di Alessandra Pierini
Il tour delle valli di Palmiro Ucchielli, Segretario regionale del Pd, ha toccato questa mattina il maceratese. Ucchielli ha visitato la Contram e la Gabrielli e si e è poi intrattenuto con la stampa nella sala conferenza dell’Asilo Ricci di Macerata. Il suo accento pesarese inganna e, affiancato agli esempi tangibili e alle metafore familiari che utilizza, dà l’impressione di avere di fronte un vero romagnolo. Palmiro Ucchielli, invece, è marchigiano doc e opera nelle Marche, delle quali, appunto sta attraversando le caratteristiche valli.
“E’ questo un territorio di bellezze straordinarie e può vantare un sistema produttivo vivace che può uscire dalla crisi. Soprattutto i lavoratori desiderano con forza superare questo momento difficile e questo è un punto in più a nostro favore. La crisi c’è e non è stata superata come afferma falsamente il Governo, la competizione è forte e su livelli internazionali ma dobbiamo lavorare ogni giorno per migliorare, non solo le Marche , ma l’Italia. ”
Ucchielli ha poi affrontato la questione del Pd definito “non proprio unito” da alcuni giornalisti presenti: “Noi stiamo provando a fare un grande partito e un grande partito è una grande famiglia in cui bisogna dare delle regole ma questo non si fa in due giorni. Sto lavorando ad un partito aperto e vicino alla gente. Sto risalendo le valli come un salmone rosso che arriverà al mare, quello del Pd che è sempre più calmo.” In Regione il Pd si è avvicinato all’Udc, che ha dato un forte contributo. “Non mi sembra che Casini, anche a livello nazionale abbia tante strade aperte. Anche perchè se Bssi una mattina fa uno starnuto – ironizza – Berlusconi cade immediatamente. Io sono fiducioso che Udc, Idv e tutti quelli che vorranno aderire al nostro progetto lo facciano, da noi troveranno le porte aperte. ”
E per quanto riguarda la Provincia di Macerata e le prossime votazioni? “Sono molto ottimista, fiducioso e combattivo. Gioco per vincere. Io ho il Governo nel Dna – scherza – ho provato a fare opposizione in Parlamento ma dopo 6 mesi è caduto il Governo. L’asse strategico per l’Italia ma anche per le Marche deve essere Pd – Udc- Idv e poi naturalmente tutti gli altri che vorranno aderire. Io mi auguro che in provincia di Macerata l’alleanza che ha vinto in Regione, dimostrandosi forte, si ripeta.”
Sulla scelta dello strumento delle primarie per decidere il nome del candidato del centro sinistra per le prossime elezioni provinciali, come auspicato da Mario Morgoni del direttivo provinciale e regionale del Pd, presente anche questa mattina, Ucchielli è scettico, un po’ anche per scaramanzia: ” A Pesaro Urbino non abbiamo fatto le primarie e abbiamo vinto. In Regione c’era pieno accordo sul nome di Spacca, perciò non abbiamo fatto le primarie e di nuovo abbiamo vinto. A Macerata possiamo fare le primarie ma non ne vedo l’utilità se tutti sono d’accordo su un nome e se c’è un candidato forte che ha le carte in regola per vincere.”
Presenti anche l’Assessore regionale Sara Giannini, il Consigliere regionale Angelo Sciapichetti, Daniele Salvi e Fabrizio Cambriani del Pd.
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Francamente, dire che “…..se tutti sono d’accordo su un nome e se c’è un candidato forte che ha le carte in regola per vincere” le primarie non servono, è un pò tautologico, forse irrealistico e, probabilmente, irrealizzabile. Tuttavia, poiché le primarie non possono diventare un moloch, ove si individuasse IL candidato unico……amen. Quello che vedo più problematico è ripetere a Macerata l’esperienza delle alleanze regionali. In questa provincia la mera sostituzione dell’UDC alle “sinistre” della legislatura Silenzi rischia seriamente di portare alla sconfitta del centrosinistra. Altra cosa è aggiungere l’UDC alla maggioranza di allora, su questo bisogna lavorare… pagandone anche i necessari prezzi…..credo che chi stava ascoltando Ucchielli avesse ben presente questa circostanza.
Io non ho mai capito cosa sia il PD e cosa faccia di preciso.
@Ipno
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J-P Sartre
Che cosa vorresti fare del Partito?
Una scudera per cavalli da corsa?
A cosa serve arrotare un coltello, se non lo usi mai per tagliare?
UN PARTITO E’ SOLO E SEMPRE UN MEZZO.
NON C’E’ CHE UN SOLO SCOPO: IL POTERE
Ho capito gianfranco, ci avevo fatto un mezzo pensiero sopra anche io.
