«Assurda la critica su Villa Spada,
ottenuto 15 milioni di fondi
e rispettato tutte le tempistiche»

TREIA - Il sindaco Franco Capponi risponde al commissario cittadino di Forza Italia anche su Valcerasa: «Non abbiamo fatto la prelazione su una piccola porzione perché era già redatto il progetto di ricostruzione e avremmo danneggiato la società proprietaria e il soggetto privato acquirente, che agiscono per far sì che l’intero bene venga recuperato»

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Villa Spada

«La critica sull’operazione Villa Spada è assurda e assolutamente irricevibile, direi indecorosa verso la città dati i fatti sotto gli occhi di tutti», così il sindaco di Treia Franco Capponi che risponde a Giovanna Mattecci, commissario cittadino di Forza Italia che criticava sia su Villa Spada («Un patrimonio storico tornato nella disponibilità dell’ente e della comunità treiese con anni di ritardo e solo a prezzo di perdite e spese ingenti dovute a trascuratezze e mancate scelte tempestive» che sulla rinuncia da parte dell’amministrazione all’acquisto di parte di Villa Valcerasa. Il primo cittadino risponde così: «Il Comune ha avuto la disponibilità della Villa nel 2015 dopo la sentenza che ci ha visti vincenti su una causa complessa dopo che avevamo effettuato la prelazione del bene nel 1999. Da allora è stata incessante la ricerca di fondi che ci hanno visti accedere a molte provvidenze tra fondi comunitari, fondi strutturali a gestione regionale e nazionale, fondi di enti e Fondazioni, fondi Pnrr e ora per il completamento di tutto il complesso il finanziamento del sisma 2016.

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Abbiamo ottenuto circa 15 milioni di finanziamenti pubblici a fondo perduto e rispettato tutte le tempistiche di esecuzione dei lavori. L’amministrazione non ha utilizzato risorse del bilancio comunale ma l’investimento resterà a patrimonio comunale non solo a vanto della comunità treiese ma anche di quella regionale e nazionale.

La critica su Villa Spada ci sembra davvero assurda e immorale, anche perchè non abbiamo visto nessun altro e quindi neanche l’avvocato Matteucci a dare una mano. Inoltre questo interessamento a Villa Spada, cercando di infangare un’operazione virtuosa fatta dal Comune sembra proprio fatta contro la città, anche perché tra i 3.200 visitatori entusiasti e gratificati che si sono prenotati per una visita guidata alla Villa non ci risulta sia stata presente anche Matteucci».

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In merito a Villa Valcerasa: «le motivazioni che ci hanno spinto a non fare la prelazione di quella piccola porzione messa in vendita deriva dal fatto che noi ci siamo informati, contrariamente a quanto fatto da lei – continua Capponi riferendosi a Matteucci -, soprattutto in merito al progetto di ricostruzione post sisma in atto e che i proprietari e l’acquirente della porzione in discussione hanno già redatto il progetto, incaricato tecnici e prenotato finanziamenti a valere sul sisma 2016. Premesso che tutta l’operazione di ricostruzione avrebbe comportato una spesa di oltre 10 milioni di euro ma attualmente per gli enti pubblici non ci sono fondi a disposizione, in quanto dovrebbero essere messi a disposizione nella Finanziaria per la ricostruzione pubblica di edifici vincolati dalla Soprintendenza. La nostra prelazione quindi avrebbe messo in pericolo tutto il percorso avviato. La nostra scelta è stata di non danneggiare la società proprietaria e il soggetto privato acquirente, che agiscono di comune accordo, per far sì che l’intero bene venga recuperato. La proposta da noi avanzata invece agli attuali proprietari e che si sono mostrati disponibilissimi, è di poter avere a disposizione in futuro (sia in proprietà che in uso gratuito) dopo l’esecuzione dei lavori, la Chiesa eretta in epoca medievale, l’unico bene veramente storico per il legame con il Francescanesimo, con uno dei primi conventi dei Clareni, la Figura del Beato Pietro da Treia, l’antica Via Lauretana (ancora non riconosciuta della Regione Marche né dagli altri Enti interessati, nonostante la presenza di documentazione incontestabile)».

«Villa Valcerasa, l’amministrazione non ha imparato nulla da Villa Spada»



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