di Matteo Zallocco
Decorare o imbrattare? Arte o scarabocchi? “La differenza c’è ed è evidente, non si può fare di tutta un’erba un fascio, distinguere l’opera di un vandalo da quella di un artista non è difficile”. E’ un appello quello dei ragazzi del Centro Sociale Autogestito Sisma: “Sabato 17 luglio – scrivono – in via Alfieri si è svolto un happening hip-hop che ha visto la partecipazione di centinaia di persone provenienti dalla città e da tutta la regione. Un evento importante per Macerata, anche per colmare un vuoto culturale presente da troppo tempo rispetto a quelle che ancora oggi in Italia vengono definite “arti non convenzionali” (writing, hip hop, urban art etc. ) mentre in molte città in Europa le istituzioni incoraggiano, finanziano e sfruttano l’enorme potenziale e l’eccellenza di queste iniziative.
Nel pomeriggio di sabato è stata compiuta da parte dei migliori writers della Regione un’importante opera di risanamento del sottopasso che da via Ancona conduce in via Alfieri, altrimenti lasciato al degrado e all’incuria. Ma qualche “idiota” ha pensato bene di rovinare i graffiti imbrattandoli con della vernice bianca. A sottolineare la gravità del gesto, alcuni dei graffiti erano dedicati ai temi dell’antirazzismo e dell’integrazione. Un segnale preoccupante, che parla dell’intolleranza che attraversa anche Macerata, e dell’incapacità di dare spazio ad esperienze innovative in campo artistico, e di ridisegnare lo spazio urbano cittadino in favore dell’accoglienza e della possibilità di vivere realmente la città, invece di farne una sorta di grigio ospizio a cielo aperto.
Colpa anche del clima soffocante costruito da chi continua a scambiare l’imbrattare di un vandalo con l’opera artistica dei writers, di chi fa di tutta l’erba un fascio, mettendo sullo stesso piano atti vandalici ed opere artistiche come i graffiti.
Non bisogna poi andare molto lontano per fare degli esempi concreti, o scomodare il solito Blu, writer senigalliese di fama mondiale che espone le sue opere alla Tate Modern a Londra e a New York: ad Ancona fra pochi giorni partirà il Pop Up festival, che da qualche tempo sta ridando un volto nuovo al porto tramite street art e graffiti.
E’ nostra intenzione organizzare eventi del genere a Macerata, contro l’incuria, l’intolleranza e per il rispetto delle diversità, per continuare a dare spazio alla cultura a 360° e a quelle realtà giovanili che da tempo vengono soffocate da una città troppe volte avversa al cambiamento e che vede fuggire le proprie eccellenze artistiche verso territori più aperti e capaci di innovare per il bene comune del territorio e di chi lo abita”.
I ragazzi del Centro sociale chiedono dunque più rispetto per i murales e per i suoi autori che vanno distinti dai vandalismi (e ultimamente abbiamo visto che a Macerata non mancano) come le scritte che appaiono su diversi edifici, anche di interesse storico.
Un conflitto culturale che tiene banco da tempo in città. L’anno scorso il Comune ha avviato l’iniziativa “Graffiti, non solo scarabocchi”, nata proprio dalla valenza positiva che alcuni graffiti possiedono, al dì là di quei disegni e scritte di cattivo gusto che portano al degrado dei muri della città. L’interesse dell’Amministrazione comunale è far emergere da questa espressione giovanile, valori condivisi di pace e umanità a livello artistico, oltre a privilegiare i personaggi illustri e i luoghi simbolo di Macerata. Obiettivo è quindi rendere più piacevole la vista di alcuni angoli ed evitare i costi per il ripristino del decoro urbano.
Tre le tipologie d’intervento artistico individuate: la prima riguarda i murales di qualità artistica, commissionati all’Accademia di belle arti e all’Istituto statale d’arte per sviluppare progetti didattici specifici con gli studenti in luoghi e superfici individuate insieme.
