di Alessandra Pierini
(foto-servizio di Guido Picchio)
Dopo la pausa estiva il consiglio comunale ha ripreso i lavori questo pomeriggio. Le vacanze comunque non hanno modificato le abitudini e ancora una volta, come ormai capita sempre più spesso nella sala consiliare di Macerata la discussione si protrae a lungo, talvolta anche con interventi interessanti e significativi ma alla fine non si arriva a decisioni importanti e l’immobilismo vince sul bene della città. Si è quindi parlato a lungo dell’ormai nota sanzione di 39 euro per la mancata esposizione del tagliando del parcheggio sulle strisce blu quando mezz’ora prima la Giunta aveva sospeso la delibera fino al 10 ottobre (leggi l’articolo) e, per finire, la mozione presentata dal consigliere del Pdl Riccardo Sacchi è stata ritirata in attesa di conoscere le prossime mosse della maggioranza. «Abbiamo vinto» si esulta nei banchi di opposizione anche se la vittoria è piuttosto insipida.
La seduta ha preso il via con la comunicazione del sindaco Romano Carancini in merito alla questione della vendita della Smea al Cosmari la quale sembrava ormai decisa ma continua a fluttuare nell’incertezza: « Tutta la vicenda si è trasferita sul piano politico – ha annunciato il Sindaco – e può rischiare in questa fase delicata di comportare una serie di danni per i lavoratori e per un quadro istituzionale di gestione dei rifiuti».
Il consiglio ha poi discusso la mozione di Riccardo Sacchi (Pdl) che chiedeva, non solo la revoca della sanzione amministrativa per scontrino non esposto o non leggibile, ma anche l’attuazione delle norme che prevedono la destinazione di parte dei proventi dei parcheggi al miglioramento della mobilità urbana e la presenza di parcheggi gratuiti nelle immediate vicinanze di quelli a pagamento. A questo punto l’assessore Ubaldo Urbani ha comunicato la sospensione della delibera oggetto della mozione. Immediata la risposta di Deborah Pantana (Pdl) che si è rivolta direttamente ad Urbani: «Assessore, lei è stato smentito dai suoi colleghi di Giunta e ha perso la sua battaglia per la legalità con la quale voleva portare la multa di 39 euro a Macerata. Secondo me lei dovrebbe dimettersi immediatamente. La poltrona piace ma quello che è accaduto oggi non è giustificabile. La maggioranza le ha detto che avrebbe votato la mozione di Sacchi e la Giunta è tornata indietro sulla decisione presa. Finalmente è venuto fuori che c’è una forte illegittimità nella proporzionalità tra parcheggi blu e bianchi, Finalmente possiamo dire che i problemi nella sosta ci sono. La paura di non trovare un euro per lo scontrino è diventato un incubo».
Critico con la scelta della sanzione anche Narciso Ricotta (Pd): «Dobbiamo ragionare con buon senso e intelligenza quindi ritengo giusta la sospensione della delibera. Mi attendo dall’ amministrazione delle risposte, ma nel frattempo chiedo al presentatore di ritirare la mozione». Sul codice della strada e sulla sua applicazione è intervenuto Francesco Luciani (Pdl): «Se c’è una legge che prevede una sanzione che bisogno c’era di fare una delibera? Il problema è che innanzitutto vanno messe in sicurezza le strade, poi dobbiamo predisporre un 30% di parcheggi a strisce bianche, poi possiamo applicare anche la sanzione che non è quella di 39 euro prevista dall’articolo 157 ma quello di 24 euro contenuta nell’articolo 7 comma 15». Critico anche Pierfrancesco Castiglioni , anche lui del Pdl: «Chiedo alla Giunta di ritirare questa delibera non condivisibile. Prolungare i tempi non è una soluzione. Prima di prendere queste decisioni pensateci meglio ed evitate figuracce». Ha focalizzato l’attenzione su un problema concreto Stefano Blanchi dei Comunisti Italiani: «I parchimetri sono pochi e in posizione scomoda. Dobbiamo mettere i cittadini in condizione di pagare».
