
Tommaso Domizi, segretario dei Giovani democratici
«Si usano spazi istituzionali per promuovere narrazioni di estrema destra e apertamente ostili all’Unione Europea, proprio mentre la città beneficia di milioni di euro provenienti dalla stessa Europa». Negli anni scorsi era toccato alla rassegna “Presente liberale” finire del mirino dell’opposizione, stavolta sono i Giovani Democratici a dare fuoco alle polveri criticando la kermesse “Rassegna esplicita”, che porterà a Macerata il 13 e 14 dicembre Pietro Senaldi, Fabio Dragoni, Michele Iozzino e Gianluigi Paragone.
«Quello che è accaduto recentemente a L’Aquila dovrebbe far riflettere anche Macerata – dice Tommaso Domizi, segretario Gd – in Abruzzo, un festival letterario finanziato con fondi pubblici, presentato come un evento culturale si è rivelato, come denunciato da Fanpage, una piattaforma politica per ospiti e contenuti di estrema destra, pagata con soldi dei cittadini. Questo è rilevante per Macerata perché il modello è identico: un’amministrazione di destra usa spazi pubblici, fondi pubblici e il marchio istituzionale per dare legittimità a ospiti e messaggi politici, presentandoli come “cultura”. E oggi nella nostra città sta accadendo lo stesso schema. La scelta del Comune di Macerata — governato dalla destra — di invitare Michele Iozzino (CasaPound), Fabio Dragoni (editore di Vannacci), Pietro Senaldi (direttore di Libero) e, come gran finale, Gianluigi Paragone con il suo libro “Maledetta Europa”, non è un gesto neutro».
Secondo Domizi, c’è un cortocircuito nella scelta dell’amministrazione comunale di invitare personaggi dalle posizioni molto critiche nei confronti dell’Europa e spendere importanti risorse del Pnrr, provenienti proprio dall’Ue. «Il Comune ha speso ingenti risorse del Pnrr in interventi come i giardini Diaz, il parco di Fontescodella, i giardini Micheletti e il bosco del Sasso d’Italia – ricorda Domizi – tuttavia molti lavori appaiono come riqualificazioni estetiche, senza un vero progetto di città, senza visione sociale o culturale. L’esempio più evidente sono i giardini Diaz: interventi costosi pensati più per mostrare qualcosa che per costruire luoghi vivi, partecipati e comunitari. Macerata si rifà il look con fondi europei, ma allo stesso tempo offre il palcoscenico a chi li critica: un doppio gioco che mette in crisi la coerenza dell’amministrazione. È lo stesso meccanismo visto a L’Aquila, dove un evento “culturale” si è trasformato in una vetrina politica con il sigillo delle istituzioni. Noi Giovani Democratici crediamo che la città abbia bisogno di una politica con responsabilità e visione, capace di trasformare i fondi in spazi vivi, inclusivi, sostenibili, in cultura vera e partecipata, per i giovani, le famiglie e l’intera comunità. Ci permettiamo di dire che forse la destra maceratese preferisce questi eventi, dato che poi taglia i fondi per Musicultura. La libertà di espressione non significa dare voce a chi, come CasaPound, porta avanti apertamente ideologie neofasciste, ben lontane dai valori della nostra Macerata e della democrazia».
Sferisterio, arriva la “Rassegna esplicita” con Paragone e Senaldi
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Questi non fanno il doppio gioco, ma il loro gioco.
Invitano, con i soldi di TUTTI i cittadini, i loro “camerati” per accontentare i loro elettori ai quali chiederanno di rivotarli perchè loro vogliono continuare a fare scempio di questa città.
Non vengano a raccontare che la stanno facendo più bella perchè al cittadino importa molto marginalmente se sistemi una piazzetta mettendo opere di Ferretti ( ma lasci imbrattato il muro del palazzo che si trova nella stessa piazzetta); se sistemi una antica fonte ( senza avvisare se l’acqua che zampilla da essa è potabile o meno); se costruisci una pista ciclabile intorno all’anello dei giardini Diaz ( senza pensare di installare rastrelliere per le biciclette); se le panchine all’interno degli stessi giardini non hanno la spalliera ( l’hanno fatto forse perchè dobbiamo sdraiarci invece che sederci. L’elenco potrebbe continuare però mi fermo qui.
Ribadisco che a questi non interessa il bene comune ma solo il loro. Non meravigliamoci e non scandalizziamoci se invitano certi ( come direbbe De Luca) personaggetti, perchè rispecchiano appieno il loro modo di pensare sulle donne, sulla democrazia e cosa più importante sul rispetto tra persone.