di Alessandra Pierini
e Beatrice Cammertoni
Sono stati solo 70 voti a spostare l’ago della bilancia elettorale in favore di Carancini, che da oggi sarà il volto del centro-sinistra per le comunali di marzo. Un risultato forse atteso, ma sicuramente non scontato, che ha tenuto fino all’ultimo il Pd con il fiato sospeso o a dirla con parole di Angelo Sciapichetti: “Se volessimo fare una donazione di sangue in questo momento, garantisco io che non ne uscirebbe neanche una goccia.”
Per il primo partito del centro-sinistra, questi 70 voti significano molto di più di una vittoria, in quanto altrimenti non avrebbe potuto presentare alcun candidato alla prossima competizione elettorale. La grande tensione di uno spoglio quanto mai incerto, sfocia a conti fatti, in un grande entusiasmo tra gli esponenti del partito, che si sono ritrovati numerosi nella sede di Via Spalato.
Bianchini, invece, viene salutato con un grande applauso unanime, che addolcisce in qualche modo una sconfitta decretata da una manciata di voti ma i componenti del suo schieramento già vociferano: “Prima lo insultano, poi lo baciano. Hanno fatto polemica sugli extracomunitari e in realtà erano da tutte e due le parti.” L’Assessore uscente viene invitato dal vincitore a brindare con la bottiglia prontamente aperta per festeggiare quella che sembra una ritrovata unione del centro-sinistra.
Carancini, entusiasta del risultato ottenuto dichiara: “E’ stata una competizione difficilissima, ma alla fine la vittoria è stata di tutti. Credo che questo risultato ci dia una bella spinta per il 28 e 29 marzo. Abbiamo anche dimostrato che le primarie sono un ottimo strumento.”
Bianchini invece mette definitivamente in chiaro il destino della sua lista: “Confluiremo nella coalizione di centrosinistra ma queste primarie hanno dato un segnale forte. C’è una significativa componente di voto popolare che non si riconosce nel Pd e che non ha scelto Carancini. Ora serve un’azione politica di sintesi. Chiederò di portare avanti una nuova classe dirigente e per me non voglio nè carica di assessore nè di vice-sindaco. Ora Carancini deve creare una squadra di centrosinistra che corra nella vera competizione contro il centro destra, il grande centro e le altre liste.”
Gli fa eco qualcuno dei suoi: “Il Pd ha poco da festeggiare, hanno vinto per 70 voti ma loro sono un partito e noi non siamo niente.” Incalza Alessandro Seri: “Finalmente hanno capito la forza di Pensare Macerata.” Non mancano anche stavolta polemiche post-voto, dopo la bagarre degli immigrati questa volta è il Pd ad essere nell’occhio del ciclone. Bianchini ha riferito di alcune persone avvicinate all’ingresso dei seggi a cui veniva sconsigliato di votarlo.
Nella affollata sede del Pd avviene anche il simbolico passaggio del testimone tra Carancini e il sindaco uscente (o “scadente” come ironizza lui stesso) Giorgio Meschini: “Comincia la vera campagna per riconfermare il centr sinistra che dovremo condurre tutti insieme. Ora Romano Carancini dovrà costruire una coalizione quanto più larga possibile e avrà tutto il mio sostegno e appoggio. Mi auguro che Carancini possa succedermi al governo della città. La sua vittoria mi dà qualche speranza in più di festeggiare il 28 e il 29 marzo.”
Narciso Ricotta, coordinatore comunale del Pd, ha dichiarato: “Le primarie si sono rivelate una conferma che far votare tutti è la scelta più giusta. Grazie a Massimiliano Bianchini per la sua competizione leale e serena.”
Non è voluto mancare neanche l’Onorevole Adriano Ciaffi che dall’alto della sua esperienza amministrativa e da profondo conoscitore delle dinamiche politiche cittadine ha dichiarato: “Le primarie sono state una consultazione vera, non fabbricata da patronati, esistenti o inesistenti, sono i cittadini che hanno scelto.
