
Cimitero di Valfornace
di Monia Orazi
Il cimitero di Valfornace danneggiato dalle scosse del 2022 e 2023: via libera al progetto di consolidamento da 390mila euro. Due terremoti a distanza di sedici mesi hanno inflitto nuovi danni al cimitero del capoluogo, costringendo il Comune a un ulteriore intervento di consolidamento.
Il 9 novembre 2022 una scossa di magnitudo 5.7 con epicentro al largo della costa tra Ancona e Fano, a circa 30 chilometri dal litorale, ha fatto tremare tutto il territorio marchigiano. Poi, il 9 marzo 2023, un sisma di magnitudo 4.4 con epicentro a Umbertide ha colpito nuovamente l’area appenninica. Questi due eventi hanno compromesso una porzione del complesso cimiteriale di Pievebovigliana, dichiarata inagibile con la scheda AeDes del 5 agosto 2024.
La giunta comunale nei giorni scorsi ha approvato il documento di indirizzo alla progettazione per l’intervento di «consolidamento e miglioramento sismico di una porzione di cimitero del capoluogo danneggiata dagli eventi sismici del 2022». L’opera, dal costo complessivo di 390mila euro, è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche 2026-2028 e riguarda la cosiddetta unità strutturale numero 4 del cimitero situato in via Frontillo.
Una storia di terremoti che si ripete. Il complesso cimiteriale, la cui parte più antica risale alla fine del diciottesimo secolo, era già stato oggetto di un intervento di miglioramento sismico finanziato con ordinanza commissariale numero 56 del 10 maggio 2018, a seguito dei devastanti eventi sismici dell’agosto e dell’ottobre 2016. Proprio quella porzione che era stata messa in sicurezza ha subito ulteriori lesioni con le scosse del 2022 e del 2023, rendendo necessario un nuovo progetto di consolidamento.

Il documento di indirizzo, redatto dall’ingegner Alessio Piccioni in qualità di responsabile unico del procedimento, prevede il ripristino strutturale e funzionale attraverso il rinforzo e il consolidamento delle strutture murarie e degli orizzontamenti, unitamente al rifacimento dell’impianto elettrico a servizio delle lampade votive. Verranno inoltre forniti e posati nuovi loculi e ossari con tutte le opere accessorie necessarie.
L’aspetto più delicato dell’intervento riguarda le operazioni preliminari: le 84 salme attualmente custodite nei loculi oggetto dei lavori dovranno essere esumate e temporaneamente spostate. Per questa fase, che rappresenta circa 39mila euro del budget totale (oltre 32mila euro per lo spostamento dei feretri più l’Iva), sono già stati avviati nel 2023 i procedimenti amministrativi previsti dal regolamento comunale di polizia mortuaria. Appositi avvisi pubblici sono stati affissi all’ingresso del cimitero e pubblicati all’albo pretorio per informare i concessionari dei loculi e gli eredi dei defunti, che hanno avuto sessanta giorni di tempo per manifestare eventuali diverse destinazioni per le salme.
Il geometra Pietro Paganelli, ex responsabile dell’area tecnica lavori pubblici e manutenzioni, aveva già avviato la complessa procedura amministrativa nel febbraio 2023, con la revoca delle concessioni dei loculi ed estumulazione ordinaria delle salme del cimitero di Pievebovigliana, in vista dei lavori di miglioramento sismico. L’avviso pubblico, affisso all’ingresso del cimitero e pubblicato all’albo pretorio comunale per sessanta giorni, informava i concessionari e gli eredi dei defunti della necessità di procedere alle estumulazioni ordinarie. Decorsi i sessanta giorni, qualora i concessionari o gli eredi avessero richiesto il rinnovo della concessione o la riduzione della salma con relativa collocazione presso apposito ossario, si sarebbe proceduto in tale direzione. In caso contrario, per le necessità dell’ente o per lo stato di conservazione dei resti, si sarebbe proceduto all’estumulazione ordinaria delle salme ai sensi dell’articolo 36 del regolamento comunale di polizia mortuaria, con i resti ossei depositati in cellette ossario con targhetta di riconoscimento e i resti mortali sottoposti a cremazione e collocati in nicchie cinerarie.
La determinazione di Paganelli si era resa necessaria proprio perché nei loculi oggetto di intervento di ristrutturazione erano tumulate salme per un periodo pari o superiore a trent’anni, come previsto dall’articolo 27 del regolamento comunale di polizia mortuaria. Il cimitero è inserito nell’elenco dei beni immobili tutelati, per questo motivo sarà necessario ottenere i pareri della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio delle Marche, oltre alle autorizzazioni dell’Ast Macerata per gli aspetti igienico-sanitari legati alle estumulazioni e dell’Arpam, nonché il parere di congruità dell’jfficio speciale per la ricostruzione.
Il quadro economico dell’intervento prevede lavori a base d’asta per 207.227 euro, cui si aggiungono 13.241 euro per la sicurezza non soggetti a ribasso, 63.076 euro per le spese tecniche di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza, 32.112 euro per lo spostamento dei feretri, 21.677 euro per imprevisti e le relative imposte e contributi previdenziali. Il finanziamento dell’opera è legato all’ordinanza commissariale numero 1 del 2 luglio 2025, emanata ai sensi della legge 207 del 2024, che ha fissato al 31 dicembre 2025 il termine per la trasmissione all’ufficio speciale per la ricostruzione dei documenti di indirizzo alla progettazione relativi agli interventi pubblici danneggiati dai sismi del 9 novembre 2022 e del 9 marzo 2023 nelle Marche e in Umbria.
L’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura avverrà mediante procedura di affidamento diretto, nel rispetto del principio di rotazione. I tempi previsti sono di 35 giorni per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e 30 giorni per la progettazione esecutiva, con l’obiettivo di avviare i lavori nella primavera del 2026.
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