«Completare le strutture sanitarie
e garantire personale:
non restino contenitori vuoti»

SANITA' - Il segretario generale Cisl Marche, Marco Ferracuti: «Senza un piano serio di assunzioni rischiamo edifici nuovi ma privi di servizi». Fanno eco da Cgil Daniele Principi e Romina Maccari: «A ottobre 2025 solo il 25% dei fondi Pnrr spesi. La Regione intervenga per recuperare il tempo perduto»

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cgil-cisl«Completare nei tempi previsti le case della comunità, ospedali di comunità e nuovi servizi territoriali e vengano messi in condizione di funzionare pienamente in modo che non restino contenitori vuoti». Così la Cisl Marche interviene riguardo la realizzazione delle strutture socio sanitarie previste dal Pnrr e sulla necessità di renderle operative. 

«Perdere questa occasione sarebbe imperdonabile – ha esordito il segretario generale Cisl Marche, Marco Ferracutima la vera sfida è garantire risorse umane adeguate. Senza un piano serio di assunzioni rischiamo edifici nuovi ma privi di servizi: servono medici, infermieri, operatori socio-sanitari e professionisti dedicati alla presa in carico delle cronicità e al supporto riabilitativo, fondamentali anche per alleviare la pressione sui Pronto Soccorso ormai prossimi al collasso». Da qui la richiesta all’assessore Calcinaro di «dare continuità a un confronto costruttivo per trovare soluzioni che portino a un nuovo equilibrio tra rete ospedaliera e territorio».

Sulla stessa linea il segretario generale aggiunto della Cisl Fp Marche, Alessandro Contadini: «Non si possono inaugurare strutture senza avere il personale necessario. I servizi rischiano di essere indeboliti e la presa in carico delle fragilità non può ulteriormente attendere».

Sul fronte dei bisogni della popolazione anziana più fragile, arriva l’appello di Silvano Giangiacomi, segretario generale della Fnp Cisl Marche: «Un numero crescente di cittadini con patologie croniche e bisogni complessi ha diritto a risposte adeguate. Case e ospedali di comunità, se messi davvero in funzione, possono rappresentare un miglioramento concreto della qualità della vita degli anziani e delle loro famiglie». La Cisl Marche ribadisce «la piena disponibilità al confronto con la Regione e con gli enti locali».

«Completare tutte le strutture finanziate dal Pnrr è imprescindibile – concludono Ferracuti, Contadini e Giangiacomi –. La vera sfida sarà garantire risorse per medici, infermieri, operatori socio-sanitari e professionisti che possano dare risposte reali ai problemi di cronicità e riabilitazione. Ospedali e case della comunità, se realmente messi in funzione, possono offrire cure appropriate e alleggerire la pressione su un sistema sanitario marchigiano messo a dura prova, a partire dai Pronto soccorso oggi a rischio implosione. A regime, attraverso le Cot, le centrali operative territoriali, saranno indirizzati verso gli ospedali di comunità i codici bianchi e verdi che oggi afferiscono ai Pronto soccorso, pari al 70% degli accessi complessivi, un flusso spesso inappropriato se si considera che tali servizi dovrebbero essere dedicati esclusivamente alle reali urgenze del sistema».

Anche la Cgil di Macerata, insieme allo Spi Cgil, esprime forte preoccupazione «per i pesanti ritardi accumulati nei cantieri destinati alla realizzazione delle case di comunità nel nostro territorio, ritardi che – come ricordato nei giorni scorsi anche dall’assessore regionale alla Sanità Paolo Calcinaro – rischiano di compromettere seriamente il rispetto delle scadenze previste mettendo in pericolo il completamento delle opere».

«Dai dati in nostro possesso infatti la situazione non riguarda solo il territorio di Ancona su cui si è aperta un’aspra discussione ma anche la nostra provincia – proseguono il segretario generale Cgil, Daniele Principi, e la segretaria generale Spi, Romina Maccari -. Dei sette progetti finanziati nel nostro territorio dagli ultimi dati a nostra disposizione relativi ad ottobre 2025, ci risulta che le percentuali medie di realizzazione siano intorno al 25% dei fondi spesi. A pochi mesi dalla scadenza del Pnrr la situazione è quindi evidentemente allarmante e merita la massima attenzione di tutti. Riteniamo la loro realizzazione assolutamente prioritaria per il futuro della sanità pubblica nella nostra provincia e in tutta la regione a maggior ragione vista l’irripetibile occasione rappresentata dai fondi Pnrr».

Per Principi e Maccari «il rischio di perdere i finanziamenti del Pnrr a causa dei ritardi nelle opere sarebbe un danno gravissimo per tutto il territorio, non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto per la qualità dei servizi sanitari. Non possiamo permettere che un’occasione così importante venga compromessa da inefficienze organizzative, ritardi ingiustificati o mancanza di programmazione». I due segretari del sindacato chiedono alla Regione e ai Comuni interessati di «intervenire con urgenza per recuperare il tempo perduto, garantire la piena operatività dei cantieri e assicurare che le risorse previste vengano interamente utilizzate per raggiungere gli obiettivi previsti».



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