
John McCourt e Francesco Adornato
di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
La Comunità scientifica di diritto agrario si è riunita nei giorni scorsi per rendere omaggio a una figura che ha segnato profondamente questo settore: Francesco Adornato, professore emerito e già rettore di Unimc, tra i massimi interpreti delle trasformazioni dell’agricoltura e del suo diritto.

Al centro Francesco Adornato
Il rettore John McCourt ha ricordato la profondità del suo contributo scientifico e umano: «Non celebriamo solo un rettore, ma uno studioso capace di leggere l’agricoltura come un sistema vivo di relazioni. In gaelico esistono trentadue parole per dire “campo”: ognuna racconta un uso, una storia, una relazione con la terra. È l’immagine stessa dell’agricoltura plurale che il suo lavoro ci insegna a riconoscere».
Il direttore del dipartimento di Spocri di Unimc (Scienze Politiche, Comunicazione e Relazioni internazionali) Angelo Ventrone ha aggiunto uno sguardo legato ai luoghi, parlando di un’agricoltura che modella un territorio e crea bellezza, soprattutto in una regione come le Marche.

Un momento del convegno
A guidare e promuovere questa seconda edizione è stata la presidente del Csda Pamela Lattanzi, docente Unimc, che ha aperto i lavori con emozione ricordando il ruolo di Adornato come maestro e riferimento scientifico. L’incontro — introdotto dal presidente onorario Antonio Jannarelli — mette al centro la visione dell’agricoltura plurale e multideale, uno dei contributi più originali di Adornato, e apre un confronto sulle nuove sfide del diritto agrario tra trasformazioni ambientali, sociali e tecnologiche.


Pamela Lattanzi





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