Abolizione delle province: sì o no? Il testo aggiornato del decreto prevede la cancellazione di quelle con meno di 220.000 abitanti purché non confinanti con Stati esteri o incluse in Regioni a statuto speciale. Ma questa novità non è stata confermata ufficialmente ed anzi oggi è stata smentita dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti
Fonti del Tesoro hanno fatto sapere che per la cancellazione effettiva, come del resto è scritto nel testo, servirà un decreto attuativo. A complicare le cose c’è anche la sospetta incostituzionalità di una norma di questo tipo. Gli enti locali interessati sarebbero comunque dieci: Biella e Vercelli, Massa Carrara, Ascoli Piceno e Fermo, Rieti, Isernia, Matera, Crotone e Vibo Valentia.
Quest’ipotesi porterebbe ad una sorta di provincia di Macerata allargata ad alcuni comuni del Fermano. La Provincia di Fermo, 167mila abitanzi circa, sarebbe così a rischio dopo poco più di un anno di vita, così come quella di Ascoli che sfiorva i 400mila abitanti ma che dopo lo smembramento è scesa a 213mila.
In merito interviene l’onorevole Amedeo Ciccanti, deputato dell’Udc:
“La soppressione delle province, che riguarderebbe anche Ascoli e Fermo, prevista dall’art.5, commi 12-17, del DL 26.5.2010, è un provvedimento stralcio parziale e propagandistico, che ben altra attenzione avrebbe meritato in una logica complessiva di rivisitazione delle province la cui discussione la Camera ha rinviato e che ben potrebbe essere affrontata nell’attuale fase di discussione della ‘Carta delle autonomie. La materia della rivisitazione delle circoscrizioni provinciali era già in discussione nella prima commissione affari costituzionali, con la previsione di una soglia minima di 200.000 abitanti e delega al Governo nell’art.14 per definirne le procedure di accorpamento. Tale limite minimo è stato stabilito da tre emendamenti identici che hanno avuto il parere favorevole della commissione. L’art.14 però – prosegue il parlamentare Udc – è stato accantonato perchè il Ministro Calderoli lo ha ‘scippato’ per approppriarsi come Governo di una norma d’impatto mediatico come il taglio dei costi della politica, assai di moda per distrarre l’opinione pubblica da una manovra molto approssimativa e riduttiva nella lotta agli sprechi e alla spesa improduttiva, ancorchè fondata sull’asse Lega/Tremonti. Quello che imbarazza però dell’attivismo del Ministro Calderoli è la scelta del limite di 220.000 abitanti. Perchè? Se 200.000 sono una soglia minima che cancella solo 10 province (quindi poche), 220.000 ne cancella solo altre 4, allora perchè non tirare la riga a 250.000 che ne cancellerebbe ben 14, allora si che si tratterebbe di un risparmio strutturale. O si ha paura dei veti della Lega, oppure – si chiede Ciccanti – si ha paura dell’impopolarità di una scelta giusta e condivisa, dal momento che il PDL con la promessa di abolire le province ci ha vinto la campagna elettorale?”. “La verità – secondo l’On.Ciccanti – è che la norma nel testo approdato al consiglio dei ministri c’era e poi forse sarà tolta come ne saranno tolte altre prima che il testo vada alla firma del Presidente Napolitano, in quanto il testo approvato era approssimativo e molti ministri nemmeno ne conoscevano il contenuto e senza i requisiti dell’urgenza (quindi incostituzionale) per quanto riguarda le norme sulle province che dovrebbero entrare in vigore nel 2014”. “La gatta frettolosa – conclude – fece i micetti ciechi!”.
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Ma non eravamo tutti d’accordo per l’abolizione delle province??? Iniziamo da queste intanto… no??
Meglio di niente!!!!
M. Crispiani
Ma vi sembra possibile far predisporre certe norme da chi occupa le poltrone? Sarebbe come trovarsi a tavola e decidere cha da un certo momento in poi non si mangia più la pietanza preferita. Chi lo farebbe mai?
alla fine rimarrà tutto come ora.
i soliti annunci non seguiti dai fatti.
Ma ufficialmente, prima delle ultime elezioni politiche, quasi tutti i leader dei Partiti erano FAVOREVOLI a eliminare l’inutili carrozzoni delle Province.
Poi i si è resi conto che, a livello politico e di partecipate, tali inutili istituzioni davano da campare a qualche migliaio di fancazzisti che, senza gli incarichi, avrebbero avuto difficoltà a sfamare le rispettive famiglie.
E non se ne è fatto più nulla:possiamo creare qualche migliaio di fancazzisti disoccupati, che avrebbero poche probabilità di essere rinseriti nel mondo del lavoro, mondo del quale loro NON hanno mai fatto parte e di cui ignorano l’essitenza???
Chi se la sente di vedere centinaia di assessori, presidenti, presidenti di enti fare la fila alla caritas???
Secondo il mio modesto parere abolire le province dall’oggi al domani è impossibile.
Non dobbiamo dimenticare che , oltre ai consiglieri , assessori, presidenti ecc.. ecc.., nelle province italiane lavorano anche tante persone che all’improvviso si troverebbero senza stipendio con un immediato crollo susseguente dell’economia (solo la provincia di MC occuppa 500 persone – mi sembra)
Sono convinto che sia necessario una riorganizzazione totale delle amministrazioni locali, accorpando i piccoli comuni (non è possibile che ci siano comuni con solo 30 abitanti) eliminando le province e riorganizzando le regioni.
solita Italia tutti d’accordo nel sopprimere le provincie poi al momento del dunque …..
“la nostra no, solo quelle degli altri”. Speriamo vadano avanti
Io credo che se c’è la volontà politica, qualsiasi provvedimento può essere preso dall’oggi al domani, come dimostrano i numerosi provvedimenti ‘ad personam’ di questo governo, fatti in quattro e quattr’otto, senza tante discussioni.