Il ballottaggio ha dimostrato grande armonia tra i candidati che se continueranno ad essere uniti allargheranno il consenso. A Carancini spetterà il compito di allargare su un programma un consenso che vada oltre lo stesso centrosinistra che rimane perno su cui ricomporre la necessaria unità e continuità.”
Nonostante lo scenario di apertura tra le forze del centrosinistra, a Carancini l’arduo compito di concretizzare l’unione di intenti espressa da più parti. Il risultato di oggi, pur premiante, spinge al Pd a un’autoriflessione sul reale consenso su cui può contare in città, visto che “il voto popolare” così come l’ha definito Bianchini si è rivelato più consistente del previsto.
A questo punto non resta che attendere, chiarite le posizioni di centrodestra e centrosinistra, quali tinte assumerà la prossima campagna elettorale con una coalizione di centro ancora da definire e con l’incognita delle liste civiche.
(Foto servizio di Guido Picchio)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Complimenti al vincitore ma nche a Massimiliano. vincitore morale di queste primarie.
Prima il PD è stato incapace di scegliere un proprio cadidato (facendo la sintesi tra le 3 anime che lo compongono e scegliendo il megio) presentando al primo turno delle primarie ben 3 candidati.
Al ballottaggio, ricompatato dietro il nome di Carancini, vince per una manciata di voti e festeggia come se avesse stracciato Bianchini mentre invece, i 70 voti di distacco, sono assolutamente una sciocchezza.
Nonostante i sorrisi di corcostanza, i brindisi, le grandi pacche sulle spalle e l’euforia che traspare dalle foto il risultato dovrebbe essere approfondito e letto in chiave sostanzialmente diversa… E ci sarebbe poco da stare allegri.
L’affermazione(indubbiamente si tratta di un’affermazione) di M.S.Bianchini, che personalmente apprezzo per l’impegno serio con cui ha guidato l’assessorato che gli era stato affidato, è stato determinato dal formarsi di un’amalgama per molti versi simile a quello che a suo tempo si era formato a sostegno di Maulo. In parte si notava il desiderio di novità, in parte una sorta di antipolitica, quella stessa che ha portato una certa destra a governare l’Italia. Si sono visti rimettersi insieme gli stessi gruppi, associazioni e singoli personaggi. La novità che ha fatto la differenza, anche se prevalsa di poco, è quella invece del bisogno di politica, cui ha contribuito una fetta consistente degli ex popolari che nella precedente esperienza erano invece solo l’avversario da eliminare, ma che hanno sempre creduto nella Politica. Ora al candidato Carancini, cui va tutto il mio sostegno, non resta che scendere tra la gente, capirne i reali bisogni e presentare un programma fattibile che, pur in un momento di grave crisi qual è quello che stiamo vivendo, tenga conto conto di tali bisogni e tagli ogni e radice all’antipolitica.
Ardiccioni
L’analisi di Gianfranco è puntuale, tuttavia gli manca il cinismo partitico – e di quel partito, poi… -. Quel cinismo che, quando conviene, sono i numeri che contano, e la memoria può annebbiarsi (conviene che lo faccia) in quattro e quattr’otto. Carancini ha vinto? Ha vinto Carancini. L’esile distacco avrebbe valso solo in caso di vittoria di Massimiliano (non dimentichiamo che dietro Carancini ci sono: Gian Mario Maulo – già sindaco in forza al centrosinistra e unico caso (al mondo, credo) non riproposto per il secondo mandato -, Giorgio Meschini – due volte sindaco nonostante il nulla amministrativo -, Adriano Ciaffi – il più vetusto emblema di un modo vecchio e parimenti, purtroppo, non antico, di fare politica -): gente che la logica avrebbe pensato in quarantena; ma la logica popolare, non quella di un partito – e di quel partito.
