L’arte maceratese
piange la scomparsa di Carlo Bruzzesi

Il pittore è scomparso dopo una lunga malattia. I funerali domani in Cattedrale

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Carlo-Bruzzesi

Un autoritratto di Carlo Bruzzesi

 

di Alessandra Pierini

E’ scomparso il pittore maceratese Carlo Bruzzesi. Come suo fratello Guido, Carlo era un vero artista della pittura e, nella vita, un uomo particolarmente mite. 
Nato nel 1940 a Macerata dove si è diplomato Maestro d’Arte nel 1957, all’inizio degli anni ’60 si trasferì a Roma. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti con Franco Gentili, la scuola di incisione di San Giacomo e la scuola Libero del Nudo. Ha iniziato l’attività artistica principalmente come grafico nel ’58  con mostre personali e collettive a Macerata, Ancona, Roma, Jesi e  Fabriano. Dal ’62 l’attività artistica si sviluppa in pittura, ha fatto parte di diversi gruppi di pittori e è stato presente a tante manifestazioni culturali, anche maceratesi fino agli ultimi giorni. Le sue opere sono state esposte, in maniera continuativa alle gallerie “Due Mondi” e “Il Carpine” di Roma. Negli anni ’80 tornò a Macerata e iniziò l’attività artistica come scultore, usando argilla, legno e ceramica. Ha esposto le sue opere in diverse città d’Italia . Si sono occupati del suo lavoro numerosi critici d’arte tra i quali Giorgio Di Genova, Elverio Maurizi, Virgì Bonifazi, Lucio Del Gobbo, Giulio Angelucci, Goffredo Binni, Elio Mercuri, Alvaro Valentini, Paolo Centioni, Silvia Sassi Cuppini, Massimo Bignardi, Enrico Cuspoldi  e Ada Patrizia Fiorillo.
«Carlo ha attraversato tutte le stagioni dell’arte contemporanea, rispecchiando il tempo che gli era toccato di vivere- così lo descrivono amici e familiari – un uomo del Novecento,  un personaggio di tanta naturalezza e semplicità di modi e tale ha saputo essere per tutta la sua vita.E’ stato davvero uno “spirito del suo tempo” che ha colto l’essenza dei vari momenti artistici di cui è stato spettatore. Umanamente lo si ricorderà per la sua dolcezza, perchè fu artista anche sotto questo aspetto. Bravo insegnante amato ed ammirato per il suo saper comunicare la sua arte con affabilità e senso della misura, ha tenuto anche in forma privata corsi di pittura, nell’intento certo riuscito di lasciare un’eredità dell’ “arte di famiglia” fino a poco tempo fa, fin quando cioè la malattia che ha colpito lui e qualche altro membro della sua famiglia, non lo ha piegato».
Lo ricorda con ammirazione l’artista e docente Carlo Iacomucci: «Carlo Bruzzesi se ne è andato lasciando i suoi amici e colleghi nella costernazione e nel rimpianto.
La sua riservatezza, la sua sensibilità e le sue capacità prefessionali hanno fatto sì che venisse apprezzato e stimato, quale uomo e Artista, da quanti hanno avuto l’onore di conoscerlo».

Carlo Bruzzesi lascia la moglie e tre figli ai quali va il cordoglio della redazione di Cronache Maceratesi. Domani alle 15,30 i funerali nella Cattedrale di Macerata



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