Duri anche gli interventi di Claudio Carbonari del Pdl («E’ una delibera che nasce nel periodo delle ferie, è una brutta sorpresa, intanto aspettiamo ancora il parcheggio di rampa Zara »), di Fabrizio Nascimbeni e Francesca D’Alessandro di Macerata è nel cuore («Il Comune è inadempiente e non può pretendere l’adempimento di tutti, non si può perdere un pomeriggio a parlare di qualcosa che è stato ritirato, non ce lo possiamo permettere»), di Fabio Massimo Conti della lista Conti («Il rinvio dell’esecutività della delibera sui 39 euro è politicamente una sfiducia ») e di Marco Guzzini del Pdl («La maggioranza è stata in aula per metà del dibattito e non possiamo andare avanti con questa situazione insopportabile»). Parla di strumentalizzazione Romano Carancini: «La delibera è di 14 pagine ma si insiste solo sulla sanzione». La mozione è stata ritirata.
Il consiglio ha poi approvato le variazioni di bilancio proposte dall’assessore Blunno.
Nel corso della seduta sono state presentate anche diverse interpellanze e interrogazioni. Riccardo Sacchi (Pdl) ha interrogato l’assessore Luciano Pantanetti sul collegamento tra i quartieri di Colleverde e Collevario. Massimo Pizzichini (Udc) ha interrogato Pantanetti sulla manutenzione di via dell’Acquedotto e borgo Peranzoni, che secondo l’assessore non sono in questo momento nella lista dellae priorità e dovranno attendere il prossimo bilancio. Pizzichini ha poi chiesto al sindaco Carancini spiegazioni in merito alle dichiarazioni dell’ex vice sindaco Lorenzo Marconi sulla figura di Cesare Spuri (leggi l’articolo), dirigente dell’Ufficio Tecnico. Carancini ha dichiarato di non conoscere le motivazioni dell’intervento di Marconi e Pizzichini ha chiesto formalmente un’audizione dell’ex amministratore per chiarire le sue affermazioni. Si è parlato poi della disinfestazione delle zanzare e delle batbox diffuse sul territorio comunale, della situazione delle polveri sottili e della rimozione delle attrezzature gioco per i bambini da diverse aree verdi per manutenzione.
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Ma la maggioranza di centrosinitra per quanto ancora vorrà tenere Macerata agonizzante?
Questa città non lo merita!
La mozione presentata dal Consigliere Sacchi intende, fra l’altro, impegnare l’Amministrazione comunale “a revocare con effetto immediato la norma che … dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa in caso di scontrino non esposto o non leggibile”.
Si deve ricordare che ai sensi dell’art. 7 comma 1 lettera f) del codice della strada i comuni possono, nei centri abitati, con ordinanza del sindaco: “stabilire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo, fissando le relative condizioni e tariffe in conformità alle direttive del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le aree urbane”
Si deve anche ricordare che la sosta in parcheggio rientra nella previsione dell’art. 157, comma 6, del citato codice della strada e che qualora essa sia stata subordinata al pagamento di una somma di denaro da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta non si sottrae alla operatività della sanzione pecuniaria di cui al comma 15 dell’art. 7 di quel codice (così si è pronunciata la Cassazione Civile, Sezione II, con sentenza n. 22036 del 02.09.2008, con la quale è stata annullata la sentenza del Giudice di Pace di Caserta che aveva affermato che nessuna norma prevede l’irrogazione di una sanzione amministrativa per effetto del mancato pagamento del parcheggio).
Tutto ciò premesso, è necessario aggiungere che lo stesso art. 7 al comma 8 statuisce che “qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1 lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Tale obbligo non sussiste per le zone definite a norma dell’art. 3 area pedonale e zona a traffico limitato, nonché per quelle definite A dall’art. 2 del decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 2 aprile 1968 n. 1444 … e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico” (zone che , ai sensi del successivo comma 10, debbono essere indicate “mediante appositi segnali”.
