Pop Sophia, il festival del contemporaneo, si è appena concluso. Il Sindaco Massimo Mobili non ha fatto neanche in tempo a gioire dei successi collezionati e già le voci dell’opposizione si levano per criticare quanto è stato fatto. La prima forte obiezione arriva dai consiglieri comunali Francesco Micucci e Antonio Recchioni, capigruppo rispettivamente del PD e della Nuova Città i quali hanno scoperto, da una visura camerale, che il marchio “Pop Sophia” è stato depositato il 30 novembre 2010 dal direttore artistico del festival Evio Hermas Ercoli che risulta quindi proprietario del marchio. Sulla questione i consiglieri hanno presentato al sindaco una interrogazione: «Il sindaco e l’amministrazione comunale – chiedono – erano a conoscenza del deposito del marchio Popsophia effettuato da Ercoli? Come è stato possibile impegnare una città intera (scuole, associazioni e enti comunali) con uno sforzo ingente in termini di personale e di costi (in fase di approvazione di bilancio il Sindaco si era espresso con una somma approssimativa di € 400.000) senza avere la garanzia che il marchio fosse registrato a nome del comune di Civitanova Marche, come avviene per esempio con altri festival di Pesaro e Macerata (e come avvenuto tra l’altro per il Festival Tuttingioco il cui marchio è esclusiva della Fondazione Carima), e garantirsi quindi anche per l’avvenire la possibilità di utilizzo di tale format? Quali sono stati i costi effettivamente sostenuti dal comune e dai Teatri di Civitanova per la realizzazione di tale festival culturale?»
Critica invece la qualità del cartellone e i luoghi scelti per l’iniziativa Ivo Costamagna, segretario provinciale del Psi ed ex sindaco di Civitanova: «Un tempo si diceva che “non si poteva parlare male di Garibaldi”, sembra che oggi, a Civitanova, sia considerato quasi oltraggioso dissentire su qualità e gestione di Popsophia. Lei, signor Sindaco, so gia, me lo “consenta”, che mi risponderà (se mi risponderà) evitando il “merito” delle questioni che tenterò di porle ed utilizzando il solito ritornello della mia… “ricerca di visibilità” come se a Civitanova esistesse qualcuno che non mi conosce. “Ma mi faccia il piacere”, direbbe il grande Totò. Malgrado ciò provo lo stesso a dar voce ai dubbi, agli interrogativi ed anche alle critiche che in tanti, mi creda, si limitano a…”sussurrare”.
Cercherò di essere diretto e conciso:
1) la qualità del “cartellone” non è valutabile soltanto sul personale spessore culturale in alcuni casi, ma solo in alcuni, indiscutibiledei singoli oratori ma dipende da svariate componenti: dal filo conduttore che è stato dato dai “temi” scelti per i diversi eventi settimanali, dalle rassegne, mostre ed intrattenimenti che hanno completato il cartellone stesso, dalla conduzione e gestione logistico- ambientale sino al reale coinvolgimento di tutte le energie culturali e sociali del nostro territorio. E’ l’insieme di questi ed altri elementi che danno un quadro complessivo e da cui scaturisce un giudizio insoddisfacente e la trasformazione di una manifestazione di reale spessore culturale, come Tuttoingioco, in una sua copia sbiadita di matrice “nazional-popolare”.
2) Mi limito, per il momento, ad un solo esempio e ad una domanda. Perchè si è scelto uno spazio ristretto come il Lido Cluana, per quelli che si sapeva essere i due appuntamenti di maggior richiamo con Massimo Cacciari e Margherita Hack? Così facendo la “Lectio” dei due è stata costantemente disturbata dallo strepitio di piatti e posate dei commensali del ristorante. Perchè ?
3) Lei, signor Sindaco, ha più volte ostentato i “grandi” numeri della partecipazione come se fossero un “marchio di qualità”. Se le cose stessero così i 100.000 (centomila) presenti alla “Notte Bianca” di San Benedetto del Tronto (a cui hanno partecipato anche mio figlio ed i suoi amici e, quindi, lo dico senza alcuna animosità polemica) che cosa dovrebbero farci concludere? Semplicemente che si tratta di una iniziativa molto ben pubblicizzata con una partecipazione fisiologica per una serata d’estate sulla Costa Adriatica. Lo stesso vale per una manifestazione come Popsophia che ha scelto di rivolgersi ad un target di pubblico (rispettabile) da…”Buona Domenica” (definizione non mia ma del consigliere dimaggioranza Giorgio Pollastrelli che condivido).
