Con lo spot di Dustin Hoffman
le Marche girano il mondo
Ma Macerata è stata dimenticata

Tra i "grandi assenti" lo Sferisterio e il Colle dell'Infinito

- caricamento letture

httpv://www.youtube.com/watch?v=Y9WT7rzAy6M

di Alessandra Pierini

Le Marche sono una regione al plurale o almeno così sono state definite più volte e da più parti, una regione dalle mille risorse e bellezze per la quale è difficile rintracciare un trait d’union e anche un’identità. Neanche lo spot appena realizzato dalla Regione Marche, utilizzando fondi europei, per promuovere l’immagine delle Marche nel mondo, è riuscito a mettere tutti d’accordo. Il ricorso a Dustin Hoffman, uno dei protagonisti dello star system holliwoodiano e celebrity di fama mondiale è indiscutibilmente un valore aggiunto allo spot e alla nostra regione ma molti sono i punti che hanno fatto discutere. Innanzitutto le Marche sono formate da cinque province distinte, comuni (ma neanche tanto) per caratteristiche naturali e paesaggistiche  ma ben riconoscibili per simboli e monumenti. Lo spot, pubblicato in questi giorni su Youtube ” è una bozza della versione che andrà in onda nelle sale cinematografiche a partire da questo mese. Sui canali televisivi nazionali ed internazionali andranno invece in onda spot di 30”. L’operazione DH dal costo di 1.7 milioni di € è stata realizzata attingendo a fondi della Comunità Europea finalizzati alla promozione dei territori. La maggior parte del finanziamento europeo andrà a coprire gli oltre 1000 passaggi sui mass media nazionali ed internazionali dello spot” ha sottolineato il governatore Giammario Spacca. Nella versione finale saranno  ritoccati audio e luci ma resterà sicuramente esclusa la nostra provincia. E’ vero che in 30 secondi non è possibile inserire tutto  ma la provincia di Macerata non ha meritato neanche un ruolo di comparsa all’interno dello spot. Lo Sferisterio, teatro unico al mondo, pur visionato dalla troupe che ha relizzato lo spot nel corso di un sopralluogo, non è stato inserito nel video. Al Colle dell’Infinito l’arrivo di Dustin Hoffman è stato atteso per ore da molti fans e curiosi, purtroppo delusi. Dell’Infinito nello spot risuonano solo i celebri versi leopardiani, recitati da Dustin Hoffman e tra l’altro presi di mira da Mina sulle pagine del quotidiano La Stampa che ha parlato di “demoralizzante performance” e ha insistito “sentire la nostra potente, meravigliosa lingua, strapazzata dal pur bravo divo americano mi ha rigettato giù nella nostra condizione di sempiterna colonia.”

dustin-hoffman4-207x300

E’ chiaro che i luoghi simbolo di una regione vasta come la nostra sono tantissimi e che pensandoci un attimo, se ne elencano decine dalle Abbazie al Santuario di Macereto, ai nostri teatri, ai borghi medievali e altri ancora, ma anche se il maceratese si può riconoscere come ogni altro marchigiano nelle dolci colline e nei campi arati o nel senso di infinito che si prova a rimirarli, non trova nello spot uno dei suoi simboli. Sarà forse il campanilismo che ci contraddistingue e che ci tiene ancora lontani dall’uniformità territoriale e di pensiero  a dettare l’esigenza di avere anche noi un ruolo da protagonisti, ma un prodotto che ha l’ambizioso compito di comunicare una Regione, ha il dovere di rappresentare l’intera Regione e raggiungerà il suo obiettivo solo laddove tutti i suoi abitanti in esso si riconosceranno.
Polemico Andrea Lodovichetti, regista di Fano, noto anche per l’assistenza alla regia del recente film “Il Divo”,  il quale oltre ad interrogare su più punti i responsabili dello spot in Regione ha diramato ai media una lunga lettera (leggibile nella versione integrale a questo link http://www.scribd.com/doc/24731548/DUE-MONOLOGHI-testo-Integrale-2010) che affronta più punti tra i quali la scelta di Giampiero Solari come regista: “come emerge dalla documentazione relativa al Decreto Dirigenziale della Regione Marche, datato 30 agosto 2009 ed ottenuta grazie al Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna (unico politico che si è impegnato nel tentare di fare un pò di chiarezza) e relativa ad una gara d’appalto passata a dir poco in sordina, tutta l’operazione è costata, 1.785.000 euro. 700.000 dei quali a Dustin Hoffman; 700.000 + 48.000 per i passaggi TV e gestione ufficio stampa a tale operazione associato; 337.000 per la produzione/post produzione dello spot, i compensi delle professionalità coinvolte e, ovviamente, il cachet del regista: Giampiero Solari. Vedendo lo spot, ed avendo frequentato come regista ed assistente alla regia, set di films low-budget e miliardari, la cifra mi suona molto, molto strana. Suona strana a me, e a tante, tantissime altre persone che fanno qu esto lavoro e che ragionevolmente non possono che pensarla allo stesso modo.” La critica di Lodovichetti riguarda anche la trasparenza del bando di gara emanato per la scelta della società di produzione e la film commission regionale che secondo lui non funziona.
Quello che ci si augura è che questo spot faccia parlare di sè nel mondo tanto come è accaduto nelle Marche, allora sì che avrà raggiunto il suo obiettivo e allora forse anche gli assenti ne avranno dei benefici.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X