di Laura Boccanera
Fioccano le dichiarazioni dopo la vittoria alle primarie di Giulio Silenzi (leggi l’articolo): una valanga di commenti è arrivata dalla minoranza del Pd. “ Non erano primarie – contesta Giorgio Berdini – in quanto il PD per scegliere i candidati alla carica di sindaco utilizza, come previsto dallo statuto, lo strumento delle primarie non di partito ma aperte a chiunque voglia partecipare, iscritti elettori e semplici simpatizzanti, riconosco la volontà espressa dagli iscritti e il conseguente risultato che è però qualcosa di molto diverso da quello che si vuol fare intendere”. Duro in particolare quando parla del segretario: “Si é consumata l’arrogante volontà di Silenzi di apparire come l’unico esponente del PD titolato a partecipare alle primarie di coalizione (in barba allo statuto e a un minimo di decenza democratica) commettendo il grave errore di pensare che gli iscritti del partito possano rappresentare in toto la città e che essere il primo nel PD possa significare automaticamente esserlo a Civitanova. Credo sbagliato e debole questo passaggio che Silenzi ha fortemente voluto pensando contemporaneamente di apparire da una parte come l’unico referente cittadino del PD tentando poi dall’altra di dividere il fronte dei suoi eventuali competitor”. E Berdini confessa che parteciperà anche alle primarie di coalizione “nelle quali – dice – di sicuro porterò la mia storia politica ma anche la mia storia personale”.
Critico anche Pier Paolo Rossi che in particolare contesta le dichiarazioni post voto: “Credo che come untore di sana democrazia Silenzi avrebbe dovuto rispettare l’appello fatto da Catia Bigoni e da tutti i suoi sostenitori come forma di dissenso nei confronti di una scelta “politica” fatta dal proprio partito che ha dato all’esterno la solita immagine poco credibile. Accusare Catia Bigoni di poca serietà per l’appello fatto e parlare sarcasticamente di concorsi di bellezza non fa altro che evidenziare l’arroganza di una figura autoritaria più che autorevole. Il risultato di queste elezioni a mio avviso propone dei segnali pericolosi: voler dimostrare che il 70% degli iscritti sono dalla sua parte dà all’esterno l’immagine di una gestione personalistica di un sistema totalizzante che testimonia la natura per nulla pluralistica di un partito che invece deve geneticamente garantire molteplicità di idee e di scelte e che deve superare il perimetro dei tesserati proponendosi apertamente a tutti i simpatizzanti di centrosinistra; in secondo luogo Silenzi sembra dare ampi segnali di cedimento mostrando tutta la fragilità di quella sicurezza di risultati che da sempre sfoggia. A confermare questo secondo segnale il fatto che per queste primarie si sia voluto far ricorso anche ad un “seggio elettorale a domicilio” di cui però nè Silenzi nè i media hanno parlato: trattasi non di seggio mobile tradizionalmente dedicato agli elettori costretti in ospedale ma a veri e propri seggi porta a porta organizzati “appositamente” ma, purtroppo, legittimati delle sfavorevoli condizioni meteorologiche. Chiudo con l’auspicio che la Segreteria del Pd cittadino, a dimostrazione di tanto slancio democratico, consenta in occasione delle primarie del 3 e 4 marzo, attraverso la redazione di un giusto regolamento, la elezione di un candidato che sia espressione netta, nitida e maggioritaria dell’elettorato di centro sinistra legittimandone di conseguenza il diritto di scelta attraverso l’utilizzo del doppio turno sul modello maceratese”. Torna sui numeri invece Katia Bigoni: “su 353 Iscritti al Partito Democratico, hanno votato 279 persone, 253 a favore di Silenzi, 100 iscritti non sono d’accordo sulla linea politica del segretario, quando si parla di plebiscito ci si dimentica di circa 100 persone, iscritti e votanti di cui 21 hanno espresso chiaramente un voto contrario, 5 non hanno espresso indicazioni di voto e 74 non si sono recati a votare e non diamo colpa alla neve perchè il seggio mobile, invenzione del Pd ha lavorato portando a casa 18 voti. Andiamoci piano con le ovazioni”.
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Visto che mi pare che, come al solito, circolano nomi di capitani di lunghissimo corso (che tra vitalizi, pensioni, prebende, incarichi remunerati si possono concedere il lusso di NON lavorare e fare politica 45 ore al gorno) perchè queste menti finissime, questi alti strateghi, questi politicanti di professione non dimostrano di essere capaci di vivere di un lavoro proprio, di essere capaci di portare a casa la pagnotta senza avere denaro dalla politica????
Facile, semplice, un gioco da ragazzi fare politica -tutti i giorni- quando NON si deve lavorare per vivere: tutti ne saremmo capaci e, probabilmente, molti di noi farebbero politica anche in modo migliore di come la fanno questi….
