A volte il destino è proprio strano. Ti manda in paradiso con tanti sacrifici e tanto sudore e poi nel giro di qualche secondo ti cancella tutti i programmi fatti in dieci anni di sacrifici ad alti livelli. Stiamo per raccontarvi una storia che ha del surreale. Raccontarla non è facile perchè è bene premettere che a livello umano leggere negli occhi del protagonista la delusione e la rabbia per come sia finita una storia che chissà ora dove lo avrebbe portato sarebbe stato un dolore per chiunque. La storia e quella del tolentinate Simone Ferri. Nell’annata ’94/’95 Simone giocava nella Primavera del Parma e gli addetti ai lavori lo indicavano come un portiere di talento inestimabile che da lì a poco sarebbe dovuto divenire il numero uno in Italia ed andare a giocare con la nazionale di categoria. In quel Parma edizione ’94/’95 giocava un certo Gianluigi Buffon che in quell’annata seppur già con doti tecniche di spessore si alternava a difendere i pali della Primavera della squadra parmense proprio con Simone Ferri. Il 13 gennaio del 1995 doveva essere il giorno che precedeva la partita di cartello della giornata del campionato Primavera: ovvero Parma-Inter. In porta in quella sfida doveva esserci Simone Ferri e con il numero 12 Gianluigi Buffon. Insomma per far capire quanto poteva valere Simone gli estremi ci sono tutti. Ed allora andiamo a sentire dalla voce del diretto interessato cosa successe in quella maledetta serata.
Perchè Simone questo 13 gennaio del 1995 non potrai mai cancellarlo?
“Il motivo è semplice. Mi ha scombinato la vita. Uscivamo dal ristorante dove di consueto mangiavo con la squadra e mi sarei diretto verso casa per andare a dormire dato che il giorno dopo avrei giocato titolare contro l’Inter con Buffon che mi avrebbe fatto la riserva. ma dato che non conoscevo Parma come le mie tasche imbucai una strada contromano convinto di essere nella ragione e dal nulla sbucò una macchina che detto in parole povere mi stroncò la carriera”.
Cosa successe di preciso?
“L’impatto con la macchina fu talmente violento che mi vedevo la gamba quasi come spezzata ed urlavo a tutto il mondo…Nooo, domani devo giocare contro l’Inter è l’occasione della mia vita! Da quell’incidente ne uscii con il femore fratturato, il ginocchio frantumato e una profonda lesione di menisco e cartilagine. Un dramma autentico”.
E da li la tua vita come è cambiata?
“Purtroppo è finito un sogno che si stava lentamente materializzando perchè di li a poco sarei dovuto andare in nazionale under 17 con giocatori come Totti, Morfeo, Locatelli, Tacchinardi. Insomma tutta gente che ha poi giocato in serie A. Il Parma mi ha tenuto sotto osservazione per 2 anni ma purtroppo da quelll’incindente non sono mai più tornato me stesso perchè a tutt’ora ho un’invalidità del 30% e questo mi comportava continui problemi fisici che non mi hanno permesso nemmeno di giocare in categorie inferiori”.
Il tuo rapporto con Buffon com’era?
“Di stima, amicizia e competizione perchè sapevamo entrambi di essere degli ottimi portieri e in quell’anno io fui dapprima fermo per un infortunio muscolare ma poi quando tornai a pieno regime mi misi alla pari con Gigi e quella maledetta partita l’avrei dovuta giocare io perchè nell’ultimo periodo stavo migliorando in maniera incredibile e il mister mi disse che sarebbe toccato a me”.
Non sarai riuscito a fare il calciatore e questo fa male ma c’è un aneddoto di Buffon che ti inorgoglisce, giusto?
“Si. Quando giocavamo insieme lui aveva dei numeri strepitosi ma su una cosa io ero più bravo. Nel rimanere in piedi sulle finte degli attaccanti a tu per tu. Durante gli allenamenti io imparavo a lui questo e lui mi spiegava tutto il resto. Qualche anno fa andai a Parma per una visita e mi fermai alla cittadella dello sport dove il Parma si stava allenando. Vedevo Gigi molto migliorato sotto quell’aspetto ed allora lui mi disse: “Simone grazie. Se oggi riesco a non abboccare alle finte degli avversari è anche merito tuo””
Consolazione magra però. Il vostro rapporto com’è ora? Vi sentite ancora?
