
Monica Castellani con la sua famiglia
Cinquant’anni di eleganza e artigianalità. Sono i valori che ha celebrato con un evento a Villa Quiete la Acca di Recanati, storica realtà specializzata nella produzione artigianale di articoli da regalo in argento.
Un traguardo importante che la titolare ha voluto condividere con collaboratori, agenti, fornitori e clienti. La serata si è aperta con un cocktail di benvenuto e con una mostra dei prodotti iconici che, nel corso dei decenni, hanno definito lo stile Acca: pezzi unici, frutto di una lavorazione artigianale che ancora oggi caratterizza la bottega d’arte interna, dove ogni oggetto viene rifinito a mano dalle maestre artigiane.

Poi la cena di gala, introdotta dai saluti delle istituzioni: il sindaco di Loreto Moreno Pieroni, il vicesindaco di Recanati Roberto Bartomeoli, il presidente di Confindustria Macerata Marco Ragni. Nel parco della villa è stato allestito anche un elegante gazebo con due auto d’epoca di proprietà, accompagnato da un angolo dedicato a distillati e sigari: una “coccola” pensata per gli ospiti e un omaggio ai valori che da sempre guidano Acca: eleganza, coraggio, innovazione. Rappresentati proprio dalle due auto.

La titolare dell’azienda, Monica Castellani
Durante la cena l’intervento della titolare, Monica Castellani, che ha accompagnato gli invitati dentro la storia più intima dell’azienda: «I numeri, i risultati e le conquiste sono sotto i nostri occhi – le sue parole -. Questa sera voglio invece rendere omaggio ai fondatori di questa azienda e portarvi dentro una sfera più personale, per far conoscere la parte di Acca che i più non conoscono».
Castellani ha ricordato le origini dell’impresa, nata nel 1975 dalla visione di quattro fondatori, due coppie di amici: Bruno Castellani, Franco Carinelli e le rispettive mogli, Mirta Pettorossi e Graziella Pace. L’applauso è stato rivolto a coloro che non ci sono più e a Franco Carinelli, l’unico dei quattro fondatori che oggi può condividere il ricordo di quella storia: anche se da anni non fa più parte dell’azienda, ha partecipato all’evento come ospite speciale, testimone delle origini.

Uno dei prodotti iconici dell’azienda
«La particolarità di questa azienda è che è sempre stata un ingranaggio perfetto – ha aggiunto l’imprenditrice: gli uomini erano molto impegnati nel lavoro, ma allo stesso tempo tranquilli perché a casa tutto funzionava grazie alle loro mogli, che si sono occupate della famiglia e dei figli. Il successo è stato possibile perché tutto funzionava». Tra i momenti più emozionanti, il ricordo del padre Bruno, anima creativa dell’azienda: «Ho scritto un libro celebrativo della Acca per raccogliere la memoria storica – ha detto -. Ripercorrere i prodotti realizzati da mio padre mi ha fatto comprendere ancora di più quanto fosse grande, pur conoscendolo come padre e imprenditore. Per lui tutto era sempre migliorabile. Io all’inizio lavoravo come dipendente al suo fianco: gli mostravo i miei lavori, ma non mi dava mai soddisfazione perché voleva che tendessi sempre al miglioramento. All’epoca la vivevo male, ma oggi so che quello è stato il suo insegnamento più grande. Questo è ciò che abbiamo trasmesso a tutti i nostri dipendenti: si può fare sempre di più, si può fare sempre meglio».

Prodotti iconici dell’azienda in mostra per gli ospiti
Un pensiero speciale ai dipendenti che oggi compongono la squadra Acca, ai collaboratori esterni e alla rete vendita. «Ringrazio dipendenti, agenti, fornitori e clienti. E, siccome ho tre figli, sarebbe un orgoglio per me che qualcuno di loro raccolga questa eredità come io ho fatto con mio padre».

Le auto che attendevano gli ospiti
La serata si è chiusa con una festa elegante e coinvolgente, accompagnata dalla voce di Matteo Borghi, che ha reso omaggio a un anniversario importante per un’azienda che da cinquant’anni rappresenta un riferimento nella creazione di oggetti d’arte in argento, simbolo del made in Italy.
(Articolo Promoredazionale)
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