di Filippo Ciccarelli
“C’è assoluto bisogno di un’attività visibile delle donne nella società, soprattutto delle donne impegnate in politica” Ha esordito così Ninfa Contigiani, presentando alla stampa il circolo delle donne del Pd di Macerata. Un soggetto nuovo, che tra i suoi obiettivi si pone quello di evidenziare e discutere le tematiche della quotidianità, non solo quelle di genere, e di arricchire quello che è la politica in generale. E forse non è un caso che questa proposta di arricchimento della politica provenga da un gruppo che milita nel partito maggiormente rappresentato in consiglio a Macerata, ma che non annovera nessuna donna tra i suoi banchi. Non un’anomalia, nel consesso maceratese, dove il 90% dei consiglieri sono uomini, e le donne presenti non ci stanno nemmeno a contarle su una mano (le “quote rosa” sono rappresentate da Gabriella Ciarlantini dei Verdi, Francesca D’Alessandro di Macerata è nel Cuore, Anna Menghi della Lista Menghi e Deborah Pantana del Pdl).
“Dobbiamo superare la questione di un impegno separato ed autonomista, ma questo non vuol dire tener bassa la guardia sulle questioni di genere. Anzi, ne abbiamo evidenziate alcune, ed in testa c’è quella del lavoro” prosegue la Contigiani. “In Italia il lavoro per le donne non c’è. La quota di donne impiegate è molto inferiore rispetto a quella degli altri paesi europei. L’altra questione è quella legata alla retribuzione, visto che a parità di ruoli gli stipendi delle donne sono inferiori rispetto a quelli dei colleghi maschi. Questa situazione è frutto di un retaggio storico e culturale che fatica perfino a venir fuori, perché se ne parla meno. E però è una problematica piuttosto interessante: in questi giorni c’è stata una sentenza che ha sottolineato come ci fosse l’obbligo di garantire anche al padre il congedo parentale pur avendo una moglie casalinga che avrebbe potuto badare al figlio. La sentenza riconosce il diritto del padre di avere il congedo parentale: finalmente si parla giuridicamente di una casalinga come una lavoratrice non dipendente” illustra la Contigiani, che è stata eletta portavoce del gruppo.
Tra le iniziative adottate dalle donne del Pd macratese, ce n’è una legata ad una questione d’attualità: quella relativa alla concessione della cittadinanza italiana ai figli degli stranieri nati in Italia. Intorno all’otto marzo, data simbolo dell’emancipazione femminile, il gruppo si presenterà alla città proiettando un documentario intitolato “18 ius soli”, realizzato da Fred Kuwornu, dove vengono intervistati ragazzi e ragazze della seconda generazione, cioè figli di stranieri nati e cresciuti nel nostro Paese. “Abbiamo scelto di dedicare la ricorrenza dell’otto marzo a questa tematica perché le donne sono state escluse per molto tempo, nel corso della storia, dai diritti civili. Basti pensare che fino al 1975, quando è stato riformato il diritto di famiglia, una donna che avesse sposato un cittadino straniero poteva perdere la cittadinanza. La battaglia per la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati in Italia viene combattuta con forza dal Pd a livello nazionale, ed anche noi vogliamo dare il nostro contributo qui a Macerata” conclude Ninfa Contigiani.
Anche Irene Manzi, vicesindaco di Macerata, sottoscrive questo pensiero: “vogliamo parlare all’interno del Pd di questioni di genere, senza confinarci nel genere. Serve uno sguardo aperto e vasto sulla società, sui suoi problemi principali, a cominciare dal lavoro, e non è un caso che la nostra prima iniziativa sia rivolta a una questione attuale quale quella della cittadinanza. La politica non si deve appiattire sulla quotidianità, deve anche portar avanti dei temi ed essere pronta a fare battaglie per difenderli”.