Infine, ai sensi del comma 14 dell’art. 7 in questione, la violazione degli obblighi, dei divieti e delle limitazioni suddetti, comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 39 a euro 159.
Evidente, allora, che laddove si verifichi detta violazione altro non si possa fare che applicare la sanzione che la norma prevede in caso di infrazione e che dunque la mancata esposizione dello scontrino non si sottragga alla sanzione amministrativa di € 39,00.
Il problema è, però, un altro, più importante e impegnativo e concerne: da un lato l’esercizio discrezionale riconosciuto alla P.A. dall’art. 7 comma 1 lettera f) di stabilire le aree destinate al parcheggio subordinandole al pagamento mediante dispositivi di controllo della sosta, fissando le relative tariffe; dall’altro, l’obbligo, imposto alla stessa P.A. dal comma 8 di quello stesso articolo, di riservare una adeguata area a parcheggio senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta su parte detta stessa area, o su altra parte nelle immediate vicinanze dell’area ove abbia assunto l’esercizio diretto del parcheggio o lo abbia dato in concessione ovvero abbia disposto la installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta.
Ricordato infine che la irrogazione di una sanzione amministrativa in caso di parcheggio senza esposizione del tagliando comprovante il prescritto pagamento non è preclusa dal fatto che il parcheggio sia gestito in concessione da un privato (in tal senso si è pronunciata la Cassazione Civile, Sezione II, con sentenza n. 14736 del 26.06.2006), il vero comportamento illegittimo, in quanto non conforme a legge, tenuto dall’amministrazione comunale è ravvisabile nel non corretto uso del potere discrezionale di cui si è detto, con la conseguenza che non avendo provveduto a riservare nella stessa area nella quale sia stata disposta la installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta o nelle sue immediate vicinanze, una adeguata area a parcheggio senza dispositivi di controllo di durata della sosta, non può pretendere di irrogare una sanzione amministrativa che trova il suo presupposto proprio nella avvenuta ottemperanza alle prescrizioni normative da parte della stessa pubblica amministrazione, essendo di tutta evidenza che chi è inadempiente non possa pretendere l’adempimento altrui, essendo questo, oltretutto, un noto e fondamentale principio di diritto (inadimplenti non est adimplendum).
Pilligrì!!!!!!!!! Che ardro c’è da dì? Discorre per quattr’ore e pò ritira tutti daccordo la moziò. Ete sacllato le sedie ed ete dato fiato alla bocca, ma vergogneteve, fate li jochitti sulla pelle delle persò.
@ paolo renna
Caro amico, la risposta al suo dilemma mi sembra di una semplicità disarmante. Dal momento che i fatti non le bastano, tenterò di spiegarglielo con un esempio: supponiamo che io e Mario – nostro amico – decidiamo che lei, Paolo Renna, è una persona adatta a fare il capocondomino della nostra abitazione. Lei accetta, noi la proponiamo e il resto dei condomini – fidandosi di noi – si accoda. Una volta divenuto capocondomino, però, chissà perché le nasce la sindrome di Luigi XIV ed inizia a fare tutto di testa sua senza mai consultare noi altri condomini, quasi che sentire il nostro parere sminuisse il suo ruolo. Sta di fatto, però, che per deliberare, lei capocondomino necessiti del nostro voto e che non tutto quello che le passa per la testa lei lo possa attuare sua sponte, indipendentemente da noi.
Inizia così ad accordarsi con un’impresa di sua fiducia (perché magari le ha ridipinto come si deve la casa del mare) affinché trasformi la facciata del nostro palazzo a pois: prima che lei divenisse capocondomino, però, avevamo già deliberato di farla bianca; perché mai adesso questo schiribizzo di farla a pois? E soprattutto, perché mai gliela dovremmo appoggiare senza discuterne insieme?
