di Alessandra Pierini
L’Emporium, negozio di stock e fallimenti, che aveva aperto i battenti lo scorso novembre all’interno dei locali dell’Autopalace, ha smesso l’attività la scorsa settimana e ha già liberato i locali. Nel corso di questi mesi, la presenza dell’esercizio commerciale all’interno era stata segnalata con striscioni e materassi posizionati all’esterno del palazzo, di grande valore storico e artistico. L’Autopalace infatti è un ottimo esempio di stile liberty, costruito nel 1911 su progetto di Giuseppe Cantalamessa. L’edificio è nato come garage, qui i primi automobilisti maceratesi parcheggiavano le loro limousine e torpedo e qui la Perogio diede origine alla prima linea di corriere. Può essere considerato il simbolo del progresso con cui si è aperto il nostro secolo.
L’attività commerciale di stock e fallimenti aveva incontrato diverse difficoltà burocratiche e amministrative prima di aprire ufficialmente al pubblico, poi però aveva proseguito la sua difficoltà senza particolari problemi. Nei giorni scorsi, improvvisamente, gli articoli contenuti all’interno del palazzo sono spariti e le porte del negozio sono rimaste definitivamente chiuse.
Elia Pansoni, il proprietario dell’immobile ci spiega che è un problema economico: “Ho consegnato i locali a luglio 2009 per effettuare dei lavori all’interno. Prima di decidere di affidare all’Emporium l’Autopalace sono andato a vedere altre attività che la stessa società aveva nelle Marche ed erano veramente carini e ben messi, quindi ho accettato di buon grado questi affittuari. Anche la Sovrintendenza ha dato il suo parere positivo perchè comunque la nuova attività non avrebbe comportato variazioni strutturali dell’immobile. Purtroppo in seguito ho avuto dei problemi con il pagamento dell’affitto e mi sono dovuto rivolgere ad un avvocato. Il titolare del negozio mi ha restituito i locali nei giorni scorsi.”
L’Autopalace risulta essere un locale commerciale ma cosa sarà in futuro? “Un locale così grande è difficile da affittare – ci dice Pansoni – mi piacerebbe valorizzarlo con un’attività adeguata, sono disposto a confrontarmi con chiunque abbia una buona idea per trovare una soluzione adeguata.”
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per un’attivtità commerciale, a me pare che si addica bene a una esposizione – vendita di mobili antichi e oggetti di antiquariato con anche un laboratorio di restauro annesso, oppure di oggettistica e arredo per la casa .
sul piano sociale, sarebbe utile, se si potesse destinare quale sede per una “bottega dei mestieri ” sperimentale, finanziata da un Ente e con la collaborazione della CNA, che ospiti una vera e propria scuola con tanto di attestato finale, per tutti quei giovani o meno giovani che volessero apprendere l’arte di un lavoro manuale, compresi quei mestieri che vanno scomparendo.
Potrebbe rappresentare inoltre, un modesto contrasto alla disoccupazione e al precariato locale., considerato che in ogni momento si può apprendere un mestiere, anche dopo un completo percorso di studi o un licenziamento a metà percorso lavorativo e certi mestieri oggi possono dare dei redditi non paragonabili a quelli impiegatizi .
le proposte di Tamara sono intelligenti e orienterebbero verso un’attività che crea sviluppo: certo ci sono i probemi dell’accesso, visto che si trova lungo un viale particolarmente a rischio per il traffico; ai miei tempi si pensava a destinarlo al museo della carrozza che invece ha avuto una collocazione molto più effic ace e nobile.
SI POTREBBE DESTINARE A MUSEO DELLE MOTO (MOLTISSIME E DI GRANDE PREGIO) CHE UN MACERATESE DOC STA TENTANDO DI DONARE AL COMUNE?
Naturalmente concordando un prezzo di affitto adeguato ad una mostyra non ad un’attività comerciale.
Consiglio il proprietario di trattare cvon l’assessore DI GERONIMO!
L’autopalace è nato disgraziato e morirà così! Ma vi pare un posto adeguato per aprire qualsiasi attività commerciale senza un minimo di parcheggio? Comunque i candidati sindaci possono anche loro un pochino sprecarsi a trovare una soluzione anche se pare una cosa da niente!
