La sala consiliare del Comune di Treia era affollatissima per la manifestazione ufficiale per il 150° dell’Unità d’Italia: “Anche Treia ha fatto l’Italia”. Raramente è stata vista quella sala così piena di persone, di varie età, giunte a Treia anche da altre località, richiamate certamente dalla presenza della pronipote di Garibaldi, Annita Garibaldi Jallet, ma anche dall’evento impostato sul modello del talk show, che ha visto la partecipazione, con interviste, di alcuni discendenti dei patrioti locali, tanto che il prof. Alberto Meriggi, che ha condotto l’intera manifestazione, ha più volte definito l’incontro come “l’evento dei pronipoti”. Di grande interesse culturale e scientifico è risultata la carrellata storica presentata dal prof. Meriggi, il quale per più di due ore ha proposto ai presenti il frutto di sue nuove ricerche d’archivio riguardanti il Risorgimento treiese, basandosi non solo su un testo snello, quasi recitato, ma anche sulla proiezione di più di cento immagini, curate dal grafico David Menichelli, riguardanti foto di personaggi e documenti per lo più inediti. Non sono mancate interessanti letture di sonetti e poesie di autori treiesi dell’epoca e intermezzi musicali. Il pubblico ha apprezzato molto le tante novità e sorprese, riguardanti fatti e personaggi che Meriggi ha presentato, come le foto, mai viste prima, del garibaldino treiese dei Mille, Luigi Bonvecchi e del patriota giocatore di bracciale Luigi Butironi, compagno di Carlo Didimi.
Per non parlare dei documenti d’archivio, come le delibere dell’ultimo consiglio comunale di Treia dello Stato pontificio e gli elenchi dei vari combattenti locali nelle tre guerre di indipendenza. Un lavoro meticoloso che ha impegnato Meriggi per qualche mese nelle ricerche e diverse settimane per la costruzione dell’evento. Il prof. Meriggi, treiese doc e docente universitario, non è nuovo a simili imprese. Oltre a pubblicare numerosi volumi sulla storia di Treia, ha spesso impostato e condotto eventi di questo tipo, tanto che nel 2005 la comunità locale gli ha attribuito il prestigioso riconoscimento di “Treiese dell’anno”.
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IO C’ERO
Una manifestazione culturale è sempre gradita, specialmente a Treia che non succede mai nulla.
Però, come sempre per il Prof. Meriggi non è la celebrazione, in questo caso del Risorgimento italiano ne dei 150 dell’unità d’Italia, ma è, purtroppo, un osannare se stesso.
Difatti sia nell’evento che leggendo questo articolo non esiste ne Annita Garibaldi , personaggio brillante di grande spessore culturale, nel il prof. Piccinini esperto della materia che, ci risulta abbia collaborato alle varie ricerche, ne l’Amministrazione comunale che come dichiarato giustamente dal Sindaco ha voluto sostenere questo evento, a proseguo e completamento di quello che si è svolto mercoledì 16 marzo presso il Teatro Comunale di Treia realizzato in collaborazione con il locale Istituto Comprensivo “Egisto Paladini”, l’Accademia Georgica e dalla Consulta Giovanile con la collaborazione dell’azienda Infissi Design e l’appoggio tecnico del Treiese Foto Cine Club “Il Mulino”.
Tutti hanno collaborato in silenzio e i veri protagonisti sono stati gli alunni perché è a loro che debbono essere destinate queste manifestazioni.
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https://www.cronachemaceratesi.it/2011/03/19/i-ragazzi-di-treia-hanno-celebrato-il-150%c2%b0-dell%e2%80%99unita-d%e2%80%99italia/
C’ERO PURE IO…
…e non sono per niente d’accordo.
Confesso di essere rimasto male nel leggere il primo commento all’articolo sulla serata treiese. Non mi è piaciuto il tono decisamente fuori luogo, direi quasi aggressivo, del commento che mi fa pensare ad un’ostilità personale di chi l’ha scritto nei confronti del prof. Meriggi, ma non voglio entrare in una polemica che non mi riguarda e sinceramente mi sembrerebbe meschina.
Conosco Meriggi da diversi anni, apprezzo le sue pubblicazioni di storia locale e non solo, ammiro la sua capacità di portare alla luce i piccoli avvenimenti di paese che per troppo tempo sono rimasti relegati in quel limbo che con una certa supponenza veniva da più parti definito “piccola storia” e che in quanto tale veniva quasi del tutto ignorata.
Venendo alla serata del 15: Meriggi ha magistralmente condotto uno spettacolo (perché tale è stato) che dovrebbe inorgoglire i suoi compaesani: chissà in quanti conoscevano il contributo che Treia ha versato al Risorgimento, prima di sabato scorso!
Non ha dato spazio ad altri illustri convenuti ed ha ignorato l’Ammministrazione comunale? Ma chi afferma questo è sicuro di essere entrato nella stanza giusta? Io c’ero sicuramente ed ho apprezzato la completezza, il rigore storico, l’impostazione delle narrazioni che hanno trattato non solo di Treia, ma dei territori vicini e oltre, gli interventi degli esperti e dei discendenti, l’esposizione appassionata, confidenziale e paesana che chi sa parlare in pubblico usa per rendere interessante un argomento che potrebbe risultare ostico a chi non lo tratta abitualmente.
Infine: è osannare se stesso il lasciar trasparire la soddisfazione per avere portato a termine un lavoro di ricerca d’archivio, interpretazione, selezione di dati, catalogazione, stesura, revisione e impostazione finale, solo per dirne qualcuna? Ma per favore, siamo seri!
