
È stato inaugurato stamattina al polo didattico Sant’Agostino, il nuovo Food Lab dell’Università di Camerino, una struttura avanzata progettata per diventare un riferimento nazionale nell’ambito della ricerca gastronomica, dell’analisi sensoriale e della formazione professionale legata al cibo.
Il laboratorio, dotato di 12 postazioni operative completamente attrezzate e di 10 cabine sensoriali dedicate agli studi di percezione e analisi del gusto, si configura come un’infrastruttura scientifica e didattica unica nel suo genere. La realizzazione del Food Lab è stata possibile anche grazie al prezioso contributo del Distretto 2090 Rotary International, che ha sostenuto l’ateneo in questo importante investimento per il territorio e per la comunità universitaria. Si è trattato di una mattinata dedicata alla scienza del gusto e all’innovazione alimentare.

I saluti istituzionali del rettore Graziano Leoni, della prorettrice alla didattica, orientamento e formazione Giulia Bonacucina, del presidente del Rotary Camerino Antonio Talpacci e del direttore della Scuola di scienze del farmaco e dei prodotti della salute Gianni Sagratini hanno aperto l’evento, a cui è seguita la lectio di Chiara Cordero, ordinario di chimica degli alimenti all’Università di Torino, dal titolo “Dalle molecole al gusto: scienza sensomica e intelligenza artificiale per l’innovazione alimentare”. Cordero ha illustrato le più avanzate metodologie di analisi sensoriale e il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’evoluzione delle produzioni alimentari, sottolineando come ambienti strutturati come il nuovo Food Lab permettano sperimentazioni interdisciplinari ad alto impatto.
Tutti gli ospiti si sono poi spostati nel Food Lab per visitare gli spazi del laboratorio, partecipando alle attività dimostrative curate da docenti, ricercatori, dottorandi e studenti, tra cui “Nel cuore della sensory room: il caffè e i suoi surrogati”, un percorso di analisi sensoriale condotto dalle studentesse e dagli studenti del corso di Scienze Gastronomiche. E’ seguito poi uno show-cooking guidato dallo chef Enrico Mazzaroni, una stella Michelin col suo ristorante Il Tiglio di Montemonaco, che ha valorizzato il dialogo tra tecnica culinaria, scienza e territorio. Sono state poi allestite una serie di isole tematiche dedicate ai progetti di ricerca Unicam nell’ambito della chimica degli alimenti, della sostenibilità e dell’innovazione gastronomica.

Il Food Lab nasce con l’obiettivo di integrare formazione accademica, ricerca applicata e coinvolgimento del territorio, offrendo spazi per attività didattiche avanzate e laboratoriali, supporto scientifico a imprese, enti e operatori del settore agroalimentare, un ambiente pensato per sviluppare competenze professionali legate alla trasformazione, analisi e valorizzazione del cibo, opportunità di collaborazione con reti nazionali e internazionali del settore food & nutrition. «Si tratta di una giornata importante – ha sottolineato con grande soddisfazione il rettore Unicam Graziano Leoni – non solo per il corso di laurea in Scienze gastronomiche, ma per tutto l’ateneo. Questo laboratorio rappresenta un segnale concreto di rinascita e di investimento sul futuro, in un edificio che abbiamo scelto di recuperare dopo i danni del terremoto e che oggi torna a vivere come spazio di innovazione e creatività. Grazie al sostegno della Regione e al contributo del Rotary, abbiamo potuto realizzare una struttura che diventerà un fiore all’occhiello non solo per la didattica, ma anche per la ricerca e per il dialogo con le imprese e con i portatori di interesse del territorio. È un laboratorio aperto, inclusivo e capace di stimolare nuove idee, nuove attività e nuove collaborazioni. Sono certo che studentesse e studenti troveranno qui un ambiente attrattivo, ricco di opportunità e di stimoli, anche grazie all’attivazione della nuova laurea magistrale in Scienza e innovazione del cibo che dà continuità al percorso triennale».
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