Bravo Gian Mario anche a riproporre l’ argomento. E’ noto che la città di Pesaro, con i suoi evidentemente accorti amministratori, accoglierebbe da subito la donazione di questo patrimonio. Sono garantiti visitatori appassionati da ogni parte d’ Europa.
Che fosse l’ ultima occasione buona da non perdere?
…e se invece fosse destinato ad accogliere i tanti ragazzi maceratesi che fanno musica? Quando frequentavo l’oratorio salesiano, ricordo che Don Ennio aveva destinato, gratuitamente, una sala attrezzata dell’Istituto a tutti i giovani musicisti. Non mi pare che Macerata ci sia qualcosa del genere, eppure alla festa della musica ci sono tanti bravi giovani che vi partecipano.
Il Palace è stato aperto alla musica nell’Ottobre del 1997: ma purtroppo la sua evoluzione a tutti nota non fu positiva per le gestioni che si sono susseguite, sia per le proteste degli abitanti che per il parcheggio selvaggio nella zona. Eppure le serate al Palace erano molto gradite e frequentate: come spazio per la musica: nulla di più adatto per l’acustica, per l’architettura, per la vicinanza ai giardini e al parcheggio sotterraneo. Chi avrebbe il coraggio imprenditoriale di ritentare?
E’ per questo che io propongo di riprendere l’idea di un museo originale, appropriato alla struttura, quale quello della moto: in città c’è una persona che aspetta da troppo tempo di donarci la sua splendida collezione, che può, come dice Piero Piccioni, diventare un’attrattiva turistica per un crescente pubblico di nicchia. Domani stesso mi darò da fare per riprendere io il discorso!
Salve dott.Maulo,
mi permetta ma trovo l’idea del museo di moto un’idea non molto felice…abbiamo parlato, qui e in altre sedi, che ci sono altre priorità, come la mancanza di strutture per i giovani…sono in accordo quando lei dice che difficilmente qualcuno abbia il coraggio imprenditoriale di ritentare vie già percorse…ma il coraggio viene fuori se c’è l’aiuto del comune , ad esempio: Andrea scrive della necessità di spazi per i giovani che vogliono fare musica, io conosco molti ragazzi che, volendo fare teatro e avendo pochi soldi, sono costretti ad arrangiarsi in modi impensabili, etc etc. e potrei continuare. Se il comune si impegnasse nella concessione a prezzi agevolati di questo spazio trarrebbe un piccolo profitto e potrebbe dare la possibilità ai ragazzi di esprimersi facendo musica, teatro o altro…
Ora io non sono contrario ad un museo delle moto ci mancherebbe, ma non la vedo come un’esigenza impellente da parte della comunità, ma come al solito una decisione senza la conoscenza delle reali esigenze della comunità.
@Gian Mario Maulo
la ringrazio innanzitutto della considerazione e vorrei replicare che per la proposta da me avanzata sulla “Bottega dei mestieri,” in quanto scuola non avrebbe bisogno dei parchegg; tanto più che proprio lì sotto cè il parcheggio dei giardini Diaz.
Colgo l’occasione, per suggerire alcuni mestieri che meriterebbero attenzione formativa con corsi brevi, finanziati da un Ente anzichè essere fruibili a pagamento da chi li organizza a scopi di lucro .
alcuni esempi dunque sono,: giardiniere e floricoltore, barman, baby sitter, sarto con capacità di riadattamento dei capi, orologiao, incisore e perchè no DJ …e tante altre specializzazioni ancora.
mi dispiace di essere costretto ad autocitarmi, ma la destinazione a discoteca fu presa dal Sindaco Maulo nel 1997 e fu lui ad inaugurarlo nell’ottobre del 1997: i giovani sapranno che le proteste dei residenti crebbero al punto che il locale, alcuni anni dopo, dovette chiudere: questo per dirvi quanto sono convinto della validità di quel locale per la musica dei giovani. Ricordo pure che nell’ottobre 1997 abbiamo aperto il centro sociale in cui una parte è insonorizzata proprio per gruppi musicali.