“Ci siamo sentiti per gli auguri di Natale e pensavo che non si ricordasse di me ma invece mi rispose: “Certo che mi ricordo di te. Eri talmente matto quanto eri bravo””
Insomma una storia incredibile per i suoi contorni. A 17 anni ad un passo dal professionismo. Poi un incidente e la carriera calcistica distrutta. Sacrifici di oltre un decennio cancellati in un secondo. Quel maledetto 13 gennaio 1995 rimarrà sempre nella mente di Simone che oggi, a 31 anni, fa l’arbitro per tenersi un pò in forma ed è un libero professionista. Ma come ci ha detto lui non è facile cambiare la vita dall’oggi al domani. Prima sei in paradiso e poi all’inferno senza nemmeno accorgersene. Per come però Simone ha accettato il macabro destino è doveroso complimentarsi con lui. Ma come non pensare che oggi avremmo potuto vederlo in serie A?
Andrea Busiello
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Beh, esser stato titolare di quello che è poi diventato il portiere più forte del mondo resta comunque una soddisfazione.
Ferri può vantare di aver conosciuto anche me come portiere! 😆
Scherzi a parte, abbiamo giocato insieme nella rappresentativa provinciale, vincendo il torneo a San Benedetto, dove allo stadio “Riviera delle Palme” abbiamo battuto in finale la rappresentativa di casa.
Poi lui a Parma ed io ad Ascoli.
Da quello che ricordo io era bravissimo sui calci di rigore.
A livello umano questa intervista è la più bella che abbia mai fatto nella mia breve carriera professionale. Quando Simone mi raccontava queste cose ci stavo male io per lui perchè credetemi, da sportivo, arrivare vicino ad un sogno del genere e perderlo per una cosa così ti segna tutta la vita. Simone Complimenti per come hai reagito!!
davvero una storia toccante… poi soprattutto oggi che anche io ho avuto un incidente con la macchina…posso ritenermi fortunata…in fondo io non avevo nulla da perdere di così prezioso… davvero peccato e complimenti simone per come hai reagito!!!
Anche io vorrei fare i miei complimenti a Simone!
I miei complimenti, però, sono abbastanza diversi dagli altri complimenti fin qui ricevuti!!!
Si, perchè io da sportivo quale sono, mi vorrei soffermare su due punti particolari e quindi metterli in risalto! Sottolineare cioè il fatto che veramente mi ha colpito e per il quale ora sono qui a scrivere ben volentieri il mio pensiero!!!
Il punto in cui dice: “…Vedevo Gigi molto migliorato sotto quell’aspetto ed allora lui mi disse: “Simone grazie. Se oggi riesco a non abboccare alle finte degli avversari è anche merito tuo…” Già di per sè basterebbe a sentirsi inorgoglito ed appagato e quindi a meritare elogi e complimenti, perchè sentirsi dire quelle parole dal portiere n.1 del mondo, cioè Gigi BUFFON, sarebbe la gioia di tutti ma se si scorre il testo delle due righe successive si denota un pensiero che secondo me merita ancor più i complimenti!!!
Quei complimenti che dicevo prima… complimenti diversi dagli altri!
Nelle due righe successive a quelle sottolinate in precedenza si legge: “…“Ci siamo sentiti per gli auguri di Natale e pensavo che non si ricordasse di me ma invece mi rispose: “Certo che mi ricordo di te. Eri talmente matto quanto eri bravo”.
In quel “…“Certo che mi ricordo di te. Eri talmente matto quanto eri bravo”…, si denota l’uomo che è SIMONE FERRI!!!
Perchè secondo me quando un campione come Buffon, abituato a sentire complimenti, elogi, avere privilegi, stare sulle prime pagine, insomma vivere credo una vita parallela alla nostra, ricordarsi di un amico di vecchia data non è cosa semplice e scontata, anzi tutt’altro!!!
Dico che se Buffon, il superman bianconero e della nazionale d’Italia, si ricorda ed elogia un ragazzo non lo fa, perchè deve ottenere qualcosa, bensì lo fa perchè ci crede e sa che Simone merita le sue attenzioni!!!
In quel “…“Certo che mi ricordo di te. Eri talmente matto quanto eri bravo”…, non c’è solo il complimento alla tecnica ed al valore sportivo del giocatore Ferri, ma c’è di più!
C’è il complimento all’ “U”omo Ferri, che è molto più importante!!!