Infine: perché questa nostra richiesta di discuterne insieme significherebbe lesa maestà o addirittura una nostra volontà di sostituirla, dal momento che l’abbiamo proposta noi come capocondomino? Certo, se lei si fa prendere dalla suddetta sindrome di Luigi XIV, qualche pensierino di pensionarla ci viene. Ma se a lei piace tanto il ruolo di Luigi XIV, non capisce che è opportuno, democraticamente, coinvolgerci nell’amministrazione, invece di metterci di fronte a decisioni già prese e incondivisibili? Che direbbe lei, Paolo Renna, se il suo capocondomino si comportasse così, senza consultarla sulle questioni importanti? Si risponda e vedrà che avrà risolto il dilemma iniziale.
Ci arrabbiamo per le 39 euro sulle striscie blu ????????
Ma abbiamo accettato in silenzio e chiuso gli occhi per l’ aumento del 23% della tassa rifiuti che tutti i cittadini Maceratesi e le famiglie saranno costrette a pagare da questo anno in poi !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sulla tassa rifiuti andava fatta la battaglia e chiedere le dimissioni dell’ assessore al bilancio per un aumento cosi’ alto e secondo me illegittimo.
Ma cosi’ entreranno tanti soldi sicuri e certi nella casse del COMUNE e che serviranno non solo per la gestione dei Rifiuti …………………………………………………………
Aprite gli occhi, sveglia, Cittadini Maceratesi.
@Davoli,
grazie per la sua spiegazione ma a me sembra che i problemi siano molto più grandi, e comunque non è bello che per colpa di attriti personali a rimetterci sia una intera comunità, ovvero i Maceratesi tutti.
Pardon. Vedo presente in due foto , di cui una in primo piano, la dirigente del servizio di Polizia Municipale, Roberta Pallonari. Pura curiosità: si aggirava per caso, o è intervenuta sulla questione delle multe o altro ? Nell’articolo non trovo alcuna correlazione .
complimenti Riccardo c’è mancato tanto così…
ed adesso vai con l’interrogazione all’assessore Luciano Pantanetti sul collegamento tra i quartieri di Colleverde e Collevario, dopo decenni di chiacchiere sicuramente otteremo una risposta.
Marco p hai ragione nel merito, ma i maceratesi se merita questo e ben altro (purtroppo), se lo sono voluto premiando chi non ha fatto la raccolta differenziata da decenni e ancora aspetta.
Carissimi lettori, carissimi maceratesi, carissima opposizione, di che stupirsi di questo doppio balletto, uno in sala prove , uno diverso sul palcoscenico ? Questa è la modalità ormai impostata dell’amministrazione Carancini. Prima si decide senza sentire i pareri di nessuno, poi se va bene, bene, se non passa , si fa marcia indietro sui propri passi e naturalmente, la colpa di tutto poi, è della maggioranza che non lo appoggia o di qualche altro sventurato di turno. Non fa una piega.
Filippo Davoli col suo esempio parla di un Luigi XVI, io mi discosto in altro ambito e mi rifarei piuttosto ad Ambrogio Fogar.
O meglio ancora a Fonzie, il mitico personaggio di Happy Days, in quell’episodio in cui non riusciva a dire, vi ricordate?…Ho sbbbb. ho sbbb, ho sbaa…ho sbbbbbb, ho sbbbbagl…..
Niente.Non gliela fa proprio a dirlo.
E mi dispiaccio per questo motivo, che alla mia domanda a lui rivolta, abbiate pensato ( mi rivolgo ai benpensati) che si tratti di ” una mia questione personale” : sbagliato! Da lì, da come è stata mal gestita quella vicenda, in cui non c’ero di mezzo solo io, ma tutto il Comune, perchè ci sono state ben due conferenze di servizi e anche la partecipazione di Ulderico Orazi, ( pure lui nella maggioranza) finchè non si è defilato quando non gli hanno chiuso il Corso, fregandosene tutti delle ripercussioni che questo avrebbe avuto a un mese dalla manifestazione e che toccava a me organizzare a quel punto ex novo, il tutto per andare dietro a loro e alle “brillanti soluzioni” di Irene Manzi.
Ma che importa? La realtà poi ce la giriamo come ci pare, tanto.