Scusate la mia ignoranza. Oggi il governo fa una manovra finanziaria per contenere la spesa pubblica, tra questi provvedimenti vi è la soppressione di alcune piccole provincie tra cui quella di Fermo. Ma non pochi anni fa lo stesso governo la istituì e lo Stato sopporto i relativi costi, nonché quelli per le elezioni provinciali. Oggi a quasi un anno dalla realizzazione dela provincia di Fermo la si sopprime, con altri costi. Bho!!!! Non capisco. Personalmente ritengo le provincie Enti inutili che se si vuole effettivamente tagliare la spesa basta sopprimerle tutte. Oh scusate! Sono proprio ingegnua, se si sopprimono le provincie si riducono drasticamente le poltrone per i partiti che non sapranno dove collocare i propri uomini spesso senza arte né parte e non riuscirebbero a sbarcare il lunario. Quindi come non detto.
gentilissimo sig. Ventrone,
mi sembra che lei metta sul piatto 2 cose di una diversità enorme (non per importanza ma per complessità). Ammesso come lei dice che le leggi siano ad personam, le stesse non comportano certo il licenziamento di migliaia di persone, trasferimenti di competenze da un ente ad un altro, dismissione di mezzi e immobili e chissà quante altre cose che io non immagino.
Sono convinto anch’io che tra comuni, comunità montane, province e regioni ci sia “qualcosa” di troppo, ma ritengo molto difficile iil riassetto o l’eliminazione in quattro e quattr’otto. Poi posso anche sbagliarmi ma penso che se domani tutti i partiti votano per l’abolizione delle province passano almeno 10 anni prima che ciò avvenga (ricorsi al TAR e quant’altro)
Se le provincie sono inutile allora regioni a che servono? A che serve un’amministrazione regionale? Quindi il comune deve stare sotto la provincia che a sua volta sta sotto la regione. Se si vogliono tagliare gli sprechi basta una sola amministrazione quindi via anche le regioni.
@Lavoratore
Comunemente tra lo Stato Centrale e le entità locali (Comuni, città piccole, ecc.) storicamente c’è sempre stato un altro livello “intermedio”.
Non a caso tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 del secolo scorso c’era una certa volontà di andare verso l’eutanasia delle Province che, a parte pochissimi compiti e le distinzione delle targhe, poco faceva e poco servivano.
Poi c’è stata un’inversione di tendenza: per giustificare un Ente pressochè inutile come le Province si è demandato (da parte di Regione e Comuni) tutta una serie di compiti; questo per “giustificare” economicamente una struttura che altrimenti NON avrebbe avuto senso.
Non a caso, quando si cominciò a parlare di abolizione delle Province, si parlò anche della creazione dei Macro Comuni, che avrebbero dovuto andare a sostituire le Province, erediandone le poche funzioni.
Per farti un esempio qui nella Provincia di Macerata si ipotizzava un Macro Comune verso il Mare (Citanò, Morrovalle, ecc.), un altro in Collina (Macerata, Corridonia, Appignano, Treia, ecc.) e un ultimo in Montagna (Camerino, Tolentino, San Severino, ecc.) ed anche i partiti si stavano organizzando in tal senso poichè si prevedevano le “assemblee di zona” che erano assemblee diverse da quelle comunali e quelle provinciali.
Ma poichè ogni Provincia, direttamente o indirettamente da da lavorare almeno a 5.000 persone (Prefetture, Tribunali, Uffici, Enti provinciali, ecc.) ecco che non se ne è fatto nulla. altrimenti ci sarebbe dovuto ricollocare/pensionare 5.000 lavoratori diventati inutili
Il discorso del personale non esiste: trasferendo le attuali competenze a comuni o regioni, il personale addetto a tali uffici verrebbe ricondotto sotto uno degli enti di nuova competenza. Solo i presidenti, assessori e consiglieri si toverebbero “disoccupati”. Poi, con un eventuale blocco del tur over, il personale in eccesso verrebbe gradatamente riassorbito. Niente traumi per nessuno, solo risparmi per tutti. Ma quado c’è da toccare le poltrone …. Tenete tutti a mente che quando la destra diceva di voler eliminare le province, la maggior parte era in mano al centro sinistra. Adesso invece, che sono in prevalenza di destra, mandare a casa i compagni di partito è più arduo.
Tutti daccordo nell’abolire le province, purchè sia quella del vicino….nessuno che proclami di voler abolire la propria. Come giustamente detto negli interventi, le Province servono per dare collocamento ad un numero imrpecisato di personaggi che hanno scelto di campare di politica, resterà tutto così com è.
Iniziamo a togliere altri enti, tipo le comunità montane o vari tipi di consorzi e partecipate, e vedrete che questa finanziaria si può autogenerare soltanto con risparmi interni ai costi della politica (e non ai costi dei soliti noti, che saremmo noi)
Tranquilli, non è il caso di agitarsi…
Le provincie non verranno abolite, e non perché qualche dipendente rischia di perdere il posto, ma solo perché un tot di sederi finirebbe senza poltrona.
Il fatto è che oltre alle provincie andrebbero abolite le comunità montane e un sacco di altri enti. Inoltre si dovrebbe fissare una limite minimo per i comuni: se fosse di 3000 abitanti (che è ancora poco) ne sparirebbero circa 4000, la metà di quelli attuali. Ma è solo un sogno…
Ricordo che qualche anno fa fu creato un ente (un altro!) per fare la lista degli enti inutili; e lavorò così bene che la lista che ne venna fuori era molto lunga, e alla fine… si inserirono anche loro nella lista degli enti inutili. Demenziale!