di Emanuele Trementozzi
Riccardo Cingolani è un giovane ’95 che a Civitanova è salito alla ribalta per aver disputato un provino con l’Atalanta Calcio ad ottobre e per aver esordito alla sua giovanissima età in serie D con la maglia della Civitanovese. Tra sogni e speranze, si racconta al nostro giornale.
Salve Riccardo, ad ottobre ha avuto modo di sostenere un provino importante con l’Atalanta Calcio. Come è andata?
“E’ stata un’esperienza fantastica, che difficilmente dimenticherò. Due giorni a Bergamo con allenamento pomeridiano molto incentrato sulla tecnica, ora siamo in attesa degli eventuali responsi e attendiamo con grande curiosità”.
La settimana scorsa è stato invece a Roma con la Rappresentativa di Serie D, da mister Magrini. Preparavate il Viareggio, altra bella soddisfazione no?
“Sicuramente. Due giorni a Roma con mister Magrini che ha suddiviso gli allenamenti in due sedute giornaliere e che sta preparando al meglio questo importante torneo giovanile con tutti i ragazzi. Anche questa esperienza è molto formativa e ci tengo a far bene”.
Il suo ruolo è di seconda punta, o all’occorrenza attaccante esterno in un ipotetico 4-3-3, posizionato alla sinistra dello schieramento. Ricopre questo ruolo anche nella Juniores?
“Si certamente. Anche se sostengo gli allenamenti in maniera stabile con la prima squadra e spesso vengo convocato per le gare di campionato. Per ora comunque ho giocato 5 gare con la Juniores realizzando sei reti”.
Quali sono gli svantaggi di esordire così giovane in un campionato così importante?
“La giovane età da una parte è sinonimo di sfrontatezza e voglia di costruire; dall’altra si avverte la responsabilità e soprattutto i primi minuti in campo sono i più difficili. Gli stessi avversari cercano di incuterti timore facendosi sentire abbastanza duramente, ma io cerco sempre di fare del mio meglio quando sono chiamato in causa e non pensare alla mia inesperienza”.
Ultima curiosità. Nonostante davanti a lei ha calciatori esperti e molto preparati, spera sempre di poter giocare oppure già il fatto di esserci è per lei importante?
“La mia presenza in pianta stabile nella squadra è sicuramente già motivo di soddisfazione e mi sta facendo crescere molto. Certo che la speranza di scendere in campo c’è sempre, ma mi adeguo assolutamente alle decisioni del mister che per me vuole il meglio e sa come gestirmi”.
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