematocidi ecc ecc per altre colture.
Non esistono casi di eccezionalità, questa è la prassi: ciò che è avvenuto in forma violenta questa volta, succede quotidianemente in modo più subdolo e lento perché il prodotto è disperso nell’aria e assunto dal nostro corpo in quantità infinitamente inferiori. Ci ammazzano dolcemente tutti i giorni.
E io che pensavo fosse contaminata solo la POLITICA !!!!!!
🙂
Quante vite spezzate. Tralasciando le morti per incidenti in auto e moto, tralasciando le morti per infarto, restano i morti per tumori, e penso che ognuno nella sua famiglia o nelle sue conoscenze sarà al corrente di qualcuno morto di tumore. Oramai nessuna famiglia aimè ne è immune. E episodi come questo, con tutti i veleni che direttamente o indirettamente mangiamo, inaliamo, tocchiamo, non può far altro che incancrenire la nostra macchina del corpo umano cosi perfetta ma cosi vulnerabile. Discorso lungo che porterebbe a una specie di puntata di report sul mondo dell’agricoltura, pesticidi, multinazionali, interessi economici, lavoro nei campi, malattie e via di seguito. Qualcuno si chiedeva quanto manca al 21 dicembre 2012. Mi sa che ci stiamo già dentro.
Caro matteo e caro el dindo,pensa cosa trovate in un pacchetto da 250 gr.di patatine fritte,o un succo di frutta,per passare alla carne ed al pane e finire al mitico caffe’.Solo interessi economici,ci avveleniamo piano piano, a piccole dosi durante tutta la giornata.Io personalmente a quel sigrore con il trattore con un pesticida in mano oltre a tutti i danni materiali e non ,il patentino lo sequestrerei e se per caso ne e’ privo ,galera galera.L’agricoltura e’ bellissima basta usare un minimo di ragione per non fare cavolate ma non demonizziamo tutti e tutto.Cerchiamo nel nostro piccolo e controllate le etichette.Ciao
Una cosa che possiamo fare per contribuire a preservare la nostra salute e il nostro territorio è modificare le nostre abitudini di consumo. A Macerata è possibile dato che è attivo un Gruppo di acquisto solidale che permette di acquistare prodotti biologici e locali. 200 famiglie già ne fanno parte.
http://www.gasmc.org
Sig . Monachesi
Mi faccia capire –
Cosa significa prodotti biologici e locali ??
Dalle parti delle colture biologiche e locali
di cui lei parla non tira vento ???
Haime’ purtroppo siamo circondati dalle
coltivazioni tipi DeRica e similari …
Ogni volta che si fa la spesa si sceglie quale sistema incentivare. C’è chi si rassegna e chi cerca di fare il primo passo: diverse aziende agricole si stanno convertendo al biologico, non solo per motivazioni etiche, ma perché hanno compreso che, essendo la domanda in crescita possono ricavarne profitto.
Non dimentichiamo che anche vicino al cosmari ci sono campi coltivati anche con verdure!
Il biologico ha senso se lo facciamo tutti, o comunque in macroaree, altrimenti il vicino, no-bio rovina il prodotto del certificato bio!
Sono d’accordo con il Sig. Merlini
Un non fumatore se entra in una stanza
dove tutti fumano non può più
pregiarsi di esserlo … PURTROPPO ..
Mi chiedo se qualcuno è andato a leggersi la scheda dell’atlantis,e in particolare la giornalista che scrive “non sono in pericolo di vita”.L’Atlantis pur nocivo che sia è solo un irritante di libera vendita (senza patentino),come ad esempio lo è l’ammoniaca o la candeggina.Tutto questo articolone farebbe sorridere un coltivatore ben preparato.
E’ evidente che la vicenda è stata utilizzata per inasprire i rapporti di cattivo vicinato,è stato messo su un porotocollo che ha paralizzato il pronto soccorso e la ceserma dei vigili del fuoco.
“Informazioni per il medico:In caso di sospetto AVVELENAMENTO chiamare il medico,togliere gli indumenti contaminati e lavare le parti del corpo contaminate con acqua e sapone.
Ovvero:rientrare a casa togliersi i vestiti una bella doccia con sapone neutro lavarsi gli occhi con acqua corrente e se l’irritazione persiste recarsi al pronto soccorso.
Ribadisco che è pur sempre un prodotto irritante,ma tenete presente che gli insetticidi che usiamo per le piante da balcone tipo per la cocciniglia o ragnetti rossi sono molto più pericolosi.
Saluti