
Da sinistra David Ballini, Leonardo Pierdominici e Rocco Gravina
di Mauro Giustozzi
Busta paga pesante, tutti coloro che hanno fatto ricorso attraverso la Cisl provinciale hanno diritto ad essere rimborsati dall’Agenzia delle Entrate, non solo quelli che già avevano ricevuto il dovuto sino al 2023. Una vittoria su tutti i fronti quella ottenuta dalla Cisl affiancata dallo studio legale dell’avvocato Leonardo Pierdominici che ha seguito l’iter di tutti i ricorsi. Il sindacato aveva promosso una vasta iniziativa giudiziaria a tutela di oltre 3mila cittadini marchigiani colpiti dal sisma, la maggioranza dei quali residenti nel cratere sismico maceratese, volta a far riconoscere il diritto al rimborso del 60% dell’Irpef 2017. Un’azione che si è rivelata vincente ottenendo già dal settembre 2024, in Cassazione, la legittimità delle ragioni avanzate.

Leonardo Pierdominici
Nonostante tale orientamento giurisprudenziale, l’Agenzia aveva continuato a resistere nelle cause ancora pendenti e solo a settembre scorso la Corte di giustizia tributaria ha preso atto del riconoscimento in giudizio da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’esistenza del diritto al rimborso per i ricorrenti della cosiddetta busta paga pesante. Che apre la strada al riconoscimento generale del diritto al rimborso di chi aveva fatto ricorso. Sono 2500 in provincia di Macerata coloro che entro il 2026 o nel primo trimestre del 2027 riceveranno questi rimborsi Irpef che hanno un valore di oltre 7,5 milioni di euro e che porteranno nelle tasche di pensionati e lavoratori una media di 2mila euro a persona a livello marchigiano mentre in provincia la media sarà più alta, di 3mila euro.
«Questo risultato ottenuto dà grande soddisfazione. – ha detto Rocco Gravina responsabile di Macerata del sindacato – Una volta per tutte, la bontà delle ragioni che come Cisl Marche abbiamo sempre sostenuto per migliaia di persone colpite dal sisma 2016 è stata riconosciuta. Sono dovuti trascorrere cinque anni da quel febbraio 2020 quando iniziammo questa battaglia attraverso una campagna che è stata fatta in tutte le aree interne colpite dal terremoto per far sì che venisse riconosciuta a lavoratori e pensionati la busta paga pesante. In questa battaglia essenziale è stato il lavoro dell’avvocato Pierdominici e del suo staff che ci ha supportato ottenendo quelle vittorie nei tribunali che sono arrivate a costringere l’Agenzia delle entrate a riconoscere a tutti i ricorrenti il dovuto rimborso dell’Irpef. Le prime istanze sono datate 5 maggio 2020, per noi era una questione di principio, nei vari decreti emanati in merito avevamo riscontrato delle diseguaglianze tra chi aveva aderito e chi non lo aveva fatto. Decreti che indicavano prima la restituzione in 7 mesi, poi in un anno, poi ancora restituita al 100%: nel 2019 è giunto il decreto dove c’era la sospensione dell’Irpef. Entro due anni doveva essere presentata richiesta di rimborso. Siamo subito partiti con le richieste di rimborso e sapevamo che l’Agenzia delle entrate si sarebbe opposta e si doveva procedere coi ricorsi. È stata anche un’azione sociale verso i nostri iscritti che hanno versato appena 10 euro per le spese legali sostenute, una cifra simbolica».

David Ballini
Attualmente in prima istanza in provincia di Macerata sono stati liquidati dall’Agenzia delle entrate 1100 tra lavoratori e pensionati: liquidazioni che si sono interrotte nel 2023 e che ora riprenderanno e che riguarderanno i restanti 1400 che avevano presentato ricorso tramite lo studio legale.
«Inizialmente si era parlato di una sospensione dell’imposta che sarebbe dovuta poi essere rimborsata integralmente – ha ribadito l’avvocato Leonardo Pierdominici – tanto che in pochissimi aderirono. Poi un susseguirsi di modifiche fino al 2019 quando attraverso un decreto si fissò il termine e la quantità del rimborso mentre per chi non aveva aderito il nulla. Il tema fu quello che all’epoca non si parlò di rimborso ma di sospensione, cosa che tagliò fuori tanti cittadini che magari avrebbero invece potuto aderire alla busta pesante. Noi ci siamo occupati di questa parte di cittadini che erano stati ingiustamente esclusi dal provvedimento. Nei due anni previsti la Cisl ha raccolto in regione oltre 3400 istanze per un’imposta rimborsata di oltre 10 milioni 200 mila euro, a cui si aggiungono quelli in Umbria che sono stati 600 per 1 milione 800 mila euro di Irpef rimborsato, ed è iniziato questo lungo percorso giudiziario collettivo che ci ha visto seguire i ricorsi che, sentenza favorevole dopo sentenza favorevole ci ha visto arrivare in fondo col riconoscimento a tutti il diritto del rimborso e quindi l’Agenzia delle entrate riconosce che non c’è più bisogno di arrivare a sentenza per ogni contenzioso che è stato presentato».
Presente anche chi ha avuto fiducia nella Cisl, ha presentato il ricorso ed adesso vedrà riconosciute le sue spettanze con la liquidazione di quanto dovuto per la busta pesante. «Ultimamente non posso che riconoscere l’immane lavoro che la Cisl ha fatto per il problema della busta pesante per noi terremotati del cratere – ha detto Rosanna, insegnante in pensione che vive in un paese dell’entroterra maceratese – la cui positiva risoluzione vi ha visto sempre costruttivi, con professionalità e chiarezza. Un plauso particolare va agli uffici che mi hanno dimostrato sempre grande professionalità e gentilezza».
Infine David Ballini, responsabile Cisl di Tolentino e Camerino, ha ricordato come il sindacato «sia riuscito a coinvolgere tantissime persone, associati e non, grazie alla capillarità con cui si è raggiunto ogni angolo dell’entroterra colpito dal sisma, abbiamo perfino fatto assemblee nelle sae e come il sistema Cisl abbia, grazie ad un software dedicato ha inserito i dati di tutti i ricorrenti che in tempo reale erano poi inviati allo studio legale Pierdominici. Questi rimborsi giungeranno a cittadini residenti nel cratere sismico, avranno una ricaduta importante e sarà un ulteriore impulso economico verso la ricostruzione che continuiamo a monitorare e seguire con estrema attenzione».
3000 a persona mi sembrano eccessivi!
Maria Palma si parla di media e non è una tantum calcolata così, ma i rimborsi sono calcolati singolarmente sulle trattenute delle singole buste paghe,al pari della percentuale pattuita e non dovuta nel rimborso verso l'agenzia delle entrate da chi ha beneficiato della busta paga pesante, nel periodo del terremoto.
Grandissimi
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