Ricapitoliamo, correggimi se sbaglio:
il PD è un partito che ha conquistato il potere attraverso altri poteri, che necessitano a loro volta del potere del PD per conservare il potere e magari ottenere più potere, a discapito ovviamente di chi il potere non ce l’ha, ovvero i cittadini.
Ora il PD mantiene il potere perché usa il potere in modo tale da sembrare peggiore di chi ora ha il potere. Siccome chi ora ha il potere ne sta facendo di cotte e di crude, il PD deve seriamente impegnare tutto il potere che ha per sembrare ancora più incapace.
Nonostante sia questa una impresa assai ardua, ci stanno riuscendo benissimo!
E’ tutto chiaro adesso!
Macerata è una provincia moderata, per carattere più che per politica. Per questo stonano la presenza di partiti come la Destra, la Lega e di personaggi confluiti nel PDL solo per garantirsi uno spazio.
Un PD forte affiancato dall’UDC, con l’apporto marginale dei partiti minori sarebbe una garanzia per tutti.
@IPNO
J.L. Sartre scriveva questo a proposito dei partiti (di TUTTI i partiti, nessuno escluso) negli oramai lontanissimi anni ’60.
E tieni presente che, all’epoca, c’era ancora l’ideologia che era un fortissimo collante tra gli iscritti.
Cioè per il bene del partito, per le tesi, per i programi c’erano ancora tantissimi disposti a fare le ore piccole, a discutere, a farsi un mazzo così (volantinaggi, affissioni manifesti, ecc.)….
Immagina ora, che per TUTTI i partiti le ideologie sono oramai in soffitta ben chiuse dentro gli armadi, che cosa potrebbe essere un partito oggi….
Caro Sig. Cerasi
Il partito?
Ovvero: una “parte” che si associa per il bene della parte di cui ne rappresenta l’opinione.
Ovvero: una “libera” associazione dove le persone (iscritti) si ritrovano per discutere ed elaborare iniziative tendenti al bene comune.
Ovvero: una “reale” esigenza del sistema parlamentare per rappresentare le parti sociali.
Ovvero: “organizzazione” politica riconosciuta dalla legge e da essa controllata.
Il partito?
Non è garanzia di democrazia: infatti in Russia c’era il partito ma governava Stalin, in Italia c’era il partito ma anche la dittatura fascista, così come oggi avviene a Cuba, Libia, Iran, Iraq, Afganistan ecc. ecc.
Ma senza partiti non ci sono “libere” associazioni che concorrono alla scelta del Suffragio Universale che determinano scelte a maggioranza.
Ma senza partiti come dovrebbero essere identificati i personaggi da votare?
Il qualunquismo contro i partiti mi può anche stare bene ma vorrei sapere qual è l’alternativa, come si dovrebbe regolamentare l’attuale società parlamentare stabilita dalla Costituzione.
Caro sig. Pio Angeletti
Moderato? Cosa significa secondo lei e soprattutto come può essere applicata nella società.
Un evasore fiscale può essere anche una persona “moderata” oppure no.
Un politico che prende “tangenti” può anche essere una persona “moderata” oppure no.
Perseguire i corrotti, i banditi, i mafiosi ecc. ecc. è un atto “moderato” o un atto “intransigente”?
A volte mi sembra che preferiamo usare delle terminologie solo per scopi di “razzismo” politico e di parte con l’unico scopo di emarginare alcuni a vantaggio di altri.
Tutto questo va a discapito della “democrazia” che è Confronto, Dialogo, Rispetto, Libertà e solo un vero e libero confronto può aiutare le persone a risolvere i problemi.
Nel 2009 ho accettato di candidarmi alle provinciali di Macerata con la Fiamma Tricolore, e per questo secondo il suo ragionamento sono una persona “moderata” oppure no?
Sono contro l’insediamento “Giorgini”. La mia posizione è fra i moderati o no?
Chiedo scusa per le opinioni troppo personali e le domande, ma sono uno che cerca sempre di capire o perlomeno tenta di farlo. Spero che le riflessioni siano utili a tutti i lettori di Cronache Maceratesi.
Distinti Saluti
Tonino Quattrini
Caro Sig. Tonino Quattrini,
lei dice “tendenti al bene comune”, io non sono d’accordo. Per me non ci tendono proprio, anzi il bene comune è tutt’altra cosa. Le faccio vedere il mio umile punto di vista. Per me il bene comune è:
– In primis adoperarsi per sconfiggere la scarsità delle risorse, invece questo non viene assolutamente trattato da nessun partito politico. E per risorse intento moneta legale e fonti energetiche, per fortuna acqua e aria sono ancora disponibili.