Mario Buldorini
io pure c’ero ( ma non fino alla fine)
sul valore dello storico meriggi non si discute. pierini ha indirizzato la riflessione sullo stile con cui e’ stato predisposto l’evento. uno spettacolo ( talk show pardon, tendente allo one man show) inclusi intramezzi musicali e coreografie anziché un soporifero convegno storico classico . il protagonista ha parlato ( misurando a spanne)= per l’ 80 % e il resto e’ stato diviso tra gli altri senza fare grosse differenza tra lo spesore degli intervenuti infatti sono stati interpellati molti cittadini discendenti che non hanno innalzato di granche’ il livelo della discussione . se vogliamo essere maligni questa e’ una strategia ovunque collaudata per riempire le sale.
sono daccordo con buldorini nel ringraziare meriggi per la sua iniziativa di intraprendere studi su treia e di rimettersi al lavoro tra le scartoffie per qusta occasione del risorgimento . lo ringrazio per l’ impegno per tuto quello che ha comportato , sicuramente per grande passione e ambizione personale perche’ nessuno ce lo ha pagato.
l’evento come altri di meriggi e’ di certo stato picevole e spunto interessante , sacrificata la completezza per il racconto e le minuzie . il professore s’e pure offerto di condurre delle ricerche presso eventuali discenddenti di patrioti
io non conosco meriggi ma lo ammiro come concittadino e personaggio di cultura e il suo stile nel raccontare le cose , ma facendo un’analisi assolutamente obbiettiva non mi sento di difenderlo in toto a spada tratta come fa buldorini . condivido quello che scrive mario pierini perche’ sia durante l’evento che in questo articol dopoevento noto anche io una certa tendenza all’autocelebrazione mettendo in secondo pianao i personaggi da “cartellone” potenzialmente capaci di oscurare tutto il restp. o il comune che ha permesso il tutto.
infine onore al sindaco santalucia che si è dimostrato un grande signore ( noi lo vogliamo così) oltre che col suo completo discorso ( dimenticando solo la banda che e’ gruppo di interesse comunale per il 150°) perche’ ha messo da parte le divisioni con lo stesso meriggi dato che non dovrebbe avergli fatto piacere il suo attivismo nel comitato contro il fotovoltaico selvaggio
Anche io c’ero e sono stata piacevolmente coinvolta ed emozianata da quanto Alberto Meriggi è riuscito a trasferirmi: in una carrellata storica, rigorosamente scientifica, sono apparse le storie inedite di tanti comuni cittadini di Treia, dai cognomi ancor oggi ricorrenti, che a me, non nativa di Treia ma ormai figlia adottiva, hanno fatto palpitare il cuore.
La grande storia si è sposata con la quotidiana realtà di un paese che dovrebbe essere orgoglioso sia del suo passato e dei tanti personaggi illustri che lo hanno caratterizzato, sia del suo presente che può vantare uno storico come il Professor Meriggi che con la sua appassionata e professionale opera di studio e di ricerca riesce sempre a dar voce a quell’umanità silenziosa che pur tanta parte ha nella storia con la S maiuscola.
Il tempo è proprio volato, con il gusto per uno spettacolo – proprio così mi piace definirlo – di notevole livello culturale reso particolarmente piacevole dalla coinvolgente conduzione del Professore che oltretutto è riuscito nel “miracolo” di far intervenire la pronipote di Giuseppe Garibaldi.
Ben vengano queste iniziative quando ci sono istituzioni che le sostengono e soprattutto quando ci sono persone di cultura capaci di realizzarle!
strano constatare il commento di persone ke di solito non scrivono su cronache maceratesi , tra cui un relatore dello show e un collega dell’universita ……………..
la verità sta comque nel mezzo e ogniuno può facilmente arrivarci tirando le somme dopo aver letto i commenti , per questo ringraziamo cronache maceratesi per questa grande libertà concessa
pure io giudico positivamente la manifestazione ma e’ cmq innegabile l’ombra dove sono rimaste le personalità di spicco , su tutte la garibaldina di cui non e’ nemmeno riportato quello che ha detto
p.s. mi unisco anch’ io ai complimenti al sindaco, bravo
Anche Treia ha fatto l’Italia, questo è quanto ho scoperto grazie al lavoro attento e profondo del prof. Meriggi.
La mia vita trascorsa nel mondo dell’arte, principalmente nella musica che è stata la mia professione essendo io compositore, ma anche nel cinema e nel teatro mi fa essere generalmente attento all’impostazione e allo conduzione degli eventi. Voglio aggiungere alle brevi riflessioni già fatte un breve pensiero su questo aspetto. Quello che maggiormente mi ha colpito, oltre allo spessore del contenuto, è il ritmo impresso all’incontro, non è semplice assemblare momenti di musica, di poesia, immagini e brevi interventi di testimonianze con un percorso storico così complesso e articolato. Sono stato piacevolmente sorpreso dalla capacità espressa dal conduttore nel rendere la serata così leggera nonostante il peso storico della narrazione. Il successo dell’evento è stato ampiamente riconosciuto dall’apprezzamento della Signora Annita Garibaldi Jallet nel suo breve intervento e dalla numerosa presenza di un pubblico tanto attento da non lasciare la sala se non alla fine dell’incontro. E’ un piacere per me vedere Amministrazioni interessate a diffondere momenti di alto spessore culturale e non posso che ringraziare quanti hanno lavorato con impegno e capacità all’iniziativa.