Ora Massimiliano – che forse, continuo a pensarlo, ha sbagliato a presentarsi alle primarie, pur dimostrando rettitudine di cuore perché nel frattempo è rimasto assessore e lo è ancora – dovrà vendere cara la pelle. I professionisti di partito – e di quel partito – sapranno come tentare di ammansirlo, pur ribadendo col “distacco del vincitore” che Carancini ha vinto e dunque ha vinto Carancini. Non Bianchini. Anche se per le primarie di popolo hanno in realtà fatto la conta di tutti gli iscritti al partito. E così sul nome di Carancini – che già un amico di quel partito mi aveva fatto per certo già nello scorso mese di luglio – ora si vanno ad imbastire tutte le strategie per il futuro. Io sono contento solo perché – nonostante l’affetto sincero per Massimiliano e la curiosità sperata fino all’ultimo di vedere una novità in città – vinco un sacco di cene di pesce (già al primo turno, quando molti sinceri commentatori credevano che sarebbe stato Mari, ne ho vinte diverse).
Tornando all’analisi: anche se Carancini non ha vinto, ha vinto Carancini. La triste verità, però, è che il centrosinistra ha confermato la giunta uscente, l’amministrazione di questo decennio. Dunque, finito anche da parte mia il cinismo dell’analista e ripreso in mano il cuore, mi auguro due cose:
1) che la città – quella vera e tutta intera – voglia davvero cambiare.
2) che Massimiliano non decida di vendere cara la pelle con rettifiche in corso d’opera degli intenti dirompenti che hanno segnato il suo successo fino ad ora.
@Carissimo Filippo,
Non ho voluto fare un analisi cinica soltanto perché l’aggregazione che, via via, si è andata raggruppando dietro a Carancini (di cui tu hai fatto i nomi) è troppo navigata e troppo dentro ai centri di potere per non capire che (nonostante i sorrisi e i tappi che sono volati in aria) il loro candidato, che ha vinto per una miseria manciata di voti, in realtà è uscito politicamente con le ossa rotte dalla competizione.
Carancini non ha vinto con un distacco netto, chiaro, limpido: è arrivato soltanto un quarto di passo prima di Bianchini.
Ma con una differenza sostanziale: dietro Bianchini non c’erano gruppi di potere organizzati mentre dietro Carancini (basta vedere le foto ed i sorrisi qui sopra) c’era un intero partito (e non solo).
Quindi in definitiva se avesse vinto Bianchini sarebbe, forse, stato un candidato Sindaco debole (perché senza gruppi organizzati alle spalle) ma libero da condizionamenti, mentre adesso si profila l’ipotesi di un candidato Sindaco che sia ostaggio e in completa balia di coloro che l’hanno supportato perché, senza questo supporto determinante, probabilmente non sarebbe nemmeno riuscito a superare lo scoglio delle primarie…..
…Ed è improbabile (se non impossibile) in politica che tu riesca a dire “no” a coloro i quali devi interamente la tua vittoria.
La tua analisi lucida continua. E io continuo a integrarla:
1) Massimiliano sarebbe stato un candidato talmente debole che i franchi tiratori non si sarebbero potuti contare; anche per questo ritengo convintamente che non doveva optare per la partecipazione alle primarie. Così si è fatto prendere le misure e la sua candidatura civica – come la sua lista fa presente – è irrimediabilmente bruciata.
2) Carancini non è ostaggio del passato; più propriamente è espressione del passato.
Concordo con Intermesoli…Bianchini è il vincitore morale di queste primarie (anche se conta poco purtroppo), primarie che hanno dimostrato nuovamente la debolezza del Pd. Il fatto che hanno festeggiato parecchio conferma che avevano una grande paura di perdere…e invece l’hanno spuntata per una manciata di voti
Quello spumante, quelle facce sorridenti.. (qualcuna resuscitata dal freezer.. vedi Ciaffi..) mi ricordano altre bottiglie di spumante, altre facce soriddenti, che una notte di marzo del 2006 saltellavano su di un palco approntato da giorni per celebrare un trionfo annunciato!!! Mentre invece non si rendevano conto che stavano festeggiando la miseria di 23.000 voti in più (a livello nazionale rispetto all’Opposizione) alla Camera, 200.000 voti in meno al Senato !!!!! Ricordate poi com’è andata a finire??? Auguri !!!!!
che tristezza e che avvilimento…vedere ancora un volta Ciaffi!! quando ci libereremo dei democristiani? quando??
e comunque, anche se purtroppo sono i numeri che contano, il vero vincitore è stato Bianchini….il PD ieri sera era terrorizzato, credetemi.