Beh io vorrei aggiungermi a Gigi Buffon, e fare i miei complimenti all’ “u”omo Simone Ferri.
…che dire l’ho conosciuto dopo “tutto questo” e posso affermare che è un ragazzo che riesce ad affrontare ogni cosa nel migliore dei modi. Sono orgogliosa di TE SIMONE MIO.
Ciao Simone! Tu sicuramente non mi conosci ma io conoscevo la tua storia da molto tempo perchè hai lavorato con mio padre un pò di tempo e mi aveva raccontato lui tutto questo…
Forse non la pensi come me, ma io ti assicuro che se è andata così è stato per il tuo bene! e sicuramente sarai di esempio per tantissime persone che ti conoscono perchè un vero uomo non è chi non cade mai, ma chi cade e riesce a rialzarsi, come hai fatto tu.
Un altra cosa. Mi piacerebbe sapere come la pensi. Purtorppo l’Italia è un paese dove la gente pensa quello che i giornalisti vogliono. Mi reputo una persona abbastanza esperta di calcio, ma sicuramente non come te, quindi mi piacerebbe un tuo commento SINCERO. Qualsiasi commentatore (forse l’unico che non lo fa è Caressa) basta che Buffon para un tiro centrale che subito lo esalta e sta sempre a dire che è il più forte. Di parate belle e decisive ne fa tante, tantissime, però non è troppo troppo esaltato secondo te? Per esempio io non considero Julio Cesar assolutamente inferiore a Buffon (e non sono interista, anzi non la sopporto l’inter!!!).
Ciao a tutti, io Sono Simone, ovvero il protagonista “per caso” dell’articolo qui sopra.
Prima di rispondere a Luca vorrei ringraziare Andrea (autore dell’articolo) per aver dedicato il suo tempo alla mia storia ed augurargli un grande in bocca al lupo per questa nuova iniziativa giornalistica “cronache maceratesi”. Bisogna dire che è grazie a lui se oggi, pur essendo passato qualche anno dal mio incidente, ancora ricevo solidarietà dalla gente e vi garantisco che non è poco. Arrivare ad un passo dal traguardo per poi fermarsi tocca le persone nel proprio intimo ed avere supporto attraverso il calore umano è un vero piacere e motivo per continuare a guardare il domani con la felicità che ognuno di noi si merita.
Se non ho capito male, Luca vuole sapere se Buffon merita o no tutta quell’attenzione sia da parte della gente che dei media. Beh, la domanda è da un milione di dollari, considerando che i mezzi di comunicazione generalmente “usano” i calciatori in base al loro indice di gradimento. Con questo voglio dire che se un giocatore è apprezzato ed amato dal pubblico, tutti i cronisti, le tv, le radio è chiaro che ne esaltano ogni mossa, a volte magari anche esagerando e questo perché fa notizia. Penso sia anche giusto che chi lavora e mangia di notizie, non si ponga domande del tipo – devo o no parlare di Buffon – ma passa direttamente a dirsi che sarebbe davvero irrazionale non farlo. Se vuoi vendere devi dare al pubblico ciò che vuole, altrimenti cambia mestiere!
L’attenzione riversata su quel giocatore penso sia abbastanza giustificata da parte dei media e non voglio di certo essere io a mettere in discussione tutti i meriti che Gigi si è conquistato con la sua bravura! Se vuoi una mia opinione, Buffon è uno dei pochi giocatori della serie A che merita di avere i riflettori puntati contro in quanto, oltre ad essere un giocatore, è un uomo, un vero uomo e già a 15 anni dimostrava al mondo intero di esserlo bruciando l’erba che calpestava; e questo posso dire di averlo visto di persona! Da ragazzino lo si vedeva lontano un chilometro che sarebbe diventato qualcuno, lo dicevano tutti, anche persone che pensavano che la juve fosse una marca di mozzarelle!
Gigi è una persona che dalla vita non ha avuto regali, ma se è rimasto l’uomo che ho conosciuto, come le amicizie in comune mi confermano, tutto ciò che ha, se l’è meritato….anche se la sua vera fortuna è stata quella di non avere più Simone Ferri a lottare con lui per la maglia della nazionale!!! Naturalmente scherzo!
Caro Luca, spero di aver esaudito la tua curiosità.
Saluti
simone
Simone in bocca al lupo per la vita!