La seconda la realizzazione di murales o graffiti di qualità, previa presentazione di un bozzetto della composizione, con tanto di nota illustrativa del tema e la tecnica che si vuole utilizzare. Questi, saranno valutati da una commissione e i meritevoli potranno liberamente lavorare, senza spese per il Comune, negli spazi individuati nella Terrazza dell’Onu dei Popoli (fronte esterno e pergolato), nell’ingresso ParkSì, in via Mugnoz e via Pesaro, dove possibile nei sottopassi cittadini e nel muro di vai Braccialarghe.
L’ultimo intervento è quello della realizzazione libera dei graffiti per chiunque lo desideri negli spazi appositamente messi a disposizione nella Terrazza dell’Onu dei Popoli (fronte interno, balaustra, pergolato fronte interno), al Terminal bus, in via dei Velini e antistadio, via Pesaro, nel muro della strada di collegamento via Valenti e piazza Pizzarello e in via Cioci. Ogni sei mesi questi spazi verranno ripuliti per consentire nuovi elaborati. Anche i soggetti privati possono mettere a disposizione per questo progetto superfici o spazi di loro proprietà contattando l’ufficio Cultura, che farà solamente da tramite tra compositori e proprietari.
Promotore dell’iniziativa fu il locale circolo di Azione Giovani: “La delibera comunale – spiega il presidente Fabio Massimo Conti – fu approvata dalla Giunta in seguito ad un progetto da noi realizzato ed ideato. In collaborazione con l’Accademia di belle arti e l’Istituto d’arte si era prevista la cancellazione delle scritte nei muri che purtroppo imbrattano tutt’oggi diversi edifici tra cui anche palazzi antichi e che fossero destinati appositi spazi ai writers. Ma a quanto sembra finora è stata destinata a loro solo la Terrazza dei Popoli.
Giusto distinguere tra writers e vandali – aggiunge Conti -, ma il punto cruciale è perché non controllare con l’installazione delle telecamere i punti critici che vengono abitualmente presi di mira con atti di vandalismo, come le mura dei Giardini diaz, i Cancelli e via Mozzi, il cui stato di degrado è stato documentato da un servizio di Cronache Maceratesi della scorsa settimana? Il Comune ne fa una questione di costi ma se analizziamo la situazione le telecamere farebbero risparmiare dinanzi alle spese di cancellazione che devono essere sostenute sempre più di frequente”.
Nelle foto: i graffiti realizzati e in seguito imbrattati da ignoti nel sottopasso tra via Alfieri e via Ancona.
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se fossero apolitici sarebbero anche belli questi graffiti
Credo che un altro “campo di intervento” sia quello -periodicamente- di recuperare i molti murales (almeno quelli belli) e salvarli dall’incuria del tempo, come quello su Via Mugnoz dell’Accademia che fu fatto nel lontano 1984.
I murales, se fatti con maestria in luoghi opportuni, sono sucuramente un arricchimento per la città, al contrario di quelli che nulla hanno di artistico ed eseguiti dove capita. Questi ultimi sono solo lordure che imbrattano e pertanto da considerarsi alla stregua di un atto vandalico. L’errore è definire entrambe le categorie come “murales”: Alcuni di queste opere meritano questo sostantivo (basti pensare ai murales di Oristano che richiamano molti visitatori). Per gli autori di quelli che invece sono solo scarabocchi, o veri e propri danneggiamenti, occorre severità ed intransigenza.
Complimenti ragazzi del CSA Sisma! Gli anonimi imbrattano, le cose belle da vedere invece portano una firma ed un intento ben chiari. E non date retta a chi fa polemiche da baretto…”se fossero apolitici”…ma fatemi ridere! dalle foto (ed appena posso passerò a vedere gli originali) cosa si vede di politicamente schierato? “free palestine”..beh, dov’è il problema? e dove sta la gravità? oppure “l’unica pecora nera è il razzista”….affermazione solo vera e sacrosanta!