Caro Gianfranco, non so a chi ti riferisci (in verità un’idea ce l’ho..) ma di sicuro posso dirti che se pensi a me nei toni e nelle forme che dici, sbagli alla grande. Vivo di lavoro proprio, porto la pagnotta a casa senza avere mai avuto una lira o euro che sia dalla politica. Ne ora ne mai!! Faccio politica o meglio, nella mia accezione, mi occupo della cosa pubblica pur lavorando alacremente e a lungo tutti i giorni perchè ne ho bisogno per vivere. Nonostante ciò riesco a occuparmi di politica utilizzando il tempo libero e lo faccio con e per passione, senza tornaconti economici diretti o indiretti. Chiedi in giro, informati prima di gettare fango su persone come me!! Scusa la durezza ma su queste cose non transigo anzi chiedo, avendone tutti i diritti, il dovuto rispetto pur convinto che le tue considerazioni non siano del tutto peregrine! Solo che hai sbagliato bersaglio, tutto qui!! E se posso permettermelo ti consiglio di valutare meglio i destinatari dei tuoi strali, ne va della tua dignità. Giorgio Berdini
Non esiste “un altro Pd”. Esiste il Pd che sabato e domenica ha votato. Signori siamo in democrazia e che vi piaccia o no è la gente a decidere. E lo ha fatto, dando piena fiducia alla linea del segretario. Significa che la strada che sta percorrendo è quella ritenuta giusta, altrimenti gli iscritti avrebbero votato per “l’altro Pd”…
Non esiste “un altro PD”. Esiste il PD con il Re Silenzi incoronato dai suoi sudditi !!!!!!!!!
più che re direi kapo!!!! peccato solo che a perdere saranno i civitanovesi!! …ma non dire gatto……
….e cmq ripeto, se l’altro pd non condivide il kapo perchè non esce!!??? faccia una lista civica e veda gli sviluppi!!!
Perché caro Carlo C. appartenere al PD significa condividerne la storia, il profilo, le scelte politiche a livello nazionale, significa aver aderito al progetto nato dal Lingotto.
E’ completamente un altro discorso appartenere ad un circolo cittadino, del quale non di condividono le linee politiche che vengono scelte e le strategie, ma questo non da diritto a nessuno di chiederci di uscire da un partito perché si è minoranza, sarebbe ancora democrazia????
Ci hanno provato in molti a convincerci di farlo, fuori e dentro il partito, ma è solo tempo perso!
Le minoranze all’interno dei partiti ci sono sempre state e sempre ci saranno, l’intelligenza dovrebbe stare nell’applicare la democrazia e le regole nel più vero senso della parola, ma forse tu mi puoi insegnare che a volte questa è solo una chimera!
Forse saremo anche dei Don chisciotte, ma abbiamo ancora qualche sogno nel cassetto, mi dispiace per chi questi sogni li ha buttati pensando che tanto non cambierà mai nulla!
Catia Bigoni
@ Giorgio Berdini
Il mio intervento prendeva spunto da quello che è appena accaduto a Civitanova per fare una riflessione più in generale.
In Italia, nelle Marche e in Provincia di Macerata ci sono (a mio modestissimo avviso) troppi politici che vivono esclusivamente di politica, che sono buoni per tutte le stagioni, per uttti i programmi, per tutte le alleanze….
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@ Ciocci
Alla linea politica del segretario?
Perchè era un voto sulle idee e i programmi e non sulla persona?
Se così è le assicuro che non se ne è accorto nessuno….
Prendete esempio delle primarie di Genova:basta con le tessere,una testa un voto.
@ Catia Bigoni
In Italia per qualcuno il POTERE e la POLITICA è come una DROGA e a volte si puo’ morire per Overdose , la storia ricorda con i fatti
mi sembra sacrosanto e perfino ovvio che siano gli iscritti al PD a scegliere chi deve rappresentare il loro partito nelle competizioni elettorali.
Purtroppo, come dimostrano le primarie di Civitanova, come quelle di Genova, esiste davvero un “altro PD”, quello che distruggere il PD.
Chi si trova a disagio nel partito può sempre scegliere di abbandonarlo (non credo che qualcuno li costringa a rimanervi), altrimenti farebbe bene ad adegursi alle regole democratiche che, nonostante il parere dei detrattori (guarda caso quasi tutti iscritti nelle fila di partiti personali e padronali), governano ancora l’attività del Partito Democratico.
P.S. a lor signori ricordo come, solo qualche giorno fa, il gerarca dell’IDV Favia linciva l’esponente maceratese del suo partito, reo di aver criticato pubblicamente l’operato dello stesso gerarca.
Caro carlo c. perche non la fate voi una lista civica e vedete come va?
Credo che difficilmente l’IDV riuscirà a formare una lista ( salvo inserire ottantenni – novantenni giusto per raggiungere il minimo indispensabile) . Sbaglio o a Tolentino state perdendo pezzi pregiati?
In bocca al lupo