Paola Ottaviani, invece, riflette sul modello di donna che viene offerto dai media: “Lo scenario televisivo che vediamo proposto in televisioni, specialmente in questi giorni, mi rammarica” spiega “ma penso che sia una rappresentazione falsa della donna. Io ho incontrato sempre donne forti e di grandi idee, con capacità organizzative e lavorative, capaci anche di fare impresa: mi domando cosa ci trasmette, invece, la tv, che vediamo noi ma anche i nostri figli. Troppo spesso, infatti, la donna è relegata a ruoli frivoli, e ci si dimentica che in realtà ha una sua dignità ed integrità”. Caterina Roganteha invitato le cittadine a partecipare ai lavori del comitato: “Questo è un gruppo privo di grandi organi, o di una gerarchia verticale, è un gruppo
aperto a tutte le donne che vorranno partecipare e che vogliono confrontarsi e discutere dei propri problemi. Siamo tutte volontarie, e chi vorrà unirsi a noi potrà farlo senza alcun vincolo”.
Il coordinamento cittadino è composto da Paola Casoni, Marella Grieco, Irene Manzi, Cristiana Menghini, Paola Ottaviani, Caterina Rogante, Tiziana Sagretti, Katia Soldini, Valentina Ugolinelli e Annabianca Zammit. Ninfa Contigiani è la portavoce. Tra le iniziative in cantiere c’è anche quella di una rassegna stampa online al femminile, che sarà inviata agli iscritti della newsletter del Pd di Macerata, ed anche un sito internet che verrà completato nei prossimi giorni. L’indirizzo mail è donnepd.circolomc@gmail.com.
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Solo il 10% dei consiglieri sono donne???? Azz..
siamo noi che nn abbiamo bisogno di voi
Quado ad una lotta sacrosanta si appende la bandiera del partito la lotta stessa perde totalmente il suo valore.
Automaticamente si escludono le donne che non la pensano come il PD.
In definitiva si compie la stessa discriminazione che gli uomini politici compiono nei confronti di tutte le donne.
Evitate queste pagliacciate.
In nome del rinnovamento, ritorna l’U.D.I?
Le donne sono una risorsa incalcolabile, purché non si ghettizzino in schemi mentali rigidi, cioè rispondenti ad interessi che ne uccidono il fermento.
Io che non sono una donna del Pd (e me ne guardo dall’esserlo!!!) vengo quindi esclusa?
In sostanza un gruppo che lotta contro le discriminazioni e per primo discrimina.
Bravissime, perfetto stile PD.
Le donne del PD fa tristezza assoluta!!!! ma ripigliateve!!! Siamo nel 2012 il sessantotto è finito da un pezzo!!!
@ Marco Travaglio
Mi permetto di dissentire rispetto a quanto tu hai scritto: il ’68 con le donne del Pd maceratese mi sembra che non c’entra proprio nulla…
Ma infatti basta a queste discriminazioni!!! Votiamo un sindaco donna… via Romano Carancini e votiamo tutti Deborah Pantana!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ultimamente il PD a livello Nazionale-Regionale-Provinciale e dulcis in
fundo Comunale – le sta facendo tutte per farsi
del male
Trovo giustissima l’osservazione della
Signora Francesca Andrenelli—
In Italia, la prima Ministra donna fu la Democristiana Tina Anselmi e la prima Presidente della Camera fu la Comunista Nilde Jotti. Tutte e due fin da ragazze militanti dell’idea politica scelta, dove si sono battute per molti anni della loro vita. non c’era il consiglio delle donne, con le quote Rosa, ma solo dura e tenace militanza politica fra la gente. Sono trascorsi molti anni e le cose cambiano, buon lavoro a tutte le donne che desiderano fare politica nel rispetto dei propri Ideali. La posizione va conquistata e mai ottenuta per nomina.
Dovete solo ringraziare la politica e il PD per le posizioni che avete raggiunto !!!!!
no Tessera , no Party…………………..
Ottima iniziativa… Lasciate perdere i tanti commenti di populisti frustrati che nel vuoto delle loro esistenze sanno solo criticare gli altri e mai se stessi.
E’ aperta la nuova campagna tesseramenti del PD, il nuovo slogan è:
“Una tessera può farti diventare assessore, anche senza capacità!”
Sono davvero sconvolto dalla portata intellettuale della seguente affermazione di Irene Manzi: “La politica non si deve appiattire sulla quotidianità, deve anche portar avanti dei temi ed essere pronta a fare battaglie per difenderli”. Dopo questa rivelazione, tanto è profonda inedita e dirompente, credo che non potrò prendere sonno per svariate notti.
…. ma quanti commenti maschilisti e pure trasversali…-hma