Scontro sulla piscina all’aperto,
fronte comune sulla “Legge montagna”

MATELICA - Opposizione critica sull'investimento da 170mila euro e la modifica al regolamento del Consiglio comunale. Fondamentale il riconoscimento di comune montano

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matelica-e1765702902565-650x638di Monia Orazi

Bilancio di previsione, opere pubbliche e soprattutto il futuro della classificazione montana di Matelica. Sono stati questi i temi caldi dell’ultimo consiglio comunale dell’anno che ha visto la minoranza di “Scegliamo Matelica” attaccare le scelte di programmazione della maggioranza.

«Nel documento unico di programmazione ci sono analisi condivisibili e programmi ragionevoli, ma non vengono poi tradotti in azioni concrete attraverso il bilancio e il programma dei lavori pubblici», hanno denunciato i consiglieri di opposizione, puntando il dito contro quello che considerano un investimento discutibile: 170mila euro destinati alla realizzazione di una piscina all’aperto.

«Non è certo tra le priorità della nostra città – hanno sottolineato – che invece avrebbe bisogno di destinare più risorse alla cura dell’esistente, alla manutenzione e soprattutto ai servizi per le categorie più deboli e in difficoltà».

La minoranza ha inoltre segnalato «imprecisioni ed errori» nei documenti, evidenziando come per errori di calcolo non fossero stati riportati a bilancio 4.800 euro di entrate. «Diamo atto al sindaco e alla maggioranza di averci coinvolto nella decisione dell’allocazione di questi fondi, che sono poi stati destinati, con votazione unanime, alle politiche giovanili», hanno riconosciuto.

Durissimo invece lo scontro sulla modifica del regolamento del consiglio comunale, che secondo l’opposizione «limiterà ulteriormente la possibilità di presentare interrogazioni durante i consigli». «Questo provvedimento inaccettabile limita il nostro diritto di controllo e di critica e ci sembra contrario allo spirito della legge sugli enti locali», hanno denunciato i consiglieri di “Scegliamo Matelica”, annunciando di valutare «un ricorso al tar delle Marche per verificare la correttezza di questo nuovo regolamento».

La maggioranza ha difeso le modifiche sostenendo che siano «necessarie per rendere più snelli e veloci i lavori del consiglio», ma l’opposizione vi legge «la chiara volontà di impedirci di disturbare il manovratore», richiamando «numerose sentenze del Tar che hanno dato torto alle amministrazioni che hanno tentato di introdurre simili modifiche».

Fronte comune, invece, sulla “Legge Montagna” 131/2025, approvata dal parlamento lo scorso settembre per riformare la definizione delle aree montane. Il problema è che, se applicata nei termini attuali, Matelica e quasi tutti i comuni dell’Unione montana perderebbero la qualifica di “comune montano”, con l’unica eccezione di Cingoli.

«Senza la qualifica di comune montano, Matelica perde la possibilità di accedere ai fondi stanziati dalla nuova legge – hanno spiegato i consiglieri – e senza l’Unione montana si mettono a rischio tutti quei servizi che ora vengono gestiti ed erogati dalle unioni: supporto agli anziani, ai disabili, ai minori, fornendo assegni di cura, trasporti sociali e aiuto economico».

Ancora più grave, secondo l’opposizione, la perdita di accesso ai progetti Snai (strategia nazionale per le aree interne), di cui l’Unione montana è soggetto attuatore locale. «Senza unione montana non esiste la Snai», hanno avvertito.

Maggioranza e minoranza hanno quindi votato insieme un ordine del giorno che critica la legge e chiede che i criteri vengano rivisti.

L’opposizione ha comunque offerto collaborazione «per coinvolgere i propri rappresentanti regionali e nazionali ed evitare gli effetti potenzialmente devastanti di questa nuova legge».



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