Fino a certe notti fa della movida a Macerata si era sentito favoleggiare solo sui giornali. E’ vero: da Barcellona patria del “movimento”, di recente la movida si era pericolosamente avvicinata. A Perugia i giornali ne avevano parlato in riferimento al caso di Meredith. Poi improvvisamente nelle ultime calde serate di ottobre, la movida è scoppiata tra pub e bar pure a Macerata. Un serpentone di migliaia di ragazzi a far felici, certe notti, i registratori di cassa di alcuni esercenti e gettare nella disperazione i 1.000/1.500 residenti sopravissuti al centro storico cittadino, perlopiù anziani. Le proteste, come accade, hanno reso la movida ancora più forte. Tra i giovani marchigiani alle prese con la tradizionale avarizia notturna delle proprie città (in fatto di emozioni, sensazioni e nuove conoscenze) si è sparsa come un fulmine la buona novella: a Macerata si vive! Macerata, Ninive lussuriosa delle Marche!
“Che fai, ti ci metti anche tu a sparlare della nouvelle vague notturna cittadina, tu che ti sei sempre battuto su Il Messaggero perché la città avesse una sua vita e dunque una sua economia, anche di notte? Non ti ricordi quando un noto barista del centro inscenò una gustosa scenetta in piazza della Libertà travestendo una diecina di ragazzini da fantasmini ad indicare che qualcosa doveva essere fatto per rivitalizzare il centro? E adesso che finalmente i registratori di cassa son tornati a trillare grazie anche all’intraprendenza di una nuova classe di commercianti, più trend ed attenta ai giovani, tu che fai? Ti metti a remare contro???!”.
Come il Parini ne La Caduta ho fatto i conti con il mio passato. Non lo rinnego. Macerata è città universitaria ed ha una popolazione giovanile che, ora non più catacombale, finalmente verso la mezzanotte comincia ad uscire e a relazionarsi. Diciamo, fino a quasi le ore cinque.
“Non mi piacciono certe ironie di colleghi che parlano di Macerata che grazie alla movida è uscita di notte dalla spirale ‘della pace eterna’. Non mi piacciono le battute dei ragazzi che indicano agli anziani di munirsi di doppi vetri per non sentire il loro passaggio. E non mi piace che al prezzo di due euro –certi prodotti hanno costi davvero bassi come la loro qualità!- questi ragazzi rovinino con l’ubriachezza la loro serata e soprattutto, a breve andare, il proprio organismo. Ma soprattutto non mi piace che si faccia d’ogni erba un fascio e che si vogliano di nuovo sbarrare le ‘porte’ della città” mi dice il titolare di uno dei migliori caffè del centro storico. Che tiene a puntualizzare: “Io, la sera, chiudo alle 10.30 al massimo!”. E ricorda: “Una volta il centro storico, di notte, viveva ugualmente anche se non fino all’alba con emozioni più serene e contenute: un buon film, uno spettacolo (addirittura il cafè chantant era una delle attrattive di Macerata, tanti decenni fa!) una buona tazza di caffè, e perché no?! un ottimo distillato senza esagerare, a conclusione”.
Ecco dunque una buona soluzione visto che finalmente i giovani hanno ripreso a far vivere di notte il centro cittadino, sperando nel contempo che gli adulti facciano altrettanto per il restante arco della giornata con attività produttive ed economiche adeguate! Cinema e teatro aperti: almeno di mercoledì e giovedì una notte bianca per “guidare” la movida in modo intelligente! Alla Cultura hanno tagliato 107mila euro: questo mi pare davvero lo scandalo, l’ubriachezza “molesta” che ci riserva nel 2009 il bilancio comunale! Nel ’68 i giovani -quorum ego- auspicavamo “la fantasia al potere”. Ecco una vera occasione per trasformare energie negative in positive, senza oppressione, multe, ronde, servizi di PS raddoppiati (e poi, ora quando?).