E mica tutto questo ,va sotto i riflettori del Consiglio comunale! Basta una risposta a voce, una lettera inventata di sana pianta che stravolge ogni fatto e chi s’è visto s’è visto: dove lo trovi più il diritto?
Ripeto. E’ un modus operandi di questa amministrazione ed è’ un continuo braccio di ferro interno, dove tutti contro tutti, uno contro tutti, tutti contro uno e le vittime non si contano più alla fine…..ma va tutto bene, tutto bene, tranquilli tutti. Deve andare così, va bene così. C’è anche a chi piace pensarlo e si persuade facilmente ,vedendo solamente la facciata del Palazzo Comunale.
L’ultima? Non sarà eclatante come consentire di far fare 40 fori sulla pavimentazione in Piazza Centrale, ma andatelo a chiedere al direttore dei lavori in questione. La prossima manifestazione culturale , si svolgerà con uno spettacolo dentro un cantiere in piena opera di ristrutturazione; CANTIERE CHE DEVE FERMARSI perchè si faccia lì. Ora, io non so se si è coscienti, di che significhi fermare un cantiere coi lavori in corso per andare a farci uno spettacolo, ma ve lo dico io. Significano costi per l’impresa, significa fare dei permessi di chiusura e riapertura lavori, significa che qualcuno potrebbe farsi male, significano ROGNE per chi lavora..
Ma possibile che ne esce fuori sempre una? Poi sono io bastian contrario.
Andategli a dire a quel direttore dei lavori….e ma di che vi lamentate per una volta che si fa qualcosa…… Andate , andate!
Su altro piano invece, tanto per confermare la patologia schizofrenica di questa amministrazione, quando serviva di indietreggiare di qualche metro il CANTIERE FERMO in Piazza San Giovanni per far posto al Mercatino Francese, nonostante gli accordi presi in presenza degli interessati, tra dirigenti commercio, ufficio vigili e ufficio tecnico del Comune, dopo un mese e mezzo era sempre lì e alla fine, quando mancano tre giorni al suo arrivo, io preoccupata di vederla ancora allo stesso posto, telefono al mio referente e riferisco la mia ansia, perchè sapevo e sapevano tutti, che così sarebbero mancati loro sui 100 metri di posteggi ( dove era la brasserie di Pascal, per capirci). Risposta dai francesi: sì ci hanno avvertiti infatti che non si può più toccare. Vuol dire che noi risparmieremo sul costo dei metri, visto che contravvenendo a ogni accordo ci hanno chiesto anche la Tosap ( la Manzi sapeva bene da settembre, giorno 23 se non erro, quali erano gli ccordi preliminari conn loro) e ci siamo pagati anche l’allaccio elettrico. Verremo, ormai, non abbiamo più scelta, ma saremo costretti a ridurre le nostre merceologia di vendita. Porteremo meno superficie vendita rispetto al nostro solito, che portiamo ovunque. (vi risparmio il seguito sulle loro considerazioni) . Non si può spostare più????
Ma non esiste proprio!! E così, trovata la mia strada “ di dialogo” con gli uffici , per venerdì , un giorno prima dell’apertura del Mercatino, era indietreggiata.
Anche il traffico che doveva essere chiuso in quell’area affinchè fosse solo pedonale , ma vài, ma quando mai? Una presa in giro infinita. Mancava spazio, gli si è stato raccomandato di darne al massimo, dopo che li hanno costretti in quella piazza, perchè incapaci tutti di spostare per un mese e mezzo , 20 bancarelle del mercato settimanale dalla Piazza Centrale per mezza giornata di mercoledi 8 per far posto ai francesi ( inutile per me appellarsi agli articoli che regolano eventi del genere del regolamento comunale) tutti” sì sì “e poi al dunque, non hanno fatto niente di quanto promesso.
L’unica cosa che i vigili hanno saputo fare è stato:
1) incasinare il piano di entrata dei francesi coi loro furgoni, dopo che avevano fatto dei sopralluoghi e l’avevano studiata bene, come fanno sempre ovunque sono ospiti.
