Questa mattina la Cisl di Macerata è scesa in presidio per protestare contro le misure contenute dalla manovra economica che Governo e Parlamento stanno discutendo per ridurre il debito pubblico del paese.
Dalle 9 alle 12 dirigenti, sindacalisti ed iscritti della Cisl hanno dato vita ad una manifestazione pacifica e colorata in piazza della Libertà. Con questa iniziativa, replicata in tutti gli altri capoluoghi di provincia e completata a livello nazionale dal presidio nazionale in piazza Madama di ieri, la Cisl punta il dito contro una manovra ingiusta – perché colpisce ancora una volta dipendenti e pensionati – e priva di vere prospettive di sviluppo per il paese. Manovra contro la quale non si escludono altre iniziative di mobilitazione, che potrebbero essere ospitate da altre piazze della provincia di Macerata.
Alle 10.30 una delegazione condotta dal Segretario generale Marco Ferracuti, accompagnata dal Vice Presidente della Provincia Leonardo Lippi e dal Consigliere regionale Angelo Sciapichetti, ha incontrato il Vice Prefetto, Dott.ssa Tiziana Tombesi, che ha condiviso le preoccupazioni dei dirigenti Cisl, comprese quelle legate al rischio lavoro nero e criminalità in conseguenza dell’impoverimento del tessuto sociale e produttivo del territorio.
Secondo la Cisl è urgente riflettere sulle modalità con le quali gestire, a livello locale, le conseguenze dei tagli ai trasferimenti di risorse dallo Stato alle autonomie locali, evitando che questi si traducano automaticamente nello smantellamento del welfare pubblico e ragionando invece su come riorganizzare l’amministrazione locale per continuare a garantire livelli minimi essenziali di servizi ai cittadini.
Per questo la Cisl chiede che si apra subito un tavolo di concertazione, che la stessa Prefettura si è offerta di ospitare, con i principali soggetti istituzionali e sociali del territorio (Provincia, Enti locali, sindacati, associazioni di categoria ecc) per valutare insieme le azioni con le quali far ripartire l’economia sul territorio garantendone allo stesso tempo la necessaria coesione sociale. Per tutti l’impegno assunto è quello di rivedersi quanto prima per tenere il punto della situazione e cominciare a ragionare concretamente sul da farsi.
(foto di Guido Picchio)
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Le solite…una bella manifestazione, piccola, ma nutrita, belle anche le foto e le pose un pò troppo da copione, la sceneggetura è sempre la stessa…si vede….però..c’è sempre nella vita un però specialmente quando vi è poca sostanza,quindi, anzi però, ora dovete dire quali risultati avete ottenuto.
Certamente nei riguardi di una facciata di piazza, ma non era mercoledi,mal dipinta direi o meglio, con colori non tanto abbinabili, il risultato è stato ottenuto, giustificato il costo della tessera sindacale, ma veniamo alla sostanza, mi auguro almeno che non sia finita a vino e cantucci, sarebbe troppo ..per il vino.
Sono certamente con voi nel ribadire che questa è una manovra non giusta, ma ditemi voi quando le manovre che aumentano le tasse al popolo sono state giuste, attenzione…non si dica che i governi di altri colori sono stati più giusti nei confronti dell’operaio, del dipendente..privato…e di quei pochi tra i tanti dipendenti statali che si fanno il mazzo anche per gli assenteisti colleghi.
La storia che io non dimentico, cosa che invece riesce o vorrebbe ben cancellare la classe politica nelle menti delle persone, dicevo la storia recente 15- 20 anni fà mi ricorda anzi rievoca lo spettro di quella politica fatta di fardelli danteschi del girone dei..dei..,pur cercando non trovo il girone, anche Dante non era arrivato a tanta fantasia, il girone della tassa sui terrazzi, quello dei camini, iciap …solo la nostra classe politica è riuscita e riesce a fare in Europa tanto, ma loro si sà sono acculturati e recitano al popolo la loro divina commedia, solo che di divina non ci sono tracce di commedia tanta e tutta girata all’inferno dove il popolo è arso dalle fiamme e il politico getta kerosene, si… arde meglio…Che tristezza non leggere più quelle pagine dei giornali dove la classe politica dirigente e opposizione, aveva paura della folla che un sindacato ormai scomparso e qualche linea politica organizzava nelle piazze, una piazza di lottatori, democratici e composti, ma si udiva anche nel profondo silenzio il sibilo lancinante, minaccioso della rabbia di questa folla, della loro ragione oppressa da un sistema che non poteva tanto permettersi di prenderLi in girio, di aggirarli, di ridicolizzarli, quelle tute blu unte di grasso e sudore, no la politica non poteva prenderli in giro era tanto pericoloso ..diverso molto diverso da quello che succede oggi .. saluti
mi riesce ostico capire il valore delle autonomie locali se penso ai dicktat dei partiti nazionali e ai simmetrici “obbedisco” dei dirigenti locali nella formazione delle coalizioni amministrative.
Perchè non scendere in piazza per rivendicare piena autonomia e responsabilizzazione degli enti locali, incarnando finalmente il principio sacrosanto della sussidiarietà invece di lasciare a Roma il potere di allargare o stringere la borsa dei trasferimenti delle risorse che ci rende tutti accattoni ? Ad ognuno il suo, quanto a potestà fiscale, responsabilità gestionale e qualità dei servizi al cittadino. Meglio della Lega, lo dicevano i padri costituenti.
Cari amici della Cisl non vi capisco proprio.
A livello nazionale, insieme alla Uil, avete fatto il gioco del governo che mirava a spaccare l’unità sindacale.
Vi siete messi contro, o in posizione completamente diversa, dalla Cgil ed avete trattato e stipulato accordi con chi la Cgil aveva lasciato fuori.
Ed ora che il governo fa queste cose di che vi lamentate.
Cari amici, anzi ex amici della Cisl,………
La CISL di Bonanni, quello culo e camicia col governo?
Beh, meglio tardi che mai.
Peccato per tutti quegli accordi che hanno siglato prima, tacciando la CGIL di sfascismo.