– Incentivi speciali alla ricerca tecnologica che è l’unica cosa che migliora la qualità della vita (per lo meno quella “materiale”)
– Incentivi alla sostituzione della manodopera con macchinari, incentivi alla trasformazione dei lavori ripetitivi con quelli creativi, diminuzione drastica dell’orario lavorativo.
– Possibilità di avere una moltitudine di organi di informazione indipendenti tra loro e fruibili dalla popolazione a scelta.
-Incentivi alle reti democratiche e paritetiche, di qualsiasi tipo: informatica, energetica, sociale, culturale, professionale…
– Smantellamento progressivo di una tecnologia superata, costosa, non performante, pericolosa, non ottimizzata come l’automobile. Incentivi alla mobilità di nuova generazione.
– Costruzione dei centri abitati con rispetto alla bellezza e a misura d’uomo, non di macchina.
– Aggressione all’obsolescenza programmata.
– Suddivisione della scuola in due tronconi: una dove si forma la persona con il suo senso critico, una dove si forma l’uomo ad una professione.
– Programmazione della civiltà umana per la sostenibilità ambientale.
– Combattimento agli accentramenti di potere che non perseguono il bene comune.
E molto altro ancora, ma penso di stare annoiando, comunque sia mi pare che la direzione dei partiti politici (di tutto il mondo o quasi) sia invece sostanzialmente opposta.
No sig ipno non sta annoiando, le sue argomentazioni sono interessanti e validi argomenti da approfondire e dibattere.
Se le persone apportassero le sue considerazioni all’interno dei partiti vi sarebbero meno spazio per quelli legati ai “poteri economici”.
Il problema secondo me non sono i partiti come organizzazioni ma le gerarchie all’interno dei partiti e le persone che votano più per appartenenza e contro “qualcuno” invece di dialogare per il “bene comune”
Poi tutte le sue argomentazioni, almeno quelle legate all’ambiente, al territorio, acqua, aria, rifiuti, gestione del territorio ecc. erano presenti nel programma del partito che mi sosteneva alle provinciali. Mi dispiace che le sia sfuggito.
Ma il risultato è stato chiaro, solo 1,1% le ha sostenute.
Sono sicuro, anzi certo, che sono molti di più quelli che come me sostengono e chiedono la gestione pubblica dei rifiuti, dell’acqua, delle risorse energetiche, dei fiumi, che si battono contro la “strazio” del territorio naturale ecc.ecc.
Ma ora il passaggio elettorale è fatto, l’importante è non smettere di dialogare, confrontarsi e sostenere certe tematiche, anche da opposte appartenenze.
Solo l’impegno civico senza “razzismi politici” può cambiare questo andazzo sociale.
La ringrazio per il confronto che spero profiguo per i lettori e per il bene comune.
Distinti Saluti
Tonino Quattrini
Moderato è per definizione chi rifugge da posizioni estreme, convinto che il punto di mediazione, come la ragione non è mai tutta da una parte.
Moderato è chi rifiuta la violenza, anche verbale come metodo di lotta politica;
Moderat oè chi fa del rispetto delle regole il suo metodo di agire politico;
Moderato è chi non cambia la costituzione perchè così gli è più facile fare il proprio comodo;
Moderato è chi rispetta la tradizione millenaria della Chiesa e la sua morale;
Moderato è …
Grazie al sig. Pio Angeletti per la precisazione del termine “moderato”.
Sono d’accordo con lei.
Ora facciamo in modo che il termine moderato non sia la scusa estremista di chi vuole escludere gli altri.
Dialogo e Dibattito aperto e niente lotta politica, ma Confronto politico.
Distinti Saluti
ToninoQuattrini
@Quatrini
Lei parla dei partiti in termine teorico perchè poi, nella pratica quotidiana (sopratuttto oggi dove i militanti sono semrpe meno o ci sono i partiti di plastica creati da chi paga e decide tutto) è molto diverso…
….Ci sono cordate di potere, riunioni che durano fino a notte fonda per prendere per stanchezza gli iscritti, parenti e amici che si fano iscrivere solo per farti votare ma che del partito e delle linee guida non ne sanno nulla, ecc. ecc.
Se però, senza ipocrisia, cominciassimo a dire che i partiti sono dei luoghi dove persone si riuniscono per fare gli interessi propri (e non quelli della Nazione) saremmo più seri.
Se questi interessi sono legittimi (cioè non sono contro la legge) non ci sarebbe proprio nulla da dire.
Per evitare che ci siano poi troppe persone “attaccate” al potere si potrebbe mettere qualche paletto.
Si potrebbe per esempio dare modo a tutti di impegnarsi per 10 anni in politica poi, PER ALTRI 10 ANNI, dovrebbe essere vietato di candidarsi alle elezioni oppure avere incarichi nel parastato, partecipate, ecc.
