Ulderico Lambertucci continua a correre. A sei anni dalla sua impresa più grande, il “Maratoneta di Dio” va alla conquista dell’America. Oggi, l’imprenditore edile treiese che solo nel 1995 scoprì di essere un corridore dalle doti inusuali, ha 65 anni. Ma a fermarsi non ci pensa proprio. Tutti ricordano la sua “passeggiata” da Macerata a Pechino: 12mila chilometri in sei mesi, da febbraio ad agosto, quando arrivò sulla tomba di padre Matteo Ricci in piazza Tianammen . E il prossimo 2 febbraio partirà la sua nuova avventura: correre da San Francisco, sulla West Coast degli Stati Uniti, fino a New York, nell’estremo oriente degli Usa.
Ulderico, qual è il suo segreto? «Una vita regolarissima: non ho mai fumato una sigaretta, mangio tanta frutta e verdura e la sera al massimo vado a letto alle 22». Porterà cibo dall’Italia per il suo viaggio statunitense? “Sì, sono pronte scorte di pasta, olio, parmigiano e prosciutto”. E chi verrà con lei? “Sarà la stessa squadra con cui quattro anni fa ho fatto il mio ultimo lungo viaggio a piedi, la Roma-Gerusalemme. Ci saranno il mio amico poliziotto Mario Lattanzi, il traduttore Michele Marinangeli e Ferdinando Stacchiotti, diventato ormai il mio angelo custode”.
Da San Francisco, Ulderico partirà il 6 febbraio dalla Porziuncola Nuova, ricostruita tale e quale a quella di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. La corsa coast to coast si concluderà a Ground Zero, a New York, per ricordare le vittime dell’attentato terroristico dell’11 settembre 2001. “Il mio intento – va avanti Ulderico – è sempre quello di portare un messaggio di pace e fratellanza fra religioni e culture diverse. Credo sia significativo portarlo anche negli Usa, un paese coinvolto in troppe guerre”.
Non a caso la chiamano il Maratoneta di Dio… “Mi hanno dato questo soprannome dopo il viaggio a piedi Fatima-Santiago di Compostela-Lourdes-Assisi-Loreto”. E per la sua prossima passeggiata quanti giorni di cammino ha previsto? “Dai 70 agli 80 giorni, sono tremila e duecento miglia”. Come è nata questa nuova sfida? “Ho visto alcuni giovani che ce l’hanno fatta e mi sono detto perchè non provare anch’io?”.
Domani (domenica) Ulderico Lambertucci sarà ospite su Rai Tre del programma di Licia Colò “Alle falde del Kilimangiaro”. Una troupe televisiva seguirà il suo coast to coast.
(Nelle foto di Guido Picchio, la partenza da Macerata nel febbraio 2006 per Pechino)
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..sei un grande..il numero 1°…
Una gran persona, semplice, umile, diponibilissimo. Lo incontrai e girammo insieme un documentario sulla sua impresa a Pechino e disse che nell’anno della celebrazione di Padre Matteo Ricci e Pechino nessuno lo aveva chiamato per ricordare. Solo io… mi disse anche del desiderio di ripercorrere l’america da sud a nord, adesso lo farà da est a ovest, cmq l’importante è credere in quello che si fa. Forza Uderico!!!
@Travaglio de MC:
Scusi ma a che titolo il Sig.Lambertucci avrebbe dovuto essere chiamato per celebrare Padre Matteo Ricci?
Nessun titolo in effetti.
E’ che è un uomo che ha fatto Macerata-Pechino lo stesso tragitto compito da Padre Matteo Ricci e terminato il suo cammino proprio sulla tomba di PMR. Lo dico per cronaca e informazione.
Detto ciò, tutti i miliardi spesi per gospel cinesi, libri, gigantografie, viaggi in Cina e statue presunte… secondo me chiamarlo ci poteva anche stare (non era obbligatorio eh). Ma a lui questa cosa non gli interessa, l’ho conosciuto un minimo per pensare che a lui la cosa non interessasse minimamente…
Finalmente l’ufficiliatà della notizia. Personalmente reputo Ulderico una GRANDE persona. Ho avuto il piacere di affiancarlo da 3 anni a questa parte nella oramai famosa “FIACCOLA DELLA PACE” che si tiene ogni anno da Roma a Macerata in occasione del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto. Bellissima esperienza che invito tutti quanti a seguire.
IN BOCCA AL LUPO. Saluti a Ferdinando e a tutta la compagnia.
BUON VIAGGIO
Franco Capponi
Ora la testa e le gambe di Ulderico sono già pronte alla nuova, entusiasmante impresa podistica. Correre da San Francisco, sulla West Coast degli Stati Uniti, fino a New York, nell’estremo oriente degli Usa. Quasi cinquemila chilometri per unire insieme due luoghi simbolo, sempre con l’intento di portare un messaggio di pace e di dialogo fra religioni e culture diverse.
A San Francisco, infatti, Ulderico Lambertucci partirà dalla Porziuncola Nuova di San Francesco, ricostruita tale e quale a quella di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Una vera e propria “meraviglia” voluta dall’italo-americana vice-sindaco di San Francisco, Angela Alioto.
La corsa coast-to-coast si concluderà a Ground Zero, a New York, diventato una sorta di “sacrario” delle vittime degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.
Oltre a quello “sociale e religioso”, altri temi caratterizzano la nuova impresa messa in cantiere da Ulderico. Intanto, quello “alimentare”, visto che il maratoneta marchigiano è convinto che la sua forma fisica sia merito di eccezionali doti naturali, ma anche della dieta mediterranea che lo accompagna nella vita di ogni giorno e pure durante le imprese podistiche. Poi, il lato “medico”, visto che le sue capacità atletiche e la resistenza fisica che ha dimostrato, hanno sollevato spesso l’interesse della comunità scientifica sui limiti dell’atleta e sulle non comuni capacità di ripresa.
Per questo, anche nella maratona statunitense come nelle altre imprese, Lambertucci porterà dall’Italia le scorte di pasta, olio, parmigiano, prosciutto e altri cibi per la sua dieta mediterranea, mentre una equipe medica si sta organizzando per monitorare, con apposita strumentazione, le sue condizioni fisiche giorno per giorno.