di Laura Barbato
Una dozzina di roulotte, quattro auto e troppe persone che vivono in squallide condizioni. Panni e vestiti ovunque, sporcizia dappertutto. Questa è la fotografia che giunge da via Gronchi, zona commerciale Aurora di Civitanova Marche. I nomadi che neanche una settimana fa occupavano la zona industriale di Santa Maria Apparente, oggi invadono il territorio della ditta Faber. Viste le condizioni in cui versano gli accampati, il sindaco Mobili ha ritenuto opportuno emanare un’ ordinanza di sgombero. L’ordinanza che inizialmente scadeva ieri sera, è stata prolungata fino alle ore 17 di oggi. Il sindaco e le forze dell’ordine speravano,così, che prevalesse in buon senso. Speranza vana. Alle 17.15 Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Polizia Municipale hanno fatto visita al campo nomadi costringendoli ad abbandonare la zona.
L’incontro, fortunatamente, è stato pacifico. Infatti i nomadi non hanno opposto alcuna resistenza ma hanno accettato malvolentieri di andarsene. Visto che le cose si sono risolte in modo pacifico, le forze dell’ordine hanno concesso loro un paio di ore per riorganizzarsi e lasciare definitivamente il territorio. Solo intorno alle 19 i nomadi hanno iniziato ad abbandonare la zona. A tenere continuamente la situazione sotto controllo, ci hanno pensato le pattuglie della Guardia di Finanza, della Polizia e della Polizia municipale che costantemente hanno osservato l’evolversi della situazione.
La questione non è risolta. Infatti i nomadi si sposteranno in un luogo, a loro congeniale, più a sud, dove ci saranno nuove problematiche. Intanto a Civitanova la situazione sembra essere tornata sotto controllo e la questione nomadi è stata temporaneamente debellata.
(Foto di Roberto Vives)
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era ora!!!!!!!!!!!!
do sta scritto che uno per vive deve avecce per forza casa ?!?!?!? O_o
Davvero non capisco perchè ovunque vadano, lasciano sporcizia e degrado e spesso e volentieri i furti aumentano quando ci sono loro nelle vicinanze.
E poi si lamentano che la gente non li vuole attorno.
non è bello sbaraccarli da una parte all’altra, anche perchè tra di loro ci sono dei bambini, come si vede dalle foto. Perchè non pensare invece di stabilizzare la situazione e destinare loro un luogo ben preciso? Non aiuterebbe l’integrazione tra persone e culture diverse?
Il problema dell’integrazione non è nostro ma loro. E’ una comunità che per gran parte non si è mai voluta integrare per scelta propria.
eh già! la colpa è sempre altrui…
“questione nomadi … debellata” … ci rendiamo conto già dall’uso del lessico di come i nomadi siano nell’immaginario istintivo e incontrollato di ognuno di noi persone di serie B. “Non si vogliono integrare”. Cioè? non vogliono vivere come noi? o il problema è “solo” che rubano e sporcano? …dunque il termine “problema” sarebbe da riferire solo a quelli che rubano e sporcano, nel momento in cui lo fanno.
Quando penso razionalmente io so che non sono persone di serie B, e che devo combattere la mia intolleranza dividendola con cura in due: da una parte l’istanza di legalità, sacrosanta, dall’altra l’automatico giudizio che “vivere così, in mezzo alle strade, non va bene”, dal quale invece mi devo difendere.
Purtroppo spesso loro non si vogliono integrare e vogliono mantenere le loro tradizioni, incluso:
sfruttamento minori ai fini di elemosina
maltrattamento donne
totale sporcizia dei luoghi in cui vanno
etc, etc
Se volessero integrarsi, farebbero di tutto per farsi voler bene e non per farsi odiare, no?
Purtroppo sono rari i casi di nomadi integrati, come alcuni sinti.. purtroppo.