Sul signore che li definisce lordure, mi limito solo ad esprimere un giudizio sulla scelta del termine, seppur desueto, veramente da Accademia della Crusca, per il resto…bof !!!
Non dimentichiamoci poi della pesante bruttezza della periferia di macerata…un po’ di colore e umanità non guasterebbe di certo.
Ci sono molte cose interessanti e condivisibili in questo articolo.
Esiste una imponente bibliografia sui murales ma, anche senza necessariamente leggersi quelle interessanti pagine, è fuori di dubbio, di ogni ragionevole dubbio, che i “murales” di cui si parla meritino rispetto e approvazione. Il vandalismo e gli imbrattatori sono ben altro. Quanto sostiene Cerasi a proposito dei Murales del 1984 è davvero sorprendente, proprio nel senso di un recupero che andrebbe fatto. Certo, i Murales non comunque e dovunque, ma soprattutto in quei luoghi do aumentano quella plusvalenza estetica che quel luogo non ha più. Insomma una soprta di positiva “rianimazione”.
Avendo vissuto all’ estero per molto tempo,ho imparato a definire il “diverso” come colui che in qualche modo attenta al tuo benessere e al tuo portafoglio.L’uomo..per sua stessa natura ,cerchera’ sempre un diverso,cui sentirsi superiore e a cui dare le colpe che non sa prendersi….Satana non e’ il prototipo di diverso?..come farebbe qualsiasi Dio senza di lui?….back on topic….Il graffito e’ espressione,forse non tutti tolleriamo l’altrui espressione sul muro di casa nostra… 😉
x normajeanbaker !
se hai letto attentamente il mio intervento,ho detto che che non mi dispiacciono i murales ma ripeto che non capisco perche devono essere politicizzati visto si parla di arte se queste secondo te sono polemiche da baretto….
Anche Guernica di Picasso, per fare un esempio era un’opera d’arte “politica” nel senso più nobile e alto del termine. L’arte è una forma di espressione e come tale può riguardare anche argomenti “politici”. Si può non gradire ovviamente come qualcun’altro potrebbe non gradire altri contenuti….
vedo che non si vuole capire la mia idea:I murales vanno benissimo sono belli colorano la citta’ ma non devono essere politicizzati perche vengono fatti su muri che sono di tutti e a qualcuno potrebbe dar fastidio vedere simboli o disegni che inneggiano a idee politiche!tutto qua!
si vuole fare politica bene ce ‘un centro sociale li a 2 metri (ancora mi chiedo come fa a stare aperto)che la si faccia li dentro!
@Macerata granne
capisco il tuo punto di vista, io pure provo la stessa cosa quando accendo la tv. 🙂
Non mi capacito come quel poco spazio a disposizione sia monopolizzato da una classe politica.
Almeno lo spazio per i murales è ampio, e ognuno può dire la sua: bella differenza!
senza entrare nel merito di cosa è opera d’arte (se mai ci fosse una definizione univoca ed universale) penso che i graffitari o i writers siano consapevoli se non altro di dove espongono il loro prodotto (muri di edifici, facciate di treni, etc…) e della libertà anarchica di poterselo scegliere. allora non comprendo come mai se la prendono con chi distrugge, confonde e “rovina” la loro opera d’arte, sebbene senza un’apparente motivazione estetica. la libertà del graffitaro è la stessa di chi scrive “mary ti amo” o “wlf”. fatevi un giro alla pinacoteca dove è esposta una tela di pannaggi che qualche visitatore violentò con un “segnaccio” acrilico; al pittore maceratese venne più volte chiesto di rimetterci mano, di eliminare quello sfregio ma egli si rifiutò sempre. Forse perché da vero futurista accettava la sfida estetica del visitatore sfregiatore o forse perché riteneva di dover lasciare a perpetua memoria il messaggio di aver dato le perle ai porci
Chi ha intelligenza,la usi!