Dall’analisi del voto delle primarie esce un quadro sostanzialmente non tranquillizzante. 70 voti di differenza possono essere pochi o tanti, ma il problema è sostanzialmente politico. Abbiamo di fatto un elettorato attivo e partecipe diviso a metà. Le primarie lasceranno molti cocci e credo che sarà compito prioritario di chi come noi, comunisti italiani, a queste era contrario cercare di raccattarli e metterli insieme di nuovo. Le elezioni comunali potremo anche vincerle forse, ma con un percorso che tenga conto innanzitutto che è dalle forze del centrosinistra che si deve partire e dal programma che queste forze esprimeranno. Sui programmi e non sui futuribili organigrammi che si potrà aprire il confronto con chi sarà interessato a portare un arricchimento e non uno stravolgimento. Vigileremo attentamente su questo percorso, anche perchè non possono essere disattesi impegni che non sono stati presi solo dal PD e da Pensare Macerata, ma che hanno coinvolto noi, il PRC, l’IDV,SLE. Non mi preoccupa vedere qualche (ex) notabile festeggiare. Non si misura su questo la novità che tutti ci aspettiamo dalla ( speriamo!) nuova amministrazione o la sua disattesa.
Ha vinto Romano Carancini. Da lui ci aspettiamo questo. Come lo avremmo richiesto a Massimiliano Bianchini. Noi faremo la nostra parte con l’impegno, la serietà e la moderazione che penso ci abbia sempre contraddistinti. Ma anche con la fermezza nell’agire che riteniamo corretto. La vittoria o la sconfitta dipendono da tutti.
Mauro Proietti, segretario PdCI Macerata
Ma la redazione non ha detto che avrebbe cancellato i commenti di chi non si firma per esteso?
“Abbiamo di fatto un elettorato attivo e partecipe diviso a metà” . Anche io integro: abbiamo una grande fetta di elettorato, del cosiddetto popolo delle primarie, che si è mobilitato, ha partecipato, è intervenuto attivamente nella scelta e nell’agone “civico” di questa competizione interna grazie alla presenza tra i candidati della figura di Bianchini. Dunque, le primarie sono state una scelta giusta. Dove per “giusta” non intendo l’accezione politichese di “stragicamente giusta” , ma quella ben espressa dalla fine di un noto film…: “sono stata giusta, per premio ho visto il popolo”. Per me, donna, trentenne, di sinistra, la miglior vittoria è vedere il popolo. Cosa a cui, è sia evidente sia dichiarato, alcuni partiti sono contrari.
Ringrazio molto Filippo Davoli per la sua analisi e l’ironia, che sempre più spesso è il metodo migliore per seppellire i malumori, soprattutto quelli degli altri…
Credo che se il PD fosse un partito serio, ed avesse la capacità di fare una doverosa ed approfondita analisi del voto, dovrebbe riuscire ad indicare una terza via poichè, allo stato attuale, Carancini non è certamente il candidato migliore per vincere le elezioni.
Pur dovendo analizzare a fondo il voto e nonostante vi sia stata una diminuzione di votanti un dato emerge chiaramente ed inequivocabilmente: Carancini al ballottaggio NON ha intercettato (se non in maniera residuale, cioè politicamente insignificante) moltri (altri) voti, oltre i suoi (del primo turno) mentre, all’opposto, Bianchini ha allargato pesantemente la sua base di consenso.