Ma ritengo realisticamente improbabile un’altra avventura musicale al Palace dopo le proteste che lo hanno costretto alla chiusura: se poi si aggiungono gli altissimi costi dell’affitto e la collocazione lungo la strada (avrete n otato che c’era un semaforo di sicurezza che si sarebbe accesso in casi di emergenza, vista la collocazione lungo una strada in cui si va abbastanza veloci), credo che nessun privato si avventurerebbe in una nuova avventura: MAGARI RIUSCISSE! PERO’, ONDE EVITARE ALTRI affitti a ….materassi e affini più remunerativi ma più antiestetici, meglio pensare ad una destinazione più consona alla struttura e alla sua storia e più sostenibile economicamente, tentando una destinazione con valore culturale e in parte sostenibile con biglietti da museo e con annessa attività di nicchia: per questo mi sono permesso di lanciare l’idea di uno spazio di….’moto…rimessa’: c’è un privato che vuole donare le sue 500 moto al Comune; ilComune ha già dato la disponibilità a ricevere il dono ed ha già individuato una collocazione temporanea al terzo livello del parcheggio Sferisterio con alcune modifiche costose alla struttura per chiuderla; siccome l’attrattiva di un museo delle moto potrebbe consentire almeno parzialmente un equilibrio economico e siccome il Palace era destinato già inizialmente ad autorimessa , si potrebbe pensare a questa destinazione stabile, invece di lasciare il palazzo ad una destinazione aleatoria e poco estetica. Che ci sia bisogno di una discoteca lo riconosco benissimo ma le esigenze strutturali, ambientali, e di viabilità sono tali che oggi nessuna autorità di sicurezza permetterebbe più un tentativo all’autopalace. Il discorso è identico per una scuola di arti e mestieri o simili: ci vogliono strutture, aree di sosta, viabilità che permettano una sicurezza; inoltre l’autopalace è in grande salone, non trasformabile in una scuola se non con opere interne faraoniche che costerebbero di più di una costruzione nuova (e per di più i vincoli della sovrintendenza non permettrebbero tale trasformazione neppure interna): questo, senza nulla togliere all’idea di Tamara per Macerata. .
Salve dott.Maulo,
potrebbe cortesemente rispondere al mio intervento in merito alla questione…mi interessa molto la sua opinione…perchè con il suo intervento non ha risposto o per lo meno ha risposto parzialmente all’intervento della dott.ssa Moroni…io non ho parlato di discoteca in quanto sono a conoscenza dei problemi che la precedente gestione ha creato. Però come le dicevo il comune potrebbe venire incontro a chi fa teatro o musica (per esempio) finanziando una parte dell’affitto e coprendo le spese per insonorizzare l’ambiente per le prove musicali…
Elia colgo l`occasione per salutarti…………ti ricordi in sardegna con la squola…….ti ricordi quando te sfasciasti tutti glirenno con l`honda arizona nera torno le mura?
quant`era meglio….e`
non c`entra niente con l`articolo.
volevo solo salutarti ricordando un po` di gioventu quando tutto era bello….tranne le vardasce vrutte che vinia su piazza….ciao
Po scusa ma un negozio de fallimenti come putia chiude? Co`n fallimentu.
Teatro fisso di Burattini.Spettacoli di burattini volendo non solo per bambini.Poi questa (ancora inesistente compagnia di burattinai) dovrebbe girare per le piazze del centro due volte a settimana alternzndosi di piazza in piazza.
In estate uscita ai giardini Diaz ecc. ecc.
a david: il problema di locali per chi fa teatro o musica è reale e crescente ed è il segno che esistono tanti giovani con interessi alti: credo che le sedi devono essere molte e dislocate in varie sedi della città (ex sedi di circoscrizione, centri sociali polivalenti,…. ) La mia risposta non vuole assolutamente negare questa esigenza: l’ho pesonalmente riconosciuta con il centro sociale delle Vergini, con quello di via Alfieri…(certo poi bisogna vedere come sono gestiti…). Io ritengo che un salone immenso come quello dell’autopalace non sia adatto allo scopo (sia per i costi altissimi dell’affitto, sia per la struttura aperta unica, sia per le resistenze della gente del quartiere : questo non significa che non c’è l’esigenza (ripeto) ma che deve essere previsto un utilizzo polivalente di varie strutture decentrate (se si vuole essere realisti sull’efficienza, sui costi, sull’utilizzo di molti gruppi,non si può pensare a una struttura unica centralizzata ed enorme come l’autopalace); per quanto riguarda la proposta di Tamara, ugualmente bisogna pensare a questa esigenza in sinergia con chi ha competenza nella materia (provincia!) e in strutture adeguate: l’autopalace è una struttura aperta non frazionabile, in una zona con difficoltà di vie di fuga, in ogni caso costosissima da ristrutturare, che difficilmente otterrebbe il via libera alla ristrutturazione per tale destinazione: LE DUE ESIGENZE SONO REALI, COME SODDISFARLE E’ DA CERCARE IN STRUTTURE DIVERSE.