4) Lei, signor Sindaco, ha sempre omesso, anche nella Conferenza di ieri in Regione, di fornire un rendiconto dettagliato di entrate e uscite dell’intera manifestazione. So bene che il concetto di “Trasparenza Amministrativa” non è nelle…”corde” della Giunta e di gran parte della sua maggioranza consiliare ma fornire ai cittadini nomi e cifre è un suo dovere per permettere loro di poter esprimere un giudizio informato anche in base al rapporto costi/benefici. Quale cifra hanno versato i singoli “sponsor” e qual è stato il costo per il Comune, elenco nominativo con parcelle – emolumenti degli oratori e di tutti i collaboratori, costi, gestioni e “convenzioni” di tutte le rassegne ed iniziative, questi sono i dati che è suo dovere rendere pubblici, signor Sindaco.
Solo così si potrà dare una valutazione complessiva dell’evento e, dopo il giudizio già espresso sulla scarsa qualità, dire se il “1′ Festival del Contemporaneo” è stato degradato a…. “Sagra Strapaesana”.
E’ forse inutile (vista la vostra insensibilità alle normali regole democratiche) ma doveroso aggiungere che, di per sè, l’aver promosso,a spese dei cittadini di Civitanova, un marchio di proprietà di un privato con tutto quello che ha comportato e, soprattutto, comporterà per il futuro, avendo così creato un precedente di incredibil egravità, costituisce elemento di per sè sufficente per richedere, e lo faccio anche a nome del PSI e dell’Associazione Politica “La Nostra Civitanova”, le sue dimissione signor Sindaco e quelle della Giunta da lei presieduta.
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grande,immenso Ercoli.
Grandioso
Ciò vuol dire che il contenitore di Popshopia è di chiunque lo riempia di finanziamenti.
Quindi oggi va benissimo Citanò che paga, domani magari (ma non credo) Macerata…
…. E chissà, dopodomani, il carrozzone si potrebbe trasferire ad Ancona, a Porto San Giorgio, a San Benedetto, magari anche a Pesaro o Bologna: basta che qualche amministrazione decida di sostenere i costi…
Qualche centinaio di euro per registrare il nome e poi, chi metterà più soldi nel piatto, riuscirà ad averlo a casa propria: ma “il nome” resterà sempre di Ercoli.
Chapeau….
oltre che grande, anche occhiuto e occhialuto Ercoli.
Sara’ che a Civitanova si fanno talmente poche cose buone che quando se fa una tutti se ne vogliono prendere i meriti…
…a Macerata l’ambizione e’ inversa, siccome si fanno solo popcagate tutti vorrebbero attribuirne i demeriti a qualcun altro…non ci sono soldi? Colpa di Silvio!
Popsophia si potrà chiamare in dieci altri modi nei prossimi anni: quello che conta è trovare l’ingentissima somma necessaria per realizzarla, non è certo un problema di marchio.
All’arguto e bizzarro Prof. Ercoli, emulo di Elton John (che sfoggiava gli stessi occhiali già negli anni Settanta), bisogna riconoscere la capacità di convincere gli amministratori pubblici a sganciare somme anacronistiche per dare vita a un Festival dei Cachets, dove i soliti personaggi ripetono le stesse identiche cose già dette e ridette nelle varie reti televisive, non senza volgarità e ovvietà.
Ci si interroga se sia giusto o meno spendere denaro pubblico per i fuochi d’artificio nel Capoluogo e non ci si chiede se eventi come TuttoinGioco e Popsophia, enormemente più onerosi, siano congrui con la tragica congiuntura economica e sociale in atto.
O se non siano piuttosto una vetrina per coloro che sono affetti da narcisismo culturale.
GRANDE HERMAS!!!!!
Evidentemente l’opposizione civitanovese vuole trasformare la loro città come Macerata, ovvero un deserto ideologico!!!!!
@SPALVIERI Una analisi che non fa una piega,io ho sempre parlato di eclettismo culturale,una piaga che si sta espandendo a macchia d’olio. A Macerata la Camera di Commercio regala un’Accademia come se fosse un triciclo a quattro pseudo radicalintellettuartisti, Pizzi si premette di inventarsi un Festival su finte motivazioni, Ercoli prima spara Tutti in gioco e poi Popsphia due contenitori che sono praticamente una bella copia di un reality televisivo- si parlano di cifre da capogiro e un flusso turistico regionale- Politici di razza che diventano Presidenti di Orchestre,Attrici che si trasformano in Assessori, Giornalisti che diventano Professori, Poeti che si definiscono Comunicatori e per non esentarmi dalla critica,Lettori che diventano Opinionisti…
Chi adè Ercoli?