Conflitti: d’interesse e disinteresse

Il caso Angeletti, il pensiero della Meschini, Gabriele D’Annunzio e la vecchia storia della nuova storia

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Rolando Angeletti

di Giancarlo Liuti

C’era conflitto d’interesse nel fatto che il cda dell’Azienda Pluriservizi di Macerata presieduto da Rolando Angeletti avesse affidato un incarico di consulenza alla società Focus Gestioni della quale lo stesso Rolando Angeletti è vicepresidente? C’era. Più nella forma che nella sostanza, ma c’era. E sappiamo com’è finita: dimissioni di Angeletti e dell’intero cda dell’Apm. Ma questa vicenda ha avuto una sua singolarità, stavolta nella sostanza più che nella forma. Anzitutto perché il problema è stato sollevato da un’interrogazione di Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani, un gruppo che figura nella maggioranza consiliare della quale è espressione il sindaco Romano Carancini. In secondo luogo perché nessuna voce di questa maggioranza – composta da ben sei gruppi – si è alzata a difendere l’operato diretto o indiretto del sindaco e della giunta (l’unica voce, paradossalmente, è venuta dall’opposizione, cioè da Ivano Tacconi dell’Udc, che, commentando l’uscita di scena di Angeletti, ha detto: “Macerata non sa volare alto”). In terzo luogo perché, soprattutto, non l’ha fatto il Pd, il partito di Carancini, benché qualche buon argomento poteva pur esserci, magari ponendo in evidenza i vantaggi che la città avrebbe ricavato dall’accorpamento in una sola azienda di Apm, Atac, Assm e Assem previa valutazione tecnica di fattibilità della Focus Gestioni. Comunque, ripeto, il conflitto c’era. E sarebbe stato meglio evitarlo. Le bucce di banana non sono roba da procure, però c’è il rischio di rompersi una gamba.

In ogni caso, considerando l’ormai vecchia storia della “nuova storia” di Carancini, non è da trascurare come la pensa Daniela Meschini, esponente di “Pensare Macerata” (uno dei gruppi dello schieramento che – in teoria – dovrebbe sostenere il sindaco in carica) e ora dimessasi dal cda dell’Apm in polemica anche coi suoi. La pensa così: “E’ evidente la volontà della maggioranza di incrinare il rapporto di fiducia col sindaco. Insomma, si è colpita l’Apm per colpire il sindaco”. E del sindaco che ne pensa? Ecco: “Il suo unico torto è di non avere alcuna capacità comunicativa-relazionale”. Naturalmente è stata smentita, ma se ripercorro le vicende degli ultimi dodici mesi sono portato a credere che, in fondo in fondo, non abbia pensato male. Del resto lei appartiene a “Pensare Macerata” e non la si può rimproverare di mettere a frutto il proprio pensiero, cosa che da molto tempo troppi pensatori non fanno. O, meglio, la fanno, ma non hanno il coraggio di dire quel che hanno pensato. Ivi compreso – non ultimo – il gruppo che si chiama “Pensare”, il cui leader è Massimiliano Bianchini, ora divenuto assessore provinciale (chissà se ci aveva pensato).

Inutile negarlo: le cronache di un anno insegnano che sono vere – o assai verosimili – entrambe le cose. Sia che questa maggioranza non perde l’occasione di mettere in difficoltà Carancini, sia che Carancini dimostra di non avere “alcuna capacità comunicativa”. Ora sta a vedere se la maggioranza si comporta in questo modo perché Carancini fa quel che gli pare, si chiude in se stesso e non si confronta né col proprio partito né coi gruppi consiliari della propria area, oppure se il comportamento di Carancini è motivato dal sentirsi continuamente assediato, braccato e insidiato dalla sua maggioranza. Sta di fatto che, dai e dai, a pagarne le conseguenze è solo Macerata. Ma allora il vero conflitto d’interesse è quello con l’interesse della città, costretta, in questo continuo tira e molla, a subire il disinteresse di tutte e due le parti verso le sue  pressanti esigenze di buon governo.

La situazione è grave? Sì, ma come diceva Flaiano non è seria. Dunque mettiamola in burla fantasticando sulle possibili interrogazioni di maggioranza che saranno discusse da lunedì prossimo, quando il consiglio comunale terrà la sua ultima seduta prima di andare in ferie.

Gruppo Comunisti Italiani: “Riservandoci di proporre una commissione d’inchiesta, vorremmo che il sindaco si esprimesse sulla fondatezza o meno delle insistenti illazioni circa la sua presenza accanto a Salvatore Parolisi nel Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella, dove fu uccisa Melania Rea”.

Gruppo Italia dei Valori: “Dalle agenzie internazionali di rating giunge notizia che l’assessore al bilancio Marco Blunno avrebbe massicciamente operato in borsa al fine di determinare il tracollo dell’euro, per la qual cosa riteniamo indispensabile che il sindaco faccia la dovuta chiarezza su questo punto assai imbarazzante per l’onorabilità della giunta comunale”.

Gruppo Partito Democratico, la cui autorevolezza anche sul piano ideale è molto cresciuta in seguito alla nomina a presidente del Rotary del segretario politico cittadino Bruno Mandrelli: “Esprimendo, come sempre, il nostro incondizionato sostegno nei confronti del sindaco, chiediamo che lui riferisca sulle purtroppo fondate indiscrezioni circa finanziamenti occulti a favore dell’Osservatorio geofisico di ecologia e climatologia per far sì che le previsioni del tempo in città siano sempre orientate al bello stabile”.

Gruppo Pensare Macerata: “Escludendo a priori l’eventualità di dimissioni da parte del sindaco, pensiamo che lui stesso debba presentarsi in Consiglio a far luce sulle voci, da noi pensate come plausibili, di un indebito ricovero nelle strutture Ircer per anziani di un parente appena ventenne e in buona salute, il che presupporrebbe – ipotesi da noi nemmeno pensata – la necessità di un suo passo indietro”.

Scherzo, ovviamente. Ma l’aria che tira impone di chiedersi cosa accadrà dopo l’estate. Qualcuno osa perfino alludere al significato profetico della celebre poesia di Gabriele D’Annunzio che dice “Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare”.



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