Cosicchè chiunque volesse darsi da fare avrebbe 10 anni per portare a casa dei risultati e poi, per i 10 ani seguenti, gli sarebbe impossibile eventualmente intrallazzare.
E soprattutto così si eviterebero i politicanti di mestiere che, da un incarico all’altro, vivono a spalle della società poichè NON hanno lavorato mai…
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@Angeletti
Solo negli ultimi 100 anni la morale della Chiesa si può considerare moderata (e non sempre poi) e non credo che, andando indietro nei secoli, la tradizione della Chiesa sia tanto da prendere come esempio positivo.
Spett.le sig.Cerasi sono d’accordo con Lei, ma possiamo anche dire che la differenza è fatta dagli uomini e se gli uomini sensibili al bene comune (politica) sono più presenti e attivi le “cose” potrebbero essere diverse. Dipende sempre dalle persone.
Sul tempo (10 anni) di incarico si può essere anche d’accordo ma anche in questo caso non sempre è l’ideale, perchè purtroppo si elimina anche la persona valida e seria. Penso si debba anche valutare le “capacità” delle persone e lasciare la scelta democratica sui meriti e la serietà delle persone.
Sul discorso della Chiesa è tutto vero. Ogni periodo o sistema o ideologia ha i suoi lati bui e i suoi errori, cerchiamo di prendere e valorizzare le fasi positive di ogni esperienza evitando di fare di ogni “erba un fascio”. La storia insegna questo.
Ogni periodo ha lati bui e lati che hanno permesso la crescita economica e umana.
Tonino Quattrini
A parte il discorso sui lati bui delle ideologie, che fatto da un socialista ed un ex fiamma tricolore, suona quasi ironico, mi chiedo perchè un sindaco possa essere eletto al massimo due volte mentre ci sono Presidenti di regioni e province che sono lì da un’eternità per non parlare dei deputati…
Magari potrebbe essere una proposta da inserire nello statuto della provincia, o no?
Non vedo che c’è di ironico nel guardare la storia. Nel tempo dell’impero romano ci sono state grandi cose e anche errori, cosi come nel Medioevo, nel potere della chiesa, nelle monarchie, nel risorgimento, nel fascismo nel comunismo, nel socialismo, nelle democrazie ecc. ecc. Gli errori fanno parte degli uomini, l’importante è capirli come tali ed evitarli nel futuro.
Il sottoscritto non è ex di niente, sono una persona che da sempre ragiona con la propria testa e cerca di impegnarsi in politica per il “Bene Comune”, con questo non dico di essere esente da errori ma cerco con il dialogo ed il confronto di non commetterne. Vede spett. le sig. Pio Angeletti in questo breve scambio di opinioni abbiamo trovato fra tutti, molte posizioni condivise. Partiamo da queste, potrebbe essere un buon inizio per costruire un futuro degno di questo nome.
L’esempio più chiaro ci viene dalla vicenda SUAP Giorgini o forse mi sbaglio?
Ringrazio tutti e passo ad altri fatti
Tonino Quattrini
@Angeletti
Perchè socialista non posso fare quali generi di discorsi?
Mi faccia gentilmente capire, perchè io non capisco proprio che cosa possa entrarci l’essere socialista con la storia passata della chiesa, che non credo possa essere certamente portata come esempio positivo di fratellanza, carità e armonia tra i popoli.
@Quatrini
In linea teorica la differenza potrebbero farla gli uomini, così come dopo 10 ani ci potrebbero essere alcuni che avrebbero ancora molto da dare.
Ma in tempi come questi bisognerebbe dare un segnale forte, anche perchè con le pastine e le pastette della politica sarà ben difficile che i cittadini si riavvicinino ai partiti
Sig. Cerasi, in teoria puoi sicuramente aver ragione, ed è vero che è difficile il riavvicinarsi dei cittadini ai partiti, MA senza i partiti cosa ci sarebbe?
Bisognerebbe dare un segnale forte?
Personalmente non sono favorevole al “segnale forte” credo più nel confronto e nel dialogo e nell’impegno delle persone libere.
Mi scuso per il mio nuovo intervento.
Lascio la scema e mi assento, almeno fino a lunedì.
Buona domenica a tutti
Tonino Quattrini
Sig. Quattrini.
“Segnale forte”non certo inteso come svlta autoritaria ma nel senso di mandare a casa buona parte della classe politica attuale.
Tra l’altro per i danni all’ambiente, le speculazioni, il saccheggio del territorio questo è cominciato su larga scala negli anni ’60-’70 del secolo scorso per cui i politici di allora (molti dei quali in giro ancora oggi) di tutti i partiti andrebbero collocati a riposo e gli dovrebbe essre impedito di continuare a fare danni.