Lavori lungo la Valnerina,
tremano anche i borghi marchigiani:
«Un’ora in più per raggiungere i Sibillini»

VIABILITA' - L'Anas deve effettuare dei lavori di adeguamento della statale in territorio umbro, tra Spoleto e Norcia, con il rischio però che con le deviazioni necessarie, per chi deve raggiungere Visso, Ussita e Castelsantangelo dal versante tirrenico, i tempi si dilatino a dismisura. Cittadini e commercianti sono in subbuglio: partita una raccolta firme

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Un tratto della Valnerina, che collega la Tre Valli Umbre con Visso

di Monia Orazi

Valnerina, protesta contro il progetto Anas, le deviazioni potrebbero allungare i tempi fino ad un’ora in più, timori per il turismo e l’accessibilità di Visso e Ussita. Il nuovo progetto Anas per l’adeguamento della statale 685 delle Tre Valli Umbre, nel tratto tra Spoleto e Norcia, potrebbe avere ripercussioni anche sui collegamenti verso i Sibillini.

Le deviazioni previste, in alcuni casi oltre 50 chilometri e più di un’ora di percorso aggiuntivo, stanno alimentando la preoccupazione di residenti, operatori turistici e commerciali, soprattutto nei territori dell’alta Valnerina. Sebbene l’intervento riguardi direttamente solo il versante umbro della Valnerina, gli effetti potrebbero propagarsi lungo tutto l’asse che conduce a Castelluccio, Castelsantangelo, Visso e Ussita.

È questa la denuncia contenuta anche nel volantino informativo diffuso in questi giorni nella zona, dove si parla di «gravi ripercussioni sull’economia, sul paesaggio e sulla vivibilità della valle».

La statale 685 è una delle principali vie d’accesso ai Sibillini per chi arriva da Roma, Terni, Orte e una parte consistente dell’Umbria. L’ipotesi di deviazioni prolungate, necessarie per consentire i lavori tra Vallo di Nera, Castel San Felice, Piedipaterno e Serravalle, potrebbe rallentare gli arrivi verso l’alta montagna. Secondo gli operatori, un allungamento dei tempi così significativo potrebbe scoraggiare una parte dei flussi turistici diretti non solo a Norcia e Castelluccio, ma anche verso le mete marchigiane: Visso, Ussita e la stazione sciistica di Frontignano. La rete di collegamenti tra Umbria e Marche è fondamentale anche per il trasporto di merci e approvvigionamenti. Le deviazioni previste rischiano di rallentare i mezzi commerciali diretti nelle aree montane, con possibili ricadute su ristorazione, ospitalità, attività agricole e cantieri della ricostruzione. In Valnerina e nei Sibillini la preoccupazione è duplice: all’impatto economico si aggiunge la paura di un nuovo isolamento, in un territorio che sta ancora cercando di recuperare attrattività dopo il 2016. La percezione di una zona “difficile da raggiungere” potrebbe influire negativamente su eventi, turismo stagionale e mobilità quotidiana, con ricadute dirette su Visso e Ussita.

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Il volantino che sta girando tra Umbria e Marche

Contro il progetto Anas è stata avviata una petizione popolare, promossa da cittadini, associazioni e operatori economici della Valnerina. Nel documento si parla di “grave danno paesaggistico, ambientale e sociale” e viene chiesta “la sospensione immediata dell’iter progettuale”. Le firme sono raccolte in vari esercizi commerciali di Norcia, Borgo Cerreto, Piedipaterno e Sant’Anatolia, estese fino a Visso. Pur non coinvolgendo direttamente il territorio marchigiano, la vicenda è seguita con attenzione anche a Castelsantangelo, Visso e Ussita, dove si temono ulteriori ostacoli alla ripartenza turistica e alla ricostruzione. Giovedì prossimo è atteso un confronto più ampio tra comunità locali, comitati e rappresentanti istituzionali durante un incontro programmato a Norcia.



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