E’ stupido il porco che non le mangia o colui che per qualche ignoto motivo gliele dispensa a piene mani?
A volte sarebbe anche saggio scegliersi la platea davanti alla quale interpretiamo Shakespeare…..
Quante polemiche sterili…..Ovvio che scrivere wlf può essere apprezzato maggiormente di un mio pezzo (chi non è d’accordo con chi dice w la fi…nanziaria??), ma un mio graffito non apparirà mai sotto le logge di piazza Vittorio Veneto (a differenza di wlf!!). Nel nostro centro storico ultimamente sono apparse scritte di ogni genere, da “mary ti amo” a tag di writers o pseudo tali. Da condannare entrambi i casi. Come è da condannare quell’idiota che ha imbrattato i nostri graffiti e chi lo difende dandogli pari diritto (noi l’autorizzazione ce l’avevamo, lui/lei?). Se l’intento di questi commenti è quello di far polemica ad ogni costo allora mi tengo fuori. Il mio pensiero è che il sottopassaggio era ridotto male e l’abbiamo reso gradevole (politica o non politica, arte o non arte, gusti o non gusti). I soldi non vanno sprecati in telecamere, o dati alla smea per ripulire i muri, tanto gli innamorati, i tifosi e i writer ci saranno sempre (magari con un cappuccio in testa). La soluzione è quella di finanziare gli artisti per disegnare in luoghi degradati trasformando questa grigia (e forse un po’ gretta??) città in un museo a cielo aperto.
Pace e amore!
Gore
un bel concorso in cui dare la possibilità di dar colore alle mura ai writers più bravi? ho paura che l’ottusismo regni, e che idnetificare come murales scritte come tizio ti amo e wlf è deprimente
Ci sono murales, politici o meno, molto belli, dal mio personalissimissimo punto di vista
Altri, che se non fossero mai stati fatti, sarebbe forse stato meglio perchè non aggiungono nulla…
caro morden gore,
se la mia provocazione, e non polemica, ti deve tener fuori da questo blog mi scuso profondamente e me ne vado io.
forse mi sono spiegato male (in questi giorni ho problemi di relazione con alcune falangi tra i lettori di CM) ma ti ho comparato a pannaggi e ho detto, come dissi per la fontana di piazza mazzini, che forse hai dato le perle ai porci, nel senso che la bellezza del tuo gesto artistico non è stata apprezzata da qualcuno. ma tu fai street art e le tue opere sono per la gente che passa in strada, e per la strada ci passano in tanti, non ti puoi scegliere il pubblico (come vorrebbe lu giamp) e secondo me (questo era il mio invito) dovresti metabolizzare lo sfregio ed essere orgoglioso che qualche “idiota” ha risposto al tuo gesto: significa che gli hai fatto scattare la sindrome di stendhal, significa che lo hai provocato e lo hai mosso dentro tanto da prendere una bomboletta per ingaggiare con te una sfida artistica. stai sicuro che si vede immediatamente chi ha vinto.
Peace and love to you too
antonio
Politica e politica…se è politica antirazzista perchè no? Inoltre i sottopassaggi di Macerata fanno schifo, alcuni puzzano di urina e non credo che dei disegni (anche ben fatti) possano peggiorare le cose, anzi! Basta politicizzare tutto, sono opere di ragazzi molto bravi che hanno tentato di dare il loro messaggio e lo hanno fatto civilmente , poi ci si lamenta se si fanno manifestazioni, vandalismi e casini…fateli esprimere, avevano da dire qualcosa…ascoltateli no?!?
Non mi sembrano così brutti, dalle foto.
In ogni caso credo che una regolamentazione del fenomeno metterebbe d’accordo tutti, però, anche un pò di imprevisto, di ‘pepe’ in una città un pò rigida come Macerata, può ravvivare, scuotere gli animi positivamente.
Concordo con Ventrone.
stiamo parlando del sottopassaggio più nascosto della città…non delle mura di cinta!