In soldoni significa che gli oltre 1.200 votanti di area PD, che al primo turno avevano scelto Mari e Mandrelli, non sono andati a votare o hanno preferito di gran lunga Bianchini…..
Cioè Carancini (e cio che egli rappresenta) NON è gradito da circa il 60% degli elettori di centrosinistra (ed è gradito SOLO da poco più del 50% degli elettori del PD).
Ho visto il popolo. Bene. Il popolo io che non sono trentenne, ma ben oltre, l’ho visto molte volte. Ma non facciamo retorica. Non credo che è quello di cui abbiamo bisogno. Mi sembra da alcune parole che i cocci ci siano come prevedevamo. Visto che adesso c’è qualcuno che accusa di non voler vedere il popolo. Se vedere il popolo è vedere solo quello che va a votare alle primarie mi sembra che ci sia bisogno di un un filo di umiltà. Ma è vero. Noi l’abbiamo visto e ci siamo battuti in posti diversi, forse davanti alle fabbriche, forse davanti alle scuole, forse nelle piazze.
Chissà se c’è bisogno di tornare il quei luoghi per vedere il popolo. Per questo non accetto lezioni su ” vedere il popolo”. Senza malumori, senza nostalgie, senza reducismo.
Forse è il caso di capire chi oggi parla con “il popolo”. Il popolo in fondo lo abbiamo visto tutti ma oggi ho l’impressione che è il popolo a guardare altro. Spesso la televisione.
Anzi…. “ho visto cose che voi umani….”
http://www.youtube.com/watch?v=b3WiHB7RGO0&feature=PlayList&p=7E5B0D7D2D6C1839&playnext=1&playnext_from=PL&index=4
Propongo anch’io alcuni elementi di riflessione.
Conosco e stimo Massimiliano da una vita ma non lo ho sostenuto. Ho avuto un atteggiamento “freddo” nei confronti di queste primarie, sono uno di quelli che ritengono sia molto meglio chiudersi in una stanza per giorni fino al parto del candidato sindaco piuttosto che abdicare rispetto a quella che dovrebbe essere una delle funzioni principali dei partiti: scegliere. Se non siamo più capaci di farlo, secondo me, diviene quasi risibile il solo fatto che ci chiamiamo “partiti”. Molto più dignitoso, a questo punto, trasformarci in movimenti, associazioni, circoli o quant’altro piuttosto che partiti. L’iperdemocrazia è snaturante, avvilente, per certi versi patetica. Detto questo, come già scritto in altro topic, Massimiliano ha costruito una vera e propria impresa titanica. Della quale Carancini e i vertici del PD maceratese non possono non tener conto. Ritengo il coinvolgimento di “Pensare Macerata” una priorità assoluta, da mettere nelle primissime pagine dell’agenda politica del candidato sindaco e della coalizione. Queste primarie hanno sancito, tra le altre cose, un dato di fatto incontrovertibile: una lista civica, un gruppo di persone molte delle quali vivono al di fuori dei partiti, ha costruito qualcosa di straordinario. Come non tenerne conto? Questo è il primo passo da fare, prima ancora di contattare liste e candidati che si trovano, al momento, fuori dall’orizzonte del centrosinistra. Detto questo, per converso, mi sento di porre alcune domande al “popolo” di CM (possiamo chiamarci così?):
1- sicuri che tutto il PD abbia sostenuto Carancini?
2- relativizziamo un pochino, se vogliamo essere onesti fino in fondo, la distanza tra questa amministrazione e Massimiliano. Da dieci anni è assessore in questa giunta, ha lavorato benissimo ma oggi non possiamo cancellare un decennio e dire che Bianchini è una sorta di “oggetto estraneo” a Meschini e al centrosinistra cittadino
Provo a rispondere:
1 – no.
2 – è proprio così.
Filippo, in che senso “è proprio così”?
Caro Alessandro.
Infatti nessuno dice che Bianchini sia un elemento estraneo di questa Giunta.
