Lo Sferisterio ritorni al futuro

Il presidente della Provincia Pettinari e il sindaco Carancini hanno rinviato ogni decisione a lunedì. Intanto il 2012 si avvicina...

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Antonio Pettinari e Romano Carancini

di Alessandra Pierini

“Ritorno al futuro”: così si intitolava la fortunata saga cinematografica che ebbe grande successo negli anni ’80. Grazie ad un’auto DeLorean trasformata in macchina del tempo uno studente si ritrova catapultato nel passato e cerca di intervenire sull’accaduto per modificare il suo presente. Immaginiamo di fare lo stesso viaggio nella storia dell’opera allo Sferisterio. La nostra macchina non dovrà essere particolarmente potente e ci dovrà consentire semplicemente di giungere al 10 e 11 dicembre 2001, più o meno 10 anni fa quando il consiglio comunale di Macerata approvava la delibera avente come oggetto: «Associazione Arena Sferisterio. Piano di intervento programmatico e finanziario. Provvedimenti». Rispetto alla situazione descritta in quel documento, come ha sottolineato nelle pagine di Cronache Maceratesi l’ex presidente di Macerata Cultura Vittorio Zazzetta (leggi l’articolo ), non è cambiato assolutamente niente. Nel 2001, il debito era in lire e ammontava a 5,8 miliardi e il consiglio parlava di “Azioni concrete da porre in essere molto rapidamente”. Ora, proprio oggi, la situazione politica nazionale ha dimostrato come sia possibile prendere decisioni epocali, in 10 giorni. Per mettere in atto delle semplici scelte che potrebbero essere risolutive per la stagione lirica maceratese, invece, non sono bastati 10 anni e le decisioni continuano ad essere rinviate. Ieri si sono incontrati i due soci dello Sferisterio, Romano Carancini, sindaco di Macerata e Antonio Pettinari, presidente della Provincia che dopo due più di due ore di incontro, definito costruttivo, si sono dati appuntamento a lunedì, quindi un nuovo rinvio di scelte necessarie e urgenti. Dopo le tensioni dei giorni scorsi, i due si sono rasserenati ma non hanno trovato un definitivo accordo. Non c’è di mezzo il futuro del paese, non è una questione fondamentale, non cambia la vita fare uno spettacolo di opera o non farlo. Potrebbe essere questa l’obiezione di molti ma bisognerebbe andare a dirlo a quei lavoratori, una piccola parte del totale, che si sono formati allo Sferisterio, che con passione e amore hanno continuato questo lavoro, che prestano al monumento simbolo della città una tale cura che neanche in casa propria si farebbe altrettanto.
presidio-lavoratori-sferisterio-8-300x235Al momento le certezze sono poche: Giancarlo Del Monaco è il candidato direttore artistico ideale – soprattutto per i rapporti con la Cina –  secondo Antonio Pettinari, mentre Carancini, d’accordo con gli altri partner, punta ad una stagione di transizione. Determinante ai fini della decisione definitiva sarà sicuramente il contributo che la Provincia metterà sul piatto della bilancia per scegliere il direttore.
Molti sono gli interrogativi rimasti aperti. In un momento di trasformazione della stagione, non è meglio che ci sia un professionista anziché un traghettatore? Chi rappresenterà lo Sferisterio nei tavoli istituzionali in assenza di un direttore artistico di prestigio riconosciuto? E per la transizione, se è vero che deve essere una fase di rilancio, non sarà bene sfruttare le potenzialità e l’esperienza di chi ha lavorato nel mondo dello spettacolo.
Un altro elemento che lascia perplessi è il fatto che il nuovo direttore artistico dovrebbe accettare un contratto al massimo per 9 mesi, da adesso ad agosto. Quale acclamato e riconosciuto professionista potrebbe accettare di essere trattato al pari di un tirocinante, di uno stagista? Non sarebbe allora il caso di fare comunque un contratto triennale e studiare delle clausole tali che permettano di non incorrere in penali. E’ chiaro poi che se non si farà la stagione non ci sarà nessun direttore artistico. Nell’ambiente fa discutere anche l’idea di un bando internazionale: quale Montale parteciperebbe ad un concorso letterario? E’ questa la domanda che si fanno gli esperti del settore.
presidio-provincia-lavoratori-sferisterioTorniamo al 2001, la delibera del consiglio comunale di allora, tra i provvedimenti da prendere ne indica uno quasi categorico: “Non puntare sulle produzioni al Teatro L. Rossi se non accompagnate da specifici finanziamenti che ne assicurino la copertura delle spese anche se i proventi di biglietteria sono del tutto ininfluenti.
Lo scorso anno “Cosi fan tutte” ha dato inizio alla collaborazione con il teatro Le Muse di Ancona che potrebbe proseguire quest’anno con le Nozze di Figaro. Nell’etimologia del termine collaborazione si ritrova il lavorare insieme per un fine comune, ma il fine comune non deve far venir meno la convenienza per i singoli collaboratori. La stessa opera viene proposta dalle Muse mesi prima per cui a Macerata, per una spesa importante, restano solo le briciole. Mentre lo Sferisterio muove gente da tutto il mondo, il Lauro Rossi (tra l’altro con un’opera non inedita), non potrà che richiamare qualche marchigiano e molti maceratesi.
Altro problema che richiede una soluzione immediata è quello del cartellone. Se riusciremo a presentarlo immediatamente, potremmo ancora recuperare qualche tour operator affezionato ma questo vuol dire che il programma del 2013 dovrà essere presentato contestualmente con la stagione 2012. Questo permetterebbe di riguadagnare in immagine, credibilità e naturalmente in soldi. E’ possibile farlo senza una strategia consolidata?
Per finire, il Consorzio Marche Spettacolo sembra essere la soluzione dei mali marchigiani ma finora non ha affrontato problemi pratici importanti. Nell’opera le masse e le scenografie sono le spese più significative e in questo senso il consorzio potrebbe intervenire proprio nella produzione di scenografie e costumi che facciano lavorare i marchigiani. Tra l’altro, se finora in Regione e nel Consorzio lo Sferisterio ha avuto un punto di riferimento solido nell’assessore maceratese Pietro Marcolini, da giugno potrebbe non essere più così visto che Marcolini sembra candidato a diventare direttore regionale.
In questo quadro e visto che il passato ormai è immodificabile, è necessario che politici e amministratori salgano in fretta a bordo della DeLorean per un immediato e urgente “Ritorno al futuro”.



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