Altre etnie non creano simili problemi, quindi non è volontà di isolamento verso di loro o emarginazione, è che ci sono difficoltà oggettive, altrimenti sarebbe così con tutte le etnie. Basti ricordare che nel profondo nord, la settimana scorsa è stato inaugurato il più grande tempio indu d’Europa… o che da noi convivono pacificamente centinaia di marocchini a monte san giusto, di pakistani a Corridonia. Ciò sarebbe impossibile con i nomadi, con i rom. Dopo 2 mesi ci sarebbero scontri feroci.
io questo idillio con le altre etnie fatico a vederlo… Anzi per rimanere sugli esempi citati ricordo distintamente la battaglia a corridonia contro la moschea che volevano aprire gli integratissimi pakistani RESIDENTI e con permesso di soggiorno. Era un’istanza legittima, no? io direi, se vogliamo, un diritto sancito dalla Costituzione. Eppure… Quindi ritorniamo sul concetto: sono loro che non si vogliono integrare…. e cosa intendiamo quando usiamo la parola “integrare”?
Non ho mai parlato di idillio….
Parlo di pacifica convivenza, che secondo me non è possibile con i rom.
A Monte San Giusto, Corridonia o anche Civitanova non ci sono grossi problemi di convivenza con altre etnie, mentre ovunque vanno i rom, nessuno li vuole…. è diverso
Fondamentalmente per capire se una comunità si è integrata o meno basta guardare le seconde e terze generazioni: se convivono con gli indigeni sono integrate. Se formano comunità proprie chiuse, no.
Considerano che gli Zingari hanno una tradizione millenaria (!) alle spalle, basata poi sul nomadismo e quindi sul continuo contatto con altre culture ospiti, direi proprio che loro libera scelta hanno deciso di non integrarsi con il resto del mondo.
Fino a qui…il problema maggiore è quando una comunità che decide di non integrarsi crea sistematicamente problemi alla maggioranza che li ospita.
Io sono pronto a scommettere che i figli dei figli dei pakistani, albanesi e rumeni saranno integrati benissimo con i nostri nipoti, mentre i nipoti degli zingari continueranno a fare la loro vita di sempre.
Lieto comunque di essere smentito. 🙂
quindi la risposta su a che significato date alla parola “integrarsi” è diventata ufficialmente “vivere come noi”. Che bello, dalla seconda, terza generazione, tutti omologati, tutti uguali e coperti. Tranne gli zingari. Scusate ma io penso che integrazione potrebbe senz’altro prendere altre forme che non siano “vivere nel nostro modo” pedissequamente. Ad esempio vivere in modo diverso, rispettandosi a vicenda, nella legalità, che tutela i diritti di tutti, e magari, per chi vuole, traendo anche spunti per la propria vita dalle differenze, da qui l’arricchimento interculturale. Sto citando imagine di john lennon? sono un romanticone staccato dalla realtà? No, questo approccio di integrazione che non cancella le identità culturali già avviene in altri paesi, ad es. l’inghilterra.
tornando al fatto concreto… vi basta che “gli zingari” smettano di sporcare, rubare, maltrattare l’infanzia e via dicendo… o devono anche smettere di essere nomadi? se non smettono di farlo vuol dire che non si vogliono integrare?
@ Nanni:
Integrazione vuol dire rispetto delle regole e delle leggi. Non vuol dire omologazione ed assoggettamento alla massa ospitante.
Anche a me piacciono molto le società multietniche, ma non mi piacciono le società dove ci sono crimini e delinquenza, che sia italiana o straniera.
Purtroppo con i rom si verificano QUASI sempre:
– furti
– sfruttamento dei minori
– maltrattamento dei minori e delle donne
– incredibile sporcizia e degrado.
Esistono rom che vogliono emanciparsi da questa brutta realtà, ma sono pochissimi. In ogni caso la questione non è etnica, ma culturale. La loro cultura li rende pressochè insopportabili ed anche pericolosi, a volte.