Ma è altrettanto vero che la ridicola (se non addirittura patetica) affermazione che Carancini sarebbe la “discontinuità nella continuità”, per chi si è letto anche solo 2 libri di dottrine politiche, fa sbellicare dal ridere.
Inoltre c’è una differenza sostanziale (ed abissale) tra le 2 cariche.
Bianchini è stato proposto per un incarico aministrativo (= assessorato) mentre Carancini (come capogrupo) è stato scelto per via politica.
Non fai il capogruppo se non sei parte integrante della struttura politica e di potere di un partito, mentre puoi fare benissimo l’assessore (anzi con la nuova legge “collaboratore del Sindaco”) senza avere alcuna tessera (come nel caso di Bianchini).
Inoltre c’è anche da considerare che Bianchini, parte integrante del centrosinistra cittadino, ha raccolto consensi tra la gente comune, non legata a logiche di potere e non ha avuto, alle spalle, una macchina organizzativa.
Proprio per questo non si può fare la semplice conta dei voti poichè, politicamente, i voti per Bianchini pesano assai di più di queli che ha preso Carancini.
In sostanza Bianchini non ha vinto, ma sicuramente Carancini (pur vincendo di strettissima misura per 70 voti) ha sostanzialmente perso.
Se i vertici del PD avessero un minimo di sostanza politica dovrebbero capirlo (anzi credo che lo abbiano capito, ma facciano finta di nulla)
Tutti quelli che hanno votato Carancini, avrebbero poi, votato Bianchini. Tutti quelli che hanno votato Bianchini si riterranno, probabilmente, più liberi dal votare Carancini. Forse è anche questa la lettura del risultato ?
Dopo la squallidissima esibizione del centro sinistra durante i lavori del consiglio comunale di ieri, il capogruppo del PD Carancini debbo dire che non è stato da meno avallando il un comportamento della maggioranza di centro sinistra veramente pietoso: ha proprio cominciato bene la sua campagna elettorale!
@ Alessandro
è proprio così = Massimiliano, per quanto supportato da una lista civica, è ancora assessore e rimane parte attiva, dunque, del centrosinistra in cui ha avuto la possibilità di crescere e fortificarsi.
Riprendendo il discorso di Gelsomino la maggior parte di quelli che hanno votato Bianchini lo hanno fatto perché chiedevano un cambiamento e magari volevano veder finalmente sparire molte di quelle facce che nelle foto sopra sghignazzano soddisfatte di averla fatta franca. Ma siamo sicuri che questo popolo sosterrà quelli che voleva cacciare?
Vorrei aggiungere a quanto ha sostenuto Proietti una variante e il mio pensiero.Non entro affatto nella disputa sulle primarie e sui candidati e non partecipo alle interpretazioni del genere chia ha votato chi. Il problema, ora, qualsiasi sia il candidato è questo: insieme a chi, con chi, con quale forze in più vincere? Questa è la semplice domanda che vado facendo, da quattro mesi, prima a me stesso e poi agli altri. Facciamo le primarie per stabilire le alleanze? Spero che si comprenda la battuta. Ma la sostanza opn cambia.
Caro Guido.
Il problema è politico.
Può un candidato politicamente sconfitto dalle primarie (perchè 70 voti in più, nonostante lo sforzo elettorale con tanto di “vota-antonio-vota-antonio” dei camion pubblicitari che giravano in città) -e con alle spalle una lunghissima fila di persone a cui dire grazie- riuscire a creare le condizioni necessarie per una coalizione vincente???
Come avevo già detto se il PD fosse stato un partito serio ed avesse un minimo di visione critico-politica avrebbe dovuto fare una rriflessione approfondita e chiedere a Carancini un passo indietro perchè Carancini non è detto che, nonostante abbia (di un soffio) vinto le primarie, sia il candidato migliore per creare un vincente aggregazione di forze -che dal centro vanno a sinistra- in una situazione complessa come è quella di Macerata