Già, facile a dirsi! ma come fare? Concludo con ciò che mi è capitato d’assistere giovedì scorso. Invitato al teatro di porto San Giorgio, quello dove sul frontale è scritto “castigat ridendo mores” , ho goduto di uno spettacolino esilarante di un gruppo di giovani che imitando l’arcinoto Bagaglino romano ha ironizzato pure pesantemente, sugli amministratori locali. I quali ridevano da matti seduti in prima fila! Vorrei vedere i nostri in analoga situazione: tanto per cominciare non avrebbero autorizzato l’uso del teatro comunale! Non basta: il teatro era strapieno, con un serpentone di ragazzi fuori a reclamare un posto e il custode ad ammonire: “Entrano solo i prenotati!”. Ve la immaginate una scena simile al “Lauro Rossi”: accadde solo una volta, per “Piacere Rai uno”! Tornato, verso le tre di notte, a Macerata e percorrendo via Crescimbeni (ancora nel cuore e nella mente lo spettacolo sangiorgese) ecco l’altra metà del cielo giovanile marchigiano: ubriachi, urlanti, con bottiglie in mano, mentre altri eccitati dall’alcol stringevano al collo compagni e compagne di strada. Questi ragazzi, a Macerata, non dovremmo tuttavia guardarli con “occhi freddi” per una questione di mercato o anche solo perché noi residenti del centro storico abbiamo diritto come tutti alla quiete notturna. I colpevoli non sono (soltanto) loro, gli ex bambini di tanti anni fa che hanno smesso di guardarci e credere in noi. Che ora noi guardiamo con fastidio, come clienti nel migliore dei casi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Mi sono deciso a commentare non …il mio pezzo -che assurdità!- ma in relazione a questo pezzo due fatti importanti che il cronista ha l’obbligo di registrare, anche e sopratutto a Macerata, media di tutte le medie italiane (e del centro-meridione del Paese):
1) La grande rilevanza democratica e l’appello alla partecipazione davvero popolare che la stampa web ha come “oggetto interno” e che la carta stampata non ha mai contenuto davvero e compiutamente (le lettere in redazione sono sempre “filtrate” e scritte perlopiù dai soliti noti, quasi sempre poco rappresentativi);
2) Il fatto che Macerata -non quella del Palazzo che invece intralcia, direbbe Mc Luhan le vie della comunicazione scritta!- dimostra di continuare ad avere un bisogno quasi disperato della stampa web per crescere sulle vie della democrazia e della partecipazione sopracitate. Un esempio? La movida, appunto! Un argomento dibattuto fortemente. E che interessa davvero, come dimostrano quei cento lettori che da stamani si sono avvicinati a questo “primo piano” di “Cronache maceratesi”. Senza aver nulla da dire!! L’attuale assenza di commenti indica non disinteresse, dato l’argomento di grande criticità, ma molto di più e di peggio: il timore d’esporsi. Invece i maceratesi hanno bisogno di questo esercizio quotidiano, di questa preghiera laica mattutina (direbbe Hegel). “Esponendosi”. Dibattendo dei propri problemi senza “timor Dei” come hanno dimostrato (scrivevo nel pezzo) i giovani attori di “Improvvivo” a qualche decina di km. da qui: a Porto San Giorgio. Significa sperare troppo a Macerata? Per ora, forse. Ma grazie alla stampa web un bel dì vedrà … come nella Butterfly.
M.V.
Maurizio, la tua presenza onora noi giovani giornalisti che abbiamo intrapreso questa avventura puntando sul web. “Sussurri e grida” oltre a far fare un grande salto di qualità a Cronache Maceratesi riuscirà a farlo compiere all’intera opinione pubblica, che ogni tanto va in letargo e… bisogna svegliarla.
In 70 giorni di vita questo nuovo spazio di confronto ha accolto 555 commenti, sinceramente al di sopra delle mie aspettative, ma come sottolinei tu a volte si avverte questo timore di esporsi dinanzi ad argomenti che interessano e potrebbero raccogliere molte opinioni. Credo che arriveranno commenti anche sulla movida e non nascondo che mi sorprenderei se così non fosse. E la mia speranza è che questo spazio possa nel tempo essere utilizzato da tanti maceratesi.
Navighiamo in acque inesplorate e quindi non possiamo sapere cosa ci aspetterà, ma resta la convinzione che” il web è il futuro”. Anche da noi.