2) lunedi 6 dicembre, dopo il successo che aveva riscosso nella prima giornata il mercatino francese, arriva loro un fax dall’ufficio vigili con questo avvertimento: se quando andrete via, combinerete lo stesso ingorgo che avete creato all’arrivo, VI MULTEREMO..( e già, che oltre tutto il resto del veleno che gli hanno messo nel piatto in seguito, appena arrivato il 9 ottobre per un primo sopralluogo, Pascal aveva subito preso la multa con la telecamera in Via Don Minzoni)
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Difficile anche per me rispondere loro, la mattina che hanno aperto: ma signora, dov’è il sindaco, dove sono gli assessori? Di solito sono i primi che vengono a salutarci e a farsi una foto con noi da pubblicare sul giornale e come ricordo.
Che gli rispondi??????????
Non chiedetevi di chi è tutta la responsabilità. di tanto caos. Non chiedetevelo.
p.s. ovviamente tanti più pollici rossi vedo quando parlo di cose per alcuni sgradite, tanto più intervengo in proposito. Buona giornata.
Ravvedimento, schizofrenia o tatticismo?
Ovviamente la terza, dopo la capigruppo. D’ora in avanti la riunione dei capigruppo ed il tatticismo del sindaco saranno il leitmotiv di questa amministrazione: i capetti tenteranno su ogni questione di tenere in scacco la Giunta, il Sindaco, a sua volta, di smarcarsi mantenendo dritta la schiena…che squallore!
…tutto cio’ a meno che i Consiglieri di centro sinistra, che pare hanno firmato il mandato irrevocabile a farsi rappresentare dai capetti, con un vigoroso scatto di orgoglio, si riprenderanno l’attestato di fiducia che gli elettori gli hanno dato.
Voglio dire questo: se si devono stabilire le linee generali di indirizzo politico, se si deve concordare il calendario dell’attuazione del programma, la capigruppo e’ la guida del Consiglio, ma se si vuole sfiduciare l’amministrazione o, peggio ancora, pilotare la crisi fino al momento ritenuto giusto, allora credo che ogni Consigliere deve ragionare con la propria testa in funzione dell’interesse dei rappresentati, che, in alcuni casi, potrebbe anche essere la sfiducia al proprio capetto.
Se, poi, caro Romano, ti faranno scaccomatto, non ti sara’ concessa l’attenuante perché non sei un novello ed avresti dovuto prevederlo…anche perché tutto ciò e’ il fallimento del centrosinistra e non di un politico.
@davoli
raccontiamo una storia completa, per riflettere.
Argomento principe è che tu e Mario chiedete a 5 o 6 inquilini -apprezzando le loro qualità-, se sentano di assumere un tale incarico. Voi non ve la sentite o sapete che gli inquilini del quinto piano, i più scettici, non vi voteranno.
Ma visto che avete rispetto dei vostri amici-condomini, non relegandoli a gregge di pecorelle, li chiamate democraticamente per esprimersi su quale, di questi aspiranti candidati, preferiscano.
Vince un candidato, con larga maggioranza.
Per il rotto della cuffia, contro altri che hanno l’appoggio di più millesimili di proprietà in assemblea, o magari conquistando gli scettici del quinto piano, questo diventa poi il capo condomino e comincia ad amministrare.
Da qui la domanda: siete te e Mario, quali promotori, a decidere le sorti del palazzo dicendo all’amministratore cosa deve fare, secondo il vostro veto; o sarà il nuovo capo condomino, nell’interesse di tutti i comunisti (bizzarro nome dei partecipanti ad un bene in comunione) a decidere senza condizionamenti ?
Dammi tu la risposta, anche questa semplicemente disarmante.
Pensiero finale: le primarie sono strumento di democrazia e di rispetto degli elettori. E, inoltre, t’invito a non votare il Refendum contro il Porcellum. A qualcuno piace che i segretari di partito decidano chi ti deve rappresentare, rispetto a te che voti.
Preferisco, fuori da ogni dubbio sulle mie inclinazioni, il re sole a Nicole Minetti.