di Sara Santacchi
I Testimoni di Geova non avranno a disposizione la sala dei Priori del comune di Camerino per svolgere la propria Commemorazione di Cristo. Perchè? A causa di “un’improvvisa e inaspettata revoca da parte dell’amministrazione comunale dell’ uso della sala”, sono gli stessi Testimoni a spiegare. Il repentino ripensamento del Comune ha, di conseguenza, comportato lo spostamento della celebrazione, all’ultimo minuto, al cinema di San Severino questa sera alle 20,30. “In realtà – spiega il sindaco di Camerino – la questione è molto semplice. E’ stata una decisione presa senza alcuna intenzione di discriminazione, ma solo perchè la sede istituzionale non mi sembra il luogo più consono per svolgere una funzione religiosa. Il 19 gennaio – spiega il primo cittadino di Camerino – Rosildo Panichi (organizzatore delle riunione dei Testimoni di Geova) ha chiesto l’uso della sala dei Priori per fare un convegno sul “Ruolo di Cristo nella società odierna” a ingresso gratuito e non a scopo di lucro. Ho dato il mio consenso, pur chiedendo alla segreteria, come sono solito fare, di approfondire di cosa si trattasse. Il 26 gennaio – continua Pasqui – lo stesso Panichi in una seconda lettera, continuava a parlare di un convegno, spiegando che si trattava di un evento organizzato a livello mondiale non per pubblicità né per propaganda religiosa”.
Tuttavia, nei giorni successivi alla firma per il consenso il sindaco ha letto sui volantini che pubblicizzavano l’iniziativa che si sarebbe svolta anche la Commemorazione della morte di Cristo, ovvero una funzione religiosa: “Apprendendo che non si sarebbe trattato di un convegno, ma di altro, ho semplicemente confermato che le sale comunali non sono luoghi adatti per lo svolgimento di funzioni religiose, per i testimoni di Geova come per nessu’altra religione – precisa il primo cittadino – Se ci fosse stata maggiore chiarezza fin dall’inizio non ci sarebbe stata alcuna revoca. Ho pieno rispetto dei Testimoni di Geova, come di chiunque, ma è bene che ognuno professi la propria religione nei luoghi più consoni e non in quelli istituzionali”. Samuele Bonifazi, portavoce dei Testimoni di Geova, spiega il tutto come un “malinteso. Probabilmente non ci siamo capiti fin dall’inizio – dice – Noi teniamo spesso le nostre riunioni o incontri, che non usiamo mai definire funzioni, ma è chiaro che sono religiose. A volte non basta la nostra sala del regno – continua – e chiediamo l’uso di ristoranti, cinema o teatri. La Commemorazione di Cristo è ovviamente una funzione religiosa che si svolge in 45 minuti accompagnati da canti e preghiere, ma non solo. Nella richiesta della sala inviata al sindaco – specifica Bonifazi – era specificato che si sarebbe svolta anche la rievocazione dell’ultima cena. Spero comunque – conclude – che si sia soltanto trattato di un’incomprensione e l’importante è che ci sia grande partecipazione a San Severino”.
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Decisione ineccepibile del sindaco di uno stato laico.