Per quanto riguarda la movida (parolone sempre toppo grande per questa città, ma ormai la chiamano tutti così) dico che è stato bello rivedere Macerata piena di giovani per qualche giovedì sera e che sarebbe bello vedere un centro storico rivitalizzato. Bisogna trovare un punto di incontro tra i residenti e i tanti studenti che – come hai sottolineato – rappresentano una grandissima risorsa per questa città e che hanno dimostrato di apprezzare anche gli appuntamenti culturali, aumentati in questi ultimi anni.
Penso che la tendenza a non esporsi appartenga alla nostra mentalità. Questa non vuole essere una giustificazione, anzi…. Penso che tocchi proprio ai giovani invertire la tendenza. Capisco anche, però, che davanti ai tuoi pezzi ci si possa sentire disarmati. Rendi talmente giustizia a tutti e atutto che è difficile controbattere. E’ più facile commentare un’opinione quando è di parte o quando è discutibile o ancora se non ha solide basi e non trova riscontro nella realtà. La tua penna è corretta, equilibrata, fondata su una osservazione attenta, meticolosa che non si può controbattere.
La movida maceratese, per chi riesce a viverla in maniera equilibrata e a prenderla per il magico momento di incontro e socializzazione che rappresenta per la città, è davvero una ricchezza. Le esagerazioni solo eccezionalmente sono positive..
E’ vero non bisogna fare di ogni erba un fascio ma pur vero è che ogni volta che si parla di questa “movida” notturna è per evidenziare come questa nostra generazione sia priva di stimoli e preferisca impasticcarsi e ubriacarsi per avere 5 minuti di emozioni. Un esempio di tutto questo sono stati i servizi che per tanti mesi si sono susseguiti dopo il caso di Perugia. Quello che mi ha colpito è come non si parlasse mai di tutti quei ragazzi che invece amano un sano divertimento fatto si di uscite con gli amici ma anche di teatro ed altre attività culturali o sociali. Peccato.
Macerata si sta svegliando e questa è una gran cosa per la nostra città ma credo che bisogni trovare una soluzione di compromesso tra residenti, che giustamente hanno diritto alla quiete notturna, e giovani che invece voglio passare una serata con gli amici e bersi, magari, un bicchiere di vino. Anche in questo caso,però, anzichè cercare una soluzione si è solo detto che i ragazzi escono per ubriacarsi, fare danni, e disturbare i residenti.Qui penso stia il problema che alla fine tutti vogliono guadagnare senza però venire a patti. Perchè non si può arrivare ad un accordo?Perchè anzichè criticare non si cerca di risolvere il problema?perchè i locali devono riempirsi così tardi?Non sarebbe meglio un sitema come l’ Irlnada o l’ Inghilterra?
Commentando l’articolo sulla movida,devo dire che,nonostante esca spesso a Macerata, non ho mai assistito a scene così degradanti così come descritte dal Dott.Verdenelli,ma sicuramente sarà un caso.Magari mi succederà stasera!
Comunque non mi sembra che per il centro ci sia poi tutta questa confusione,alla fine si parla tra amici e si passeggia;e poi devo proprio dire una cosa:i residenti si lamentano della vita notturna, ma poi sono i primi a trarre vantaggio dagli studenti locando loro gli appartamenti.
Concludendo, penso che si potrebbe trovare comunque un punto d’incontro tra residenti e ragazzi facendo proposte costruttive,perché con i divieti perentori non si ottiene niente, anzi si inaspriscono solo le rispettive posizioni.
Salve, sono una giovane (!!!) fermana, ex studentessa maceratese, nonchè promotrice e spettatrice attiva di questa MOVIDA… tanto “chiacchierata”…
Credo che di questa parola si debba prendere ad uso l’azione collegata, nelle sue varie sfaccettature ed accezioni (movimento vitale, divertimento, con-fusione, piacere, intraprendenza, dinamicità intellettuale, crescita relazionale…).
Poi per il “rumore” si può cercare di educare l’orecchio… ecco la nostra missione.
…Ieri cercandola l’ho trovata…
… Oggi, bevo, tutto d’un sorso, le ricche parole qui impresse del caro Maurizio, e l’ideale di una “movida” libera sempre più consapevole, aperta ed educata…
Domani?… Continuo… bevendo tutto d’un fiato, in evoluzione, finchè ce n’è!