Da alcuni commenti mi sembra che non tutti sanno che quel locale non è di proprietà comunale, ma di un privato.
Forse anche la sua voce conta qualcosa.
@ David Del Bianco
non sono dottoressa e comunque non serve nessun titolo per occuparsi di politica. anzi, forse giova il contrario
L’ esibizionismo si scontra col mio modo di essere, ma come si dice…quanno ce vo’ ce vo’ …quando vengo attaccata gratuitamente per bassi scopi elettorali sempre come comunista talebana e si fa della facile ironia su una mia semplice proposta , scatta l’autodifesa con le dovute puntualizzazioni del caso.
Salve Tamara,
va meglio cosi? è il mio modo di rivolgermi alle persone più grandi di me e a cui porto rispetto. Non era assolutamente nelle mie intenzioni offenderla. Ora che me lo ha detto non la chiamerò in questo modo:-)…e per quanto concerne il “ce vò vò”, sono in accordo con lei perchè in politica, a mio avviso, serve mettesi in gioco e sporcarsi le mani. Ad ogni modo la questione del Palace è una questione complicata…certo che così come sta non può rimanere e, a mio avviso, prima di escludere le varie proposte, dovrebbe essere fatto un breve studio tecnico di fattibilità per un eventuale cambio di destinazione e per la ristrutturazione dei locali. Se non vado errato ci sono due uscite e si potrebbe separare il locale in due zone; una per chi fa musica (insonorizzata ovvimanente) e una per chi fa teatro (sono sempre esempi)…Al termine dello studio di fattibilità, se l’esito sarà negativo, allora si potranno cercare altre soluzioni…
e per quanto riguarda l’appartenenza al privato, in precedenza infatti ho scritto che il comune si dovrebbe accollare (sarebbe cosa buona e giusta) i costi dell’affitto (anche solo in parte) e quelli di un’eventuale ristrutturazione.
@ tamara: spero che lei si riferisca a chi l’ha qualificata come talebana : è in buona compagnia perché quell’interlocutore ha tacciato anche me di talebano perché amico di …voi talebani: io ho tradotto “tutti quelli che hanno idee innovative e vogliono portarle avanti con una certa dose di determinazione per la crescita e ilo bene comune della città sono denominati talebani dagli avversari”. Spero che ci si vedrà in consiglio dalla parte dei…24 componenti di maggioranza: lì si potrà far crescere la proposta sua di ‘bottega dei mestieri’ e la proposta di david relativa a strutture per musica e teatro.
@ Gian Mario Maulo
sì, ma soprattutto idee, innovative o meno, è di quelle che c’è carenza più che mai in questo turno elettorale.
Sento soltanto discorsi appesi sul passato proiettati nel futuro .
Ha ragione da vendere chi rivendica spazi per fare musica, per le arti e il divertimento . sono spazi da colmare , perchè non vengono lasciati come vuoti da chi li avverte come necessità e quindi finisce che si cerca di soddisfare altrove o diversamente questo bisogno. Anche la noia come disagio sociale va affrontata da chi amministra, perciò è sacrosanto lamentare queste carenze .
La ringrazio di condividere l’ interesse per la proposta sulla Bottega o Scuola dei mestieri .
Non c’è mestiere che si improvvisa, neanche quello della baby sitter, che si assume al di fuori delle consuete agenzie sociali, asili e scuole, un ruolo di responsabilità enorme a pensarci bene. Saprebbe una ragazza inesperta che mette un annuncio tanto per trovarsi qualcosa da fare, intervenire prontamente per esempio in caso di soffocamento alimentare ? eppure normalmente danno loro da mangiare ai piccoli che gli vengono affidati.
solo per fare un piccolo ma significativo esempio della utilità di offrire dei brevi corsi formativi pubblici qualificati, anche per questi più “semplici ” mestieri.
@ David Del Bianco
va meglio sì…salve…, ma che offesa? la mia era una doverosa precisazione nei confronti di tutti. .ciao